Quinto capitolo – Bella
“Buongiorno sunshine!”
Sunshine.
Sunshine.
Sunshine.
“Buongiorno?” La mia
risposta risulta più una domanda.
“Pronta per educazione
fisica?” Assottiglio gli occhi, e se potessi lo brucerei con una sola
occhiata.
“Non sei simpatico.”
“Ultimamente lo sono più
del solito.”
Ed è vero.
E’ arrivato così, da un
momento all’altro. Una settimana prima era scappato dall’aula di
biologia, per evitare di mangiarmi davanti a tutti. Via. Fuggito.
Una settimana fa aveva scoperto di
avere uno zio ancora in vita, e che io ero… la sua cantante.
Mi ero informata, una volta tornata a
casa. Ed avevo scoperto che su internet c’è proprio di tutto.
Il mio sangue cantava per lui.
E lui non poteva farne a meno.
Non ti libererai di me facilmente, era quello che mi aveva detto una settimana prima. E niente
fu più vero.
Ho ricordi vaghi prima di lui.
Perché ora è sempre presente, quasi ventiquattro ore su
ventiquattro.
Mi accompagna in classe, aspetta che
le mie lezioni finiscono, mi riporta a casa, mi viene a prendere la mattina,
usciamo, parliamo.
Insieme.
Tutto insieme.
“A che pensi?” Sussurra,
accarezzandomi una ciocca di capelli.
“Com’è non leggere
i pensieri?” La sua espressione frustrata parla da sé. “Ecco
quello che provano tutti i comuni mortali.”
“Se potessi evitare di leggere
i pensieri di qualsiasi persona sul pianeta terra e leggere i tuoi, lo
farei.”
“Mi dispiace, allora. Niente
pensieri di Bella.”
“Niente pensieri di
Bella.” Sbuffa, posando un lieve bacio sulla mia fronte. “Ci vediamo
dopo, mia Bella!” E mi lascia lì, fuori gli spogliatoi.
Entro nel chiassoso spogliatoio, e
prendo il mio solito posto. Jessica e Angela si azzittiscono appena mi vedono
Appunto.
“Ciao.”
“Ciao Bella!” Dice
Angela, ed è l’unica a parlare. Jessica si limita a salutarmi con
un cenno della mano.
So che le cose sono cambiate. E non
posso spiegarlo a due delle mie migliori amiche.
Vorrei, ma proprio non posso.
La famiglia Cullen è entrata
prepotentemente nella mia vita, e così Edward.
Charlie passa la maggior parte del
suo tempo a casa Cullen, ed io sono felice per questo. Finalmente ci sono
persone come lui. Vampiri. Può
essere chi è realmente, senza doversi trattenere dal dire o nel fare
qualcosa.
Passo del tempo con Rosalie e Alice
durante le mie giornate, e le sto conoscendo sempre di più. Ho scoperto
che Jasper è l’ultimo vegetariano che si è unito a loro, ed
è per quello che cerca di starmi il più lontano possibile.
Carlisle ed Esme sono perfetti e dolcissimi.
E poi c’è Edward.
Stiamo insieme? No.
Siamo amici? Probabile.
Non è successo… niente. A parte il tempo che passiamo
insieme a parlare e a scherzare, nulla di più.
Non si è mai avvicinato
più del previsto, non mi ha mai chiesto nulla. Evita di stare con me
quando a mensa pranzo con i ragazzi, e dall’altra parte del tavolo riesco
a vedere la sofferenza sul suo volto.
Soffre. Siamo
a tre metri di distanza, in due tavoli separati e sembra che lui non possa
reggere la situazione.
E so benissimo che io non sono
d’aiuto. Sono talmente abituata e assuefatta dalla sua presenza, che non
ne posso farne a meno.
Ne voglio di più, di
più e sempre di più.
Se potessi evitare di dormire, lo
farei.
Un modo ci sarebbe.
Scaccio prepotentemente quei pensieri
dalla testa, mi infilo i pantaloncini della tuta e mi dirigo in palestra.
Sperando di uscire da quella porta
ancora intatta.
“Bells!” Urla Charlie dal
piano inferiore.
Sono chiusa nella mia camera, e sto
finendo il saggio di Letteratura Inglese che devo consegnare lunedì.
“Che c’è?”
Dico, scendendo e inciampando insieme sull’ultimo scalino.
“Ti dispiace restare da sola
questo fine settimana?” E’ venerdì, e di solito il
venerdì io e Charlie andiamo in Alaska.
“Mh.” Annuisco.
“Andremo a trovare il Clan
Denali.”
“Andremo?”
“Sì, è stata
un’idea di Carlisle.” Charlie sembra entusiasta. “Partiamo in
serata, e torniamo domenica sera. E’ un problema?”
“Oh, no. Assolutamente.”
Capisco perché non sono stata
invitata. Andranno da altri vampiri, e non è il caso che mi vedano. Che sappiano di me.
“Tu, Carlisle e Esme?”
Domando, sgranocchiando una carota che ho appena preso dal frigo.
“No, tutti. Jasper ancora non
ha conosciuto il Clan di Denali, ed allora abbiamo deciso di partire tutti
insieme.”
“Tutti?” Cerco di nascondere la mia sorpresa. E non ci riesco.
Dannata Bella! E dannati vampiri!
“Se non vuoi restare da sola,
posso rimanere.”
Ho passato talmente tanto di quel
tempo sola in questa casa, che dirgli di non andare sarebbe una cattiveria.
“No, papà. Vai e
divertiti.”
Andranno tutti.
Sola.
Sola.
Sola.
“Bells.” Mi chiama,
quando sto per risalire le scale.
“Sì?”
“Mi devi dire qualcosa?”
Non lo so, Charlie.
Soltanto che credo di essermi presa una cotta plateale per un vampiro,
dice che sono la sua cantante, e poi decide di andarsene tre giorni senza
avvisarmi.
Dannata Bella.
E dannato Edward Cullen.
“Niente, papà. Tutto
bene.”
Ringrazio che sia passata soltanto
una settimana, e non di più.
Stavo per giocarmi le amicizie di
sempre. E’ una settimana esatta che non sento Mike e Erik, e che parlo a
malapena con Jessica ed Angela.
Per chi?
Per un vampiro.
Se Charlie sta coltivando le sue
amicizie, devo farlo anche io.
Io sono umana, e non sarei stata mai
come loro. Le nostre vite erano diverse e distanti. Per quanto volessi bene a
mio padre, prima o poi lo avrei lasciato. Per
vivere.
“Bella?” La voce sorpresa
di Jessica non mi stupì per niente.
“Hey, Jess. Ti va se andiamo a
mangiare una pizza stasera?”
“Ehm… mi vedo con Mike.”
“Mike? Quel Mike?”
“Chi altro, Bella?”
“Da quant’è che ti
vedi con Mike?”
“Da quando una delle mie
migliori amiche è sparita, e non ho più avuto il modo di
sentirla.”
1 a 0 per Jessica.
“Hai ragione.”
“Non voglio sentirmi dire che
ho ragione. Anche se non è niente male.” Soffoco una risata contro
la cornetta.
“Che succede?” Domanda
interessata.
“Il padre dei Cullen è
un vecchio amico di Charlie. Mi ha detto che arrivavano in città, e che
volevano ospitarmi a cena. Sanno che sono qui da sola, e ci hanno preso un
po’ la mano. Sono sempre da loro, ultimamente.”
“Sei sempre da loro.” Ripete Jessica, enfatizzando sul sempre.
“Sono stata una stronza. Non so
cosa mi è preso.”
“Non ti è preso niente,
Bella. Ti sei soltanto presa una
cotta per quel Cullen.”
“Si, come no.”
“Ti conosco da diciassette
anni, Isabella Swan. E non hai mai guardato nessuno come guardi lui. Nessuno.
Lui gira, e tu giri. Lui parla, e tu pendi dalle sue labbra.”
Dio, dio, dio, dio.
“Non è vero.”
“Oh, e lui non è da
meno!” Stavolta addrizzo le orecchie.
“Come?”
“Certo, almeno tu
lo fai con discrezione. Io lo vedo, perché sono la tua migliore amica. Ma lui! Ti guarda come se volesse
mangiarti da un momento all’altro! Quando pranzi con noi? Sembra che
vuole sbranare il tavolo, noi compresi.” Gioco con il filo del telefono,
e il cuore sembra uscirmi dal petto.
“Dici?”
“Bella, devi starmi
a sentire. Ci sei già andata a letto?” Arrossisco e me ne pento.
“Jessica!”
“Hey! Non
c’è niente di male! Hai diciassette anni, prima o poi dovrai
perdere la verginità!”
“Perché
parliamo di queste cose?”
“Perché sono
ragazzi, Bella. Quell’Edward ti guarda come nessuno ha mai guardo
nessun’altro. Mai. Quindi,
sbrigati. Perché poi si stanca, e se ne va.”
Quella era
un’ipotesi plausibile. Ma Edward non sarebbe stancato di me perché
non ci sarei andata a letto.
“Non voglio parlare
di queste cose.” Sbuffo, buttandomi di schiena sul materasso.
“Comunque, anche
lui è cotto.”
“Jess, non dire
stronzate.”
“Sei accecata. Mi
sembrate quelli della Bella e la Bestia. Lui ti rinchiuderebbe in un palazzo e
butterebbe via la chiave. Nessuna copia. Solo tu e lui, lì
dentro.”
“Basta, ti attacco.
Ci vediamo domani?” La risata che sento dell’altro capo mi fa
capire che si è divertita abbastanza, e che tra di noi è tutto
okay.
“Certo,
Belle.”
“Sono Bella, non
Belle.”
“Vai dalla tua Bestia.”
“Ciao.” Ride
di nuovo, e mette giù.
Sospiro, e decido che
è arrivata l’ora di scendere e preparare qualcosa per cena.
“DIO! SEI
IMPAZZITO?”
E’ lui.
Proprio lì. Proprio qui.
Davanti a me.
“Da
quant’è che sei qui?”
“Abbastanza.”
Dice appena, quasi in un sussurro.
“Abbastanza
per…?”
“Abbastanza per
dirti che Jessica Stanley ha ragione.” Sussurra di nuovo, ma le sue
parole bombardano la mia testa.
La Bella e la Bestia.