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Autore: Kuro_chan_neko    03/08/2017    1 recensioni
[Anita Blake ]
[Anita Blake ]Samantha Jackson è una ragazza di 25 anni che si è trasferita a Saint Louis dalla cugina.
lavora in una testata giornalistica e nello stesso momento in una casa editrice come autrice.
nel mentre lavora in un pub della città "Blue Moon".
Ma lei nasconde un segreto, è un licantropo, una lupa.
La sua "bestia" è una lupa bianca dagli occhi color ciano.
invece nella sua forma umana ha lunghi capelli rossi e occhi azzurri.
Ma cosa succede quando la cugina le presenta una persona? un ragazzo che sembra capire cose lei si tiene dentro? nascerà qualcosa? e come fare per evitare che la polizia scopra il suo segreto?
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Era mattina presto quando l'aereo su cui mi trovavo atterrò a Saint Louis.
Nella hall dell'aeroporto mi stava aspettando mia cugina Anita, mi ero trasferita da lei per dei problemi nella mia vecchia città, e anche perché mi avevano offerto diversi lavori sull'editoria soprannaturale e in una testata giornalistica.
Poi grazie al fatto che ero diventata più o meno famosa nell'editoria per il mio libro "Love in the moonlight" molte case editrici mi hanno contattato per potermi seguire nel mio nuovo progetto.
Quando arrivai nella hall vidi mia cugina,  che con mia grande sorpresa non era da sola, ma aveva due ragazzi accanto.
< Samantha > mi disse lei con il suo solito tono freddo
< ciao Anita > risposi cordiale come al solito.
Lei non ci fece nemmeno caso e senza nemmeno presentarmi i due ragazzi ci avviammo verso la macchina, dopo averle spiegato dove avevo preso casa ci dirigemmo là in silenzio.
Allena arrivati presi le mie valige e con un semplice  mi allontanai dalla macchina.
Sentii la macchina partire dietro di me
-le cose si mettono già male- pensai aprendo la porta di casa.
La mia macchina sarebbe arrivata nel pomeriggio.
Mi diressi verso la mia camera dove iniziai a mettere i vestiti nell'armadio e sistemare alcune cose che erano negli scatoloni da settimane.
< meglio mettersi a lavoro > dissi prendendo il portatile e decidendo di andare nel vasto giardino per lavorare con serenità.
Lavorai senza pause per diverse ore finché non sentii una voce davanti a me < tu sei la cugina di Anita vero? > alzai lo sguardo e vidi un ragazzo,  era uno degli accompagnatori di mia cugina.
< ehm si... sono Samantha, tu sei? > dissi salvando il mio lavoro sul pc per poi spegnerlo.
< oh si giusto, sono Micah > disse lui grattandosi la testa imbarazzato.
Io sorrisi dolcemente 
< piacere di conoscerti Micah > lui sorrise poi vidi un altro ragazzo dietro di lui che si avvicinava a noi,  aveva dei bellissimi lunghi capelli armati e degli affascinanti occhi viola
< ah, ti presento Nathaniel > mi disse Micah che si era girato a salutare il ragazzo.
< Anita non parla spesso della sua famiglia > mi disse Nathaniel quando ci sedemmo al tavolo della mia cucina.
< beh.. non siamo proprio in ottimi rapporti, io.. come dire sono una calamita per i problemi > dissi imbarazzata.
< beh nemmeno lei ci scherz a> disse Micah nascondendo un sorriso.
Io sospirai
< per lei non ci sono problemi, lei ha il potere nel sangue,  io ho rovinato la reputazione della mia famiglia e per questo mio padre  e mia madre hanno deciso di far finta che la loro unica figlia sia morta > Micah e Nathaniel erano sorpresi
sussurrarono insieme
< Anita si è sempre preoccupata per me, ma quando ho trovare una passione tutta mia e trovare un lavoro, lei giustamente ha deciso di mantenere le distanze per poter vivere la sua vita > loro mi guardarono con occhi sgranati
< mh? Ho detto qualcosa di sbagliato? > loro negarono con la testa e sorrisero
< ci siamo resi conto, che tu vedi Anita come la vediamo noi, una persona che mette sempre al primo posto le persone a cui tiene, nonostante le apparenze > disse Nathaniel.
Io sorrisi ed annuii.
Micah guardò l'orologio che teneva al polso  io sorrisi  e dissi  < anche per me, salutatemi la mia scontroso cugina > dissi accompagnandoli alla porta.
Loro annuirono e li vidi andare a casa a corsa.
Appena li vidi sparire all'orizzonte,  chiusi la porta dietro di me.
< oddio... due Leopardi mannari, e Micah è pure il Nimir-Raj del suo pardo > dissi sconvolta
< è stato un miracolo che non si siano accorti di nulla > continuai sorpresa.
Stavo per andare a farmi una doccia quando mi suonò il cellulare e prendendolo riconobbi il nome del mio collega nella testata giornalistica.
< ehi Irving che mi racconti? > dissi serena rispondendo al telefono
< qui tutto ok Sam, sei già in città? > rispose lui ridendo
< sono già a casa, hai bisogno di qualcosa? > dissi immaginando già per quale motivo avrebbe potuto chiamarmi.
< Ho bisogno di un aiuto in più stasera per l'intervista al master della città ed ai suoi seguaci. > disse lui.
< Va bene, ricorda che sarai in debito con me >
< a che ora e dove? > dissi cambiando totalmente atteggiamento.
< alle 8.30 al Blue Moon >
Parlammo ancora di diverse cose al telefono per poi decidere che ci saremmo trovati direttamente al pub.
Dopodiché mi preparai un pranzo veloce visto che erano già le 15 passate.
Andai nel bagno e mi preparai un bel bagno rilassante,  realizzando che stasera avrei fatto la mia prima apparizione "sotto i riflettori".
Incontrare il master della città è proprio il modo per attirare l'attenzione.
Uscii dalla doccia che erano già le 18.30.
Dovevo sbrigarmi oppure sarei arrivata tardi.
Decisi di mettermi una semplice maglia nera con dei jeans chiari con i miei fidati stivaletti neri e presi una giacca di pelle dell'armadio.
Presi il telefono e le chiavi della macchina che nel frattempo era arrivata ed uscii dalla casa.
Fu una strana fortuna il fatto che non mi persi ed arrivai in orario al luogo d'incontro.
Quando scesi dalla macchina vidi subito Irving che mi stava aspettando sulla soglia del Blue Moon.
Mi avvicinai a lui e appena mi vide sul suo viso si formò un sorriso sollevato  < pensavo mi avessi abbandonato > mi disse mettendomi un braccio sulla spalle.
Io scossi la testa e dissi  < sei il solito > lui rise ed insieme entrammo nel pub.
Appena entrammo mi sentii osservata e girando lo sguardo verso la mia sinistra ad un tavolo particolarmente numeroso vidi mia cugina insieme ad una quantità particolare di ragazzi.
Anche lei mi vide e sgranò gli occhi, poi girandoni verso un uomo dai capelli neri e ricci, gli disse qualcosa e si alzò per avvicinarsi, io dissi ad Irving di incominciare ad andare al tavolo mentre aspettavo mia cugina.
< cosa fai qui? > mi chiese lei, ma senza cattiveria, era solo curiosa.
< il mio coraggioso collega mi ha chiesto di assisterlo per questa sera > lo dissi ridendo, contagiando Anita che sorrise e prendendomi a braccetto mi condusse verso il nostro tavolo.
Anita incominciò a presentarmi i presenti, a partire dall'uomo dai capelli corvini, che scoprii essere Jean Claude il master della città, notai accanto a lui un ragazzo sulla mia età, all'inizio non lo riconobbi ma poi capii che si trattava del mio migliore amico Jason, ma nessuno lo sapeva per questo entrambi facemmo finta di non conoscerci, dopo di lui Anita stava per presentarmi Micah e Nathaniel e quindi la fermai gentilmente  < non credo ce ne sia bisogno cugina, ciao Micah, ciao Nathaniel > dissi sorridendo. Entrambi mi sorrisero con gentilezza. Anita infine mi presentò anche l'ultimo ragazzo che era presente, aveva dei capelli castano chiaro e degli occhi marrone scuro < lui è Richard > mi disse mia cugina mentre io cercavo di non far capire che ero molto agitata,  di fronte a me c'era niente poco di meno dell'Ulfric del branco di Saint Louis.
Sorrisi dolcemente e mi sedetti al fianco di Irving che aveva già incominciato a sudare.
Non serve dire che alla fine l'intervista fui io a farla,  perché Irving era incapace di dire qualsiasi cosa. Concludemmo la serata con un brindisi e infine ognuno se ne andò per la propria strada o almeno era quello che credevo finché non vidi l'Ulfric appoggiato alla mia macchina e che mi stava osservando con uno strano luccichio negli occhi.
- non devo farmi prendere dal panico- pensai stranamente in modo razionale.
Mi avvicinai fino a trovarmi di fronte all'uomo che si staccò di poco dalla macchina e alzò la testa in alto per poi annusare l'aria.
< come avrai ben capito sono l'Ulfric di questa città,  non puoi mentire, cosa sei esattamente? Hai un odore familiare ma non ho idea di cosa sia >
Sospirai stanca < chiedo perdono per non aver parlato prima, ma non ho trovato l'occasione giusta.. il mio odore è così... strano... è  perché appartengo ad un clan ormai estinto... >
Richard mi stava guardando con fare sospettoso < quale clan? >
< il clan delle zanne bianche > alzai lo sguardo e lo vidi sgranare gli occhi.
< se vuoi puoi vedere la mia lupa > dissi senza staccare lo sguardo dal suo per fargli capire che ero disposta a mostrargli la mia bestia.
Lui si avvicinò e utilizzando il suo potere su di me lasciai che la mia lupa si mostrasse in forma metapsichica, così che lui la potesse vedere.
Si allontanò di poco da me < ti chiedo scusa per il mio sospetto >
Poco dopo riprese a parlare  < visto che sei senza un branco, io come Ulfric vorrei chiederti di entrare a far parte del mio branco. I lupi del branco Thronnos Rokke sarebbero felici di avere un nuovo membro. > io sorrisi e con voce emozionata dissi < É la prima volta che qualcuno decide di prendermi nel suo branco e per questo accetto l'offerta ringraziandoti di cuore > e chinai la testa in segno di rispetto.
< bene.. ci sentiamo > disse lui allontanandosi e avviandosi verso un'altra macchina. Così io decisi che era ora di tornare a casa.

  
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