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Autore: _Emy_    09/08/2017    0 recensioni
Kensi torna a lavoro dopo una lunga missione. Ma questa missione l'ha cambiata molto. Se un agente della CIA non avesse detto che Kensi era un agente, per salvarsi, la missione sarebbe andata meglio. Forse. Kensi pensa di essere pronta per tornare a lavoro, ma lo sarà davvero? Ha evidente bisogno di aiuto. Deeks le offre il suo aiuto ma alla fine Kensi cederà e si farà aiutare da Deeks?
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: G Callen, Kensi Blye, Marty Deeks, Sam Hanna, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Il mattino seguente, mi svegliai a causa di alcuni rumori che provenivano dalla cucina. E come immaginavo, Deeks si era già svegliato e stava preparando la colazione. Fortunatamente non era un sogno, come le altre volte, stava accadendo davvero, me ne ero accertata più di una volta, mentre mi spostavo dalla mia camera alla cucina.



-Buongiorno Deeks- lo salutai io, facendogli notare la mia presenza poco più indietro di lui, il quale non tardò a rispondere con un sorriso.
-Siediti al tavolo, la colazione è quasi pronta- mi disse, mentre finiva di preparare i pancake.
Nel frattempo, osservai il cielo fuori dalla porta-finestra, che dava sul retro. Era una bella giornata soleggiata, priva di nuvole; una di quelle belle giornate, che ti fa venire voglia di andare al mare, anche solo per una passeggiata.
Soprattutto se vivi in una città come Los Angeles. Ma molto probabilmente avrei dovuto rimandare la mia voglia di uscire di casa, non sarei riuscita a guidare fino a Santa Monica, a dire il vero, non sarei nemmeno riuscita a mettere il naso fuori dalla porta, perché con tutta probabilità, mi sarei ritrovata qualcuno davanti ad essa, con l’intento di fermarmi e fare dietro-front, o al limite, avrei ricevuto una telefonata da Hetty, che mi sorveglia dalle telecamere. Sempre se, non appena Deeks sarà uscito di casa, lei non si paleserà qui, sapendo che so come rendermi invisibile alle telecamere. Cosa che in fondo devo saper fare per il lavoro.



-Hey ma mi stai ascoltando o no?- “Oooops, avevo dimenticato che lui fosse ancora qui. Cioè no, non lo avevo dimenticato, ma.. ehm, va beh, lasciamo stare, e diamogli retta, prima che non si metta a fare chissà cosa”.
-No Deeks, scusa, dicevi?-
-Dicevo che oggi le onde saranno bellissime- disse immaginando le onde del mare, adatte per fare surf.
–Beh puoi sempre andare Deeks, certamente non ti costringo a stare qui- gli feci notare io.
-Si, ma tu ti annoieresti qui, e poi si sa che l’aria di mare fa bene. Perché l’aria di mare fa sempre e sottolineo sempre bene. Quindi fa colazione, cambiati e andiamo al mare-
“Effettivamente era quello a cui stavo pensando poco fa, quindi, perché no”.
Accettai la sua proposta ed andammo sulla spiaggia dopo circa un oretta.






Le mie giornate, trascorsero monotone almeno fino a quando non riuscì a riprendere ad allenarmi al 100%, senza dolori procurate dalle ferite. Anche perché dai, siamo seri, in tv, non passano nulla di decente, tranne qualche serie tv ogni tanto.
Ma fortunatamente le mie 200 giornate di noia pura erano giunte al termine, e con il consenso di Nate, potevo tornare a lavoro.
Non posso dire che i ragazzi mi fossero mancati, perché effettivamente, li avevo tutte le sere tra i piedi, a casa mia, o andavamo a casa di Sam per cene con tutta la sua famiglia.
Stavo tornando davvero a lavoro quella mattina. Non ero andata in ufficio per allenarmi o per vedere Nate, stavo andando per sedermi alla mia scrivania, ed indagare su un caso, insieme ai miei colleghi. Quasi non ci credevo. Sembravo una bambina in fila nel suo negozio di caramelle preferito, o ad una giostra oppure non so, fate voi, ma davvero. Ero dannatamente felice di poter tornare a fare quello che meglio mi riesce. Oltre minacciare di morte Deeks si intende. Quello è il mio passatempo preferito.



Quando arrivai alla mia scrivania, notai che i ragazzi non erano ancora arrivati, e che c’era solo Hetty, che seduta sulla sua poltrona, si stava versando del tè caldo. Così mi avvicinai a lei per salutarla e per farmi dire se i ragazzi non erano ancora arrivati, o se erano in una qualche parte dell’edificio in particolare, perché ero sicura di una sola cosa: non avrei girato l’intero edificio, per vedere se loro erano da qualche parte.
-Oh signorina Blye, finalmente è tornata. Sa si è sentita molto la sua mancanza, in questi mesi- esordì la piccola donna, senza distogliere lo sguardo dal suo tè,che continuava a girare.
-Sono molto felice anche io Hetty, iniziavo ad annoiarmi a casa, senza fare nulla- anche se a dire il vero ero stanca di stare a casa, prima ancora di averci passato un solo secondo. Mi sedetti e restammo lì a parlare per una mezz’ora, ma nulla di particolare.
Poco dopo arrivarono i ragazzi e con loro il fischio di Eric, che segnalava un nuovo caso. Quando entrammo tutti in sala operativa, Nell iniziò a fare comparire un video ed alcune foto sul maxi schermo. Non avevano nemmeno iniziato ad esporci il caso, che Deeks se ne uscì con una delle sue idiozie.
-Hanno ucciso il capitano Jack Sparrow-
Anche se a dirla tutta, sembrava proprio quello, ma andiamo, stiamo lavorando, e quella persona è morta. Infatti per la sua affermazione si guadagno uno sguardo omicida da parte di Sam ed uno in bilico tra lo sbalordito e l’arreso all’evidenza, da parte di Callen.
Dopo questo breve siparietto pietoso, Eric e Nell ci diedero tutte le informazioni che avevano sul caso, e sulla morte del marine Scott Wheel, con i suoi ultimi spostamenti. Andammo tutti e quattro sulla scena del crimine, ma sfortunatamente non scoprimmo nulla di più di quello che era evidente anche dalle foto che un ora prima ci erano state mostrate alla base; così ci andammo ad interrogare i suoi amici ed i suoi superiori, per sapere qualcosa in più sulla festa in maschera a cui aveva partecipato, se lì avesse avuto un litigio con qualcuno, e il suo comportamento negli ultimi tempi. Insomma, le solite cose.



Scoprimmo che il marine era cambiato nell'ultimo periodo, ma tutti pensavano fosse a causa della sua ultima missione, in cui, lui era il solo della sua squadra, ad essersi salvato, durante una missione di soccorso, per altri militari bloccati in un'imboscata. Ma un suo amico ci disse, che aveva iniziato a giocare e doveva molti soldi ad un uomo, ma che non conosceva il nome di quest’ultimo.
Non era molto, ma era sempre qualcosa da cui partire.
Andammo alla casa galleggiante, dove stavamo portando l’ex fidanzata del marine, per scoprire se lei fosse a conoscenza di qualcosa in più, e in effetti fu così.



-Come mai vi siete lasciati?- chiese Deeks alla ragazza.
-Perché da quando era tornato dalla missione non era più lo stesso, ma quando ci siamo messi insieme sapevo che sarebbe potuto accadere e non era la prima volta che quando tornava a casa da me, soffrisse di stress post traumatico. Ed ero pronta anche questa volta ad aiutarlo, come ho sempre fatto da quando stavamo insieme. Ha iniziato a bere e a giocare e fare varie scommesse, ho provato a convincerlo a smettere, e per questo litigavamo il 99% di ogni singola giornata. Ma una sera, durante l’ennesimo litigio, mi sono stancata del suo comportamento. Ho sperato che se davvero ci teneva a me, per riavermi, avrebbe smesso di bere e di giocare, ma la sola volta che mi ha contatta era per avere dei soldi da dare al tizio- tratteneva a stento le lacrime, si vedeva che ancora lo amava, e che lo amava nonostante tutto. Non poteva essere stata lei.


-Ha la minima idea di chi fosse l’uomo a cui doveva i soldi, o dove si incontravano oppure qualsiasi altra cosa? Non le ha mai detto nulla?- chiesi, magari in uno dei pochi momenti di lucidità, le avrà detto qualcosa.
-No, non mi ha mai detto nulla. Però… Credo che si vedessero sulla spiaggia. Perché più di una volta tornava a casa e spargeva sabbia per tutta casa, fino a quando non si toglieva le scarpe. E ogni volta che gli chiedevo dove fosse andato, rispondeva “sulla spiaggia a correre”, ma non aveva mai una tuta, era sempre vestito… normale.. insomma, se io voglio andare a correre, mi metto una tuta, non vado a correre con jeans e maglietta-
Avvisammo Eric e Nell di controllare tutte le telecamere a Venice, negli orari in cui il marine si trovava da quelle parti, per vedere se incontrava l’uomo o se fosse almeno uno dei suoi scagnozzi. Insomma, doveva pur esserci qualcosa che ci aiutasse a capire chi diamine lo avesse voluto morto.








Salve a tutti!
Sono pienamente consapevole che il capitolo è breve e non è tutta questa bellezza. Come sono pienamente consapevole del fatto che sono stata lontano da questa storia per tanto, troppo tempo. E mi dispiace moltissimo.
Ma ho avuto alcuni problemi personali e poi sono stata impegnata con l'università ed altre cose.
Spero che ci sia ancora qualcuno che vorrà leggere questa storia.
E spero che oltre a lasciare un voto lasciate anche un commento, con le vostre impressioni, le vostre dritte e le vostre critiche. Sapete che accetto tutto!!
Chiedo ancora scusa. Spero di riuscire a farmi perdonare il prima possibile.
A presto, un bacione
_Emy_
  
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