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Autore: Evola Who    05/08/2017    2 recensioni
"Certo che gli importava, anzi, doveva ammettere che era stato divertente mostrare a quel contadino il suo pezzo di ferraglia e, soprattutto, era stato divertente sparare a quei TIE Fighter insieme.
Per non pensare alla principessa. Si aspettava di dover salvare una giovane ed indifesa principessa che si sarebbe buttata tra le sue braccia con le lacrime di gioia per il suo gesto; invece si era trovato davanti una giovane principessa fredda, gelida, che gli teneva testa e sapeva persino salvarsi da sola..."
Vi siete mai domandati il perchè Han Solo è tornato indietro?
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chewbacca, Han Solo, Luke Skywalker, Principessa Leia Organa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Leia, Han & Co.'
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Fine!
Let’s go Back!
 
 
 

Han era partito dalla base ribelle su Yavin IV dopo che aveva ricevuto la sua ricompresa. Non erano i crediti proposti da Obi-Wan, ma era già qualcosa.
In quel momento si trovavano nel mezzo del nulla dello spazio, non sapendo dove andare. Han aveva lo sguardo inespressivo, mentre Chewbe aveva il muso triste e guardava in basso.
 
“Dai, amico, non fare questo muso lungo. Lo so che oggi è stata una giornata un po’ movimentata. Ma ora troveremo un altro lavoro, e questa volta ci guadagneremo sicuramente un po’ più crediti!”.
 
Chewbe fece un verso malinconico, spiegando che era stanco, ma era dispiaciuto di aver lasciato la ribellione e soprattutto Luke e Leia.
 
“Beh, che cosa volevi? Restare lì e combattere insieme a loro?” chiese Han sarcasticamente.
 
L’amico fece un verso di approvazione serio.
 
“Cosa?!” rispose il contrabbandiere “Non torneremo indietro per combattere con loro! Ci hanno ingaggiato per un lavoro e noi l’abbiamo svolto! Punto! Di certo non torneremo indietro per nulla!” esclamò, quindi tornò a guardare lo spazio.
 
 “Certo, l’impero ci ha dato molti grattacapi, soprattutto oggi, ma non sono così stupido da combattere contro di loro! Se voglio morire miseramente c’è già Jabba con i suoi leccapiedi!” sopirò.
 
Chewbe domandò perché non potessero nascondersi presso ribellione per poi, di tanto in tanto, accumulare alcuni crediti per estinguere il debito con Jabba. Ma soprattutto chiese che cosa avessero da perdere due come loro e se per lui quella nuova avventura insieme non contasse nulla.
 
“No! Non è contato nulla! Era solo un lavoro e l’abbiamo solo portato a termine! La principessa è salva, il ragazzo ha trovato il suo posto nell’universo e hanno i piani della Morte Nera! Noi abbiamo già i nostri problemi” spiegò irritato, girandosi verso lo Wookie “Quindi, non chiedermi più di tornare indietro e continua a pilotare!”.
 
Han continuò a pilotare, sbuffando, mentre il co-pilota fece un sopirò rassegnato e tornò a guardare in basso. In quel momento Han pensò alle domande di Chewbe: Che cosa abbiamo da perdere? In fondo, non avevano niente da perdere. Erano solo due contrabbandieri che cercavano di sopravvivere in quel vasto universo dominato da una assurda dittatura. Era rimasto sorpreso del fatto che esistessero persone disposte a morire per cercare almeno di distruggere l’Impero. Quindi, che cosa avevano da perdere?
 
Soprattutto pensò all’altra domanda: per te questa avventura con loro non conta nulla?
 
Certo che gli importava, anzi, doveva ammettere che era stato divertente mostrare a quel contadino il suo pezzo di ferraglia e, soprattutto, era stato divertente sparare a quei TIE Fighter insieme.
 
Per non pensare alla principessa. Si aspettava di dover salvare una giovane ed indifesa principessa che si sarebbe buttata tra le sue braccia con le lacrime di gioia per il suo gesto; invece si era trovato davanti una giovane principessa fredda, gelida, che gli teneva testa e sapeva persino salvarsi da sola.
 
Non sapeva perché, ma quella ragazza aveva qualcosa di particolare che gli piaceva. Non era stato dispiaciuto quando si erano dovuti stringere, nel momento in cui pensavano che il condotto dei rifiuti li avrebbe schiacciati.
 
Pensò a quello che i suoi amici avevano dovuto sopportare e a ciò che avevano perduto: Luke aveva preso i suoi zii e il vecchio Ben nel giro di nemmeno un giorno, proprio quando aveva scoperto i suoi poteri mistici da Jedi, e ora era da solo ad affrontare tutto. Povero ragazzo.
 
E la principessa? Anche se voleva mostrarsi fredda, gelida e con un bel caratterino, decisamente aveva avuto lei la giornata più brutta di tutti. Forse quel carattere glaciale la aiutava a nascondere le sue emozioni.
 
Erano da soli, in mezzo a quel vasto universo, a combattere in una battaglia più grande di loro. Probabilmente, in quel momento si stavano preparando a distruggere quella palla mortale.
 
E invece, Han aveva preso sua ricompensa e se ne era andato via come un codardo egoista. Invece di rimanere con l’alleanza e, soprattutto, con Luke e Leia per combattere al loro fianco.
 
Han guardò Chewbe che aveva il muso lungo e triste. Probabilmente lui si era già affezionato al ragazzo e alla principessa. Tutti pensavano che Chewbecca fosse solo un grosso wookie aggressivo di due metri; ma in realtà era un gigante buono, con il cuore d’oro. 
 
Così Han capì che cosa doveva fare, sopirò e disse: “E va bene! Torniamo indietro!” e fece girare il Falcon.
 
Chewbe alzò lo sguardo, sorpreso dalle parole di Han, rivolgendogli un verso perplesso. 
 
“Sì, è vero” disse Han, partendo in tutta fretta “Ma solo perché così possiamo nasconderci da Jabba e i suoi lecca piedi per un po’ e accumulare qualche credito prima di pagare quel dannato debito!” aggiunse subito “E poi, hanno bisogno di un vero pilota per distruggere quella palla della morte!” fece un ghigno.
 
Ma Chewbe sapeva che non era così e che sotto a quella scorza da duro nascondeva qualcosa di più nobile.
 
Fece un sorriso dolce, dicendo che era fiero di lui per la sua scelta.
 
“Non essere così sdolcinato, Chewbe” rispose Han, alzando gli occhi al cielo “Stiamo solo tronando indietro. Di certo non ci daranno una medaglia”. 
 
Qualche ora dopo….
 
Si trovavano all’interno del tempio di Yavin IV e sia Han che Luke erano stati premiati dalla principessa in persona per aver distrutto la Morte Nera.
 
“Beh, mi sbagliavo” pensò Han mentre, sorridendo, si godeva i suoi due minuti di applausi.
 
Dopo l’applauso, fecero un minuto di silenzio per le tutte le vittime di Alderaan e per i ribelli morti durante la distruzione della Morte Nera. Infine, ci fu un discorso di incoraggiamento da parte di Leia e l’ordine del generale Dodonna di evacuare la base.
 
Quando tutti i piloti e i soldati si furono allontanati per seguire l’ordine, Han e Chewbe capirono che loro cerimonia era finita.
 
Per Luke era un momento buono per parlare con la principessa: “Grazie mille per questa cerimonia e per la medaglia, Leia. Non dovevi disturbarti così tanto”.
 
“Luke, ormai sei un eroe. Hai distrutto la morte nera con solo l’uso della forza. Ti meriti davvero questa medaglia” rispose Leia, sorridendo e guardando la medaglia attorno al suo collo “Ora sei destinato di fare grandi cose, Luke” aggiunse, sorridendo.
 
“Prometto di fare del mio meglio per aiutare l’alleanza il più possibile” rispose Luke, con un sorriso convinto.
 
“Anche io” disse Han, andando vicino a Luke e davanti a Leia “Prometto anche io di impegnarmi per la ribellione e le altre cose” fece un piccolo sorriso.
 
Luke rise mentre Leia alzò gli occhi al cielo, sorridendo.
 
“Comunque, sapevo che saresti ritornato indietro!” disse Luke, guardandolo con un sorriso vittorioso.
 
“Beh, in fondo… anche io ho rischiato la mia vita per quei piani e volevo anche io un po’ di merito! E infatti…” guardò la sua medaglia, indicandola. 
 
Luke rise e Leia sopirò pazientemente.
 
“Ma comunque, ora noi siamo una squadra” disse Leia.
 
Entrambi la guardarono, sorpresi da ciò che aveva appena detto.
 
“E visto che abbiamo compiuti questa missione, penso che ne possiamo affrontare molte altre insieme” aggiunse e fece un sorriso sincero.
 
Luke e Han lo ricambiarono.
 
Un pilota chiamò Luke, lui rispose che stava arrivando, salutò i due amici e corse via verso gli altri piloti. Han e Leia lo guardarono allontanarsi.
 
“Che ragazzo sicuro” disse il contrabbandiere “Ora dove stanno andando?” e guardò Leia.
 
“Per ora andranno in una stazione spaziale verso i mondi del Nucleo, lì si riposeranno in attesa di nuovi ordini. Mentre io e il generale Dodonna dobbiamo sistemare alcune cose” spiegò Leia, poi guardò in basso.
 
Dopodiché si girò verso a Han, dicendo: “Comunque, sono contenta che tu sia tornato indietro, se non fosse stato per il tuo contributo in quel momento, probabilmente Luke sarebbe morto in quello scontro” guardò in basso con gli occhi tristi.
 
Han capì il suo gesto e se Luke fosse stato ucciso da un caccia IT si sarebbe sentito incolpa per tutta la sua vita per il suo egoismo. 
 
“Beh, non potevo permettere che la nuova speranza per la ribellione si perdesse” rispose Han, guardando in basso.
 
Leia lo guardò e disse: “Sai, Han? Mi sbagliavo su di te. Pensavo che fossi solo un mercenario senza scrupoli, che pensa solo alla sua ricompensa”.
 
“Beh, principessa…” la interruppe Han, con finta umiltà “Non c’è bisogno di scusarsi. Tutti sbagliamo e…”.
 
“Ho detto che mi sono sbagliata, non che mi sto scusando. È diverso” ribatté Leia e fece un sorriso sicuro.
 
Han alzò un sopracciglio con una aria sorpresa, sia per la frase che per il suo sguardo: “Una ragazza che non vuole chiedere scusa. Mi piace” pensò con un sorriso interessato.
 
“Come stavo dicendo, mi sono sbagliata. Pensavo che fossi solo una persona egoista, ma penso che tu sia più umile di quanto pensi” lo guardò negli occhi e fece un sorriso, questa volta sincero.
 
Han guardò in basso, dicendo: “Beh, veramente per me la ribellione è solo una questione temporanea. Ho dei debiti da saldare e, di certo, per me è solo un bon nascondiglio. Almeno per un po’” dopo aver parlato, si sentì stranamente incolpa per quella confessione.
 
Leia lo guardò con aria inespressiva: “Allora, per il tempo in cui hai deciso di restare, pretendo che la tua massima alleanza e collaborazione siano in veste di pilota di ribelle. Perché abbiamo vinto una battaglia per avvicinarci alla guerra. Dovremo combattere altre battaglie e non tutte le vinceremo”. 
 
Han capì la sua frase e disse: “Ti prometto che per tutto il mio tempo qui, cercherò di impegnarmi e fare del mio meglio” lo pensava davvero “E mi dispiace per tutto quello che ti è successo. Di certo tu hai avuto la giornata più terribile…” guardò in basso e, non sapeva bene il perché, si sentì un po’ impacciato.
 
Lei rimase sorpresa dalla sua frase, sorrise, dicendo: “Beh, l’importante è che io non sia sola a combattere, ora che ho voi tre come squadra” fece un sorriso luminoso.
 
Han la guardò con aria stupita. Le prime volte in cui si erano incontrati non l’aveva visto sorridere (per vari motivi), ma ora che la morte nera era stata distrutta, poteva ammirare quel sorriso luminoso, un po’ insolito per lei.
 
“Beh, allora vorrà dire che devi avere molta fiducia in me” disse Han, poi fece un ghigno beffardo.
 
Leia capì che era ironico e disse: “Okay, mettiamo in chiaro una cosa: saremo una squadra, ma non farti strane idee. Siamo qui per combattere. E non per innamorarci”.
 
“E chi l’ha detto che ci dovremmo innamorare, sai quello che vorrei io?” rispose Han con un sorriso malizioso.
 
Leia alzò gli occhi al cielo, sbuffando, mentre lui rideva.
 
“Mi sa che mi divertirò un sacco a stuzzicarla!” pensò Han.
 
“E ti consiglio di essere serio, se vuoi restare qui” lo rimproverò lei.
 
“Dai, calmati. Un po’ di ironia non farà male, soprattutto qui dentro. E se saremo una squadra, devi imparare a conoscere il mio senso dell’umorismo”.
 
“Perché? Ne hai uno?” rispose Leia.
 
Han spense il sorriso, mentre lei ne fece uno vittorioso.
 
“Ti consiglio di andare, dobbiamo abbandonare questa base prima che arrivi l’impero. Ormai la tua astronave è molto popolare tra i loro soldati” disse Leia, cominciando ad avviarsi.
 
Han rimase sorpreso per la sua fretta.
 
“Grazie per la fiducia, principessa” disse Han, guardandola ad allontanarsi.
 
“Puoi chiamarmi Leia, come fa Luke. In fondo, siamo una squadra. La formalità non ci serve più, Han” rispose e se andò.
 
“Beh, forse resterò qui, non sarà così male…” disse Han fra sé e sé, con un sorriso convito.
 
Chewbe si avvicinò a lui e fece un verso che nascondeva una battuta maliziosa.
 
“Sta zitto, ammasso di peli!” Han buffo, mentre lo Wookie rise.


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Note:
Ecco una nuovo racconto!
In neache in meno di 24 ore!
Ma, visto che oggi promeriggio
vado via in montagnia, volevo 
pubblicarla prima di partire.
Ma spero che vi piaccia questa 
storia, mi sono ispirata dopo aver
visto la parodia di Star Wars di 
Phineas and Ferb.
Sì, sono strana.
Qundi, buone vacanze.
Evola, 


 

 
  
 
 
   
 
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