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Autore: PoisonKiss94    06/08/2017    0 recensioni
Ci troviamo a dover fare i conti con la nostra vita. A volte sconfortati per non aver raggiunto ciò che ci prefiggiamo e altre volte soddisfatti dai risultati. In questo caso, ci sono situazioni dove si sprofonda nella propria tirstezza e ci si trova soli. Ma non può piovere per sempre, prima o poi uscirà lo spiraglio atteso.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Signorina Conte, prego si accomodi.-
Era arrivato il momento tanto atteso. Era l’ultimo esame universitario ed ero quasi vicina dal realizzare il mio sogno. Dopo mesi estenuanti, divisi tra tirocinio e esami, non riuscivo a crederci di avercela fatta.
Intanto l’assistente mi stava ponendo una serie di domande riguardo il meccanismo di alcuni particolari tumori e io stavo rispondendo adeguatamente, visto che era quello in cui volevo poi specializzarmi. Addirittura, il docente si era fermato dall’interrogare gli altri miei colleghi per ascoltare ciò che dicevo e io mi sentivo in imbarazzo totale.
-Bene signorina, vedo che la materia le è piaciuta e devo dire che anche il modo di esporla è stato ottimo. Ho visto che è il suo ultimo esame, dopo ha qualche idea di cosa fare? -
- Vorrei approfondire l’ambito oncologico pediatrico – dissi imbarazzata. Alcuni mi guardavano straniti, altri meravigliati. Non avevo mica due teste! Semplicemente avevo scelto un qualcosa che mi piacesse e che mi permettesse di aiutare le persone, senza creare false illusioni.
Mi disse il voto, firmai e andai subito fuori dall’aula. Ero al settimo cielo. Tirai un enorme sospiro di sollievo e prontamente fui circondata dalle braccia di Alexia.
- E quindi, adesso sei diventata la cocca del prof eh!- disse sorridente e dandomi una gomitata.
- Spiritosa come sempre. – scoppiai anche io in una risata. Erano mesi che non ridevo così tanto e ciò mi aiutò a scaricare l’ansia, le paure e lo stress accumulati. Ormai eravamo arrivati nel cortile interno dell’università e ci sedemmo all’ombra, circondati da un bellissimo giardino e da qualche studente che passava per andare in biblioteca.
-Auri, sono passati sei anni. Eppure non mi hai voluto dire cosa è successo con Damien. Mi hai solo accennato e basta. Perché non vuoi parlarne? Ti ha fatto qualcosa? -
Ecco come rovinare una bella giornata. Non è che io non voglia parlare di lui, ma cosa dovrei dirle? Che io e lui siamo legati da un qualcosa di misterioso che ancora non mi ha spiegato?
-Ale, io ti voglio bene e tu per me sei una sorella, ma non saprei cosa dirti perché la sua risposta è stata che io e lui siamo legati da un qualcosa di misterioso, che lui non ha voluto spiegarmi. So che è venuto a cenare a casa mia dopo che io me ne ero andata e basta. Non ho sue notizie e nemmeno voglio averne, visto come si è comportato – conclusi, quasi sbottando. Perché ero cosi arrabbiata e frustrata? Mancava una settimana e sarei diventata dottoressa, ma allora perché questa maledetta inquietudine?
-Va bene stai tranquilla, cercheremo una soluzione più tardi. Adesso dobbiamo festeggiare, stasera andiamo ad una bellissima festa così finalmente festeggiamo tutti questi anni di reclusione, esami e serie tv. Che dici? Così lo dico anche alle altre ragazze? – disse, speranzosa.
Sapeva che non ero un tipo da discoteca e bevute, ma accettai. Non avevo niente da perdere.
Intanto ci avevano raggiunto le altre ragazze. Ad un tratto, tirammo fuori tramezzini, patatine e qualche bibita e riuscimmo a fare un piccolo picnic. Finalmente il sole stava uscendo da quella coltre di nuvole.
   
 
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