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Autore: morganea    08/08/2017    6 recensioni
Lluvia. Una bambina costretta a dover subire un'infanzia piena di abusi, discriminazioni e abbandoni che la renderanno sempre più sola, per colpa delle nuvole di pioggia che la seguono durante ogni suo minimo spostamento. Nonostante i lunghi cammini ed i repentini trasferimenti, la pioggia non le da alcuna tregua: Lluvia è sempre maledetta. Ma un giorno particolare della sua vita, riesce a comprendere il vero potere e la vera fortuna che sin dalla nascita la accompagnano rendendola una delle maghe più forti al mondo, invertendo l'insicurezza la paura la fragilità e la depressione, con la forza, il coraggio ed il rispetto della sua persona che seppur apparentemente immatura e infantile al di fuori nasconde un potenziale da sempre ignorato ed anzi detestato dalla protagonista della breve One Shot.
Genere: Azione, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lluvia
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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«Shin shin to, shin shin to*».
I suoni onomatopeici della pioggia erano gli unici che riuscivano a descrivere il tempo meteorologico che si stava abbattendo da settimane contro una piccola e tranquilla sezione di Tokyo e che secondo i pochi abitanti che la componevano poteva essere considerata come un presagio, una maledizione, una carestia o addirittura la fine del mondo.
In realtà, tutte quelle nuvole cariche di rabbia, di grigio e pioggia non erano né una punizione divina né tantomeno l’inizio di un’apocalisse, erano semplicemente causate e portate da una bambina, una bambina dalla pelle candida, lattea, gli occhi blu scuri come l’oceano profondo, come il cielo di notte, ed i capelli del medesimo colore.
Si chiamava Lluvia, e nonostante avesse camminato in tante zone di Tokyo diverse, non faceva altro che essere soprannominata e stereotipata come ‘’bambina della pioggia’’ dai più premurosi, ‘’figlia del diavolo’’ dagli altri. La misteriosa bimba si aggirava per le strade del paese guardando sempre per terra, con un ombrello costantemente aperto, delle occhiaie viola a circoscrivere gli immensi e profondi occhi che aveva racchiuso in uno sguardo totalmente freddo ed apatico come il ghiaccio, e a ripetere il suono della pioggia che incontrava l’asfalto ‘’Shin shin to, shin shin to’’.
Una sera dopo esser corsa via come non mai da una sartoria da cui aveva rubato dei pezzi di stoffa bianca e qualche cordoncino di scarsa qualità e poco valore si mise a cucire incessantemente - tanto da non dormire tutta la notte - delle bizzarre bamboline che sembravano raffigurare dei fantasmini che appiccò sulla veranda. Quelle bamboline alquanto inquietanti dovevano riuscire a togliere via la maledizione che anche secondo lei stessa la stava affliggendo sin dalla sua nascita, ne cucì talmente tante da non sentire più le mani e ne legò una anche al manico del suo ombrello in modo da portarlo sempre con sé. Il sole sembrava essere tornato, le bambole scaccia pioggia avevano funzionato e Lluvia non poteva essere più contenta. Si godette il cammino fino a scuola tenendo per un giorno della sua vita l’ombrello chiuso, saltellando e correndo senza aver paura di finire in qualche pozzanghera nascosta.
Aveva per una volta l’occasione di essere lasciata in pace ma purtroppo per lei, non fu così. La bimba che stava seduta proprio davanti a lei, di cui è inutile pronunciarne anche solo il nome, prese fra le mani la bambolina che Lluvia aveva cucito assieme a tutte le altre che adesso stavano in veranda accarezzate dal venticello estivo, rigirandosela fra le proprie dita, guardando a intermittenze il fantasmino e poi la sarta di esso.
 
«
Toh, guarda cosa abbiamo qui, una Teru teru bozu*, a che diavolo ti serve se lo spirito Amefushi* sei tu?». 
Le parole della bambina scatenarono una risata generale in classe, poi, strappò la bambola in mille pezzi senza il minimo scrupolo pestandone ogni minimo brandello rimasto, facendo annerire la stoffa con le suole evidentemente sporche delle proprie scarpe. Lo sguardo di Lluvia si fece furibondo, strinse i pugni, ed in quell’esatto momento, la pioggia riprese a battere più forte che mai, i fulmini si manifestavano ognuno a distanza di pochi secondi, tanto da creare fortissimi boati e tuoni quasi da togliere l’udito a chi si trovava vicino a quel fenomeno causato dalla violenza della tempesta, tanto violenta da sradicare da terra le radici di molteplici alberi. Dalle mani dell’azzurrina, si venne a creare un’enorme bolla d’acqua, che sembrava seguire proprio i movimenti delle sue articolazioni, così, presa dalla frustrazione, dalla rabbia, dalla delusione causatagli in tutti quegli anni di infanzia - che dovevano essere rigorosamente ed unicamente felici e spensierati – scagliò quella che poteva sembrare una vera bomba, con cui colpì quella che oramai riteneva una nemica, una delle tante e con cui prendersi la sua fredda vendetta, scaraventandola contro il muro. Quel gesto fece rimanere tutti basiti, Lluvia stessa, che prese il suo ombrello, il suo zaino, e corse via, cercando una nuova casa dove andare, come sempre sola ed abbandonata, ma con una nuova consapevolezza di sé.
Lluvia non era mai stata un tipo violento, eppure pensava, nonostante la giovane età, che quell’episodio era successo semplicemente per farle aprire gli occhi, per renderla incurante delle brutte parole che le sue orecchie erano costrette ad ascoltare da magari persone addirittura sconosciute, per renderla finalmente orgogliosa di quello che fino a poche ore prima considerava una vergogna, un motivo in più per nascondersi o per semplicemente morire, e per farle conoscere quale sarebbe stato il suo futuro.

 «Shin shin to, shin shin to, Lluvia è una grande maga! Shin shin to».
 
GLOSSARIO
Shin shin to: Vuole letteralmente dire "Cade la pioggia".
Teru teru bozu: La bambola fungeva da amuleto per allontanare la pioggia e riportare il bel tempo.
Amefushi: Viene ritenuto il portatore della pioggia, una divinità nemica ai bambini, in realtà Amefushi non è cattivo, ha solo bisogno di comprensione ed accettazione. Il teru teru bozu lo spaventa a morte, facendolo scappare via.
 
 
   
 
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