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Autore: saffyj    06/08/2017    9 recensioni
Anche se sembrava che le scelte sbagliate e le bugie li avessero allontanati per sempre... il destino ha in serbo delle sorprese per Edward e Bella... e appena il passato si sarà risolto... saranno pronti a vivere il presente ed affrontare il futuro!
TERZA E ULTIMA PARTE DI "UNA COTTA PERICOLOSA"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cotta Pericolosa'
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Ciao a tutte! Sono di nuovo qui e, strano ma vero, non ho fatto passare mesi! 
Come tutte voi mi avete fatto notare, questi due hanno proprio gli occhi foderati di salsiccia e non ammettono l'ovvio... e avete anche ragione... sono passati gli anni, ma non sono cambiati tantissimo! Le persone non cambiano drasticamente, possono migliorarsi, scoprire verità che non conoscevano, ma rimarranno sempre le stesse persone... forse solo un pò più mature e disponibili al mutamento!
Ma adesso basta con le mie pippe mentali e vi lascio al racconto!
Un abbraccio e spero di leggere presto anche voi! SMACK
 
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Perchè?

Dopo quel piccolo incontro focoso, tra me e Masen il rapporto è tornato ad essere molto formale e, anche se può sembrare impossibile, ancora più freddo di prima, rendendo un vero incubo i miei ultimi giorni a New York.
Quando abbiamo trovato l’attore perfetto per interpretare Brendon ero al settimo cielo perché era identico a come me lo ero immaginato e vederlo in carne ed ossa è stata un’emozione fortissima. Mi sono alzata dalla sedia con uno scatto, pronta ad abbracciare Edward per averlo trovato, ma il suo sguardo mi ha fatto capire che dovevo evitare e mi sono rivolta a Bart abbracciandolo stretto e saltellando dalla gioia.
Ogni giorno è sempre più difficile e la notizia che finalmente possiamo tornare a Seattle arriva come un balsamo. Ovviamente dovrò partecipare al gala che si terrà per festeggiare la fine dei provini, ma ormai mancano poche ore al termine di questa agonia.
 
Alla festa ci sono tutti e conoscere gli attori che interpreteranno i miei personaggi è qualcosa di indescrivibile. Amber, Brendon, AJ… ci sono tutti e sono perfetti.
Edward arriva accompagnato dall’attrice che interpreterà Alisha. È molto bella e solare, e sembra influenzare l’umore di Masen, solitamente serio quando non è in fase: tu donna sarai mia!
Ridono spensierati e sembrano amici da sempre. Ballano come se avessero provato i passi per anni, si scambiano il cibo mentre si raccontano aneddoti divertenti e si capiscono con un solo cenno… forse Edward ha finalmente trovato la donna adatta a lui.
Questa consapevolezza mi fa provare un’inopportuna fitta al cuore e una strana sensazione di soffocamento che mi obbliga ad alzarmi a andare a prendere un po’ di aria sulla terrazza del locale.
“Tutto bene?” mi chiede Bart arrivandomi alle spalle e posandomi il foulard sulle spalle.
“Sì… ho solo bevuto un po' troppo…”
Lui mi sorride e mi abbraccia facendomi appoggiare al suo petto riparandomi dalla brezza ormai fredda.
“Come ti senti nel vedere i tuoi personaggi in carne ed ossa?” mi chiede posandomi un bacio sulla testa.
“Come se fossi in un sogno… sono esattamente come me li ero immaginati… forse l’attore che interpreterà Daryl è più grosso di come lo pensavo, ma è comunque perfetto.”
“L’attrice che interpreta Alisha le assomiglia anche di carattere” sorride, stringendomi sentendomi rabbrividire.
“Già… è perfetta” rispondo pensando che non è solo perfetta per la parte…
“Domani si torna a casa… e tra un paio di mesi dovremo trasferirci a Los Angeles per le riprese. Pronta a fare i bagagli?”
“Pronta a tornare a casa…” rispondo facendomi sfuggire un singhiozzo.
“Ehi! Tutto bene?” mi chiede preoccupato facendomi voltare verso di lui.
“Non credo di essere tagliata per questa vita. I viaggi, i gala… non pensavo che essere una scrittrice significasse questo” lascio libere le lacrime senza preoccuparmi del trucco.
“Sei una scrittrice di successo e dovresti essere felice di tutto questo…”
“Non lo sono, voglio tornare a casa…”
Lui mi stringe e mi culla cercando di calmarmi. “Andrà tutto bene, ci sono io”
 
“Signor Wallace, il signor Cullen la sta cercando” lo chiama un cameriere e Bart lo segue dopo essersi assicurato che stessi bene.
“Non è vero che non ci sei tagliata, e la tua umiltà sarà la tua vera ricchezza perché non ti farai sopraffare da tutto questo perdendo di vista il vero obbiettivo” esclama Edward uscendo dall’ombra in fondo alla terrazza.
“Non è educato spiare i discorsi privati.” Gli rispondo fredda asciugandomi le lacrime.
“Ed è sbagliato non credere in sé stessi” si avvicina e si appoggia alla ringhiera guardando New York di notte “Non volevo spiarvi, ma non ho potuto fare a meno di ascoltare” si volta verso di me e sorride “Sei una brava scrittrice Isabella, e tutto questo successo non è da tutti…” si drizza e mi prende le mani nelle sue “Sei solo spaventata, ma è normale. Vedrai che tutto diventerà più semplice con il tempo.”
“Non mi interessa la bella vita, volevo solo far conoscere i miei personaggi” gli rispondo ritraendo le mani ed incrociando le braccia sul petto.
“È il prezzo da pagare per farli conoscere e fidati, non è molto alto…” mi sorride riappoggiandosi alla ringhiera.
Rimaniamo in silenzio, ognuno assorto nei propri pensieri mentre ammiriamo il panorama notturno.
“Ero veramente io quando stavo con te…” mormora così basso che penso di essermelo immaginato, ma lui si volta e sorride “Ho solo nascosto la scommessa, ma non ti ho mai mentito”
“Perché non l’hai mai confessata?” gli chiedo appoggiandomi anch’io alla ringhiera.
“Perché avevo paura di perderti…”
“Mi hai persa comunque…”
“Lo so” risponde abbassando il capo “E forse è stato meglio così…”
Nascondo al mio meglio la delusione nel sentire le sue parole e fingo indifferenza continuando a guardare il panorama.
“Hai lottato tanto per essermi amico in quel periodo… anche allora eri sincero… o era solo per spianarti la strada?” Gli chiedo con un filo di voce.
“All’inizio era solo un modo per avvicinarti… poi tutto è cambiato. Mi piaceva la tua compagnia, stavo bene con te” ammette prendendo la mia mano e facendomi provare nuovamente la scarica elettrica che mi è mancata in questi anni.
“Perché non possiamo essere ancora amici?” gli chiedo stringendo la presa.
“Perché non ci riesco” e si allontana come scottato “Hai le mani ghiacciate è meglio se rientri” cambia discorso drizzandosi e indicandomi la porta della sala.
“Volevo solo farti capire che non dovevi giocare con le persone…” provo a spiegargli rimanendo ferma sul posto.
“Ma tu hai giocato con me…” mi fa notare ghiacciandomi con lo sguardo.
“Se mi avessi detto della scommessa…”
“Perché non mi hai detto che lo sapevi? Perché hai architettato quella ricerca invece di dirmi che sapevi tutto e che non eri interessata?”
“Perché non volevo perderti…” provo a giustificarmi, ma lui fa una smorfia e si passa nervosamente la mano nei capelli.
“Non sai mentire. Dimmi perché non me lo hai detto.”
“Non mi fidavo abbastanza… di te e… di me” ammetto ringraziando il buio che nasconde le mie guance rosse. “Mi piacevi veramente e non volevo darti un’ulteriore arma per ferirmi”
“Come avrei potuto ferirti se mi avessi detto della scommessa?” mi chiede avvicinandosi con un solo passo.
Mi stringo nelle spalle e mi mordo il labbro. “Se tu avessi negato io avrei perso completamente la stima che provavo per te”
“Perché così, invece, hai continuato a stimarmi?” mi chiede scoppiando in una risata senza allegria.
Nego con il capo. “Ma ho continuato a sperare per tutto il tempo…”
Sorride e mi accarezza dolcemente la guancia soffermandosi con il pollice sul labbro “Sei sempre stata una romantica…”
Si avvicina piano dandomi il tempo di fermarlo, ma rimango immobile e mi sembra di tornare a respirare appena le nostre labbra si uniscono. Ci baciamo con dolcezza, senza fretta, accarezzandoci con baci sfiorati. Le sue mani si posano sul mio volto, mentre le sue dita mi accarezzano. Stringo la sua camicia nel pugno e mi appoggio al suo petto. È tutto perfetto. Il chiaro di luna, la musica in sottofondo, le sue mani, le sue labbra, il suo profumo…
“Ricominciamo da qui…” sussurro senza rendermene conto. Si allontana leggermente e appoggia la fronte sulla mia senza smettere di sorridere. “Non in questo momento” mormora ed io mi allontano per guardarlo negli occhi e chiedergli il perché, ma lui mi anticipa.
“Sono un uomo complicato… e sei già abbastanza sopraffatta dalla nuova vita, non hai bisogno di aggiungere me nel calderone” mi spiega con dolcezza, come se fosse un favore che mi fa.
“Ed allora smettila di confondermi!” lo accuso allontanandomi malamente. Ci guardiamo negli occhi per attimi che sembrano eterni “Avevi detto di voler mantenere un rapporto professionale e poi mi baci, poi mi allontani. SMETTILA!” urlo ormai fuori controllo e spintonandolo appena fa un passo per avvicinarsi. Si rilassa nelle spalle e abbassa il capo.
“È difficile…”
“Sì, è difficile se continui così! Non sono un’oca-Masen. Non voglio essere scopata da te, non voglio che mi baci e poi mi dici che non sei quello giusto, non voglio che continui a giocare con me!”
“Hai ragione… scusa” si volta scomparendo nella sala in festa.
 
 
***
 
 
Purtroppo ciò che è successo sulla terrazza non ha aiutato il mio riposo. Per tutta la notte i momenti passati con lui e le parole che ci siamo scambiati hanno continuato a tormentarmi. Sospiro mentre il mio corpo si ricopre di brividi.
Dopo una notte insonne, scendo dal letto senza forze sperando che la doccia faccia il miracolo. Cerco di lavare via ogni pensiero, per ritornare al presente e dimenticare emozioni che non dovrei provare.
Mi siedo in terrazza e mi gusto la mia ultima mattina nella Grande Mela. Mi riempio gli occhi con i grattacieli allontanando l’immagine di Masen a pochi millimetri dalle mie labbra. Con un sospiro mi stringo nella coperta cercando di dimenticare la sensazione delle sue mani sul mio corpo.
Sorrido nel veder spuntare il sole e la città che si risveglia. Ultimo giorno… tra poche ore i chilometri mi aiuteranno a dimenticarlo di nuovo.
Il bussare alla porta mi fa sobbalzare.
“La signorina Swan?” chiede gentilmente il cameriere.
“Sì, sono io.” rispondo guardando curiosa la campana che tiene in mano.
“Questo è per lei”
Mi sposto per farlo entrare e lui posa il tutto sul tavolino al centro della stanza.
“Io non ho ordinato la colazione”
“Un gentile omaggio da parte di un ammiratore” risponde sorridendomi e uscendo dalla stanza.
Mi avvicino cauta, come se fosse una bomba e, tenendomi alla dovuta distanza alzo il coperchio e sento l’acquolina salirmi in bocca quando scopro il contenuto. Un pancake e una tazza di caffè, con appoggiato alla tazzina una busta con su scritto Buongiorno in bella grafia.
Sorrido pensando che sia un pensiero di Bart per addolcirmi la giornata e, come richiamato dai miei pensieri, sento bussare alla porta e un Bart ancora assonnato mi si para davanti.
“Grazie per il gentile pensiero” lo saluto spalancando la porta e tornando alla mia colazione,
“Quale pensiero?” mi chiede seguendomi.
“Questo” gli rispondo mostrandogli la delizia, ma lui la guarda senza capire.
“Tolto che so che è la torta al cioccolato il dolce che ti fa ritornare l’affabile e gentile Bella” mi risponde con una smorfia “Non sono io che ti mando quel coso!” ed indica il pancake come se fosse un oggetto alieno.
Mi fermo con la bocca spalancata e i denti leggermente affondati sulla soffice superficie del dolce. Lo allontano chiudendo la bocca di scatto e torno al tavolino per controllare la busta.
La apro e all’interno trovo un biglietto.
“Bisogna risolvere il passato per poter costruire il futuro… E.”
Lancio il pancake sul vassoio come se scottasse e con un ringhio straccio la lettera.
“Che cosa succede?” mi chiede Bart prendendo i pezzetti di lettera che ho lasciato cadere sul pavimento.
“Edward Masen” ringhio prendendo l’intero vassoio e scaraventandolo nel cestino.
“Oooh” risponde calmo cercando di ricomporre la lettera sul mio letto.
“Bis…ogna risolv…ere i…l passato… per po…ter costr…uire il… futuro… E”
Legge ad alta voce incerto e poi mi guarda senza capire.
“Queste parole ti hanno fatto reagire così? Cosa c’è scritto di sbagliato?” mi chiede rileggendo per capire cosa gli è sfuggito.
“Che continua a confondermi ed io non ci sto!” urlo facendo volare nuovamente i pezzetti di carta sul pavimento.
“Tra poche ore saremo su un aereo che ci porterà dall’altra parte del continente. Masen non sarà più un problema!” mi ricorda raccogliendo i foglietti.
“Hai ragione!” e con rabbia prendo la valigia scaraventandoci dentro tutti i miei vestiti.
“Cosa ti hanno fatto di male questi poveri indumenti?” mi chiede cercando di piegarli alla bene meglio.
“Niente! Voglio solo andare via il più in fretta possibile” e come un tornado setaccio l’intera stanza per raccattare ogni cosa e chiuderla nella valigia. “Vai a prepararti. Ci vediamo di sotto tra mezz’ora!”
“Ma l’aereo…”
“Non mi importa! Tra mezz’ora di sotto.” ordino decisa finendo di sistemare gli indumenti che non mi permettono di chiudere la valigia.

 
** ATTENZIONE SPOILER **

“È stato solo un piccolo momento in ricordo dei vecchi tempi…”
“Quindi solo bacini e parole dolci…” sbatte le sopracciglia mimando malamente un innamorato.
“Quindi solo le spiegazioni delle nostre scelte di quel periodo e la decisione di stare lontani”

   
 
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