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Autore: Aliak    07/08/2017    0 recensioni
Kara combatte con i suoi sentimenti nascosti, su cosa significa fingere di essere un umano, dopo che il pod di Mon-El a lasciato la terra. Le conseguenze portate dal fine di stagione, nel rapporto tra Lena e Kara.
Possibile Spoiler Stagione 3
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kara Danvers, Lena Luthor, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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I miei genitori mi hanno messo su quel pod su Kyrpton...
Non credo di aver capito quello che stava realmente accadendo.

❝ Ti amo, Kara. ❞

Non sapevo che stavo dicendo addio a loro, per sempre.
La mia vita è finita, il secondo in cui i miei genitori mi hanno messo su quella nave.
Il che mi mi rende così folle.

Io non sono un essere umano.
Ho cercato di esserlo, ma non lo sono.
Posso sollevare un bus, fermare un proiettile.

❝ Alex, posso volare! ❞

Sono stata abbandonata prima, e non volevo essere abbandonata di nuovo.

❝ MI HAI LASCIATO! MI HAI LASCIATA DA SOLA. TU MI HAI MANDATO VIA, COME HAI POTUTO FARLO!?! ❞

Mi sento come se avessi perso tutto!
Ci si sente proprio, come se questo dolore non sta mai per andare via.
Il Dolore, è parte della vita, e ho conosciuto il dolore ...
E' ciò che ci rende quello che siamo! 
E 'quello che ti fa un eroe!

La decisione che ho preso...
Nessun altro avrebbe potuto fare quel sacrificio.

❝ Non avrei potuto farlo, Kara. ❞

Tranne me? Non avrei potuto vivere con me stessa se non l'avessi fatto.
Fa male, ma  prenderò sempre la decisione che ho fatto.
La gente di questo pianeta, sono la mia famiglia.
Forse sono nata su Krypton, ma scelgo la Terra, e la proteggerò, fino al mio ultimo respiro.

❝ Per la Terra. ❞

Questa è casa mia, e ho intenzione di proteggerla.
Mi hai insegnato ad essere così forte.
E lo sono.

❝ Hai sempre avuto un cuore di un eroe, Kara. Ancor prima di mettere su quella 'S' ❞

La tua storia...la mia storia
E' appena agli inizi.


Kara Danvers, è stato un errore.
 
 

"Supergirl?"

L'ultima cosa che Lena si sarebbe aspettata, nel ritornare di sera tarsi agli uffici della L-corp, era di trovare l'eroina seduta nel suo ufficio, sul suo divano bianco. Ricordava di aver chiuso le finestre, e di aver lasciato l'ufficio vuoto, non si aspettava di certo una visita improvvisa dalla Supereroina a quest'ora della notte. Sembrava mormorare qualcosa, non riusciva a riconoscere la lingua di appartenenza, suonava melodiosa e calda a differenza dell'inglese usciva così fluida dalle sue labbra, dal fargli intuire che potesse essere la sua lingua natale. Aveva letto alcuni appunti di Lex sul Kryptoniano, sapeva in parte leggerlo grazie agli stessi, ma sentirlo pronunciare per la prima volta da qualcuno, risultava difficile seguire e capire il discorso.

"Smettila di chiamarmi Supergirl, il mio nome è Kara, è sempre stato Kara! Kara Zor-el, e adesso, Kara Danvers! Kara è chi sono! Supergirl è quello che posso fare!"

Kara.
Kara Danvers.
Kara Zor-el.
Supergirl.

Tutto scatta nella propria mente i pezzi si uniscono, molte cose vengono spiegate certi comportamenti strani della solare giornalista, si domandava però come avesse fatto a eludere il meccanismo di rivelazione aliena. Un'ondata di emozioni contrastanti la rabbia causata dall'essere ferita dal fatto che fino a ora non glielo aveva rivelato. Il suo migliore amico era rimasto per un po' silenzioso, senza nemmeno voltarsi verso di lei, non poteva vedere in faccia il volto. Da quando gli aveva dato il dispositivo che aveva liberato nell'aria il piombo, non l'aveva più vista, per due mesi, tranne quella mattina in ufficio, e non era andata decisamente bene.

"Dovevo essere il più grande scienziato che questo pianeta aveva mai visto, sono stata il più giovane membro della gilda scientifica di Krypton, avrei potuto facilmente prendere posto di mia madre come grande giudice. Invece mi è stato insegnato da degli sconosciuti a non rivelare la mia mente, a mischiami alla folla. Ho girato la schiena a tutto quel potenziale, e sto trascinando il nome della Casata di El nel fango."

Il cuore di Lena si strinse, tutte quelle informazioni erano troppe, non sapeva cosa dire, cosa fare, era lì impalata davanti alla porta del suo ufficio, come una statua di sale.
 

"Ho fallito nella mia missione. Dovevo assicurare l'eredità della mia gente, ma tu l'ho trascurato. Avrei dovuto occuparmi di mio cugino, ma l'onda d'urto causata dall'esposione del mio pianeta mi ha buttato fuori rotta e sono arrivata troppo tardi."

Lena si rende conto, delle implicazioni di queste nuove informazioni. Per Kara ricordare la distruzione della sua cultura, del suo mondo, della sua casa, del suo tutto, è doloroso, è doloroso anche per Lena accettare tutte quelle informazioni. 

"Io... io non volevo diventare Supergirl. Se l'aereo dove stava mia sorella, non avesse rischiato di schiantarsi a terra, sarei rimasta quella piccola insignificante stagista, che lavorava alla catco, che nessuno nota. Fino a quel momento, ero felice di nascondermi dal mondo, ormai me ne ero fatta una ragione, e forse sarebbe stato meglio continuare così."

Si era alzata, aveva mosso diversi passi muovendosi verso la vetrata fissando la città attraverso la stessa.

"Quando avevo quattordici anni.. andai a visitare mio cugino a Metropolis, ad un certo punto mi imbattei in un gruppo anti-alieno che protestava al di fuori del Dally Planet. Era poche settimane prima che tuo fratello lasciasse cadere il Doomsday sulla città... "

Lena ricorda vividamente quelle settimane, che portarono la maggiorparte delle pene per il quale era stato condannato. In quei giorni, le proteste contro Superman erano ovunque. Una particolare protesta era raffiorata nella mente del CEO a causa della sua natura violenta. Un uomo puntò una pistola ad una adolescente e minacciò di sparargli per essere un simpatizzante alieno. Una fotografia catturata da James 'Jimmy' Olsen è stata stampata sulla prima pagina del Planet, e l'immagine ha mostrato che Superman stava tra l'uomo e la ragazza, il cui volto era oscurato dalla vista della telecamera.

"Quell'uomo mi sputò in faccia. Mi ha definito un simpatizzante alieno. Fece cadere i miei occhiali, in quel momento non ero in grando di controllare i miei poteri. Non sono dei semplici occhiali."

Si era voltata verso di lei, poteva finalmente notare che in mano tratteneva quell'ogetto delle sue parole.

"Jeremia li creo appositamente per me, sono rivestiti in piombo sopprimono la visione a raggi X, e gli altri sensi. Quando li persi, andai in un sovraccarico sensoriale e tutto quello che potevo fare era stare lì immobile, per non rischiare di far male a nessuno involontariamente."

Lena può immaginarsi la scena, una Kara adolescente travolto da un uomo arrabbiato molto più grosso di lei. 

"Secondo quell'uomo meritavo di essere riempita di piombo, in modo da essere un monito per quelli che erano pro-alieni. Ero una ragazza di quattordici anni, Lena, e non riuscivo a combattere contro quell'uomo che voleva farmi del male, non solo perché non avevo il controllo dei miei poteri. Cosa sarebbe successo, se avesse cominciato a sparare? Avrebbe scoperto che in realtà ero un alieno..."

"Ho imparato il modo difficile che era importante nascondermi, celarmi al mondo. Non ti ho detto la verità fino a ora, non perchè non mi fidavo di te, perchè sei un Luthor non mi importa, o almeno forse all'inizio avevo un po' paura, non mi fidavo del tutto, ma ho sempre creduto in te."

Il nodo alla gola lentamente sembra sciogliersi, il peso sul cuore allegirsi si sentiva sollevata dall'avergli finalmente detto la verità.

"Quando sono con te, sono solo Kara, e tu sei Lena. Quando le persone scoprono la verità su di me, tendono a dimenticare Kara e cominciano a vedere solo il costume, ma sono entrambi, tu sei l'unica che abbia mai apprezzato Kara senza aspettarmi niente da lei. Lo sapevi che in realtà questa non è una S? È proprio il simbolo della casata della nostra famiglia..."

Tutte le parole, che aveva da dire, pian piano erano morte nella gola di Lena, non sapeva come rispondere, a tutto quello. 

"Mi dispiace per il mio comportamento di questa mattina. Non me stessa, anche se non è una scusa. Mi odi?"

Kara sembra così sincera, che non può far a meno di perdonarla, perdonarla poi di cosa, poteva capire la sua scelta di nascondere la sua identità. Di tutte le domande che si asspettava da Kara, quella non era una di queste. 

"Non potrei mai odiarvi."

"Ma ti ho fatto del male, vero?"

"Si"

Lena sussurra, perché Kara le ha fatto male e non è qualcosa che Lena può razionalizzare o dimenticare. 

"...ma capisco perché non me lo hai detto. Quanto duro deve essere trasportare ogni giorno il peso di tutti questi mondi, e nascondersi in un mondo che potrebbe non accettarti. Quanto sei forte, per vedere oltre tutto questo, e ancora voler bene all'umanità?"

Si rende conto Lena, che per la prima volta sta guardando Kara, la vera Kara, senza maschere a celarla senza più misteri la verità a portata di mano ed è spaventata, in parte perchè non sa come questo possa influire sulla loro amicizia, non vuole che succeda, come è successo con gli altri amici di Kara.

"Per essere super-inteligente, e venire da un pianeta tecnologicamente avanzato, sei un idiota."

"Che cosa?"

Kara sembra essere confusa e nervosa dalle sue improvvise parole.

"Kara, tu sei la mia migliore amica. Certo, queste informazioni possono avermi scossa, ma non ti odio e non ti odierò mai."

Kara rimane in silenzioso per un attimo, come se pensasse alle sue parole. Le sue spalle finalmente si distendono, e la tensione scompare del tutto.

"Allora, stai bene con tutto questo? Con Me?"

Lena sorride alla sua migliore amica.

Super ragazza.
Kara Zor-el.
Kara Danvers.
Kara.

"Sì, sono ok, e guarda,  può richiedere un po' di tempo, prima che assimilo tutto questo, e che il nostro rapporto si ripari del tutto, ma sono disposto a lavorare con tutta me stessa su di questo, va bene?"

Kara sorride indietro, e per la prima volta in ventiquattro ore, Lena si rende conto che anche se potrebbe non essere più la stessa il loro rapporto, tutto questo potrebbe renderla ancora migliore.

   
 
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