07/08/2017
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Sdraiato sul letto di Scott, con i piedi appoggiati e la faccia rivolta sul muro di fronte a lui, Stiles faceva rimbalzare la pallina da baseball svogliatamente. Aveva la testa così piena di pensieri riguardanti gli ultimi avvenimenti a Beacon Hills che, quando qualcosa lo colpì sulla nuca, rischiò seriamente un infarto, malgrado si ritenesse sano come un lupo mannaro.
« Ahi! » esclamò, massaggiandosi il punto colpito. « Perché l'hai fatto? » chiese poi, voltandosi verso Scott che se ne stava seduto a terra, con la schiena appoggiata al muro.
« Perché mia madre mi ammazza se trova ancora delle impronte sul muro, quindi togli quei piedi. »
Stiles stava per rispondere, probabilmente con qualcosa di sarcastico, ma poi l'occhio gli cadde sull'oggetto che lo aveva colpito: era un pupazzetto a forma di pesce rosso, sul cui muso era stato cucito il sorriso più inquietante che Stiles avesse mai visto – e di sorrisi inquietanti ne aveva visti davvero molti.
Facendolo passare da una mano all'altra, automaticamente un ricordo di qualche anno prima gli tornò in mente.
« Ehi, Scott! Ti ricordi quella volta del pesce rosso? » domandò, agitando il peluche in direzione dell'amico.
« Ehm... »
Stiles spalancò gli occhi, incredulo che Scott si fosse dimenticato di quell'episodio.
« Andiamo! Avevamo nove anni, mi pare, e tua madre ci aveva accompagnato al Luna Park fuori città, non ricordi? »
Stiles appoggiò i piedi a terra, rilanciando il pupazzo all'amico.
« Intendi il pesce rosso che ti è finito in bocca? » chiese Scott, con un sorriso sbilenco sul volto.
Stiles rispose con una smorfia. « Già, proprio quello... » rabbrividì. « Se ci penso, sento ancora quel sapore orribile in bocca. Sai che avevo finito un intero tubetto di dentifricio a forza di lavarmi i denti? »
Scott rise di gusto, scuotendo il capo. « Potevi sempre non accettare la sfida di stare in apnea nella vasca dei pesci rossi per due minuti, no? »
« Sì, certo, e lasciarti tutte quelle caramelle? Mai! Lo sai che in quel periodo ero drogato di zuccheri! » rispose Stiles, ricordando i numerosi pomeriggi passati nel negozio di dolciumi con Scott, prima che crescessero e tutto iniziasse. « Non che ora sia diverso... » aggiunse poi sottovoce mentre scartava la carta di un lecca lecca.
« Bei tempi » mormorò Stiles, con lo sguardo nostalgico.
« Già, proprio dei bei tempi. »