Paint it
Black
[Dark does not destroy
Light: it defines it]
II:
That’s all history is, after
all. Scar tissue
Spring
| That’s what being a partner means, right? – Dazai Osamu, chapter 11
Dazai
riapre gli occhi su un mondo bianco che sa di disinfettate e anestetici senza
sapere quanto tempo abbia passato incosciente e come abbia fatto a finire lì –
non si ricorda di aver tentato di togliersi la vita in nessun modo… Quando
piega un poco la testa riconosce quei piccoli dettagli che gli fanno intuire di
trovarsi nell’infermeria del quartier generale e che è sera o mattino presto: è
buio, fuori dalla finestra, ma non abbastanza da sembrare notte. E un cappello.
…un. Cappello.
“Chuuya!”
Era missione semplicissima, la loro
- eliminare un piccolo contingente che rubava munizioni da uno dei magazzini
della Port Mafia per rivenderli al mercato nero, Osamu
si era quasi messo a ridere quando gliel’avevano affidata – ma poi qualcosa era
andato storto e avevano iniziato a sparare a raffica e… Scatta seduto, per poi
pentirsene e sibilare di dolore; si porta una mano al petto, là dove quel
proiettile l’aveva colpito, ricordandosi di come aveva afferrato Chuuya per un braccio e di averlo spinto dietro una pila di
cassoni mentre lui non aveva fatto in tempo.
-Non dovresti muoverti, lo sai.- la voce assonnata di Chuuya
arriva dalla sua sinistra quasi ovattata e distante nonostante la vicinanza:
sta bene, non sembra ferito, solo stanco e forse un po’ dolorante, ma sta bene
e lui può riprendere a respirare. Si lascia ricadere sul materasso senza forse,
chiedendogli cosa sia successo.
Chuuya
parla lentamente, soppesando ogni parola, spiegandogli come abbia eliminato da
solo buona parte della banda prima di caricarsi il partner privo di sensi in
spalla e cominciare a correre – Dazai nota solo in
quel momento le mani ferite e piene di ematomi ma non può fare a meno di
chiedersi come abbia fatto Chuuya, così minuto e
delicato da sembrare una bambola di porcellana, a portarlo fino al quartier
generale mentre era privo di sensi senza usare la sua abilità e senza aiuto.
…forse Mori ha ragione, quando dice
che l’allievo di Kouyou è un vero fenomeno e sarà l’incubo
dei nemici della Port Mafia.
-Grazie.-
esala, fissando il soffitto senza davvero vederlo. Arebbe
potuto abbandonarlo lì e scappare, lasciarlo morire, invece ha messo in
pericolo la propria vita per riportarli a casa entrambi.
Chuuya
sorride, un sorriso sincero a illuminargli il viso dai tratti ancora dolci, da
bambino. -È per questo che siamo partner, no? Ci tiriamo fuori dai guai quando
tutto sembra andare male.-
Osamu
non riesce a non sorridere.
D.P.P.:
Deliri Post Partum
Tre giorni e parto per le vacanze,
ma questa dovevo postarla. Mi ero promessa di postare qualcosa, qualsiasi cosa,
prima di partire – speravo fosse il capitolo della VikChris,
ma rimane ancora in altissimo mare, siiiigh. Mi deprimo.
Alla prossima!
Maki