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Autore: I_love_villains    08/08/2017    0 recensioni
Dal testo:
“Non mi piace come ci fissano” bisbigliò Dory.
“Non ci badare” fece Laito noncurante.
“Ma hanno un’espressione da caccia alle streghe!” sussurrò concitatamente lei.
“Beh, siamo appena stati a colloquio con una di loro, no?” rise il vampiro.
***
Non avrebbe mai pensato di poter essere amato, amato davvero, né che lui, Laito Sakamaki, potesse provare qualcosa di più che semplice amicizia per quella giovane umana.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico, Sovrannaturale
Capitoli:
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Il vampiro non se la sentì di lasciare da sola Dory per troppo tempo. Uscì solo per avere qualche indicazione e bere. Il giorno dopo, di buon mattino, Laito si recò in un quartiere malfamato. Alcuni bambini giocavano a rincorrersi mezzi nudi mentre i loro genitori cominciavano la giornata chiedendo l’elemosina o truffando il prossimo.
Il vampiro proseguì fino ad un vicolo più tranquillo e bussò all’ultima porta, che si aprì da sola. Entrò. L’interno era debolmente illuminato da diverse candele. La luce solare non poteva entrare, in quanto le finestre erano coperte. Al centro della camera vi era un tavolino rotondo con due sedie e null’altro.
“Strega? Priscilla?” chiamò Laito.
“Una creatura come te non mi è mai venuta a visitare. Lo considero un onore” fece Priscilla.
Era più vecchia dell’altra strega, ma più carina, con capelli ed occhi scuri e un corpo prosperoso.
“Oh … Senza offesa, ma avrei preferito che non fossi costretto a venire.”
“Siediamoci e racconta.”
Laito obbedì.
“Vivian, eh? Avrà sbagliato ad usare l’adversa futura ...” rifletté fra sé la strega.
“Puoi riportarci a casa?”
“Ma è ovvio, mi hai presa per una novellina? Siete anche fortunati: domani c’è la luna piena, altrimenti avreste dovuto trattenervi qui ancora un po’. Non che mi dispiaccia” aggiunse facendogli l’occhiolino.
“Grazie, ma noi andiamo di fretta anche perché il duca ci sta dando la caccia … A proposito, vado dalla mia amica. Ci vediamo domani?”
“Certo. Vi auguro buona fortuna.”
“Le streghe sono più gentili di quel che credevo” le sorrise Laito.
“Nah, è che a me piace riparare i disastri della mia discepola” si schermì Priscilla. “E anche veder trionfare il vero amore.”
Tornato indietro, il rosso raccontò tutto a Dory, tranne l’ultima parte del suo colloquio con la strega. Fu contento di constatare che non era più tanto pallida e che poteva alzarsi senza barcollare.
“Perfetto. Solo che qui è noioso” commentò la giovane.
“Beh, io qualche idea su come ravvivare il nostro soggiorno ce l’avrei …”
“Sei incorreggibile” disse lei scuotendo la testa, ma sorrideva.
Era seduta sul letto, con la schiena contro il muro. Indossava solo la camicia da notte, il vestito era rimasto nella locanda. Laito si inginocchiò e prese a risalirle le gambe bacio dopo bacio. Dory avvampò, fremendo di piacere ad ogni contatto delicato. Quando lui si sedette sul letto gli si mise in braccio e lo strinse. Il rosso ricambiò, carezzandole la schiena. Adorava l’inebriante profumo del suo corpo vivo, caldo e morbido.
“Mi fai il solletico” ridacchiò la ragazza.
“Scusa, è che il tuo profumo è irresistibile.”
“Neanche tu scherzi, sai?”
“Mh?”
“Sai di buono” esclamò allegramente lei dopo aver inspirato il suo odore.
“È la prima volta che me lo dice un’umana.”
“Qualche vampira te l’ha detto?”
Laito rise, percependo una punta di gelosia nella sua domanda.
“In effetti no, sei la prima. Non ho mai incontrato nessuna come te.”
Dory sorrise raggiante, con le guance rosse e gli occhi luminosi di gioia.
“Anche tu per me sei unico” replicò cingendogli dolcemente il collo.
Si baciarono a lungo, ancora e ancora, e aggiunsero carezze su carezze.
Quando la ragazza si svegliò il vampiro dormiva ancora. Lei lo contemplò adorante: così rilassato, con i capelli spettinati, era un vero angelo!
Dory pensò a come aveva fatto bene a non rinunciare all’idea di conquistarlo. Per lei era stato amore a prima vista, per questo le era così difficile negargli qualcosa. All’inizio sembrava che Laito volesse sola fare sesso con lei, ma poi avevano fatto altre cose insieme, si erano divertiti, lui aveva addirittura suonato per lei, una volta. Sapeva essere tanto dolce e affettuoso. È il mio tesoro, pensò commossa la mora.
“Piangi?”
La ragazza sussultò e si asciugò gli occhi.
“No, no, anzi, pensavo a cose felici.”
Si chinò a dargli un leggero bacio sul naso. Il vampiro sorrise, le passò una mano dietro la nuca e le diede un bacio a fior di labbra, poi si rivestì. Doveva uscire per procurarsi del cibo. Dory lo abbracciò da dietro, facendo ricadere le braccia sul petto e posando la testa sulla sua spalla. Laito le strinse le mani e poggiò la testa sulla sua. Rimasero così per un po’. Alla fine lei gli baciò la guancia e si ritrasse. Lui si alzò, finendo di vestirsi. Prima di uscire la guardò: sedeva sul letto a gambe incrociate. Gli sorrise e agitò la mano in segno di saluto. Il rosso indugiò, non resistette all’impulso di darle un ultimo bacio ed infine uscì. Appena la porta fu chiusa Dory si lasciò cadere sul cuscino ed urlò tutta la sua felicità. Laito sorrise: i vampiri avevano un buon udito.

“Milord, il mostro è stato avvistato” annunciò una guardia entrata di corsa nel castello.
Lord Grayson sorrise soddisfatto. Sapeva che quei due non potevano essere lontani. Molto presto avrebbe avuto la sua vendetta. Annunciò che si sarebbe unito personalmente alla caccia, ora che avevano una pista. I soldati lo guardarono con rispetto, ammirando il suo coraggio.
Dopo un paio d’ore raggiunsero il luogo dell’avvistamento. Il duca diede ordine di catturare il mostro vivo prima che le guardie si sparpagliassero. Lui cavalcò vicino al capitano.
“Signore, una casa” lo avvertì il soldato.
“Perquisitela.”
Il capitano scese dal cavallo, con il moschetto in mano. Aprì cautamente la porta ed ispezionò l’abitazione silenzioso come un gatto.
“Signore, c’è solo la ragazza. Vuole che …?”
Al duca si illuminarono gli occhi. Non poteva credere di aver avuto tanta fortuna!
“Va bene così, capitano. Se lei è qui il mostro non sarà lontano. Cercatelo, io mi occupo della fanciulla.”
Il capitano fece come gli era stato ordinato. Salì a cavallo e scomparve alla sua vista. Lord Grayson scese, entrò nella casa e si attardò sulla soglia della camera da letto. Dory era parzialmente coperta dal lenzuolo, nel dormiveglia. Non aveva davvero udito il capitano, ma le era parso di sentire qualcosa. Si era guardata intorno e non vedendo nulla si era quasi riaddormentata.
Il duca passò gli occhi sui capelli corvini sparsi sul cuscino, sulle labbra sottili, sulla camicia da notte sgualcita e sulle rosee membra che camicia e lenzuolo lasciavano scoperte. Compì in un baleno i passi che li separavano e le diede d’impulso un bacio rovente. La ragazza si svegliò di colpo e lo fissò orripilata. Grayson si mise a cavalcioni su di lei, le afferrò i polsi e le tirò le braccia sopra la testa. Dory urlò.
“Strilla pure, troia, il tuo amichetto non verrà a salvarti.”
Il duca le strinse i polsi con una mano, mentre con l’altra si insinuava nella scollatura della giovane. Dory si dibatté con tutte le sue esigue forze. Iniziò a singhiozzare disperata, sentendo l’eccitazione dell’uomo crescere mano a mano che la toccava più a fondo. Grayson le strappò la camicia da notte, vinto dalla lussuria. Prima che potesse godersi appieno quel corpo giovane e palpitante giunsero dei rumori da fuori misti a terribili grida.
“Laito!” urlò la ragazza.
La mano del duca interruppe l’esplorazione. Le serrò la gola, assieme all’altra. Lei tentò in tutti i modi di allentare la stretta, ma ogni sforzo fu vano. La vista, già offuscata a causa delle numerose lacrime, si oscurò. Non poteva credere di aver affrontato tante avventure solo per morire in quel modo. Il suo ultimo pensiero andò a Laito.

Il vampiro era riuscito a bere da una contadina e stava tornando nel bosco con pane, frutta e formaggi, quando udì rumore di zoccoli e voci che gridavano indicazioni. Imprecò sottovoce, passandosi una mano fra i capelli. Si augurò che non avessero trovato la casa, ma era meglio non sperarci troppo. L’avvistamento di un soldato lo fece decidere su come agire. Sparì e riapparve vicino al tizio, facendolo cadere da cavallo. Laito gli rubò il moschetto e montò a cavallo, cercando di evitare le altre guardie. Sfortunatamente fu proprio il loro capitano a notarlo. Fu così costretto a combattere. L’unico suo vantaggio era essere un vampiro, un vampiro tra l’altro non molto esperto di lotte.
Laito colpì qualche soldato con il moschetto, ma fu anche colpito a sua volta. Dolorante, puntò il cavallo su un suo simile e con un balzo atterrò il suo cavaliere. Succhiò il sangue del soldato per far rimarginare più in fretta la ferita. La guardia urlò di dolore e paura, ma il rosso distinse bene un altro grido. Dory aveva gridato il suo nome!
Si teletrasportò nella casa di legno, con una sensazione di dèjà vu. Rimase per un attimo paralizzato nel vedere Grayson sulla mora, le mani strette attorno al collo, la camicia da notte strappata. Laito ringhiò e lo scaraventò contro il muro. Il duca urlò di sorpresa; si schiantò e restò a terra. Il vampiro lo degnò appena di uno sguardo.
“Dory, puttanella!” esclamò preoccupato.
La giovane era molto pallida; aveva profonde occhiaie, labbra violacee e brutti segni rossi sulla gola, che si andavano gonfiando. Laito li sfiorò con un dito. Pianse senza rendersene conto.
“Ehi, piccola, non mi puoi lasciare … svegliati, ti prego …”
Laito la baciò, soffiando aria come aveva visto fare in televisione. Dory doveva riprendersi, doveva. Le strinse con forza una mano e in quel momento lei iniziò a tossire. Lui la accarezzò, con gli occhi lucidi per il sollievo, mormorando parole rassicuranti per farle sentire la sua presenza. La ragazza prese convulsamente aria, tremando. Dopo alcuni minuti in cui il vampiro continuò a calmarla come poteva, si poggiò a lui esausta. Non si era mai sentita così male. La gola le doleva da morire ed anche il petto, la testa le girava e temeva di vomitare da un momento all’altro. Alzò la testa verso il suo amato salvatore.
“Hai pianto” mormorò Dory stupita, con voce roca. Lo aveva visto sorridere sempre, anche le rare volte in cui si arrabbiava. Ma naturalmente sapeva da tempo che quel sorriso non sempre era sincero.
“Quando sono entrato credevo … no, non voglio pensare mai più una cosa simile. Tu resterai con me per sempre” dichiarò il vampiro.
Le sorrise e la strinse forte, un abbraccio che consolava entrambi, poi le prese il viso fra le mani asciugandole le lacrime. Adesso che era sicuro che Dory era viva, sentì che la rabbia prendeva nuovamente il sopravvento. La ragazza sgranò gli occhi e si buttò su di lui. Caddero entrambi dal letto. Il proiettile si conficcò nel muro.
“Maledetta puttana!” inveì Grayson, affrettandosi a sparare un altro colpo con la sua baionetta.
Laito fu più veloce: gli tolse l’arma dalle mani e lo inchiodò al muro, con il viso a pochi centimetri dal suo. Anche un uomo più coraggioso di Grayson avrebbe tremato sotto lo sguardo infuriato del vampiro.

   
 
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