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Autore: Monkey D David99    02/08/2017    1 recensioni
Archiviato ormai il suo viaggio nella regione di Sinnoh, Ash si rilassa a Biancavilla... fino a quando non viene a sapere di una prestigiosa competizione al confine tra Kanto e Sinnoh!
Ma è veramente così che stanno le cose? Oppure c'è una ragione ben precisa se, nel bel mezzo di una lotta, il gruppo di Allenatori partecipanti viene catapultato in un altro mondo, pieno di pirati e personaggi inverosimili?
Una nuova avventura, ricca di misteri come non ne avete mai viste, si staglia davanti al giovane Allenatore di Biancavilla e dei suoi amici, che dovranno sopravvivere nell'Era della Pirateria affrontando mille ostacoli!
E ben presto... il potere arcano si risveglierà...
P.S: Ritorno dopo tanto tempo con una nuova fanfiction, ma non preoccupatevi per le altre due incomplete. Sono appena tornato dalle vacanze, perciò non ho pubblicato nulla per molto, però nei prossimi mesi riuscirò a terminare almeno la mia prima fanfiction Pokèmon: potetene starne certi.
Genere: Avventura, Commedia, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ash, Brock, Lucinda, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Anime, Manga
Capitoli:
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"Venite tutti fuori!"- esclamò Ash mentre lanciava in aria le sue Pokéball.
Il gruppo era stato invitato a casa di Madame Shirley, che aveva offerto loro una tazza di tè e stava discutendo riguardo la situazione.
"Quindi questi sono i tuoi Pokémon..."- disse la chiaroveggente avvicinandosi con calma, dopodiché cominciò ad accarezzare Pikachu sulla testa. I presenti attendevano con calma che lei dicesse qualcosa, che li aiutasse a trovare un modo per tornare nel loro mondo; alla fine la donna parlò.
"Bene- disse lei, sucitando una leggera curiosità nel gruppo e smettendo di accarezzare Pikachu.
Sarò sincera ragazzi: la vostra è un'avventura davvero molto interessante, e credo di conoscere una leggenda in proposito".
"Dice sul serio?!"- chiese Ash. Per lui e i suoi compagni la curiosità era passata da "leggera" a "profonda": tutti quanti fissavano con occhi colmi di interesse la Sirena, mentre si dirigeva presso un vecchio mobile di legno in un angolo in fondo alla stanza. Sopra di esso era presente un grosso baule, anch'esso di legno, con un lucchetto d'argento sopra; Madame Shiley prese il baule e lo mise sul tavolo attorno al quale i ragazzi stavano seduti.
"Di che si tratta, Madame Shirley?"- chiese Paul.
"In questo baule tengo vari libri e manufatti antichi, risalenti a diverse epoche storiche"- spiegò la donna, aprendo poi il baule e facendo cadere per errore un vaso di marmo, il quale finì sulla testa del povero Piplup e costrinse Pikachu e Buizel a cercare di rimuoverlo. Nel frattempo Madame Shirley continuò:
"Uno di questi libri, in particolare, racconta di una storia che molto probabilmente si riallaccia al vostro arrivo in questo mondo, e soprattutto a come voi potreste fare per tornare indietro nel vostro"- disse, sorprendendo non poco i sette Allenatori, Rayleigh e Shakki. Anche Pikachu e gli altri Pokémon mostrarono un enorme interesse, e si avvicinarono così alla chiaroveggente lasciando Piplup in balia di sè stesso.
Madame Shirley stava prendendo uno a uno i vecchi libri presenti nel baule, finché non fece vedere ai protagonisti uno dalla copertina marrone stracciata e piena di polvere (quindi palesemente molto vecchio); aprendolo la donna diffuse un gran polverone e poi cominciò a sfogliarlo: pagina dopo pagina, comparivano iscrizioni antiche e simboli strani che catturavano l'interesse dei nostri eroi, fino a quando ella non giunse alle pagine che cercava e invitò il gruppo a guardare.
Tali pagine formavano assieme un'unica rappresentazione, raffigurante in alto 12 oggetti simili a una sorta di cristalli e in basso 12 individui incappucciati di cui non si riusciva però a intravedere il viso; inoltre, sopra ognuno dei 12 individui si ergeva un unica, grande figura (sebbene anch'essa indefinita) accompagnata da un ulteriore cristallo analogamente più grosso rispetto agli altri; il libro era sbiadito a causa degli anni, tuttavia i nostri non ebbero problemi a guardare e a porsi, ovviamente, delle domande a riguardo.
"Di cosa narrano queste immagini?"- chiese Brock.
"Secondo un'antica leggenda, in questo mondo esistono 13 isole dette Isole Arcane"- spiegò la Sirena.
"Isole Arcane?"- chiesero tutti quanti, anche Rayleigh e Shakki, mentre il povero Piplup continuava a rotolare per il pavimento con in testa il vaso, senza che nessuno si accorgesse di lui.

"Sì- rispose lei.
Quando l'universo fu creato miliardi di anni fa, nacquero sia questo mondo che il vostro abitato dai Pokémon; tuttavia, bisognava evitare che i due mondi collassassero, quindi un Dio tra di essi diede vita dal nulla a 13 isole situate in zone a cavallo tra una dimensione e un'altra. A capo di ciascuna isola fu successivamente messo un Saggio, ossia un individuo scelto proprio da tale Dio e che, generazione dopo generazione, sarebbe stato seguito da un suo discendente: la leggenda narra che i Saggi, accompagnati da Guardiani che ne prendono le veci in loro assenza, abbiano il compito non solo di difendere la propria isola, ma anche di custodire gelosamente i 13 Prismi dell'Equilibrio".
La donna fu a questo punto interrotta dai sette ragazzi e dai due adulti lì presenti: per quanto la sua spiegazione fosse dettagliata, introduceva troppi elementi nuovi che loro non riuscivano a interpretare con chiarezza. Ragion per cui si fermarono tutti a riflettere.
"Scusi Madame Shirley, ma cosa sono i Prismi dell'Equilibrio?"- chiese Ash.
"E cosa significa che le Isole Arcane sono situate "a cavallo tra una dimensione e un'altra?"- domandò invece Lucinda.
"E' tutto così complicato, mi sento la testa esplodere!"- esclamò infine Barry, con le mani tra i capelli e il volto avvilito.
Nemmeno Rayleigh e Shakki sapevano cosa dire, infatti affermarono che, nonostante i tanti anni passati a viaggiare, nessuno dei due aveva mai sentito parlare di questa leggenda; quanto a Brock, Paul, Zoey e Kenny, ognuno di loro si sentiva come gli altri 3 Allenatori, ma preferiva ascoltare in silenzio.
"Calmatevi ragazzi, proverò a spiegarvi tutto- affermò Madame Shirley.
Come vi ho già detto, i due mondi nacquero in contemporanea miliardi di anni fa, ma bisognava impedire che essi collassassero. E' per questo motivo che, con gran parte della sua energia e del suo potere, un Dio tra i due mondi creò i Prismi dell'Equilibrio: questi hanno il potere di garantire l'equilibrio tra lo spazio e il tempo, ma al tempo stesso anche di alterarlo; se riuniti, infatti, è possibile usarli per dare vita a uno o più passaggi attraverso cui spostarsi da un mondo a un altro. E infine, per poter impedire che tali Prismi finissero in mani sbagliate, il Dio decise di dare vita alle 13 Isole Arcane, ognuna delle quali avrebbe custodito un Prisma grazie alla presenza di un Saggio e di uno o più Guardiani.
Quanto alle isole, esse non si possono raggiungere con mezzi normali: nel libro è presente infatti una mappa, lasciata forse da coloro che per primi le esplorarono, secondo la quale bisogna dirigersi in punti precisi e intonare una preghiera rivolta al cielo; solo in questo modo sarà possibile creare un passaggio per le Isole Arcane".
Adesso i protagonisti avevano le idee più chiare.
"Quindi, per tornare nel nostro mondo dobbiamo impossessarci dei Prismi dell'Equilibrio..."- disse Zoey, ragionando sopra il discorso di Madame Shirley.
"Ma come possiamo fare...- Lucinda si interruppe non appena sentì qualcosa urtare le sue gambe: si trattava di Piplup, ancora incastrato nel vaso.
Tale vista preoccupò terribilmente la giovane, la quale si inginocchiò a terra e afferrò il Pokémon Pinguino per liberarlo:
"Piplup, tieni duro!"- disse lei mentre usava tutta la forza in corpo per far uscire la testa dal vaso; nel frattempo tutti i presenti, esclusi i Pokémon perché se ne erano completamente scordati, si chiedevano come avesse fatto a cacciarsi in una simile situazione.
Alla fine Lucinda riuscì, dopo aver sudato sette camicie, a staccare via la testa del suo amico da quel vaso maledetto: il povero Piplup, però, respirava a fatica e aveva il viso pallido.
"Buizel!"- Ash chiamò il suo Pokémon e questi rispose spruzzando Piplup, che era ancora tra le braccia dell'Allenatrice, con un getto d'acqua debole ma sufficente a farlo riprendere. Lucinda sorrise.

Terminata questa piccola parentesi, il gruppo riprese a discutere. Lucinda stava dicendo:
"Ma come possiamo fare a ottenere i Prismi dell'Equilibrio se questi sono sorvegliati regolarmente?".
Tale domanda fece pensare per l'ennesima volta i nostri eroi.
"E' vero...- disse Ash.
E poi, se noi li prendessimo, cosa accadrebbe a questo mondo?".
"Shirley, lei per caso sa se esiste un modo per aiutare questi ragazzi?"- chiese infine Silvers Rayleigh.
Fortunatamente Madame Shirley rassicurò i presenti:
"La storia mostra che fin dai tempi antichi Guardiani e Saggi sono stati disposti a conferire i Prismi a coloro che si avventuravano per le Isole Arcane, sia se provenivano da un altro mondo sia se, al contrario, fossero proprio di questo mondo ma avessero, per varie circostanze, smarrito la via".
"Quindi ci sta dicendo- la interruppe Kenny- che altri abitanti del Mondo Pokémon sono venuti qui prima di noi?!".
"Sì- disse lei-, e ognuno di loro ha conquistato i Prismi.
La leggenda narra che i Guardiani e i Saggi possano consegnare i loro Prismi dell'Equilibrio, ma solo a patto che gli individui che ne hanno bisogno superino delle Prove paricolari; una volta che le hanno superate, ottengono automaticamente il diritto a ricevere il Prisma di una determinata Isola Arcana.
Inoltre, come vi ho già spiegato, i Prismi non sono fatti di un materiale qualsiasi, bensì sono costituiti dall'energia e dal potere del Dio che li ha creati; in altre parole, anche se venissero presi non potrebbero scomparire".
I nostri eroi non avevano ben chiara l'ultima parte, tuttavia adesso le cose stavano finalmente cominciando a quadrare in maniera migliore. E ciò li rendeva contenti nonché più sicuri di loro stessi.
"Allora direi che non abbiamo molta scelta..."- commentò Paul sorridendo a occhi chiusi.
"Confermo"- aggiunse Zoey, seduta a braccia conserte sul divano. Alla fine i protagonisti si guardarono reciprocamente negli occhi e presero la medesima decisone.
"Si parte per le Isole Arcane!"- esclamò Ash sorridendo, consapevole che una nuova partenza sarebbe stato l'unico modo per tornare indietro.

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Madame Shirley disse che, per poter raggiungere la zona da cui imbarcarsi e partire verso la prima Isola Arcana, il gruppo necessitava di passare presso la Piazza Gyoncorde. I sette Allenatori quindi, accompagnati sempre dalla chiarovveggente, da Rayleigh e da Shakki, si erano diretti verso tal luogo; una volta arrivati, videro che stranamente tutti gli abitanti erano riuniti in cerchio, come se stessero aspettando qualcuno di importante.
"Che sta succedendo, Madame Shirley?"- chiese Shakki, ma la donna non rispose: non sapeva cosa dire. Tutto a un tratto però Pikachu indicò delle persone che vedeva in lontananza, e i 3 adulti del gruppo sgranarono gli occhi.
"Non è possibile..."- fece Madame Shirley.
"Cosa succede?"- le chiese Brock, avvicinandosi.
"Quelle persone laggiù sono i membri della Famiglia Reale che attualmente governa l'Isola degli Uomini-Pesce"- rispose Rayleigh.
I ragazzi rimasero a bocca aperta:
"La Famiglia Reale?!"- dissero all'unisono stupiti. Anche i Pokémon di Ash, che erano ancora fuori dalle loro Pokéball, sgranarono gli occhi per lo stupore.
"Sì. Rayleigh venne qui molti anni fa, e oltre a me conobbe anche coloro che governano l'isola"- disse la chiaroveggente, per poi introdurre ai nostri eroi i membri della famiglia:
"L'Uomo-Pesce dalla barba arancione è Re Nettuno, il sovrano incontrastato di questa terra. Accanto a lui poi ci sono i suoi consiglieri: il Ministro della Sinistra, ossia l'Uomo Pesce con il monocolo e la coda grigia, e il Ministro della Destra, ovvero il Tritone dalla pelle arancione e la barba bianca; infine ci sono i suoi figli: Fukaboshi, Ryuboshi e Mamboshi. L'unica femmina è la Principessa Shirahoshi, che si trova a in fondo al gruppo".
In quel momento i protagonisti rimasero letteralmente a bocca aperta: quanto diamine era grossa quella principessa?!
"Ragazzi, ma è una donna gigantesca!"- fece Ash, visibilmente stravolto come gli altri.
"Spero di esagerare, ma mi sembra di aver visto degli Steelix e dei Wailord un pò più piccoli..."- disse invece Barry.
In ogni caso i nostri eroi non erano gli unici a essere stupiti della presenza del Re, dal momento che tutti gli abitanti dell'isola presenti in quel momento rimanevano fermi a fissare con rispetto. Improvvisamente, Re Nettuno proferì parola:
"Buongiorno a voi, miei cari sudditi- disse.
Sono certo che la mia presenza qui, nonostante non ci siano particolari annunci da fare, vi sorprende; tuttavia, non avete nientee di cui preoccuparvi: in realtà noi siamo qui per una questione personale".
Immediatamente dopo intervenne a parlare suo figlio maggiore, il principe Fukaboshi:
"Questa notte un individuo anonimo ha lasciato una lettera misteriosa davanti alla Reggia del Palazzo del Drago: essa dice che lui ci avrebbe aspettato quest'oggi proprio a Piazza Gyoncorde, e ci ha esplicitamente chiesto di venire tutti quanti.
Ovviamente noi non stiamo accusando nessuno di voi, cari sudditi di Re Nettuno mio padre; tuttavia invitiamo colui che ha scritto questa lettera a farsi avanti e a spiegare cosa...".
"Taglia corto, idiota!"- disse una voce all'improvviso, interrompendo Fukaboshi. Questi, assieme alla sua intera famiglia, si voltò dove pensava fosse venuta la voce; tuttavia se ne pentì non appena vide colui che sperava non avrebbe mai incontrato.
"Bene, bene, bene... Aspettavo di vederti, Nettuno! E noto con piacere che c'è anche il resto della famiglia"- disse l'individuo in questione, strizzando anche l'occhio a Shirahoshi che di conseguenza si sentì imbarazzata.
Egli era un tritone dalla pelle grigiastra, gli occhi rossi e con un fisico piuttosto alto e asciutto (circa un metro e novanta centimetri): indossava un giubbotto di pelle nera, un paio di jeans che andavano dalla vita in giù e dei sandali; inoltre sulla fronte portava un paio di occhiali da sole neri, e aveva dei folti capelli (anch'essi neri) all'insù.
Non si trovava tuttavia da solo. Accanto a lui infatti c'erano altri due Tritoni vestiti esattamente come lui (tranne per gli occhiali da sole), ognuno di loro accompagnato da un certo numero di Uomini-Pesce che, al contrario di loro, indossavano degli stracci e maneggiavano vari tipi di armi.
I nostri eroi erano piuttosto confusi dall'atteggiamento di queste persone.
"Scusi Madame Shirley, ma chi è quella gente?- chiese Brock alla chiaroveggente.
Non sembrano molto rispettosi".
"Quelli sono i membri della Triton Revolution"- gli rispose lei.
"La Triton Revolution?"- domandò Ash.
"E' una banda di teppisti che si è fatta conoscere nelle ultime settimane per aver violato la legge e imbrattato vari luoghi di quest'isola"- disse la sirena, per poi passare a descrivere ognuno dei membri della banda:
"L'Uomo-Pesce dalla pelle grigia e gli occhiali da sole si chiama Cross, ed è il capo dell'intera banda.
Accanto a lui ci sono Blade, spadaccino e capitano della Squadra delle Lame, e Bomber, un genio delle armi da fuoco a capo della Squadra Bombardamento: ogni squadra è composta da subordinati che obbediscono agli ordini".
Blade aveva una pelle giallo scuro a chiazze bianche e una cicatrice a forma di X in mezzo agli occhi grigi, nonché una specie di maschera nera che gli copriva la parte inferiore del volto e, sulla sua testa, una pinna bianca notevolmente grossa e appuntita; inoltre portava con sé una spada rossa e nera dalla lama molto affilata, era alto pochi centimetri in meno rispetto a Cross ed era muscoloso quanto quest'ultimo. Bomber invece era un tritone più basso (ma non troppo) rispetto agli altri due, e indossava un fischietto al collo molto simile a quelli usati dai militari: i suoi occhi erano neri, aveva denti aguzzi e mostrava degli avambracci molto sviluppati; infine la sua testa era grossa e schiacciata.


"Aiuto, Padre!"- gridò la povera principessa, sul punto di piangere mentre quei viscidi manigoldi le puntavano contro spade e coltelli affilatissimi.
"Shirahoshi, no!"- urlarono all'unisono i tre fratelli, animati da un senso di preoccupazione e al tempo stesso di rabbia; il Boss invece rise nuovamente:
"Hahahahaha, ben ti sta Nettuno! Ora dovete assolutamente consegnarci tutte le vostre ricchezze, altrimenti uccideremo la vostra tanto amata Shiraoshi!".
Sorpendemente però nessuno della Famiglia Reale mostrò una rabbia eccessiva nei confronti di quei criminali, cosa che colpì moltissimo loro stessi come i protagonisti; di fatto Fukaboshi, come anche i suoi fratelli e suo padre, fece un profondo respiro e iniziò a parlare, mantentendo una calma e una compostezza fin troppo grandi per la situazione che stava avvenendo:
"Lascia andare mia sorella. Immediatamente"- disse lui con uno sgardo "apparentemente" calmo e un tono di voce molto freddo, dopodiché alzò lo sguardo verso la sorella e scosse la testa avanti e indietro. Quest'ultima dunque, sebbene un attimo prima fosse sul punto di scoppiare in lacrime per la paura, adesso riuscì a trattenersi un "pochino" di più.
Ovviamente questa scena fu davvero strana agli occhi della popolazione così come dei nostri eroi: i primi infatti si guardavano e parlavano tra di loro, decisamente esterrefatti, mentre i protagonisti restavano a bocca aperta e non sapevano cosa dire.
"Come mai il Re e i Principi sono così tranquilli?"- si chiese Lucinda.
"Non me lo spiego nemmeno io- commentò Kenny.
In fondo hanno appena preso in ostaggio la principessa".
Tuttavia, Brock non la pensava allo stesso modo.
Probabilmente era dovuto alla sua maggiore età, oppure al fatto che vivesse con 10 fratellini e 10 sorelline, fatto sta che il giovane aveva capito molto di più la situazione rispetto ai suoi amici; dunque ridimensionò le loro prospettive:
"Vi sbagliate, nessuno in questo momento è calmo di fronte alla situazione- disse, attirando la situazione di tutti i suoi amici.
Guardate attentamente Fukaboshi: sta sudando freddo, e anche se non si muove sta stringendo i pugni. Io sono più che sicuro che lui e gli altri membri della famiglia in questo momento stanno trattenendo un fortissimo sentimento di rabbia, ma non sono affatto indifferenti".
"Hai ragione, Brock"- commentò Shakki.
"Già- aggiunse Rayleigh.
In questo momento Re Nettuno e i suoi figli sono adirati moltissimo con lui, ma devono trattenersi: se si lasciassero andare alla rabbia, trasmetterebbero solo odio".
"Odio?"- chiese Ash.
"Sì- disse Madame Shirley, rivolgendosi all'intero gruppo.
Vedete ragazzi, gli abitanti di quest'isola già precedentemente erano caduti vittima della rabbia e dell'odio, e questi sentimenti avevano dato a una vicenda davvero molto tragica; per questo i membri della Famiglia Reale, che hanno il compito di guidare la popolazione, devono essere in grado di mantenere la calma sempre e comunque, nonostate qualsiasi situazione stiano affrontando".
I nostri amici non avevano capito molto di questo discorso, anche perché desideravano saperne di più riguardo questa vicenda; tuttavia, ognuno di loro aveva compreso a grandi linee la volontà della Famiglia Reale, e la rispettavano. In particolare, Ash e i suoi Pokémon erano coloro che ammiravano maggiormente tale atteggiamento: di fatto nei loro occhi brillava un grande senso di stima.
Ma per quanto riguarda Cross... il suo atteggiamento era ben diverso. Il Boss e la sua banda, infatti, erano gli unici Uomini-Pesce lì presenti ad aver capito come stavano realmente le cose assieme ai nostri eroi; tuttavia, a differenza di quest'ultimi, il Tritone sorrideva di ciò, e si avvicinò a Fukaboshi cominciando a schernire lui come il resto della sua famiglia:
"E' inutile, Fukaboshi- disse ridendo sotto i baffi.
Non sono sciocco, capisco che state nascondendo tutti una grande collera; e credimi, questo non può che farmi stare bene".
"Cosa intendi dire?"- chiese Fukaboshi, visibilmente perplesso.
"A me non importa se tu o "papino" esplodete di rabbia oppure no- gli rispose-, ma sappi che è davvero spassoso assistere a questa tua patetica recita da due soldi".
Il principe continuò a trattenersi e non disse nulla, tuttavia l'arroganza di Cross cominciava a diventare molto pesante
"Ammettilo, principe da strapazzo: tu e la tua famiglia in questo momento mi odiate, e se voleste non esitereste un attimo a violentarmi; però non volete.
Ma perchè non volete? Avete forse paura di combattere?
No... Voi non volete alzare le mani... per via dell'esempio che pensate dareste alla gente!".
In quel momento Cross fece una cosa che nessuno si sarebbe aspettato: davanti a una marea di gente incredula, il capo dei Triton Revolution sferrò un violentissimo gancio destro sul naso di Fukaboshi.
Tale scena lasciò un segno in tutti coloro che la videro, ma ovviamente i più influenzati furono Re Nettuno e gli altri due figli. Se il maggiore rimase comunque immobile, l'indignazione che si prova quando un membro della propria famiglia viene colpito è qualcosa di incommensurabile, che non si può descrivere a parole; e infatti nessuno della famiglia poteva evitare di mostrare quanto in quel momento avrebbe voluto abbandonarsi alla furia: le vene pulsavano sul loro corpo, i loro denti si muovevano, loro stessi stringevano i pugni con forza...
Ma nonostante tutto questo, nessuno prese realmente l'iniziativa di colpire in faccia quel maledetto, che da parte sua continuava a godere.
"Questo è a dir poco patetico, vi rendete conto?!- chiese lui, continuando a ridere con arroganza assieme alla sua banda.
I membri di una delle Famiglie Reali più potenti, più prestigiose e più ricche di tutta la Rotta Maggiore non si lasciano andare alla rabbia, perchè preoccupata di come ciò influenzerebbe un branco di deficenti senza diritto né potere quali sono i loro sudditi!
Non ho mai visto niente di più patetico in vita mia, ve lo giuro!".

In quel momento tutto raggiunse il suo apice: l'indignazione dei nostri eroi, che guardavano da lontano immobili; la superbia di Cross e dei suoi subordinati; e, soprattutto, l'ira di Fukaboshi.
Quest'ultimo, infatti, era stato in grado di mantenersi freddo e indifferente sia davanti alle precedenti parole di Cross che di fronte al pugno, ma stavolta le cose erano diverse: egli non poteva tollerare che un presuntuoso qualunque offendesse non solo la sua famiglia, ma anche la popolazione che lui si impegnava a proteggere assieme ai suoi fratelli; ragion per cui, nel sentire quei manigoldi definire gli Uomini-Pesce come dei "deficenti" e schernire al tempo stesso Re Nettuno e gli altri, Fukaboshi esplose finalmente mostrando una furia a dir poco disumana e, andando contro tutti i suoi principi, si gettò su Cross atterrandolo.
I suoi occhi trasudavano di rabbia, e il suo viso era completamente scuro.
"Fermati, Fukaboshi!"- gridò Nettuno, e il figlio maggiore fu costretto così a obbedire, mentre gli altri due fratelli lo tenevano per le braccia.
"Sua Altezza ha ragione, mio principe!"- disse il Ministro della Sinistra.
"Vero, non potete perdere tempo con un individuo del genere- aggiunse il Ministro della Destra.
Dovete ricomporvi, per il bene della popolazione e di vostra sorella!".
Fukaboshi, nel sentire di Shirahoshi, si bloccò immediatamente e le diede un'occhiata; questa era rimasta estremamente sconvolta dal suo comportamento, tanto da avere le lacrime agli occhi e un volto visibilmente corruciato.
"Non lo picchiare... Fukaboshi, non lo picchiare...!"- disse lei con una voce soave e innocente, quasi quanto quella di una bambina.
E fu proprio quella voce a far tornare lucidità al povero principe: in un attimo, egli passò da un'espressione ribollente e di rabbia a una che mischiava confusione e preoccupazione, la tipica espressione facciale si colui che si rende conto di aver commesso un errore madornale e quindi ritrova la calma, non senza però sentirsi malissimo per ciò che è accaduto.
In tutta questa situazione Cross fece l'ennesimo sorriso beffardo:
"La rabbia e l'odio sono due sentimenti più comuni a questo mondo- affermò lui, mettendosi le mani nelle tasche dei pantaloni e cominciando a camminare.
Chi non li sfrutta a suo dovere, o ha paura delle conseguenze a cui porterebbero, manca di spina dorsale e non può sopravvivere a questa società: è un debole.
Detto ciò- in quel momento assunse un tono e uno sguardo più serio, lasciando tuttavia continuare a trasmettrere un filo di arroganza dalle sue parole-, ora giungiamo ai fatti: mi consegnate il vostro patrimonio di famiglia, sì o no?".
Nessuno diceva niente: gli abitanti erano a dir poco spaventati dalla piega che la situazione stava prendendo, e Re Nettuno non sapeva proprio cosa dire né fare.
Improvvisamente, però, qualcuno si intromise:
"Fermi tutti!".
Si trattava di Ash: il ragazzo, assieme ai suoi Pokémon, si era letteralmente fiondato nel cuore della Piazza Gyncorde senza nessun preavviso, lasciando esterrefatti e sbalorditi sia i suoi amici che tutti gli Uomini-Pesce lì presenti; in particolare quest'ultimi, visto che avevano davanti un essere umano e delle creature mai viste prima.
"Quello è... un umano..."- disse Ryumboshi, a bocca aperta come i suoi fratelli e suo padre.
"Cosa ci fa qui un essere umano?"- si chiese Shirahoshi, che fissava Ash con estrema curiosità.
Il primo che parlò al nostro protagonista fu Bomber, con le mani sui fianchi e uno sguardo di superiorità:
"E tu chi diamine saresti?".
"Siete spregevoli e arroganti!- disse infuriato il giovane Allenatore.
Non solo avete preso in ostaggio una principessa, ma avete anche provocato i suoi fratelli e insultato degli innocenti: si può sapere chi vi credete di essere?!".
Cross rimase particolarmente colpito dalle parole di Ash, come del resto lo furono anche tutti gli Uomini-Pesci lì presenti; ragion per cui, a differenza di Bomber e Blade, gli si avvicinò e poi sorrise.
Non si trattava però di un sorriso "presuntuoso", o perlomeno non fu solo quello: nei suoi occhi si potevano scorgere interesse oltre che sicurezza. Interesse per colui che in quel momento si era posto davanti a lui e alla sua banda con tanto coraggio.
"Ma tu guarda...- disse lui a braccia conserte, chinando la testa verso Ash e mostrando entrambi gli occhi attraverso il riflesso del sole sulle lenti.
E sentiamo ragazzino, tu cosa vorresti fare?".
Cross diede un brusco spintone al ragazzo di Biancavilla, facendolo finire col sedere per terra. Pikachu e gli altri Pokémon si avvicinarono a lui immediatamente, mentre l'intera banda dei Triton Riders (fatta eccezione per Cross, Blade e Bomber) si mise a ridere di gusto mostrando un'eccessiva prepotenza.
Tale atteggiamento fece tornare Fukaboshi e il resto della Famiglia Reale al precedente stato di rabbia: il più grande tra i principi, di fatto, stette quasi per assalire il capo della banda ma venne nuovamente fermato. La cosa più importante, tuttavia, fu che a fermarlo non furono (solo) i suoi fratelli e suo padre, ma prima di chiunque altro fu Ash Ketchum:
"Non preoccuparti per me!- esclamò con serietà il ragazzo, che in quel momento si era rialzato senza alcun problema e si stava pulendo i vestiti.
Ascoltatemi, io non so per quale motivo agiate così, ma state certi che non posso tollerarlo: vi sfido tutti insieme a una lotta!".
"Pika-chu!".
"Sta-raptor!".
"Bui!".
"Tor-terra!".
"Gi-ble!".
"Gli-scor!".
"Infer-nape!".
Quest'ultima esclamazione fu il colmo: se prima Ash aveva già sbalordito tutti semplicemente entrando in scena, stavolta nessuno sapeva cosa dire nè cosa fare.
Se da un lato erano tutti preoccupatissimi riguardo l'eventualità di uno scontro, specialmente (neanche a dirlo) la famiglia di Re Nettuno, dall'altro soltanto Cross, assieme naturalmente ai suoi sgherri, reagì ridendo di gusto alle parole del ragazzo.
Gli unici in assoluto ad astenersi da entrambi i tipi di comportamenti furono gli amici di Ash, i quali infatti conoscevano da moltissimo tempo il giovane Allenatore e quindi avevano piena fiducia nei suoi atteggiamenti; anche Rayleigh e Shakki, nonostante fossero su un piano totalmente diverso rispetto ai protagonisti, rimasero incuriositi anziché preoccupati eccessivamente.
"Tu vorresti combattere contro di noi?!"- disse Blade, ridendo a crepapelle come il resto della banda: ognuno si prendeva gioco del nostro protagonista senza alcun ritegno, mostrando per l'ennesima volta fin troppa sicurezza in loro stessi. Anche Cross non era da meno, tanto che si teneva il petto e cercava di reggersi in piedi per evitare di "scompisciarsi troppo" e perdere l'equilibrio; il giovane tritone mostrava i suoi affilati denti bianchi e, probabilmente rendendosene comunque conto, in alcuni momenti finiva addirittura per sputare verso Ash, che provava a coprirsi il volto con le braccia disgustato.
Ma fu proprio un'ultima reazione da parte del ragazzo a cambiare l'atteggiamento dei Triton Riders; all'improvviso, infatti, Cross si avvicinò ulteriormente ad Ash e gli toccò il cappello con una mano, sorridendo. E in quel momento...
"Sei uno stupido!"- gridò il ragazzo di Biacavilla, dando uno schiaffo in faccia a Cross con la mano destra e costringendolo a retrocedere.
Adesso l'Uomo-Pesce e i suoi due compagni avevano degli sguardi visibilmente infastiditi, mentre nei restanti individui lì presenti albergava un senso di shock portato al suo non plus-ultra.
"Come hai osato"...-stava per dire Cross, ma Ash lo interruppe subito riprendendo a parlare:
"Non mi rimangerò cio che ho detto!
Fukaboshi e la sua famiglia hanno sopportato ogni tuo singolo atteggiamento e non hanno perso lucidità solo per il bene degli altri; non ho idea del perché tu ti stia ostinando a dire che la rabbia è un sentimento da forti, ma sono sicuro che non è così!
E se continui a non renderti conto di quanto loro siano stati intelligenti e magnanimi, allora sei patetico! Tu e la tua assurda banda di teppisti!
".

Adesso l'affronto aveva superato ogni limite possibile: Cross strinse i pugni e cominciò a dare ordini ai suoi subordinati.
La sfida di Ash era stata accettata con orgoglio dagli Uomini-Pesce

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"Vediamo cosa sai fare, "eroe"...- disse il capo della banda con grande risolutezza, dopodiché si rivolse a Bomber dando il primo ordine di attacco.
"Stai tranquillo, Fratellone!- gridò lui:
Squadra Bombardamento, all'assalto!".
Fu così che sette Uomini-Pesce piuttosto bassi ma corpulenti saltarono sopra Ash e i suoi Pokémon assieme a Bomber, per poi sparare una serie di colpi con i fucili da caccia. Tali proiettili fortunatamente non centrarono subito il nostro eroe, ma furono sufficenti per farlo preoccupare: egli infatti si accovacciò a terra e mise le mani sulle orecchie assieme ai suoi Pokémon, poiché tutti erano disturbati fortemente dal rumore degli spari.
"Oh no, Ash!"- gridò Lucinda terrorizzata, mentre il Boss rise fragorosamente.
"Che c'è ragazzino, dopo tutto quel bel discorso non sai fare niente di meglio che sederti a terra?!- lo provocò il capo della Squadra, mentre Cross era tornato a quel sorriso di presunzione che aveva fino a pochi minuti prima.
Continuate a sparare!".
"Agli ordini, Boss!"- disse orgogliosamente il membro del gruppo al centro, per poi riprendere il fucile in mano assieme ai suoi sei colleghi.
Ognuno di essi sparava con estrema abilità, mostrando una grande mira e capacità di controllo delle armi; ma quando colpirono la seconda volta, Ash ebbe un'idea che sbalordì tutti.
"Buizel, usa Pistolacqua e respingi le pallottole!".
Il Pokémon Donnola obbedì al suo Allenatore, lanciando un poderoso getto d'acqua che rimandò i proiettili al mittente; gli Uomini-Pesce appartenenti alla Squadra Bombardamento furono così coinvolti in una piccola ma forte esplosione, al termine della quale balzarono in aria.
"E ora Acquagetto contro tutti!"- ordinò di nuovo Ash, e così Buizel sfrecciò contro ognuno di loro mettendoli definitivamente K.O; l'uinco che sopravvisse a entrambi i colpi del Pokémon Donnola fu Bomber, che era ovviamente più forte dei suoi sherri.
Tuttavia, anche lui aveva comunque molte ferite di vario genere.

Tale scena soprese non poco tutti coloro che erano lì presenti, in particolare il Boss che sgranò gli occhi al solo pensiero che un suo compagno era stato colpito e ora era ferito; ragion per cui si diresse verso Bomber con evidente preoccupazione.
Nel frattempo anche Re Nettuno, la principessa, i Ministri, Rayleigh e Shakki rimasero sbalorditi dal giovane Allenatore e dai suoi Pokémon.
"Avete visto, altezza?!"- chiese il Ministro della Destra a Nettuno.
"Sì, ha respinto l'attacco senza alcuna paura..."- rispose il sovrano. Di fatto Ash non stava mostrando alcun segno di insicurezza durante quella lotta, nè vacillava.
Tornando invece a Cross...
"Bomber, tutto bene?!"- gridò sconvolto il capo dei Triton Riders, ma fortunatamente il suo compagno lo rassicurò rialzandosi in piedi nonostante tutti i danni:
"Niente paura, Boss: la mia squadra è al tappeto, ma possiamo comunque contrattaccare!"- disse lui con un sorriso subdolo, per poi fare cenno a Cross di voltarsi.
Quest'ultimo rimase piacevolmente sorpreso di ciò che era successo, mentre Ash ne fu sconvolto. Nel frattempo che il gruppo guidato da Bomber si era lasciato sconfiggere, la restante parte della Squadra Bombardamento, ossia dieci Uomini-Pesce più alti e muscolosi degli altri, aveva infatti circondato la gigantesca Sirena inerme e adesso le puntavano contro dei bazooka oltre che normali fucili.
Ciò faceva gelare il sangue di tutti: della principessa indifesa, della popolazione, della Famiglia Reale e infine dei nostri eroi.
"Siete dei veri geni Bomber, sia tu che la tua squadra!"- affermò Cross con lo stesso sorriso subdolo del compagno, che rise di risposta:
"Non siamo novellini, Boss!"- esclamò lui.
Ma anche stavolta, a ribaltare la situazione senza farsi prendere dal panico...
"Torterra, usa Verdebufera!".
Questa mossa fu geniale. Sfruttando le foglie moventi di Verdebufera, infatti, Torterra "catturò" i suoi avversari e lì portò fino in cielo; una volta che arrivarono lì, poi, fu il turno di Staraptor e Gible: il primo usò Attacco Rapido per portare via le armi da fuoco dalle mani di quei criminali, il secondo riuscì ad atterrarli tutti, prima che toccassero terra normalmente, usando Dragobolide; ognuno di loro si trovò quindi accasciato al suolo, privo di sensi e con il corpo fumante.
"A quanto pare la vostra squadra non è un granché!"- commentò Ash in maniera schietta, mostrando inoltre un sorrisetto deciso.
Da parte loro, invece, Cross e Bomber erano ancora con la bocca spalancata e gli occhi fuori dalle orbite per lo sbigottimento: come faceva un singolo essere umano a sbaragliare degli Uomini-Pesce tanto facilmente?
Una domanda questa che, tuttavia, si ponevano anche la Famiglia Reale e i restanti abitanti dell'isola lì presenti; tutti erano sopresi del coraggio e della bravura di Ash, a tal punto da cominciare a incitarlo:
"Finiscili!"- disse uno.
"Combatti e sconfiggili!"- fecero invece dei bambini. Ash non poteva credere alle sue orecchie, e nemmeno i suoi amici o chiunque altro fosse lì.
"Stanno acclamando me?!"- si chiese sorpeso.
"Pika?!".
"E' incredibile, la gente crede in Ash anche se nessuno lo conosce!"- commentò Lucinda entusiasta.
"E' a dir poco fantastico!- disse invece Kenny con il medesimo stato d'animo.
Tu che ne pensi, Ray...".
"Davvero fenomenale- disse Rayleigh, interrompendo Kenny prima che potesse fare il suo nome.
Non avevo idea che Ash potesse mostrare così tanto coraggio e così tanta abilità nelle lotte, lui e i suoi Pokémon mi sorprendono!".
"Già- gli rispose Lucinda.
Lui è davvero un tipo eccezionale certe volte!".
Ma non tutto il gruppo osservava la lotta concentrandosi su Ash; infatti, Brock e Paul fecero notare agli altri protagonisti che Cross aveva cominciato a cambiare atteggiamento.
Se prima cominciava a sbalordirsi e basta per come stava andando la lotta, adesso era visibilmente infuriato.
"Ma siete impazziti, brutti imbecilli?!"- gridò il Boss dei Triton Riders a squarciagola, mostrando occhi rossi come il sangue e denti aguzzi.
"Che ti prende, adesso?!"- ribatté Ash.
"Cosa mi prende?! Te lo spiego subito!- replicò con rabbia Cross.
Questa massa di sempliciotti sta acclamando te, un essere umano: una creatura inferiore, che non merita di vivere perché porta solo sofferenza agli altri e che ha fatto vivere per decenni noi Uomini-Pesce nella paura!
Come si può anche solo pensare di appoggiare gente del genere?!".
Ash e i gli altri sei Allenatori non avevano minimamente idea di che cosa stesse parlando Cross, mentre gli altri lo capivano a grandi linee; infatti persino Fukaboshi, nel sentire quelle parole, lo osservò con occhi diversi da prima: non erano occhi di rabbia, ma occhi di stupore, gli occhi di chi stava cominciando a rivalutare una persona.
In ogni caso, con quelle parole Cross riprese la lotta:
"Squadra Carapaci, andategli addosso!".
Cinque Uomini-Pesce si gettarono così verso Ash e i suoi Pokémon, armati con dei gusci d'acciaio come dei giocatori di rugby sono armati di casco e protezioni varie.
"Gliscor, attacca con Forbice X! Gible, tu usa Spaccaroccia!".
Il Pokémon Aliscorpio e il Pokémon Squaloterra si lanciarono così all'assalto della banda nemica con tutte le loro forze, tuttavia fu un confronto impari.
I due riuscirono a colpire i loro avversari tra un attacco e l'altro, ma nonostante ciò non riuscirono a oltrepassare le difese garantite loro dai gusci d'acciaio; alla fine quindi non solo la Squadra Carapaci resistette egregiamente, ma respinse anche via Gliscor e Gible facendoli cadere a terra.
Ovviamente Cross era entusiasta di questa piega improvvisa a suo favore, e sorrideva incitando i suoi subordinati:
"Continuate, metteteci più potenza!".
"Vuoi la potenza, Cross?- chiese Ash replicando.
Allora ragazzi, Avvitamento a piena forza!".
Gliscor e Gible si rialzarono senza problemi e ritornarono alla carica con le stesse mosse di prima stavolta effettuate roteando: l'effetto fu decisamente maggiore, tanto che stavolta furono gli Uomini-Pesce a essere respinti via.
Alla fine Cross non sapeva più che fare, ma decise comunque di non mollare; infatti appena la Squadra Carapaci si rialzò, sebbene fosse abbastanza dolorante, egli decise di scendere in campo personalmente assieme a loro.
Giunse a dare manforte anche la Squadra degli Spadaccini, capitanata da Blade.
"Bene Fratello, sterminiamoli una volta per tutte!"- disse sorridendo il Tritone con la spada rossa e nera. Da parte sua anche Cross sorrideva, e aveva uno sguardo esprimente determinazione e soprattutto voglia di vincere:
"E' esattamente ciò che faremo- disse lui.
Avanti Triton Riders, all'assalto!".
A tale grido risposero tutti i membri di tutte le Squadre. Ognuno dei presenti rimase sbalordito da ciò, ma di fatto anche coloro che precedentemente erano stati dati per K.O si rialzarono con vigore ed energia, pronti ad assistere il loro capo e la loro banda.
"Fanno sul serio adesso..."- commentò Ash, che era rimasto estremamente colpito di una tale mutazione dell'atteggiamento da parte dei suoi avversari (e soprattutto da parte di Cross). Quanto ai suoi amici, loro non erano da meno:
"Cross è completamente diverso rispetto a un'attimo fa"- disse Barry.
"Già, sembra molto più serio e meno arrogante"- aggiunse invece Paul.
E fu così che la banda dei Triton Riders sferrò per la prima volta un attacco unito anziché colpire separatamente. Cross aveva il fuoco negli occhi, e assieme ai suoi colleghi era carico e pronto a trionfare.
"Attenzione, arrivano!"- esclamò Shirahoshi, in preda all'ansia come la sua intera famiglia. Ma Ash non aveva paura: concentratosi assieme ai suoi Pokémon, il giovane di Biancavilla rimase fermo dov'era, nonostante la terra cominciasse addirittura a tremare, e si girò il berretto dalla parte opposta.
"E' ora di farla finita!- gridò con decisione.
Infernape, usa Lanciafiamme! Torterra, vai con Energipalla! Gible, Dragopulsar! Buizel, colpisci con Sonicboom! Gliscor, attacca con Pietrataglio... e tu Pikachu, guida tutti usando Locomovolt!".
Pikachu corse all'impazzata verso il gruppo che avanzava, caricandosi di elettricità e vendendo anche accompagnato da tutte le altre mosse che lo avvolgevano e si fondevano con lui; il risultato fu una carica che assunse presto i sette colori dell'iride, e che si scontrò in pieno con la banda avversaria generando una gigantesca esplosione travolgente ciascuno di coloro che fosse presente in quel momento. Dissoltosi il fumo, Ash vide davanti a lui che nessuno dei Triton Riders era in piedi: tutti si trovavano distesi e privi di sensi.
Nessuno tra gli abitanti dell'isola credeva ai propri occhi.
"Ce l'ha fatta... Ce l'ha fatta!"- fece un Uomo-Pesce corpulento con occhi sbalorditi.
"Stento quasi a crederci: non è la prima volta che vediamo un umano sconfiggere degli Uomini-Pesce, eppure...".
Re Nettuno si interruppe bruscamente quando vide che, nonostante le ferite e addirittura varie bruciature sul corpo, Cross stava tentando di rialzarsi: aveva uno sguardo furibondo, ma anche desideroso di continuare a combattere. I nostri eroi ne rimasero scioccati:
"Cosa stai facendo?"- fece Ash, mentre il Tritone si avvicinava a lui agitando le braccia sul terreno.
"Tu...- fece lui ansimante.
Combattiamo... ancora...".
Ash però non voleva proseguire lo scontro, perché sapeva che in quelle condizioni Cross non riusciva a parlare né tantomeno a reggersi in piedi; tuttavia questo non sembrava importare all'Uomo-Pesce, che proseguiva la sua avanzata senza preoccuparsi minimamente di sé stesso.
 Il suo unico obbiettivo, evidentemente, era vincere.
"Io... devo batterti...- continuò ad ansimare, stavolta interrompendosi a causa di un'improvvisa e preoccupante tosse.
Io non posso perdere... contro un lurido... umano...!".
Stavolta riuscì davvero a rialzarsi, ma non durò a lungo: nel giro di pochissimi attimi i suoi occhi si chiusero, dopodichè egli non si resse più in piedi e cadde definitivamente al suolo. Ormai aveva perso conoscenza come tutti gli altri.
Ash lo guardava pensieroso, ancora stranito dalle sue parole e dal suo comportamento.
"Cross... Cos'hai contro gli esseri umani?"- si chiedeva il ragazzo nella sua testa, mentre Pikachu gli saltò in spalla.

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In seguito alla battaglia i nostri eroi furono portati, per volere dello stesso re, al cospetto della Reggia del Palazzo del Drago.
Lì, senza troppi indugi, Madame Shirley e i protagonisti avevano raccontato la loro storia e ognuno dei presenti al castello ne era rimasto estremamente sorpreso.
"Un'altra..."- iniziò il Ministro della Sinistra.
"...dimensione?!"- concluse il Ministro della Destra.
"Adesso capisco- disse invece Re Nettuno con molta calma, per poi rivolgersi ad Ash e ai suoi amici.
Dunque dovete tornare nel vostro mondo, ma perché ciò avvenga avete bisogno di viaggiare in questo...".
Il sovrano dell'isola rimase per un attimo a meditare a braccia conserte, mentre i figli non sapevano cosa dire:
"Da non credere do-re-mi-fa-sol!"- fece Ryuboshi scioccato.
"Già!"- esclamò invece Mamboshi.
"Comunque sia- parlò a questo punto l'ultimo dei fratelli-, perché avete bisogno del nostro aiuto in questo momento?".
"Ecco, a questo proposito..."- iniziò a parlare Brock, per poi lasciar proseguire Madame Shirley:
"Vostra Altezza, guardate qui- disse la chiaroveggente porgendo a Nettuno il suo libro e indicando una pagina precisa.
Come potete vedere, le pagine sulla leggenda indicano chiaramente che per raggiungere l'Isola Arcana più vicina è necessario partire da qui".
"Infatti- affermò poi Silvers Rayleigh.
Attualmente la nostra nave è ormeggiata presso la Foresta del Mare, tuttavia non possiamo partire da lì: le coordinate non sarebbero le stesse".
L'intervento dell'anziano per poco non fece prendere un colpo sia a Re Nettuno che ai suoi Ministri:
"Silvers Rayleigh?!"- domandarono all'unisono sconvolti.
"Non avevamo neanche notato la tua presenza qui!"- esclamò il Ministro della Sinistra, e questo lasciò piuttosto perplesso l'uomo assieme ai nostri eroi.
Ma per essere più precisi, Rayleigh era perplesso solo perché gli sembrava strano che, pur essendo entrato nel castello, non fosse stato notato dalla Famiglia Reale; da parte loro, invece, i protagonisti si chiedevano come l'anziano e i reali si conoscessero.
E non era l'unica domanda: fin da quando a Sabaody aveva detto di aver viaggiato a lungo, Rayleigh era stato davvero un mistero per Ash e i suoi amici, che desideravano sapere di più sul suo conto. Per non parlare poi delle parole di Madame Shirley secondo cui, prima del loro arrivo, era successo un evento che condizionava moltissimo gli Uomini-Pesce...
Deciso a saperne di più, Ash si fece avanti al gruppo e parlò:
"Scusate, io avrei delle domande- disse.
So che non sono affari nostri, ma ci terrei a sapere cosa è successo in quest'isola e cosa intendeva dire Rayleigh quando ci ha detto che aveva viaggiato a lungo".
"In verità lo vorrei anch'io..."- disse poi Lucinda.
"Siamo in tre"- affermò infine Zoey. E anche Pikachu e Piplup annuirono, in piedi sul pavimento della Reggia.
In seguito a tali richieste i presenti si scambiarono degli sguardi. Nessuno sapeva cosa dire né come dirlo, sia perché preoccupato riguardo a come il gruppo avrebbe reagito, sia perché forse non era neanche necessario dare spiegazioni approfondite: Ash e i suoi amici, infatti, non appartenevano alla loro stessa dimensione e quindi non erano tenuti a conoscere chissà quali informazioni private.
Dopo un minuto di silenzio grazie al quale si creò un'atmosfera incerta, alla fine venne presa una decisione:
"D'accordo Ash, vi spiegheremo tutto"- disse Madame Shirley.

Fu così che iniziò una serie di discorsi destinata a durare vari minuti e a lasciare i nostri eroi con più emozioni che affluivano nei loro animi: curiosità, stupore, sbigottimento... e paura. Sì, esattamente: la paura.
Perchè dopo circa dieci minuti passati a fare silenzio e ascoltare le parole dei loro interlocutori, Ash e i suoi amici avevano scoperto cose di cui non immaginavano neanche lontanamente l'esistenza; ma così come c'erano alcune che li colpivano profondamente, come la tragedia di Hody Jones che aveva dato vita ai sentimenti di Fukaboshi e della popolazione... beh, ce n'erano altre che sarebbe stato meglio non sapere. Mai e poi mai.
E resosi conto di ciò che significava essere venuti a conoscenza di tali informazioni, tuttora i protagonisti avevano assunto espressioni talmente avvilite, talmente angosciate e talmente spaventate che niente di ciò che avevano saputo prima, al confronto, poteva farli preoccupare e contemporaneamente terrorizzare a quei livelli....
E la verità era che...
"Sei stato un pirata da giovane?!"- urlarono sconvolti i nostri eroi davanti a Rayleigh.
D'improvviso la situazione in cui si trovavano i protagonisti aveva preso una piaga senza precedenti: da un lato si fidavano di Rayleigh, eppure dall'altro non riuscivano più a guardarlo con occhi di speranza consapevoli che, in passato, aveva vissuto una vita da criminale e quindi era un personaggio poco raccomandabile.
Una cosa però era certa: in una sola giornata si erano susseguite fin troppo informazioni e situazioni fuori dal normale per i nostri amici, e di sicuro era complice anche questo se ora si sentivano tanto male; la loro testa stava davvero per scoppiare, e le ultime parole di Rayleigh erano state la ciliegina sulla torta, il tocco finale che li avrebbe fatti desiderare di trovarsi in un sogno a occhi aperti dal quale svegliarsi quanto prima possibile.
Sicuramente la pensavano così, anche perché:
"Non ce la faccio più! Mi sento condannato!"- urlò Barry in preda al panico.
"Siamo stati portati qui da un pirata, adesso ci ucciderà tutti con un fare psicopatico!"- esclamò invece Kenny con gli occhi sgranati.
E mentre il terrore e il panico generale si diffondevano nell'aria, il gruppo di Silvers Rayleigh e Re Nettuno era rimasto completamente basito: in sole poche parole erano riusciti a condizionare dei poveri ragazzi, che tra l'altro avevano finalmente trovato un pizzico di calma e speranza, fino a farli impazzire completamente!
"Calmatevi figliuoli, un pò di contegno!"- fece vanamente il Ministro della Destra agitando le mani, mentre il sovrano dell'isola si mise una mano sulla fronte e i suoi tre figli sospirarono.
"Non sembrano molto contenti..."- disse invece Shirahoshi con uno sguardo preoccupato.
"Che disastro..."- commentò Shakki, per poi rivolgersi al suo anziano amico:
"Complimenti Rayleigh, sei davvero bravo a parlare!".
"Smettila, sono loro che mi hanno chiesto di essere sincero!"- ribatte l'ex-pirata, ma fortunatamente nessuno dei due diede vita a qualche tipo di litigata o baruffa improvvisa. Non era proprio il caso, ed essendo entrambi adulti se ne rendevano conto a grandi linee.
Tuttavia, in mezzo a quell'atmosfera così complicata, qualcuno riuscì a far ritrovare la calma all'intero gruppo.
"Io mi fido di Rayleigh"- disse improvvisamente Lucinda, attirando l'attenzione dei presenti che tacquero e si girarono immediatamente verso di lei.
"Pi-plup?"- le fece Piplup, ruotando la testa verso sinistra con un volto perplesso.
"Anch'io"- affermò invece Zoey. Il resto del gruppo rimase completamente sorpreso, ma prima che qualcuno potesse controbattere...
"Ragazze, mi sa che siamo in tre!"- disse sorridendo Ash, e Pikachu fece a lui quel che Piplup fece a Lucinda:
"Pika-pi?".
"Ragazzi, ma siete diventati matti?!- domandò Barry stravolto.
Insomma, stiamo parlando di un ex-pirata...".
"Stiamo parlando di qualcuno che persino un re è contento di vedere"- disse Lucinda, fermandolo all'istante.
"Già, e questo a mio parere basta e avanza per fidarsi di lui"- aggiunse Zoey.
"Avete ragione- concluse Ash.
Inoltre, Rayleigh non ci conosceva eppure ci ha salvato la vita da quel Re del Mare. Che motivo avrebbe avuto se non semplice altruismo e disinteresse?".
Alla fine tutti si calmarono, compreso Barry, e si decise cosa fare.
"Andremo a prendere la vostra nave domani mattina dalla Foresta del Mare, e la porteremo qui- disse Nettuno.
Nel frattempo sentitevi come a casa vostra!".

Quella sera passò velocemente, ma non per questo fu poco "movimentata". La Famiglia Reale aveva infatti preparato, in onore di Ash e dei suoi amici, un banchetto ricchissimo di prelibatezze: c'erano frutta fresca e verdure di ogni genere (banane, mele, spinachi, pere, zucchine, asparagi, uva, peperoni e melanzane fritte...), formaggio, carne arrosto, pizza, birra, mostro marino alla griglia, aragosta, riso al curry e infine dolci alla crema e al cioccolato.
I nostri eroi erano senza fiato davanti a tale vista, soprattutto Ash:
"Wooow, quanta roba buona!"- esclamò il ragazzo con gli occhi che brillavano e la bava alla bocca. Anche Pikachu mostrava un certo appetito.
"La tua fissazione per il cibo è ridicola..."- commentò freddamente Paul, ma prima che i due Allenatori potessero litigare giunsero al banchetto anche gli altri.
"Mmh... Davvero sopraffino!"- fece Shakki assaggiando un pezzetto di arrosto condito con una squisita salsa alla marinara.
"Ragazzi, sembra tutto così invitante...- disse Lucinda avvicinandosi ai due ex-rivali.
Vi va di assaggiare qualcosa?".
Con queste parole la ragazza di Duefoglie prese Ash per la mano e lo portò subito verso il banchetto per fargli godere tutte quelle leccornie. I due quindi si sedettero l'uno accanto all'altro, mentre il resto dei presenti cominciò a prendere posto attorno a quella gigantesca tavola imbandita nel soggiorno reale; fu così che tutti quanti diedero inizio a una splendida cena in compagnia.
"Squisitoooooo!"- urlò Ash massaggiandosi le guance e sorridente. Inizialmente la sua reazione spaventò molti, ma poi ognuno ci rise sopra e proseguì a mangiare.
Barry, Kenny e Mamboshi si dividevano l'arrosto; Ash e Lucinda si rimpinzavano di curry; Zoey, Brock e Shakki degustavano l'aragosta condita con del puré di patate...
E anche i Pokémon divoravano tutto ciò che avevano davanti con il medesimo piacere!
"E' davvero delizioso, mi piacerebbe imparare a cucinarlo!"- disse il ragazzo di Plumbeopoli soddisfatto del gusto.
"E si comincia gente! Vai col mambo, vai col mambo!"- disse invece Mamboshi, inscenando uno dei suoi soliti balletti giocosi e dando così un tocco "festoso" all'atmosfera (anche se, tuttavia, Ash e i suoi amici lo trovavano piuttosto strano).
Ben presto divenne un continuo passare da cibo a festeggiamenti, con tanto di musica, luci, sirene che danzavano all'improvviso con le loro splendide coreografie (facendo anche andare in delirio un certo Brock!) e brindisi coi boccali verso l'alto- sebbene Ash non bevesse alcolici.
Insomma, quella cena fu davvero divertente e unica nel suo complesso; inoltre servì a fare da ponte per permettere a tutti di parlare e conoscersi meglio.

Alla fine, terminata la cena, i nostri eroi vennero accompagnati nelle camere degli ospiti ove avrebbero passato la notte. C'erano infatti una camera per i ragazzi e una per le ragazze: la prima era verniciata di blu, la seconda di rosso, ed entrambe presentavano due file da quattro letti (per un totale dunque di otto) collocate a destra e a sinistra- blu per i maschi, rossi per le femmine. Tali letti, inoltre, erano fatti egregiamente riguardo la sistemazione delle lenzuola e il piano architettonico: erano davvero meravigliosi a vedersi.
Per concluedere, entrambe le stanze presentavano al centro un morbido tappeto bianco e, sul muro, delle finestre anch'esse realizzate in maniera magistrale.
"Sono stanze meravigliose!"- esclamò Kenny contento come gli altri.
"Ragazze, noi dobbiamo andare"- disse Madame Shirley rivolgendosi a Lucinda, Zoey e Shakki. Le prime due annuirono, la seconda si limitò a sorridere a occhi chiusi.
Ognuno quindi scelse un letto e vi si sistemò. Prima che potesse sedersi, tuttavia, Ash fu fermato da Fukaboshi:
"Senti, Ash...".
"Dimmi, cosa c'è?".
"Volevo farti i complimenti e ringraziarti. Non solo hai difeso mia sorella, ma hai anche avuto coraggio e soprattutto hai capito prima di tutti le mie intenzioni".
"Non devi dire così- gli rispose il ragazzo, lasciandolo un pò perplesso. I suoi amici invece avevano capito cosa voleva dire e sorrisero tutti, anche Rayleigh.
Chiunque secondo me avrebbe agito in quel modo, d'altronde si trattava di una buona causa".
Il giovane tritone e i suoi parenti rimasero molto colpiti da queste parole, e cominciarono a sviluppare un grande senso di ammirazione per il ragazzo di Biancavilla.
"Sei davvero un tipo unico, lo sai?"- disse Fukaboshi sorridendo apertamente, e di sua risposta Ash rise un pochino assieme a Pikachu.
D'un tratto però il giovane Allenatore rifletté sulla vicenda e il suo stato d'animo mutò, diventando leggermente più preoccupato.
"Senti Fukaboshi, dove si trova Cross in questo momento?".
Prima che il principe potesse rispondere, lo fece suo padre:
"E' in carcere, figliuolo"- disse lui in maniera molto schietta. In quel momento Ash sgranò gli occhi e si diresse verso il sovrano con un fare impazzito:
"Che cosa?! Avete intenzione di giustiziarlo? Di lasciarlo morire di fame in cella?
Cosa gli farete?!".
In quel momento Re Nettuno sollevò il ragazzo di Biancavilla per la maglietta e gli gridò contro, zittendolo e al tempo stesso sorprendendo tutti (figli e Ministri compresi):
"Datti una calmata!"- urlò, dopodichè lo gettò sul letto davanti a sé.
"Ragazzo mio, anche se i Triton Riders hanno tentato di far del male alla principessa la loro fama è dovuta prevalentemente a bravate di poco conto; ragion per cui, non devi preoccuparti: abbiamo deciso di trattenere lui e gli altri solo per qualche mese"- disse Nettuno.
A sentire tali informazioni, il giovane Allenatore fece un profondo respiro e si calmò:
"Menomale, iniziavo a preoccuparmi!"- esclamò con una mano dietro la testa.
In ogni caso tale atteggiamento aveva colpito i presenti, che non ne capivano il motivo.
"Ash- parlò Brock- sai bene che Cross ha sbagliato: perché ti preccupi tanto?".
"Già, un minuto prima lo attacchi e un minuto dopo passi dalla sua parte... Questo sì che è strano!"- disse invece Barry, seduto sul letto a braccia conserte.
Ash rimase per un attimo immobile con lo sguardo abbassato, e anche Pikachu lo fissò per cercare di capire i suoi pensieri:
"Pika-pi?".
"Io non ho capito molto bene il rapporto tra quest'isola e gli umani in seguito alla vicenda di vostra madre, o a quella di Hody...- parlò lui.
Però sono comunque rimasto stupito di come Cross mi aveva guardato e dell'odio che provava nei miei confronti.
Ecco, per farla breve penso dicesse quelle cose perché si sentisse male dentro, non lo so...".
"Pika-chu?"- fece Pikachu perplesso.
Alla fine Rayleigh lo riportò con i piedi per terra:
"Lascia stare. La natura delle persone è molto complicata, e non serve preoccuparsi per questioni che non dipendono da noi".
"Hai ragione Rayleigh. Ti ringrazio"- disse Ash sorridendo.
Fu così che si concluse quel discorso e la Famiglia Reale se ne andò, augurando la buonanotte a tutti.

                                                               00000000000000000000000000000000000000000000000000000000
Il mattino dopo erano tutti nella zona indicata dal libro di Madame Shirley, e stavano finalmente per partire verso la prima Isola Arcana.
"Buona fortuna per il vostro viaggio, vi auguro di tornare nel vostro mondo quanto prima possibile!"- augurò il Ministro della Destra all'intero gruppo.
"La ringrazio, è gentile!"- disse Ash, per poi girarsi e vedere la Principessa Sirena accanto a lui e con un'aria strana.
"Tutto bene, Shirahoshi?"- le chiese.
La gigantesca sirena sorrise:
"Sì, io sto bene. Ecco, volevo solo dirti che... ecco...".
Ella aveva difficoltà a parlare, e lo si vedeva sia da come muoveva le mani che da un leggero, ma evidente, rossore sul viso.
"Figlia mia, cosa succede?"- le chiese il padre, perplesso come tutti.
Alla fine Shirahoshi parlò:
"Io volevo dirti che ti ringrazio per avermi aiutata. Sei stato forte".
L'Allenatore di Biancavilla stava per dire che non era necessario ringraziarla, come aveva già fatto con il fratello, tuttavia venne interrotto da un'altra frase che stavolta lo colpì decisamente di più:
"Inoltre, volevo dirti che tu mi piaci perché mi ricordi una persona che ho già conosciuto e alla quale ho fatto una promessa".
"Davvero?"- le chiese il ragazzo, girando la testa verso sinistra.
Anche i suoi amici erano rimasti un pò perplessi, ma non ci pensarono troppo e decisero di partire alla svelta. Da parte loro invece la Famiglia Reale, Rayleigh, Shakki e Shirley avevano l'impressione di aver capito a grandi linee chi fosse la persona in questione, e si scambiarono degli sguardi a vicenda senza farsi notare troppo.
Dopo un'ultima stretta di mano tra Ash e Fukaboshi, alla fine la chiaroveggente pregò l'intero gruppo di radunarsi al centro della nave, dove ella prese il libro tra le mani e cominciò a intonare una formula arcaica:
                                                                          "Aria, acqua, fuoco e terra:
                                                                          questo è ciò che il mondo costituisce.
                                                                          Sommi dei, somme forze creatrici...
                                                                          A voi noi aiuto imploriamo,
                                                                          portateci verso il mondo arcano!".

Improvvisamente, a seguito di tale formula, il mare sui cui galleggiavano i nostri eroi cominciò a illuminarsi dei sette meravigliosi colori dell'iride.
"Che succede...?"- si domandò Ash, completamente incantato assieme a Pikachu e agli altri da tale spettacolo.
"State tutti pronti, si parte!"- gridò Rayleigh al timone, per poi abbassarlo e permettere così alla nave di immergersi nelle profondità di quella luce.
Fu un momento a metà tra lo sbalordimento e l'ansia: una volta che il gruppo si immerse, una forza misteriosa e potentissima li trascinò sempre più in profondità, spaventandoli e facendoli preoccupare mentre cercavano di reggersi più forte che potevano alla nave.
Nel giro di pochi minuti, tale crisi si placò e i protagonisti svennero.

Dopo un periodò di tempo indefinito tutti si svegliarono e aprirono gli occhi. Ash si alzò e cercò di vedere cosa aveva davanti: rimase di sasso.
La sua nuova avventura era appena cominciata.


E così i nostri eroi hanno finalmente fatto un passo avanti in questo loro nuovo viaggio: cosa accadrà d'ora in poi?
Il viaggio continua...
   
 
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