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Autore: Just a Shapeshifter    06/08/2017    2 recensioni
"Un carcere senza possibilità d'evasione.
Una via a senso unico con una sola destinazione: la morte.
Un gruppo pronto a tutto per sviare la corrente, cercando di aprirsi una strada.
Da una parte la luce, la salvezza, la grande fuga. Dall'altra, l'oblio.
E tu? Sei pronto a schierarti al nostro fianco?"
Genere: Azione, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Contesto generale
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<< Avanti, parla. >> Alejandro per la prima volta in vita sua sembra quasi senza parole. << Okay hai bisogno di una spinta. >> salto giù dalla branda e mi appoggio al muro, osservandolo. << Hai la scarneficazione sul corpo, come Heather? Sei un surrogato o no? Spiega il tuo potere. Per Dio, cose così! >> ancora una volta sento le labbra serrarsi prima che possa imprecare e Alejandro sbuffa, stizzito.
<< Taci, cabrón. >> incasso e sto zitto, facendogli capire di poter parlare. Maddai, che si dia una mossa.
<< Riesco a controllare gran parti delle menti, così come la telecinesi. Da quel che so sono stato creato in laboratorio. Sono cresciuto tra scienziati e psicologi, affinando la tecnica e sviluppando diverse capacità come la telecinesi o, più banalmente, >> scioglie le dita e sento la lingua tornare mobile, anche se formicola. << zittire qualcuno in tutti i sensi. Si, ho il branding, come tutti. Da quel che so solo tu ne sei esente. >>
<< Conosci altri Rakshas qui dentro, oltre Heather. >> << Con ordine amigo, por favor. >> sospira e si porta due dita alle tempie, chiudendo gli occhi. << Stai per fare qualche magia telecinetica, per caso? >>
<< No, Duncan. Sto. Pensando. >> ghigno soddisfatto di averlo fatto incazzare e rimango buono, dandogli tempo.
<< Allora, come ti ho già detto sono nato in provetta, forse ho fatto perfino lo stesso percorso di Jo. Cresciuto in una scuola speciale per quelli come noi, ho scoperto e affinato il potere, ovvero il controllo psicologico. Posso prendere la mente di una persona, fotterla e modellarla a mio piacimento. Ad esempio, potrei prendere l'essere più indifeso qui dentro, sempre se ce ne siano e renderlo una macchina da guerra, letteralmente. Conscio e subconscio totalmente inermi, la persona all'interno della mente può solo vivere passivamente, senza poter reagire. >> fa una pausa e lo vedo grattarsi il braccio, leggero e veloce.
<< Comunque, sai meglio di me che a un certo punto il nostro progetto è andato a farsi friggere, costringendo i Rakshas a scappare dalla razza umana. C'è chi ha trovato rifugio tra le braccia di potenti come Heather, chi ha avuto la vita difficile come Jo... >> m'interrompe ancora prima che possa parlare. << Sento i tuoi pensieri, Duncan, non rendiamo le cose ancora più lunghe. >> in effetti ha ragione. Se veramente spia o controlla la mente, non dovrebbe avere alcun problema a parlare e ascoltarmi...
<< Possiamo continuare? Io ho trovato rifugio in un quartiere latino. Sono diventato un sicario e, mano a mano ero sempre più richiesto. La gente moriva da sola, praticamente si suicidava. Ah, se solo avessero saputo il vero meccanismo messo in atto da dietro le quinte. >>
<< Quindi per cosa cazzo sei finito dentro? >> << Mica mi occupavo di un solo settore. Oltre agli omicidi che sembravano suicidi, gestivo un'attività insieme a Zoey, riciclando poi il denaro sporco. Vogliamo continuare a parlare di me o t'interessa sapere di più anche sugli altri Rakshas? >> devo ammetterlo, l'idea di saperne di più è allettante ma, la mente già pensa al tassello successivo.
Alejandro coglie la palla al balzo e attacca, manco fosse una macchinetta. << Oltre a me, te, Jo e Heather a questo punto, ci sono altri Rakshas. Fino a poco fa avevamo Izzy e Brick. Lei era fuori come un balcone ma, il suo potere era molto utile, specialmente qui. Riusciva a miscelare e processare i vari elementi presenti intorno a lei, creando molecole esplosive pronte all'azione. Brick invece controllava la flora. >> Scoppio a ridere, che cazzo di potere è, dai. << Non ridere Duncan. Poteva far crescere in pochi secondi ogni sorta di pianta, della grandezza che voleva. Immagina una pianta carnivora grande quanto uno scuolabus. Comunque, tornando al discorso iniziale: a inizio mese hanno preso entrambi, li hanno sfruttati fino all'osso per capire la meccanica dei poteri, sono riusciti a estrapolarli dal loro corpo... >> lo fermo con un cenno della mano, deglutendo e sedendomi sul pavimento.
<< E loro sono morti subito dopo, giusto? >> Alejandro alza un sopracciglio, stupito. << Come lo sai? >>
<< Meglio non fare certe domande. >> sussurro deglutendo. << Piuttosto, parlami dei Rakshas che esistono ancora tra queste mura. >>

****

<< È fantastico! Grazie LeShawna! >> Zoey salutò forse un po' troppo calorosamente la regina del ghetto, tornandosene tra i corridoi comuni. Era una vera e propria ingiustizia il fatto che gli umani potessero avere una minima sicurezza e percorrere tranquillamente i corridoi mentre, Rakshas come Heather rimanevano sempre in cella. Non voleva una prigione tutta cuore e fiori eh, semplicemente credeva nell'equità delle colpe. Se sei in prigione è perché hai fatto qualcosa di brutto. Il risultato? Stesso trattamento in base alla gravità della situazione.
Ora però non aveva tempo da dedicare a questi pensieri anzi, aveva delle belle notizie per Duncan. S'incammina fino al giardino e inizia a fare stretching nell'attesa dell'ora d'aria dei ragazzi.

<< Ma che cazzo sta facendo? >> ghigno mentre vedo il bel sederino di Zoey all'aria. Alejandro rapido mi tira un coppino. << Fai il serio, idiota. >> stavolta è Al a sorridere. << E vedi di fare il bravo, ha delle belle notizie per te. >> subito la storia cambia, torno serio e affretto il passo fino alla rete che divide i due rami.
<< Cosa succede? >> << Ciao anche a te, Duncan. >> Zoey ride e si copre la labbra con le dita. << Immagino che Al ti abbia detto tutto. >> noto con la coda dell'occhio che Alejandro non pare minimamente turbato da quel nomignolo, ora che lo pronuncia Zoey. << Si più o meno... che novità hai? >>
Zoey si liscia la divisa e si scrocchia le dita, alzandole verso il cielo e stiracchiando così anche la schiena. << Jo non è in un altro settore, era così distante perché era appena uscita dall'isolamento... avevano sbagliato ad assegnarle branda e settore. E nulla, insomma stamattina l'hanno trasferita... >>
<< Ehi, Dogcan. >> quella voce. Un sorrisino parte istintivo sulle labbra. << Vedo che oramai fanno entrare cani e porci qua dentro, vero? >> Jo sbuca dal nulla, ancora non capisco come faccia. << Se credevi di esserti liberato di me, ah... quanto ti sbagliavi. >> È dimagrita, più pallida del solito e con un occhio gonfio ma sta bene, insomma è viva.
<< Mi vuoi spiegare come cazzo siamo finiti qui? >> Jo mi guarda, perplessa. << Davvero non ricordi? >> << No che non ricordo cazzo, o non sarei qui a cercarti da settimane. >> sbuffo e la guardo in cagnesco dall'altra parte della rete. << Quindi vedi di schiarirti la gola e fare un resoconto dettagliato che è da un'infinità di tempo che l'aspetto. Grazie. >> incrocio le braccia e attendo.
<< Sempre con il pepe al culo... potresti metterci un po' di ghiaccio. >> sogghigna. << Magari dopo che avrai mangiato la terra. >> sogghigno. << Touché. >> Jo fa un piccolo resoconto mentale e si stiracchia, sciogliendo le spalle.
<< Era un colpo facile come gli altri, un paio di appartamenti e poi via, al rifugio. Eravamo io, te e Shawn... >> sospira e prende fiato, eppure non ha detto un granché. << Era una trappola, cane! Una fottuta trappola. Ci hanno attirato verso la zona sud-est con una soffiata anonima, ricordi? Ci siamo organizzarti la sera stessa e partiti, tanto era un colpo facile. Al terzo appartamento dei droni sono entrati in stanza, prima delle guardie. Shawn è stato ucciso sul colpo, ancora prima di sfoderare gli artigli... davvero non ricordi? >> la guardo basito, posandomi una mano sulla fronte e cercando di far luce nella mente. Non avevo nessun ricordo, davvero. << Ti giuro Jo, è come se mi stessi raccontando tutti per la prima volta. >> lei sbuffa e mi manda al diavolo, continuando.
<< Hanno freddato Shawn come se niente fosse, lasciandoci però il tempo di darci alla fuga. Siamo scappati e, il quartiere era totalmente circondato da droni e sbirri. Non so che cosa abbiano inventato ultimamente contro i Rakshas, fatto sta che uno di loro ti ha sparato, facendoti perdere conoscenza. Rimasta da sola mi sono arrangiata come ho potuto, difendendoci. >> è qui che la vedo crollare. Le ginocchia di Jo cedono totalmente, facendola accasciare a terra.
<< Ho innalzato scudi di terra, lanciato zolle, rocce, tutto quello che trovavo e riuscivo a ricreare, vista la quantità di cemento... nulla. >> mi guarda, affranta. << Hanno eliminato scudi, livellazioni e tutto il resto come se fosse burro, immobilizzandomi. Non ricordo altro se non la botta in testa. E nulla mi sono risvegliata in isolamento e ieri sera ho avuto un incontro con una certa Scarlett. >>
Alejandro, che fino a poco fa non sembrava interessato, rivolge tutta l'attenzione a Jo. << Scarlett, hai detto? Sublime... >>
<< Cosa c'è da esultare? >> sbraito. E poi, chi cazzo è questa? << Scarlett decide di parlare solo con i Rakshas che hanno suscitato il proprio interesse. Anche io sono passato sotto le sue grinfie per un periodo, quando si era presa bene con lo studio della mente e di tutte le sue funzioni. >> il latino fa una pausa e guarda Jo. << Stai sempre all'erta con lei, può essere la tua via di fuga così come il tuo macellaio. Giocati bene le carte e non farla alterare per nulla al mondo. Sa decifrare come se ce l'avessimo scritto in faccia quando uno mente e, se lo scopre, la tua prossima tappa saranno i laboratori. A seguito la morte. >>
<< Tu si che sai come aiutare una ragazza... >> È Zoey a parlare, mentre posa una mano sulla spalla a Jo. La sento sibilare e, ancor prima di dire altro, è lei a rivelare il branding. Hanno preso anche lei, merda... dovrò tenere il profilo ancora più basso.

****

<< Jo, se permetti vorrei chiederti un favore. >> Jo lo squadra da capo a piedi e viceversa, so già che non si fida nemmeno un po', la mia socia ma, nonostante ciò, acconsente.
Alejandro a questo punto la fissa negli occhi, facendo sgranare i miei. Le verdi iridi dell'ispanico sono divenute indaco, come quelle di Jo. Vedo la mia socia deglutire e entrare quasi in trance. Mi allarmo e il ghiaccio è già pronto a uscire dall'epidermide ma, Zoey con un gesto di mano mi zittisce, rassicurandomi. Poco dopo la vedo tornare in se, ora più convinta e partecipe.
<< Ci sto mozzarella arrosto, lascia fare a me e, nel giro di due giorni ti porto ogni informazione. >> vorrei capirci di più ma, ancora una volta sirene e guardie interrompono ogni cosa, costringendoci a tornare in cella. Saluto Jo con lo sguardo e la vedo sparire insieme a Zoey.

<< Si può sapere che cosa hai fatto alla mia socia? >> non me ne frega se siamo in mensa e, non mi interessa se qualcuno sente. Non posso tenere tutte queste domande nella mente, non più. Al in tutta risposta mi guarda con un ghigno, le iridi si fanno acquamarina e sento un brivido lungo tutta la schiena.
<< Ciao, Duncan. >> Oh. Porca. Puttana. Lo sento nella mia testa, è un fottuto incubo. Cerco di apparire il più normale possibile e spero di non sembrare un totale idiota da fuori, visto che ora come ora riesco a vedere solo del buio, intorno a me.
<< Ti esplico tutto nella maniera più rapida possibile. Non preoccuparti per il tuo corpo, va bene così. Si chiama contatto telepatico, ho fatto vedere a Jo tutti gli ultimi avvenimenti. Vedila come se la sua mente fosse un social e io avessi condiviso un file, taggandola. Mi segui? >> << Direi che è impossibile non farlo, visto che ogni parola rimbomba nel mio cervello! >>
<< Bene, dicevo: ho raccontato a Jo gli ultimi avvenimenti, anticipandole qualcosa a te ancora oscuro. Io, Zoey e Heather vogliamo mettere su un esercito, un qualcosa che ci permetta di evadere prima di diventare cavie, prima di morire. Jo è in un braccio differente rispetto a Zoey e Heather ma, d'altro canto è nello stesso braccio di una personcina perfetta per la nostra missione. >>
<< Sarebbe? >> << Ah nulla, una ex poliziotta nelle forze speciali. Conosce a menadito ogni angolo della prigione... il bello? Ora è dalla nostra parte, in quanto detenuta. Jo ha visto tramite i miei occhi chi è e ha ricevuto delle dritte su come approcciarla. Ha carattere, sono sicuro che entro fine settimana loro saranno nel nostro gruppo. >>
<< Loro? Loro chi? >> merda, la testa inizia a pulsare. Vedo un lampo bianco e subito dopo torno a vedere, mettendo a fuoco il piatto di sbobba davanti a me. Alejandro fa un sorrisino da manuale e alza le spalle, continuando a mangiare. << Non vorrai che si raffreddi, amigo... poi fa ancora più schifo. Comunque sono lei e la sua compagna. >> sogghigna e mi abbandona così, con un mal di testa atroce e ancora più quesiti di prima.
Mi abbandono all'idea di dover vivere la vita senza sapere più nulla in anticipo: la mia socia ha carattere da vendere... entro il fine settimana? Nossignore, Jo convincerà questa ex poliziotta e la sua tipa entro tre giorni al massimo. Ghigno e torno a mangiare, convinto dei miei pensieri. Parola mia.


M's little Nook:

'Seeera. Si, non ho ancora risposto alle recensioni ma pubblico. Cattiva autrice, cattiva!
Scherzi a parte, mi spiace ogni volta concludere con ancora più domande rispetto ad inizio capitolo ma, sono fatta così stronza dal profondo e mi piace creare suspance. Chiedo perdono.
Ricapitolando, Jo è finalmente spuntata (e Heather scomparsa, ma è giustificata) Al svela i propri poteri in maniera più dettagliata e abbiamo a che fare con le nostre future news.
Davvero pensate che siano Sanders e McArthur? *risate malvagie* poveri piccoli illusi :3

*sparisce lasciando le ultime storie*

○ Niente di che, in settimana ho aggiornato I'm confused, vi lascio l'ultimo capitolo ;3

è odioso obbligarsi a fare l'angolo autrice così corto, meh

~M

  
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