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Autore: QueenyMoss_    04/08/2017    0 recensioni
Dal testo:
"Dammi un' altra possibilità, te ne prego, se son venuto fin qui è perché voglio farmi perdonare, ci voglio almeno provare..."
"Scordatelo, buona serata!"
"Domani all' Init, alle nove comincia il concerto"
Mi guardò con un sorriso compiaciuto e si voltò, uscendo poco dopo dal negozio.
Come poteva essere sicuro che io mi sarei presentata nel locale in cui avrebbe tenuto il concerto?
Chi gli avrebbe detto che ci sarei andata?
Questa è la storia di un amore finito male.
Potrà avere, secondo voi, una seconda possibilità?
Per scoprirlo non vi resta che leggere.
Genere: Sentimentale, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Strify
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dopo diverse settimane di show rimandati, per potermi stare vicino nella mia incertezza sul volergli dare una seconda possibilità, alla fine  Eduard dovette partire e io dovetti tornare a lavorare quasi come se nulla fosse successo.
In realtà c'era qualcosa che mi mancava, ma non sapevo dargliene nome.

Le giornate erano praticamente tutte le stesse, il caldo non faceva che aumentare e la stanchezza si faceva sentire ogni volta sempre prima del solito.
Spesso capitavano quelle mattine  che, appena messo piede fuori dal letto, pregavo qualsiasi cosa purchè non andassi a lavorare.

Ma perchè?

In quel momento, Cristina, mi distrasse da quel che stavo facendo ovvero sistemando i prodotti che la gente prendeva e non metteva mai negli appositi spazi, lasciando gli espositori sempre in disordine.


"Tutto bene Giu?"
"Eh?"
"O ci sei? sembri uno zombie stamattina...non sembri tu oggi"
"Si tutto bene, sono solo stanca e poi fa caldo già di prima mattina..."



Sbuffai, facendomi per un attimo aria con la mano e andando a bere un po' di acqua, guardando rincuorata la gente che entrava a fiumi.
Almeno se non altro, gli affari non potevano non andare bene soprattutto visto che il locale era sistemato in un punto strategico della città.


"Che fine ha fatto mr. fighetto?"
"Non lo so, è da diversi giorni che non lo sento, molto probabilmente ha avuto da fare..."



Risposi quasi seccata ed infastidita allo stesso tempo.
Si, mi aveva detto di voler avere una possibilità di potermi riconquistare ed era rimasto qui per altre settimane rimandando diversi show.
Dovevo dargliene atto, non c'era il minimo dubbio.
Ma in parte ero infastidita perchè non volevo che quelle fossero state parole di circostanza per evitare che io lo potessi ancora una volta rimproverare e dirgliene, dunque, di tutti i colori per ciò che aveva fatto.
Inizialmente ero intenzionata a farlo ma qualcosa mi aveva fatto cambiare idea.
Qualche settimana prima non ero stata proprio buona nell'interloquire con lui ma non riuscì nemmeno a sfiorargli la pelle con uno schiaffo.


"Non è che ti manca no?"
"Ma che dici? Io non vedevo l'ora che se ne andasse, tanto sapevo che alla fine lo avrebbe fatto di nuovo..."
"Giu io sono più grande di te di qualche anno, certe esperienze le ho attraversate anche prima e puoi anche non ammetterlo a te stessa, ma si vede in lontananza che ti manca e poi stavolta mi pare di aver capito che si sia fermato qualche giorno in più rimandando anche qualche show"
"Eh lo so..."
"Ti richiamerà, lo farà prima che te ne possa accorgere"



Annuì appena, cercando di pensarci il meno possibile e tornando a concentrarmi sul lavoro e sui clienti che reclamavano le mie attenzioni, Cristina invece prese posto alla cassa. Continuammo a lavorare per ore, prendendoci una pausa appena furono le tredici in punto.


***
"Cos'è oggi hai poco appetito?"

Ci ritrovammo, io e Cristina, a mangiare nello stesso locale in cui fummo esattamente un mese addietro. 
Vuoi per il caldo o per la stanchezza, non riuscivo a mangiare nulla, mi sentivo lo stomaco rivoltato sottosopra.


"No, sono solo stanca... mi sa che mi prenderò qualche giorno di ferie a fine mese"
"A proposito di questo, volevo parlartene anche io...a metà luglio avrei una vacanza programmata dal mio ragazzo, che ne dici se chiudiamo per quel periodo? Sempre se va bene a te..."
"E' da vedere Cris, a limite se non si può fare per una settimana starò sola io e per una starai sola tu, quando andrò in ferie io..."
"Beh, non sarebbe nemmeno male come idea"



Continuavo ad annuire mentre la mia amica esponeva le sue idee riguardo all'imminente "piano ferie" che avremmo dovuto programmare. 
Le sorrisi naturalente e alla fine le dissi di essere parzialmente d'accordo con lei, guadagnandomi un enorme sorriso da parte sua.
Una volta finito di pranzare, come al solito, chiamammo lo stesso ragazzo che ci servì poco prima e chiesi, oltre al conto, che mi potesse conservare gli avanzi del cibo che avevo praticamente scartato.
Mi dispiaceva pensare che, appena io me ne sarei andata, li avrebbero sicuramente gettati anche perchè alla fine non avrebbero potuto fare altro.


Esattamente dieci minuti dopo fummo già in macchina dirette di nuovo verso il negozio.
Speravo solo che per quella giornata avrei avuto la capacità di potermi reggere in piedi.


***
Con mio stupore, per tutto il pomeriggio, riuscì a lavorare tranquillamente rivolgendomi cordialmente verso le mie clienti, abituali o non.
Ebbimo molto da fare, soprattutto visto che ci ponemmo l'obiettivo di vendere maggiormente le novità del momento.
Organizzammo anche delle prove make up gratuite e il successo  non potevamo che essercelo assicurate da sole.

Cristina era un'ottima partner sul lavoro, era creativa e come me aveva sempre delle idee nuove per poter guadagnare dei soldi in più che non potevano che farci comodo.
Quando sapevamo di doverci dare dentro con le vendite, già dalla sera prima progettavamo un modo con cui potevamo sicuramente farcela.
Lei era quella dei discorsi ben fatti rivolti ad un'ampia clientela, io invece ero quella che approfondiva il discorso anche con l'ausilio del pc, montando video sui prodotti che avevamo appena pubblicizzato.


***
Il tempo sembrava trascorrere tranquillamente e molto più veloce della stessa mattina. I clienti erano diminuti ma la mia attenzione sul lavoro sembrava essere sempre la stessa, soprattutto quando accanto mi ritrovavo persone davvero interessate. 
Dopo aver servito l'ultima cliente fra gli espositori, presi posto anche io alla cassa accanto a Cristina che stava già smaltendo un bel po' di fila.
Mi sorrise e mi chiese in un nano secondo se stessi meglio ed io annuii.
Probabilmente non sarei riuscita ad arrivare a fine serata in modo tranquillo, però se non altro ero riuscita a rendere "produttiva" la mia giornata lavorativa.
Quando eravamo quasi sul finire, mentre la penultima cliente stava cercando probabilmente il portafogli nella borsa, la mia collega si voltò ancora una volta verso di me.


"Ti va qualcosa di fresco?"
"Si, perchè no? Vai tu a prenderla?"
"Si posso andare io visto che sto finendo, cosa vuoi che ti prenda?"
"Una limonata va più che bene, grazie"



Le sorrisi, ringraziandola e tornando a finire il mio lavoro mentre lei usciva velocemente dal negozio per andare a comprare le bibite fresche.
L'unica cosa per cui non vedevo l'ora che quella giornata volgesse al termine era il bel bagno rilassante che mi aspettava una volta arrivata a casa.


"Ancora niente?"


La mia amica era appena rientrata con le bibite, porgendomene una, esattamente quella che le avevo chiesto io.


"Che cosa?"
"Dico, non ti ha chiamata?"
"Ma perchè tutta questa fretta? Non ho voglia di sentirlo, tanto sapevo che andasse a finire così, mi ha solo dato un'ulteriore conferma"
"Ma dai, può essere stato un coglione in passato ma stavolta si è anche fermato molto più del tempo che poteva, se non ti ha chiamata sarà perché é stato impegnato"
"Sarà, ma ormai è passato comunque del tempo, la sera prima che va a letto secondo te non avrà un minuto per potermi chiamare?"



Appena poco dopo che finii di pronunciare la frase il telefono del negozio cominciò a squillare, lasciai che fosse la mia collega  a rispondere, consumando così tranquillamente la mia bibita fresca.
Mi voltai poco dopo verso di lei e vidi che cambiò espressione, porgendomi il telefono ed io titubante lo presi.


"Pronto?"
"Allora, cos'hai deciso? Verrai a trovarmi a Parigi?"



La sua voce mi fece quasi immobilizzare, ormai erano giorni che non lo sentivo e sicuramente in tutto questo tempo non avevo pensato alla proposta che mi fece prima di partire.


"Un ciao come stai è passato di moda?"
"E' vero scusami, ricomincio da capo. Ciao, come va? Hai valutato la mia offerta?"



Si mise a ridere, lasciandomi spiazzata come al solito. 
Perchè?


"Fra qualche giorno sono in ferie ma non sono sicura di poter partire..."
"E perchè mai? Cos'è che ti trattiene li? Non credo tu abbia buoni rapporti con la tua famiglia e la tua collega la puoi rivedere al ritorno..."
"Ma perché credi che tu sia al centro dell'attenzione? Non è detto che debba assecondarti in tutto..."
"Perchè fai tanto l'ostile ma so che lo vuoi anche tu."
"Si certo, hai ragione sempre tu..."
"Ci vediamo fra qualche giorno all' Hotel Design Secret, una volta che arrivi all'aereoporto troverai già un auto che ti aspetterà, quando invece arriverai all'hotel ti basta chiedere di me alla reception oppure mi farò trovare io li all'entrata, mi dovrai solamente dire quando verrai"




Mi morsi il labbro, prendendo un fogliettino e una penna per annotarmi il posto e tutto ciò che mi aveva appena detto.
Intanto qualcosa dentro di me si stava chiedendo perchè non fossi veramente cattiva con lui, cos'era che mi impediva di esserlo?




Note: Grazie infinite a tutti quelli che stanno leggendo o hanno letto questi pochi capitoli. 
La "storia" sta volgendo al termine e mi piacerebbe conoscere le vostre impressioni. :)
L' hotel citato esiste davvero ma non ci sono mai stata per cui non so come sia fatto e nell'eventualità quello che andrò a scrivere nel prossimo capitolo sappiate che sarà frutto della mia immaginazione.
Detto questo vi lascio alla lettura.
QueenyMoss_
   
 
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