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Autore: Alison92    09/08/2017    1 recensioni
Fra le tante attrattive della scuola privata Thomas Dreier, i cinque giorni di vacanza offerti ai migliori quindici studenti della scuola sono certamente un richiamo per tutti i giovani allievi.
Lyvia Sommers fa parte di quei quindici eletti scelti per partire verso la splendida isola di Everdove, dalle acque limpide e dal cielo cristallino.
Un'antica leggenda però si nasconde fra quelle coste, insidiandosi nelle vite serene e felici dei giovani.
La storia oscura della famiglia Rosenburg, seminata di odio e terrore, conduce Lyvia e gli altri studenti verso differenti orizzonti, verso una casa maledetta che cela un passato grondante di sangue e vendetta.
Genere: Drammatico, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I primi raggi del sole s’insinuarono attraverso le tende della finestra, svegliandomi. Accanto a me Mary e Lucy dormivano beate, rannicchiate sotto il lenzuolo. Ancora assonnata guardai l’orologio e decisi che era tempo di prepararmi per quella nuova giornata. Scesi silenziosamente i gradini delle scale per giungere al primo piano, dove si trovava l’enorme sala da pranzo. La colazione era già disposta sui lunghi tavoli, ma tranne qualche cameriere e radi turisti, nessuno si trovava nella sala. Versai del tè bollente in una tazza e, quando alzai lo sguardo verso le grandi vetrate, notai la professoressa Taller ammirare il panorama. Mi diressi verso di lei, con la bevanda calda stretta fra le mie dita.
-Buongiorno professoressa.
-Oh Lyvia, già sveglia?
Le sorrisi debolmente prima di prendere un sorso del mio tè.
-Questo luogo è meraviglioso, non si poteva chiedere di meglio.
Fui d’accordo con lei. La superficie limpida del mare era solcata da qualche onda e sembrava quasi che l’acqua stesse tentando di congiungersi con il cielo colorato dall’alba. 
-Le due isole, il mare fra loro…
-Due isole?
Chiesi stupita. Poteva essermi sfuggita una seconda costa, nonostante avessi attentamente osservato il mare?
-Guarda bene Lyvia.
Tentai di aguzzare la mia vista, alla ricerca della seconda isola che non avevo scorto. Lentamente, i miei occhi videro emergere dalla leggera foschia mattutina la terra, come se l’orizzonte avesse deciso di rivelarmi un territorio che mi aveva celato. 
-Molte storie s’intrecciano con quest’isola. Gli abitanti la temono, nessuno ci mette più piede da orami quasi un secolo.
Cominciò la Taller.
-L'unica ad abitarla fu la famiglia Rosenburg. Apparteneva a Jonathan Rosenburg, ma alla sua morte il fratello decise di erigerci una casa e di andare a vivere sulla tranquilla isola, ancora incontaminata dalla presenza dell’uomo. Il ricchissimo fratello si trasferì lì con la moglie e i sedici figli, eppure la loro serena permanenza non durò molto. Una notte, spiriti maligni entrarono nella casa trucidando i due coniugi e tentarono di trascinare nelle loro tenebre anche i sedici figli Rosenburg. I giovani scapparono alle grinfie degli spiriti e i loro racconti divennero leggende popolari, mischiando fatti reali con pura fantasia.
La storia della professoressa mi lasciò interdetta e allo stesso tempo vogliosa di saperne di più. Immaginai che l’antica casa era ancora lì, magari conservava addirittura i cadaveri dei poveri coniugi. Non diedi molto peso a quel racconto, perché mi convinsi che poteva solo trattarsi di una leggenda, magari inventato da qualche pescatore che aveva visitato l’isola, oppure creata per giustificare la scomparsa dei consorti.
-Sembra una tragedia.
-E questa non è neanche la sua conclusione.
-Mi racconti la fine allora.
La Taller si voltò verso di me, con i grandi occhi scuri che fissavano i miei.
-Temo di non esserne capace.
Disse prima di lasciarmi da sola, con lo sguardo rivolto all’orizzonte, a contemplare le due isole.
L’acqua tiepida e il sole luminoso c’invogliarono ad andare sulle splendide coste dell’isola.
-Avanti, cosa aspetti a buttarti Lyv?
Urlò Mya mentre sguazzava allegramente nell'acqua. Alla fine mi tuffai anche io, sarebbe stato impossibile resistere.
-Attenta a non scottarti Sommers!
Mi disse Molly scoppiando a ridere. Al contrario di Barbie, ehm…intendevo dire Amy, che si crogiolava al sole, la mia pelle non è mai andata d’accordo con i raggi solari. Quando il nostro tempo sulla costa finì, eravamo tutti decisamente stanchi.
-Stai attenta Sommers.
Molly mi spinse mentre mi dirigevo in camera mia, facendomi cadere pesantemente a terra. Le rivolsi uno sguardo furente, ma le sue risate di scherno mi tolsero le parole di bocca.  
-Lasciala in pace, Dallen.
Intervenne Francis, porgendomi una mano e aiutandomi ad alzarmi da terra. Molly non fiatò, vedendo che per la prima volta qualcuno si mostrava dalla mia parte. L’unica cosa che fece fu andarsene raggiugendo la sua stanza.
-Certo che Molly è una tipa talmente odiosa.
Disse sospirando. Il mio cuore batteva all’impazzata, ma sentivo soprattutto l’imbarazzo per non essere stata capace di difendermi da sola.
-Grazie.
Gli sussurrai semplicemente, incapace di dirgli altro. La seconda giornata era trascorsa più velocemente del previsto e la nostra vacanza si stava già consumando in fretta. Quando arrivò l’ora di dormire io e Lucy eravamo al buio nella nostra stanza, intente a guardare le stelle. Mary era crollata, troppo stanca anche solo per infilarsi il pigiama.
-Lyvia, ti piace così tanto Francis?
Sorrisi a quella domanda, una delle classiche domande che la mia migliore amica mi rivolgeva.
-E a te piace così tanto Derek?
Avevo notato che Lucy parlava spesso con Derek, il migliore amico di Francis, e le guance scarlatte di Lucy mi confermarono ciò che avevo immaginato.
-Non provare a cambiare argomento signorina.
Scoppiai a ridere, vedendo quanto si era scaldata al nome di Derek.
-Va bene, basta parlare di ragazzi, dedichiamo il nostro tempo a qualcosa di meglio: dormire!
Dissi sorridendo, prima di affondare la testa nel cuscino.
-E sia. Certo che sei sempre la solita Lyv.
-Si, anche io ti voglio bene Lucy.
Ci addormentammo l’una accanto all’altra, con il sorriso ancora impresso sulle labbra.
  
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