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Autore: PoisonKiss94    06/08/2017    0 recensioni
Ci troviamo a dover fare i conti con la nostra vita. A volte sconfortati per non aver raggiunto ciò che ci prefiggiamo e altre volte soddisfatti dai risultati. In questo caso, ci sono situazioni dove si sprofonda nella propria tirstezza e ci si trova soli. Ma non può piovere per sempre, prima o poi uscirà lo spiraglio atteso.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Signor Romei, la stanno aspettando in riunione. -
-Grazie Nadia – dissi, secco. Ormai erano passati sei anni da quel giorno e non c’era momento in cui io non pensassi ad Aurora e a quello che faceva. Mi chiedo perché quella sera non le ho detto la verità, del perché la seguivo e volevo conoscerla, mi sono sentito un idiota. Ho affrontato cose ben peggiori in vita mia, ma quando si tratta di relazioni amorose e sentimentali, perdo le parole e specie quando si aggiungono i rapporti di amicizia, che mi mandano il cervello in fumo definitivamente.
Mi alzai dalla sieda in pelle nera. Ormai ero un uomo di successo, all’apice della mia carriera con una strada quasi in discesa, di fronte a me. Allora perché questa inquietudine? Guardai il mio ufficio: era spazioso, con grandi finestre posizionate dietro le mie spalle, di fianco avevo un televisore con dei divanetti in pelle e di fronte una libreria, fornitissima. Qualche quadro posizionato strategicamente insieme a qualche pianta, luci non troppo forti ma ben calibrate ed il tutto dava l’idea di ricchezza e bellezza. Ma io non mi sentivo soddisfatto e continuavo ad essere umile e a non dimenticare ciò che sono stato e ciò che ho fatto per arrivare dove sono. Mi avviai verso la sala dove si teneva la riunione con gli amministratori e presi posto.
-Signori, qual è l’argomento del giorno per cui avete richiesto una riunione? – dissi, curioso.
- Signor Romei, - disse uno degli amministratori, alzandosi – abbiamo pensato che la società ha bisogno di un ulteriore passo in avanti, con la possibilità di vendere azioni ad un prezzo più alto e lanciarle in un mercato azionario differente e più redditizio. Inoltre, vorremmo proporre la possibilità di acquisire ulteriori società, con oggetto affine al nostro: non vi è necessità di acquistarle interamente, ma potremmo dividerle, acquisire ciò che serve e il resto venderle. – concluse velocemente.
-Sicuramente sembra interessante, ma in realtà avrei bisogno di nuove idee, perché sento che in questo settore abbiamo fatto il massimo. Quindi cosa proponete? -
-Potremmo entrare in nuovo mercato, sempre nell’ambito finanziario oppure politiche agricole, edilizia navale o terrestre. Abbiamo diversi spunti, bisogna effettuare un analisi di mercato per capire dove entrare.-
-Bene! – dissi – allora avete tempo una settimana per darmi le analisi di mercato sui settori più forti e redditizi, così dopo potremmo vedere il da farsi. Dichiaro conclusa la seduta. –
Tutti si alzarano per tornare nei loro uffici e nel frattempo  io mi avviai nel mio. Appena entrai, notai una figura e subito il mio cuore iniziò a battere. Dopo che la inquadrai, i miei battiti rallentarono e le mie labbra
si incurvarono in un sorriso.
-Ti lascio per poco tempo da solo e guarda cosa combini! – disse abbracciandomi.
- Fabio che sorpresa! Cosa ci fai qui? Accomodati allora, preferisci qualcosa da bere? -
-Un gin tonic, per favore. Damien, siediti e ascoltami. -
Ne preparai due e presi posto alla mia scrivania.
-Sai che tra una settimana Aurora prenderà la laurea. Non l’hai chiamata più e non hai avuto più notizie. Vorrei sapere il perché. Mi avevi fatto una promessa e non la stai mantenendo.-
-Le cose non stanno così, sono stato impegnato con diverse acquisizioni e fusioni che mi hanno preso tempo e non ho avuto modo di pensare- dissi seccato.
-Il tempo di uscire con le tue modelle, lo hai trovato però, visto che sei su tutte le copertine più famose – dice quasi arrabbiato.
-Senti Fabio, non ho bisogno di una ramanzina che, tra l’altro, non ricevo da quando abbiamo preso i biscotti dalla tua cucina. Cosa posso dirti? La sera in cui mangiammo a casa mia, non abbiamo concluso bene e basta. Era sconvolta dal fatto che tu sapessi e lei no, e che tu non le abbia detto niente. Si è sentita tradita e frustrata ed io cosa dovevo fare? Se lei adesso mi odia, è colpa tua. Ma adesso non voglio accusarti, so cosa fa Aurora, mi informo e cerco di tenerla d’occhio. -
-Lo so, ma mica posso dirle che noi tutti vorremmo vederla felice insieme a te. Sei stato sempre con noi, in tutti i momenti, adesso ti sei costruito un impero ed io ti ho sempre considerato un fratello, forse l’unica persona di cui mi fido e che reputo giusta per lei. -
-Fabio non funziona così. Tu adesso sei un medico affermato e tra poco ti sposerai, ma non puoi imporre le cose a tua sorella, soltanto perché è la più piccola e la vedete indifesa. Tutti abbiamo fatto scelte sbagliate nella vita ma questo non ci ha precluso la possibilità di migliorare. Se lei non mi ha cercato, avrà le sue ragioni ed io sono stufo di sentirmi questa storia continuamente. Deve decidere lei ed io non posso fare diversamente. Sappi che lei sa cosa è meglio per lei e non devi decidere tu. -
- Si ma.. -
- No, niente ma. Devi rispettare il suo pensiero e non calpestarla, soltanto perché ha carattere e sa difendersi da sola. -
Era la verità. Io e Auri siamo cresciuti insieme ed io l’ho vista come una sorella, mai come una potenziale fidanzata. Anzi fino a quel momento non ci avevo pensato proprio alla possibilità di sistemarmi, men che meno in questo modo e con queste condizioni. Lei doveva essere libera di scegliere e non di stare a sentire ciò che sentivano gli altri. Il nostro legame è sempre stato speciale, riuscivamo a parlare di tutto, ci divertivamo, andavamo a cavallo ed in moto, ci divertivamo a stuzzicare i gatti e a prendere i biscotti che cucinava la madre per noi. Ma mai ho pensato a tutta questa eventualità.
-Scusa Damien, hai ragione. Non avrei dovuto fare così. Il mio atteggiamento è stato egoistico e puramente dettato dall’amore per mia sorella. Vorrei che tutto tornasse com’era. -
- Non è cambiato niente, soltanto che questa storia deve finire. -
- Beh – disse – allora adesso vado, ci vediamo più tardi -
- Va bene, allora. -
Nel frattempo era arrivato Jack, tutto sorridente.
- Che ti è successo? Sembra quasi ti abbiano ucciso il gatto. -
- Niente che non si possa risolvere – dissi,  sghignazzando – stasera ti va di andare a bere qualcosa? Ho bisogno di schiarirmi le idee e di discutere con te di alcuni progetti. -
-Grande! Pensavo avessi perso la tua vena divertente. Allora ci vediamo stasera, al solito posto. – disse, sorridente.
Si, avevo bisogno di cambiare aria. 
   
 
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