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Autore: Deia Chades    02/08/2017    0 recensioni
Il momento in cui Reed riprende i sensi dopo il tentativo di Golaski di portarla con se verso Wau e prende una decisione per Pathos e tutti.
Attualmente la storia finisce in un capitolo solo. Se posso inserisco altro dagli appunti di tutti i pezzi che avevo preparato per un progetto.
Ricordo che ogni fanfic che propongo è preparata tempo fa per altri progetti e li ripropongo come sono, con elementi che secondo me potevano essere chiariti nel gioco.
Genere: Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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ultimogiornolmabda
The moment when Reed regained consciousness, after attempting to Golaski to take her with him to Wau, and takes a decision to Pathos and everyone.
Fan fiction
Autor: Deia Chades
(for english version use the translator to facebook or google)
Characters: Imogen Reed, Adam Golaski, characters hints
Type: for all
based on: Game, Lambda, others.. Events and scenes are earlier of game story. This is a fanfiction with hypothetical facts and game data.
Attenzione: la storia originale e i diritti appartengono a Frictional games. La storia in fan fiction presenta accadimenti dal mio punto di vista, con qualche piccola aggiunta, ma cercando di essere accurata con le informazioni date in gioco, immaginando cosa è accaduto dove non specificato...
Il personaggio di Reed è trattata come io l'ho avvertita dal gioco (art e informazioni di Catherine) e l'opzione del robot che modifica il corpo dietro istruzioni di Wau è una delle ipotesi su come è stato creato.

Tutte le mie fanfiction sono materiale che serviva per altri progetti per la pagina. le storie sono intese come possibili accadimenti ove poco o non specificato nell'opera, seguendo il gioco e info del sito. Non valuto molto Transmission perchè sembra sia stato montato per adattarsi meglio al gioco finale, perchè registrato prima e con fatti diversi, inoltre è inteso dalla Frictional come 'spirato'. Pertanto, in base a file e fatti nel gioco, presento come potevano essere situazioni e storie per la versione finale che abbiamo tutti giocato.


Lambda - presumibilmente 16 Dicembre 2013

Imogen Reed barcolla dolorante, sporca di gel, con la giacca stazzonata e in pessime condizioni rispetto ai pantaloni. Si trascina aiutandosi con le braccia sui muri percorrendo l corridorio dal bagno, dove si era recata per pulirsi ma era svenuta,  alla sua stanza dove alcuni flash terribili la spingono per accertarsi della verità.
Si appoggia sulla spalla destra per reggersi meglio, ormai vicina alla porta e continua per inerzia strisciandosi sull'arto, con la paura in crescendo.
Dopo che il suo sguardo riesce a vagare in quello che era il suo rifugio, inizia a tremare, si regge con difficoltà ma si sforza per entrare. Si regge con le mani sugli stipiti, essendo la porta già aperta e vede il cadavere riverso a terra, sporco di gel e sangue da far paura.
Resta a fissare il suo corpo, il corpo di Adam Golaski, sconvolta, ricordando pian piano l'accaduto prima di svenire mentre tentava di pulirsi forse un'ora fa o più. Il respiro non si calma, si sente come in iperventilazione e si accascia, abbandonandosi, sullo stipite dietro di lei, reggendosi su di esso con la schiena.
Come singhiozzi, rantoli di pianto che cercano di uscire le fanno sobbalzare il petto finchè non si arrende pochi minuti. Le immagini di Adam sfocano a causa delle lacrime, stringe le cosce al petto e abbandona la testa sulle ginocchia, cercando di non piangere.
Dopo un pò, rialza la testa e fissa la mano che le compare più vicina di Adam, così conosciuta eppure diversa per il gel.
Si spinge in avanti con il busto e rimette in piedi malamente, non riuscendo però a drizzare le gambe, restando un pò sulle ginocchia.
Si avvicina a lui  con mille pensieri nella testa e cose che vorrebbe fare per il lui che resta ma distoglie lo sguardo e cerca nell'armadietto una nuova giacca. Dopo che l'ha indossata si rende conto che fose potrebbe non servirle, visto che non ha sentito o visto nessuno e inizia a temere il peggio.
Poi nota qualcosa. La pozza di gel intorno al corpo di Adam Golaski si ingrandisce lentamente. Scruta ogni parte della stanza dubbiosa. Capisce che non cè luogo da cui il gel può fuoriscire e raggiungere il corpo, perchè è dal corpo che sgorga pian piano e capisce che Adam ha fatto qualcosa di davvero stupido o Wau lo ha preso così tanto che restare è rischioso.

Così come lasciare Wau ancora attivo.

Sospira, fissa ancora il corpo poi, presa una decisione, si avvia verso il corridoio ma qualcosa attira la sua attenzione. La collana di Golaski, non ricorda come è accaduto, si trova poco distante da lui, sporca e con il laccio di cuoio rotta. La prende, la osserva, la stringe nel pugno, sporcandosi un pò di gel, rivedendo di colpo varie parti del passato chiudendo gli occhi.
Si perde nei mesi passati dopo la cometa a Pathos, a Golaski e cosa ha perso e compreso e poi torna alla realtà. Si alza, osserva il corpo dell'uomo che era il suo compagno, nonostante Wau e i morti che lo chiamavano e lo saluta.

"Addio, Adam. Non so se era meglio che io... non dovevo forse tornare qui a confermare quei flash ma... ho dovuto farlo... "stringendo la collana nella mano "... potevi salvarti ma a quanto pare non era possibile. Ora sei con lei, anche se avrei preferito evitarlo..."

Guarda intorno a se, reprimendo le lacrime. Scuote la testa.

"Devo fare quella cosa. Devo farlo. Anche se Cronstandt e io non andavamo d'accordo. Lo faccio per te, così che tu non debba subire Wau anche dopo... perchè?!... Adam?"

Incerta e desiderosa di fare qualcosa per lui o meno, si volta di scatto e va via, verso lo shuttle station.  Durante il tragitto,  lascia un'ultimo pensiero ad Adam Golaski, ricordardo il giorno in cui gli comunica che dovranno andare in lambda, dopo la discussione sulla decisione di lei che lo coinvolgeva. Giorno in cui tutto ha avuto una svolta per loro. Giorno in cui crede che nonostante tutto loro possono farcela.

A causa di Wau... e Ark... Avremmo potuto morire in mille modi prima d'ora ma siamo ancora qui. E potremmo farlo in mille altri prima di domani, ma lotterò perchè non accada... ma proviamo. Ok?
Per ogni secondo, attimo, ora o giorno che ci resta da passare insieme... 

Che sia per cinque minuti o cinque giorni, anche cinque anni... Non fermiamoci.
Voglio che siano tanti attimi, voglio vivere e se gli altri vogliono restare fermi, che sia... ma voglio andare avanti per me, per te e chi vorrà...
 Io non voglio arrivare a quegli ultimi per me brandelli di attimi, a quelle particelle di tempo infinitesimali che per noi valgono solo ore, minuti, secondi... sapendo di non aver fatto nulla senza poter vedere il sole, di nuovo, da uno schermo o dentro una tuta,  o  una serie di giorni che potrebbero valere di essere vissuti.
Voglio che ogni attimo sia la consapevolezza che io ci sono e lotto.
Che esisto e posso dare ancora molto.
Aver aiutato te o fatto qualcosa per Pathos o per tutti e farcela...
Tutti gli altri si sono arresi. Tutti hanno preferito una via semplice e priva di valore. Fermare il proprio tempo reale per inserirlo in uno artificiale...
Sono un ingegnere meccatronico e dovrei...  dovrei dire che è una stupenda e unica idea e possibilità... Che Ark ci salverà davvero lassù, non sapendo se mai torneranno qui, senza fare nulla in una capsula per sempre?
Ma...  non ci riesco... perchè sono umana. Perchè ho conosciuto te, anche se per via di Wau.
Perchè io so che possiamo creare il gradino per la strada verso quella porta chiamata futuro. Con le nostre mani, non importa quanto bisogna lottare e faticare.

Cosa ne può sapere una scan, creata mesi prima di tutto questo e dentro una scatola nello spazio, senza quel pezzo del tempo giunto fin qui e senza quello che serve per godersi un altro giorno?
Loro non sanno nulla, non possono immaginarlo, hanno tutto a disposizione e il tempo del mondo... che in realtà non vale per niente.

Due ore dopo. Tornata dallo shuttle station e l'impossibilità di prendere una navetta, si appresta a indossare il casco della Duttile Suit e uscire per lambda.

Non possono capire... loro non sono noi...
Neanche ora, a Dicembre. Non possono capire per la mancanza di questi mesi e gli ultimi accadimenti...
Avrei accettato se fosse qualcosa che lottava là fuori, là sopra, dove non possiamo andare, per i noi esistenti.
I noi digitali, potevano essere una buona idea. Forse, se Wau riesce a fare quello che fa, che ho visto, noi potremmo creare nuovi 'noi' che possano stare là fuori al posto nostro e sostuirci.
Fare quello che non siamo riusciti a fare per le paure o non poter fare per cause di forza maggiore. Potrebbero essere l'aiuto robotico che ci serve, se Wau non sfrutta i morti o noi...

Se la me digitale poteva avventurarsi là fuori, verso il tempio di Wau, oltre la superficie, se è come me, avrebbe fatto di tutto per andare al suo cuore e fermarlo. Per me, la vera, per te... Adam, per tutti.
Se potevamo farlo in questi mesi di niente per Ark, Adam non sarebbe morto come gli altri e avremmo altre mani e menti per costruire quello che l'uomo sa fare meglio...
Quanto valgono le loro esistenze digitali tra le stelle, se non hanno bisogno di nulla e non lottano o creano?
Se volteggiano nello spazio senza più far ritorno a 'casa' e fare cosa è giusto?

O sto sbagliando...Adam?

Attiva tramite l'omnitool la camera d'quilibrio e si appresta a uscire nei campi verso Upsilon, attendendole una estenuante marcia a piedi verso la più grossa decisione della sua vita per Pathos. Che decide anche per lei.
   
 
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