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Autore: Elphie94    04/08/2017    2 recensioni
[Modern!AU] Considerato il più grandioso genio del nuovo secolo, Erik Danton vive recluso, nascondendo al mondo la ragione della sua volontaria segregazione. La sua vita cambia quando vi entra a far parte Meg Giry, una ragazza spavalda e apparentemente senza regole, che diverrà la sua nuova (quanto involuta) allieva. Tra i due non scorre buon sangue, ma nessuno, neanche Erik, può prevedere il futuro...
[Edit 2020: lievi correzioni e modifiche al testo.]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Erik/Il fantasma
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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xvi.


[ sette anni dopo ]


Erik è disteso su una sedia a sdraio, il sole che gli riscalda la pelle scoperta (poca) delle braccia dai muscoli nervosi, tirati. Gli occhiali da sole gli schermano gli occhi dorati e indossa, naturalmente, un naso finto.
«No, no — non così. Maman, tu pensa a Virginie. Quel piccolo impiastro…»
Osserva la scenetta familiare che ha dinanzi: una affaccendata Meg Giry stringe tra le braccia un bambino paffuto dai folti capelli neri, che si dibatte nell'acqua della piscina come una papera in uno stagno. Meg gli insegna a nuotare, tutta presa dal timore che affoghi. Erik è abbastanza sicuro che riesca a cavarsela anche senza il suo aiuto, e così la lascia fare, ammirando i riflessi bruni sulla sua chioma di corvo. Madame Giry, frattanto, evita che Virginie ingoi uno scarafaggio, mentre Luc ascolta con pazienza le interminabili descrizioni di Dany sul ragazzo per cui ha una cotta da mesi. Il Daroga, frattanto, è disteso su una sdraio accanto alla sua e si gode il sole francese. Qui l'aria è certamente meno afosa che nel caldo Iran, ma ormai vi è abituato.
Erik si chiede come la sua vita abbia potuto imboccare questo corso inaspettato. Rivanga le memorie del matrimonio con Meg, di come lei sia arrivata in ritardo («Mi ha rubato la moto, quel pezzo di merda. Ah, ma gliel'ho fatta pagare» gli aveva rivelato dopo la funzione), di come lui sia rimasto senza fiato nel vederla splendere in un abito bianco avorio intessuto di perle e preziosi ricami floreali. Aveva davvero creduto che gli venisse un infarto, allora. La cerimonia era stata semplice — pochi intimi, il Daroga e la dottoressa Laurent come testimoni, Dany a portare le fedi agli sposi, la messa nuziale composta, com'è ovvio pensare, da lui stesso. Dal loro matrimonio, sua moglie — sua moglie! Impensabile — si è trasferita stabilmente nella Maison Danton, con Dany al seguito.
Qualche mese dopo, era giunta la notizia: Meg aspettava un bambino. La cosa lo aveva lasciato talmente stravolto che aveva avuto bisogno di un bicchierone di brandy per riaversi.
«Mi avevi assicurato che non sarebbero avvenuti… incidenti di questo tipo.»
«Qualcosa è andato storto — Erik, non farmene una colpa…»
«Non sono arrabbiato. Non con te.» Si era preso la testa tra le mani, in preda a un tale terrore che a malapena era in grado di respirare. Meg gli era rimasta vicina per tutto il tempo, ad ascoltare le sue paure. Avevano già discusso sulla possibilità di avere figli, ma Erik non aveva nessuna intenzione di generare una creatura destinata all'infelicità come lo era stato lui.
«Erik Danton» Meg si era eretta in tutta la sua modesta altezza, ma era comunque inquietante, «come osi pensare che non possa amare questo bambino, quando tu sei, insieme a Dany, la persona più preziosa del mio universo?»
Ma non era del suo amore che Erik si preoccupava.
Il ginecologo aveva presto assicurato ad entrambi che la creatura che cresceva nel grembo di sua moglie non era affetta da alcuna deformità genetica, grazie a Dio. Erik aveva cessato di tremare solo allora, rassicurato dalla stretta di mano di Meg.
«Congratulazioni!» aveva detto loro il dottore con un sorriso caloroso. «Sono due gemelli.»
Erik era rimasto senza parole, la bocca aperta come un pesce in una vasca. Meg, senza preavviso, era scoppiata a ridere.
«Bella questa. Voi e mio marito vi siete messi d'accordo per giocarmi questo bello scherzo, vero?» E aveva continuato a ridere in modo quasi isterico fin quando il dottore, non poco perplesso, aveva aggiunto: «No, Madame, è la verità. Aspettate due gemelli.»
Solo a quel punto Meg si era placata, e la sua reazione era stata un: «Oh, porca puttana» che, se fosse stato più incline al turpiloquio come la sua novella sposa, Erik avrebbe emulato.
Niente aveva potuto eguagliare, però, il momento in cui gli avevano permesso di tenere in braccio i suoi figli: Virginie e Alexandre, splendidi e pronti a scoppiare in pianti striduli alla prima occasione. Allora aveva capito che, per quanto imprevisti, erano sempre stati desiderati.
Sono padre. Non posso credere di essere padre. Io! Io!
(Aveva dovuto convincere Meg a non chiamarli Luke e Leia1, poiché sarebbe stato ridicolo ed eccentrico in un modo per cui sua moglie era invece ben nota.)
Alexandre è timido e impacciato, ma intelligente — ha cominciato a parlare molto presto; Virginie è la più spericolata dei due, e necessita di una vigilanza costante da parte della nonna e dei genitori, nonché della sorellastra. Dany considera Erik come un secondo padre, e lo adora, e pende dalle sue labbra. Assurdamente, Luc non si è dimostrato geloso: la sua natura generosa e spontanea non ha potuto che sorridere dinanzi a quella famiglia allargata, così bizzarra e fuori dalla norma. (E poi, pende anche lui dalle sue labbra, quasi la sua voce fosse ambrosia: è un suo grande fan, d'altronde.)
Ora che è estate, Erik si gode il sole — benché, si sa, lui sia rimasto una creatura dell'ombra — e la compagnia dei suoi cari.
«Ci avresti mai immaginati qui, trent'anni fa?» gli chiede il Daroga, ed Erik può quasi vedere il suo sguardo di giada perforarlo da dietro lo schermo degli occhiali da sole. Scuote la testa: il senso di meraviglia — svegliarsi ogni mattina con la donna amata al fianco, baciare i capelli dei suoi bambini prima della scuola — non si è placato negli anni. Certo, il suo volto non vedrà mai la luce del sole, ma la vita non è più sua nemica: è semplicemente una storia da raccontare, un brano da comporre.
D'un tratto, rammenta i versi della prima canzone su cui lui e Meg hanno ballato: in quell'occasione, erano sul tetto dell'Opera, e lei si stringeva a lui con fare quasi timido, all'apparenza così poco da Meg.


At last
my love has come along
My lonely days are over
and life is like a song2


Sorride tra sé e sé, incrociando lo sguardo di Meg, ancora impegnata ad insegnare ad Alex come usare i braccioli per nuotare in piscina. Nei suoi occhi trova ancora tutte le costellazioni dell'universo.
Dovrebbe comporre un brano sullo spazio, sulle sensazioni che il solo pensiero del vuoto gli dà; di come da buco nero sia mutato in sole ruggente.

(Finalmente va tutto bene. Finalmente.)


FINE



Note dell'Autrice: 1Luke e Leia: I fratelli gemelli Skywalker, tra i protagonisti principali della ben nota saga di Star Wars.

2Finalmente
il mio amore è arrivato
I miei giorni di solitudine sono finiti
e la vita è come una canzone.

 
Ed ecco l'epilogo di questa storiella da quattro soldi che spero sia stata carina e dolce da leggere. È, ripeto, assolutamente senza pretese – voglio dire, è una sorta di commedia romantica, quindi non ha chissà quali temi elaborati XD, ma ehi, non si può sempre scrivere e/o leggere cose Angst™ e deprimenti, vero? (La verità è che non è una fic pretenziosa, ecco tutto. O almeno non era mia intenzione che lo fosse.) Dopo un po' diventa stancante, e a me piacciono anche le cosine felicietbelline come questa. (Bellina, mo'. Sta a voi giudicare!)
Grazie per aver letto. Un bacio e (si spera) a presto!

P.S. La storia dei gemelli è ispirata a un fatto realmente accaduto ai miei genitori. Alla notizia da parte del ginecologo che mia madre aspettava una coppia di gemelli (un maschio e una femmina, come Alexandre e Virginie), lei scoppiò a ridere e pronunciò le stesse parole che Meg dice qui in questo epilogo (eccetto il turpiloquio XD). Al che il dottore e mio padre la guardarono stranita, e lei capì che effettivamente non era uno scherzo.
La mia prima reazione alla notizia – avevo sette anni all'epoca – fu: Ma dove li mettiamo? Perché la nostra casa non era abbastanza grande per cinque persone, all'epoca; infatti poi ci siamo trasferiti.
Cioè, vi pare la normale reazione di una bambina di sette anni a cui viene annunciato che non avrà uno, bensì due fratellini? XD
Naturalmente i miei genitori ed io siamo stati benedetti dalla loro nascita, e siamo felicissimi di essere così uniti. Credo che la famiglia di Meg ed Erik sia un po' simile: ci sono parecchi problemi, ma Amor vincit omnia. È bello il pensiero di un Erik che, redento e ormai una persona migliore, è riuscito a trovare un po' di amore e pace nella sua vita. Dà un po' di speranza a tutti, non vi pare? XD
 
Elisagemma: Oddio, cara, ma sei dolcissima! Certo che continuerò a scrivere fic sui due pazzi, qui. Per esempio, ho in mente da un po' una (credo breve) AU di Elementary – non so se conosci il telefilm, ma è un adattamento di Sherlock Holmes in chiave moderna (a parer mio in certi tratti persino migliore dello Sherlock della BBC). Al fianco di Holmes troviamo una fantastica versione femminile di John Watson, interpretata da Lucy Liu. E no, lei e Sherlock non hanno una storia d'amore – non è che ora si grida all'amore solo perché sarebbe etero – ma il loro rapporto, seppur platonico, è magnifico: c'è una fiducia e un'ammirazione reciproca tra loro che si trova raramente rappresentata in TV tra un uomo e una donna, soprattutto se sono solo “amici”. (No, non ti preoccupare, Meg ed Erik non saranno “solo amici” in nessuna stupida fic che scriverò, anche se di certo l'amicizia è fondamentale per un rapporto di coppia. Un partner romantico deve essere anche un amico, un confidente, altrimenti dov'è la fiducia?)
E quindi sì, ho in mente altre cosine. Adesso sono impegnata nel fandom di Star Wars (non so se lo hai notato dai riferimenti in questa fic, ma sono un po' ossessionata), e ho in mente un importante progetto originale, ma una capatina nel Phandom la faccio sempre. Amo troppo questi due matti per lasciarli.
Grazie per i complimenti, e per aver recensito e letto la storia! Un bacio e alla prossima! <3
   
 
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