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Autore: aleale00    09/08/2017    3 recensioni
Rilassati, prendi un respiro, chiudi gli occhi e ti assicuro che non sentirai più nessuna disarmonia...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dominic Howard, Matthew Bellamy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Vicky ci mise qualche secondo ad emergere dalla girandola di volti sfuocati e suoni ovattati che fluttuavano  intorno a lei

-Tesoro come ti senti? – Sarah espressione contrita in modo teatrale era l’immagine della preoccupazione

- Credo sarebbe meglio chiamare un medico…- Il biondo dei Muse non sembrava meno preoccupato

-Non è necessario, sto bene…- lei aveva scosso il capo caparbiamente aveva già creato abbastanza trambusto, non voleva disturbare nessuno. Cercò prudentemente di mettersi seduta sul divano della saletta appartata dove l’avevano adagiata pochi attimi prima, mentre il colore le tornava timidamente sulle guance insieme alla coscienza di quanto era appena accaduto.

L’ennesima sconfitta della battaglia contro sé stessa le pesava sulle spalle. Rivedere Robert era stato uno schock , nel giro di un attimo il suo cervello le aveva riproposto una serie vivida e terrificante  di immagini e sensazioni agghiaccianti. Mani che la frugavano,  volti sfocati dalla paura, il rumore dei vestiti strappati a nulla era valso cercare di aggrapparsi alla realtà, sbattere gli occhi, ripetersi che non c’era nulla di reale cercando la mano di Matthew col cuore che stava per esplodere per i battiti impazziti, aveva quasi sentito fisicamente il dolore provato allora un attimo prima di cadere nel buio di ricordi insostenibili.

Lo cercò con lo sguardo, Matt non c’era! Il mondo aveva fatto in tempo a crollarle addosso nella manciata di attimi che era passata prima di ritrovarselo letteralmente davanti  in ginocchio, visto che alla sua destra stava seduta Sarah e alla sinistra Jack, le mani gelide scosse da un tremito leggero tra le sue, l’espressione preoccupata, occhi negli occhi

-Sto bene…- aveva sussurrato a rassicurarlo ancora prima che  lui facesse la domanda a dispetto del viso pallido dall’espressione sconvolta. Nemmeno se n’era accorta e la giacca di Bellamy era sulle spalle, al posto di Jack c’era Dom con un bicchiere d’acqua in mano

- Bevine un sorso …- la incoraggiò con un sorriso il batterista nella speranza di tranquillizzarla, ma non era destino…

-Fammi passare voglio solo vedere come sta Victoria !!! – sulla porta del salottino c’era Robert a cui uno degli uomini della sicurezza del locale aveva bloccato l’accesso con un po’ di trambusto

-Mi spiace ma Mr Bellamy ha detto che nessuno è autorizzato ad entrare – l’uomo dal completo scuro occupava l’intero spazio della porta

Robert annuì senza darsi per vinto

-Vicky come stai? Ti prego voglio solo sapere se stai bene! – urlò cercando di fare breccia nella stanza almeno con la testa. Lei non rispose l’umiliazione di quanto era appena successo si mischiava con il ricordo di quella causata dal “tradimento “ del suo ex. Cosa gli importava di lei? Se fosse morta quella sera non sarebbe cambiato nulla.

Un battito di ciglia ed il cantante dei Muse era davanti alla porta con l’espressione di chi sta per scatenare l’apocalisse

-Stava benissimo fino a prima di vedere te! – sibilò bellicoso gli occhi di ghiaccio ridotti ad una fessura.

-Mi dispiace credi, io non volevo, non pensavo… - era come soffiare sul fuoco.

- Non ti è bastato quello che è successo??? NON PROVARE MAI PIU’ AD AVVICINARTI A LEI…-  gli ribolliva il sangue, l’atteggiamento di Ronson lo stava mandando in bestia, di cosa diavolo stava chiedendo scusa? E con che coraggio???  Non era riuscito a trattenersi la figura minuta quasi inesistente in confronto a quella massiccia del buttafuori o all’ atletico calciatore, ma Dom era già in piedi di fianco a lui per cercare di calmarlo. Bellamy era sempre stato consapevole della sua inferiorità fisica e non era mai stato uno che cerca la rissa, aveva sempre usato armi più affilate di quelle materiali,  ma c’erano situazioni e momenti in cui poteva diventare irrefrenabile…

-Matt ti prego, non ne vale la pena…- brontolò il batterista appoggiandogli una mano sulla spalla

Se Victoria fosse stata in sé sicuramente si sarebbe domandata il perché dell’animosità eccessiva del cantante, Robert intanto aveva cercato di bypassare lo sbarramento sulla porta ormai attorniato da un codazzo di curiosi, rivolgendosi solo a lei

-Vicky mi spiace per tutto quello che è successo ti giuro! Non avrei mai voluto farti del male, non avevo scelta…se solo potessimo parlarne…- Lei strinse il bicchiere tra le mani così forte da rischiare di romperlo, mentre Sarah le stringeva le spalle in un abbraccio sussurrandole

-Tesoro ignoralo! – come poteva parlare di scelte quando era mosso solo dall’egoismo?

-Scelta??? Fottuto bastardo, non provare nemmeno a giustificarti!!! Sei solo un codardo schifoso…– Matt urlava e questa volta tra lui e Robert fortunatamente c’era il buttafuori, nonostante il batterista fosse pronto a bloccarlo

 L’altro grazie al cielo non aveva raccolto minimamente, una scenata in un locale di Nizza non avrebbe giovato all’immagine di nessuno dei due, anzi aveva cercato lo scontro diretto con gli occhi del cantante

-Sei un uomo fortunato Bellamy, spero che tu te ne renda conto! – aveva sentenziato serio prima di andarsene lasciando la stanza nel gelo totale nonostante la calura di agosto.

Sarah stringeva sua cugina in un abbraccio protettivo, Matt si era passato più volte le mani tra i capelli sconvolti e Vic aveva la stessa reattività di una bambola di pezza, come se il suo cervello si fosse momentaneamente impallato

-Credo che sarebbe meglio andarcene da qui! – La biondissima modella era stata la prima a cercare di sbloccare la situazione, il codazzo di curiosi che cercavano di sbirciare oltre la porta cosa stesse accadendo non faceva che aggiungere tensione e nervosismo,  prima portava via sua cugina di lì e meglio era. Avevano annuito tutti ancora un po’ scossi, sembrava sottinteso dall’atteggiamento protettivo che aveva assunto Sarah che toccasse a lei fare da angelo custode a Victoria, non si doveva nemmeno giustificare con il suo batterista, invece la musicista ancora una volta aveva lasciato tutti a bocca aperta.

Semplicemente si era alzata ed aveva cercato l’abbraccio del leader dei Muse appoggiandogli la fronte sulla spalla. Era il gesto più irrazionale che avesse mai fatto in vita sua perché Matt dopo quello che era successo aveva avuto la conferma che lei fosse una pazza, ma anche se sembrava assurdo in quel momento, in quella stanza era l’unico in grado di farla sentire al sicuro e lei ne aveva un bisogno disperato!

Il moro non aveva fatto altro che chiudere le braccia intorno a lei, con il cuore che stava per esplodere per la rabbia perché era l’unico sentimento a cui riusciva a dare un nome, il resto era caos…

-Vicky viene con me…- Il suo sguardo aveva incontrato rassicurante quello di Sarah e Dom, era tutto sotto controllo almeno apparentemente.

 Ancora una volta si era sentito importante mentre le lasciava una serie di baci dolcissimi tra i capelli. Vichy aveva scelto lui in quel momento, senza alcun tipo di pressione, si fidava di lui, era virtualmente già sua e lui era cresciuto di dieci centimetri solo a pensarci!

 

In auto non era cambiato nulla, Victoria stava ancora tra le braccia del cantante la testa sulla sua spalla una mano tra le sue persa nei suoi pensieri, abbastanza vicina da sentire il calore del suo corpo, il suo profumo, il battito cardiaco accelerato, non aveva detto una sola parola tranne qualche monosillabo di rassicurazione in risposta alle domande di Matt. Avrebbe voluto rimanere così per sempre, sentirsi al sicuro senza dover affrontare  la realtà. Lo avrebbe perso era chiaro, nessuno starebbe con una pazza che soccombe alle proprie emozioni e non era sicura di poterlo sopportare. Come aveva fatto quell’uomo a diventare così importante in una settimana? Sospirò involontariamente stringendo più forte la sua mano. Doveva trovare il coraggio di affrontarlo e dirgli la verità era la sola piccolissima possibilità che aveva per evitare l’irreparabile

Lui non stava certo meglio, defluita la rabbia era rimasto un senso di impotenza mai provato.

Quella situazione era totalmente fuori dal suo controllo, non aveva idea di come comportarsi, non trovava una sola parola di senso compiuto che avrebbe potuto dire per tranquillizzarla, semplicemente aveva continuato a tenersela addosso, accarezzarla, lasciarle baci sulla fronte tra i capelli, con gesti che calmavano entrambi, gli salì un sorriso sulle labbra al pensiero che Gaia sarebbe stata d’aiuto.

Era letteralmente sconvolto per quello di cui era appena stato testimone,  non riusciva neppure ad immaginare cos’aveva provato Vichy, che tipo di trauma doveva aver vissuto  se a distanza di mesi l’effetto era ancora così devastante

Soprattutto perché diavolo dopo sei mesi di buoni propositi e serate passate  a stilare col suo batterista il decalogo degli errori da non fare davanti a una birra, ok magari più di una, si trovava tra le braccia una ragazza più fragile di un vaso di cristallo? Un figlio piccolo una ex famosa che lo dividevano tra Londra e Los Angeles, la band, il tour, la sua vita non era già abbastanza complicata? Il cuore gli batteva troppo forte, probabilmente non avrebbe mai imparato a governare del tutto l’emozione con la ragione, perso nei suoi pensieri fece scivolare il lembo della giacca che stava ancora sulle spalle della biondina, accarezzò delicatamente la cicatrice sbiadita prima di sfiorarla con le labbra

-E’ stato lui a farti questo? – le sussurrò sulla pelle a bassa voce

Un brivido incontrollabile  aveva attraversato il corpo di Vichy , come se qualcuno le avesse toccato un nervo scoperto, davanti allo specchio evitava di guardare i segni che le erano rimasti addosso, faceva finta che non ci fossero, neppure lei avrebbe osato passarci un dito sopra e Matt invece aveva appena trasformato quel gesto in qualcosa di terribilmente intimo.

Non si era fermato, le aveva scostato i capelli e aveva ripetuto lo stesso gesto sul segno che aveva dietro l’orecchio destro, come avesse fatto a notarlo era un mistero, ma a quell’uomo non sfuggiva nulla era chiaro, l’aveva baciata lì dietro ancora e ancora con una dolcezza snervante

Vic si era sentita morire, non era in grado di ricambiare nemmeno un grammo di ciò che lui le stava dando, non in quel momento, probabilmente non lo sarebbe stata mai…

-No…non direttamente… - si era sentita rispondere con una voce che non sembrava neppure la sua prima di nascondere il viso tra le pieghe della sua camicia, un nodo enorme premeva la gola

Ma lui non le aveva dato tregua, forzandola delicatamente ad uscire dal suo rifugio cercando i suoi occhi

-Vic, ti prego, come faccio ad aiutarti se…-

-Non ci puoi fare nulla e nemmeno io purtroppo come vedi!! – lo interruppe di botto disperata – Te l’ho detto subito la prima volta che mi sei corso dietro –

-Che sono perfetto?! – tentò di fare dell’ironia con un sorrisino tirato, ma lei non rise sospirò scrollando il capo esasperata

-Vuoi sapere il perché, che cosa mi è successo lo so, cos’è successo tra me e Robert, il perché di questa sera… forse sono un po’ instabile in certe situazioni, ma non sono scema!!!- Era esplosa con tutta la rabbia repressa che provava dentro -Credimi Matthew non è una questione di fiducia nei tuoi confronti, se non mi fidassi di te non sarei qui adesso, non ci riesco, ci sono situazioni in cui non riesco a controllarmi lo hai visto anche tu, non ci posso fare nulla, vorrei potertelo spiegare, perdonami  non ci riesco, non voglio ricordare non lo sopporto!!! Hai visto cos’è successo questa sera… – sentiva il cuore che premeva nel petto,  le lacrime avevano cominciato a scenderle incontrollate gli occhi enormi come due pozze nere.

Anche il ritmo del cuore di Matt era totalmente fuori controllo. Quella situazione stava mettendo a dura prova la sua sensibilità nessuno meritava di sentirsi così, Victoria aveva diritto ad essere serena, non solo perché era così bella e talentuosa da attirare l’attenzione di uno come lui. Che poi cosa diavolo voleva dire “uno come lui”? Più volte nella sua vita aveva avuto la prova che fama e fortuna nulla hanno a che vedere con i sentimenti, addirittura a volte rendono tutto più complicato, la strinse contro di sé con una morsa allo stomaco

-Allora vorrei farti dimenticare qualsiasi cosa ti sia successa Vichy, dimmi cosa devo fare per riuscirci – c’era così tanta passione in quella frase sussurrata vicino all’orecchio, tra baci e carezze e lei si sentiva morire. Perché Matthew Fucking Bellamy non aveva davvero i superpoteri così avrebbe potuto chiedergli di ipnotizzarla e cancellarle la memoria con uno dei suoi maledetti baci intossicanti?  Non voleva mai più uscire dalle sue braccia, affrontare sé stessa e la realtà, non gliene fregava nulla se gli aveva inzuppato la camicia di lacrime e di mascara, se gli stava aggrappata peggio di un cucciolo di Koala, se era ridicola. Matt Bellamy, la rockstar che non deve chiedere mai di sicuro non frequentava abitualmente ragazzine piene di problemi , impossibilitate a fare sesso con lui!!! Doveva sembrare oltre che pazza ridicola, lui invece era fottutamente speciale e basta!

Il maledetto le alzò ancora il viso verso il suo, gli occhi erano di una tonalità più scura del solito, ma brillavano col riflesso delle luci della notte

-Vicky rimani con me stanotte ti prego! – Quello ridicolo era lui, non aveva mai e poi mai nella sua vita implorato una donna di dividere il letto con lui figuriamoci se la possibilità di fare del sesso era a dir poco remota, eppure la razionalità in quel momento era morta e sepolta voleva solo tenerla tra le braccia, farla sentire al sicuro, cancellare seriamente tutto il dolore e la paura che aveva appena visto, il resto veniva dopo…

 Il cuore della giovane musicista si era appena fermato, sgranò gli occhi, forse Matt non aveva capito bene, o era lei a non aver capito bene

-Io…Io non posso…Matt non posso! Non posso…lo sai…io..te l’avevo detto…- si era trovata a farfugliare convulsamente, era più di quello che poteva affrontare. Era vero ci aveva pensato e ripensato, ci aveva fantasticato sopra e ora che lo conosceva un po’ meglio voleva la favola, quella in cui lui era principe di Cydonia  che le fa dimenticare tutto, voleva baciarlo all’infinito fare l’amore con lui e anche la scritta fowevah in fondo al capitolo!!  Ma quello era chiaramente il mondo della fantasia!

-Non so neppure che cosa ci fai ancora qui… a pedere il tuo tempo con una che…che..- era agitata, confusa

Peccato che quando Matt avrebbe scoperto qual’era il suo “problema” lei sarebbe stata solo una “povera ragazza” da compatire. Non rimaneva che nascondere ancora il viso sulla sua camicia, chiedendogli scusa mentalmente all’infinito,  respirare il suo profumo, prima o poi tutta quella storia sarebbe stata solo il ricordo dell’attimo in cui Victoria Keller aveva finto di essere una persona “normale”

Il moro però  era deciso a non mollare e lei si era trovata ancora una volta a fronteggiare quello sbarluccichio  indegno a cui non si sarebbe mai abituata

-Vic guardami…guardami bene bambina e dimmi che potrei anche solo pensare di farti del male! – La faceva semplice lui, ma Vicky era disperata!!! Farle del male???  Dei potenti!!! Era la tortura psicologica peggiore che si potesse escogitare avere tra le braccia tutto quello che hai sempre sognato e non poterlo avere!”Scusami Matt scusami!” non faceva che ripetere la sua mente già a messa a dura prova da tutta la serata

Quello che c’era negli occhi di Matthew era davvero troppo da sostenere, Rob non l’aveva mai guardata così, accarezzata così, nemmeno la prima volta che le aveva detto “Ti amo” e loro si conoscevano da poco più di una settimana, c’era qualcosa di irrealmente assurdo, di sbagliato!!!

-Come faccio a lasciarti sola in queste condizioni, andare a casa a dormire e fare finta di nulla? – doveva sembrargli davvero una pazza instabile

-Scusami, scusami…io…  Matt…vorrei tanto…credimi…ma come faccio… non so nemmeno da che parte cominciare a spiegartelo…- aveva ammesso sentendosi veramente stupida, lui ancora una volta non le aveva dato il tempo di pensare, sorprendendola di nuovo con le labbra sulle sue in un miscuglio salato di lacrime

-Vicky  ascoltami bene, non ti sto chiedendo nulla di quello che non sei in grado di affrontare...nemmeno io sono così scemo da non capirlo, voglio solo che sia tu a darti una possibilità, che provi a fidarti non solo di me, ma prima di tutto di te stessa, sono sicuro che puoi andare oltre...- Matt stava cercando di spronarla con dolcezza, ma lei era troppo agitata. In quel momento il cantante si sentiva forte almeno quanto lei si sentiva una nullità, o magari il suo sentirsi forte era direttamente proporzionale alle debolezze di lei. “Fallo per me” Avrebbe voluto dirglielo,  fornirle un l’incentivo, essere  lui stesso il motivo per andare oltre, ma lo sguardo perso della biondina lo aveva ammonito sul fatto che quella sera aveva già un carico emotivo sufficiente senza calcare la mano

-Ho paura di  perderti…- gli aveva sussurrato lei in modo irrazionale, facendosi piccola fra le sue braccia e al cantante si era spaccato il cuore mentre aggrottava la fronte come se non capisse

-Nonsense…sono qui bambina… rimani con me ti prego ...non devi preoccuparti di nulla…-ora più che mai lo pensava seriamente. Ancora baci, ancora carezze,sperava di riuscire a farle capire cosa provava lui in quel momento. Capiva perfettamente la reticenza della ragazza ad affrontare l’argomento, quello che non capiva era perché era convinta che lui sarebbe scappato se era arrivato fino a lì, la baciò ancora, con dolcezza con passione la sensazione che provava nel saperla in un certo qual modo “dipendente” da lui lo compensava momentaneamente di tutti gli sforzi che stava facendo

Quella sera era stato davvero penoso per entrambi staccarsi l’uno dall’altra, ma le paure e i problemi di Vicky al momento erano decisamente più grandi della disponibilità e dell’insistenza di Matthew

 

-Devi aiutarmi a convincerla a parlarne con lui! – seduti al tavolo della cucina della nonna delle ragazze , Sarah, Jack e Dominic  oltre che colazione sembrava stessero facendo i piani per la terza guerra mondiale

La bionda aveva lanciato un’occhiata torva a Jacques  quello era l’argomento tabù non pensava mica di poterlo affrontare in presenza del nemico nella fattispecie dell’adorabile batterista dei Muse nonché suo “fidanzato” part-time, nonché un pezzo di costola del famigerato Matt Bellamy

-A parlare di cosa? – provò a dissimulare tenendo nervosamente la tazza di caffè fumante tra le mani

-Baaah ti prego Sarah, basta con questi segreti di Pulcinella non è così che la puoi aiutare! – il giovane medico più che altro era seccato da tutta l’omertà che circondava Victoria, l’unica che era sempre stata schietta ed onesta in quella situazione era la nonna

-Tesoro Matt sa tutto e come vedi non ha cambiato idea su tua cugina! – Un Dom calmissimo aveva spalleggiato Jack al cento per cento accollandosi la responsabilità della “ rivelazione”

-STAI SCHERZANDO SPERO!!! – il tono rasentava l’isterico e stavolta la bionda si era alzata in piedi di colpo

- Come diavolo fa a saperlo??? Cioè voglio dire…sa cosa??? Chi gliel’ ha detto???-

-Gliel’ho detto io! – i due ragazzi avevano cercato uno sguardo di intesa

-TU DEVI ESSERE IMPAZZITO !!! Se Vicky viene a sapere una cosa del genere ti uccide con le sue mani!!!-

-E’ scorretto toccava a lei decidere!!! – aveva sentenziato dopo una pausa melodrammatica. Era seriamente in disaccordo con i suoi amici, stavano parlando di una cosa troppo intima e personale per poter prendere autonomamente una decisione del genere

- Tua cugina ha bisogno di aiuto perché è chiaro che da sola non ce la può fare e se ancora non te ne sei accorta Matt potrebbe essere il motivo per farla uscire da buco! –

- Voi siete completamente Pazzi!! – la bionda era totalmente incredula, sembrava un tradimento loro erano sempre stati dalla parte di Vicky l’avevano sempre protetta ed un conto era pensare che il chitarrista la stava spronando a vincere le sue paure, un conto era dargliela in pasto. Bellamy  con tutte le sue stranezze e la sua disponibilità era pur sempre una rockstar di fama mondiale con un vissuto alle spalle non indifferente!

-Sarah onestamente conosco Matt meglio di come conosco me stesso e ti posso assicurare che si sta prendendo una sbandata epocale per tua cugina! Vuoi la verità? Io non la vedo affatto bene questa cosa e gliel’ho anche detto!  Come tu non vuoi che lei si faccia male, nemmeno io  vorrei che lui facesse l’ennesima stronzata!!! – Non aveva nulla a che fare con Vicky, per quel poco che la conosceva la trovava deliziosa, piuttosto ne andava della stabilità emotiva del suo migliore amico e dell’intera band tutto sommato…

-E quindi cosa proponi? – mani sui fianchi aria di sfida la modella stava affrontando il suo batterista in modo non proprio pacifico

 

-Buongiorno! – Vicky, bionda minuta e scalza si stagliò a sorpresa nel vano della porta interrompendo la discussione

-Buongiorno tesoro! Sei riuscita a riposare? – Sarah smorfiette degne della Hudson aveva già recuperato tutto il suo sangue freddo correndo ad abbracciare la cugina, forse era nata per fare l’attrice

Dei Potenti cosa ci faceva tutto il consiglio di guerra radunato nella sua cucina di primo mattino??? E’ chiaro che stavano parlando di lei glielo leggeva sulle espressioni colpevoli che stavano cercando di dissimulare in sorrisini un po’ falsi,  in un certo qual modo era umiliante!

-E’ successo qualcosa?- aveva chiesto con uno sguardo circolare

E Dom c’era Dom, e se c’era Dom poteva esserci anche il suo cantante e… dopo la perdita di dignità della sera prima lei al momento aveva un aspetto peggiore di Samara in The Ring

 Era rimasta immobile qualche istante fotografando la situazione

-Un po’ di caffè? – le aveva offerto amichevolmente il biondo dei Muse strappandole un sorriso e qualche passo verso il tavolo

-Io sto bene! – aveva sentenziato giusto perché fosse chiaro a tutti- Voi cosa fate tutti qui?-

-Colazione? – Jacques si stiracchiò pigramente scoprendo l’ombelico piatto  particolare che francamente aveva attirato l’occhio di Dom più della scollatura della sua modella statuaria. Chiamatela assuefazione da sovra esposizione….

-Ho riaccompagnato Sarah…- aveva buttato lì come pseudo giustificazione quasi ce ne fosse il bisogno

-Matt? – la domanda le era scappata dalla bocca oltre la sua volontà, mentre un senso di delusione subdolo faceva capolino

-Oh credo di averlo lasciato a lanciare briciole di baguette ai pesci seduto su uno scoglio! – aveva detto Dominic semi serio

La biondina aveva annuito leggermente davanti a quell’affermazione che la metteva a disagio, non voleva rovinare le vacanze di Bellamy, era solo colpa sua …

-Ragazzi grazie della colazione ma io devo andare, i miei ospiti mi aspettano e ho promesso a Chloe di farle fare un giro sulle moto d’acqua! Ci vediamo più tardi! – Dominic si era alzato defilandosi elegantemente, sapeva di essere di troppo per l’argomento che stavano per affrontare con Victoria. Ma prima di uscire aveva abbracciato affettuosamente Vicky regalandole un bacio sulla guancia mentre le sussurrava

-Sono sicuro che puoi migliorare di molto la sua giornata se lo chiami e magari gli chiedi di pranzare con te! – l’occhiolino e un sorriso che avrebbe messo a suo agio chiunque, Matt era davvero fortunato ad avere un amico del genere.

 

Non si poteva certo dire che era stato un buon inizio di giornata, Sarah e Jack l’avevano messa alle strette e lei sapeva benissimo che avevano ragione

Si era difesa con ragioni assurde del tipo – Tutti hanno il diritto ad avere dei segreti! –

Ma Jacques l’aveva demolita in un secondo

-Non se rischi di fare del male agli altri! Vicky, Matt non se lo merita, ha fatto di tutto per te questa settimana il minimo che gli devi è un pochino di onestà! – lei si era sentita malissimo non voleva perderlo e non sapeva più cos’era la cosa giusta da fare soprattutto non trovava il coraggio di affrontare un argomento che non aveva mai affrontato con nessuno che non fosse chi già sapeva

Figuriamoci con un uomo da cui si sentiva attratta!!!

Si stava rigirando il telefono tra le mani chiamare Matthew non era un opzione, solo cos’avrebbe dovuto dirgli? Scusami per ieri sera? Le affondava il cuore solo a ripensare all’ultimo bacio che si erano scambiati, alle decine di volte che le aveva sussurrato buonanotte senza mai lasciarla andare veramente, sembrava tutto così irreale…

Cercò un pochino di tranquillità in giardino, sua nonna seduta sul dondolo aveva alzato gli occhi e gli occhiali dal giornale che aveva tra le mani

-Di solito quella che si fa sorprendere su questi giornaletti è tua cugina…- il tono era serio e di rimprovero a Victoria era venuto letteralmente un colpo, quasi aveva strappato dalle mani della nonna il giornale su cui facevano bella mostra le foto della serata con Kate, mentre l’agitazione sfuocava le parole, in fondo era quello che più temeva!

L’anziana signora la guardava interrogativa e lei non aveva scuse

-Matthew Bellamy  leader dei Muse la rock band di fama mondiale, 37 anni ex fidanzato di Kate Hudson con cui ha un figlio di 4 anni …- aveva recitato la donna

Era appena caduta dalla padella nella brace, prima i suoi amici e ora la nonna, avere dei segreti alla lunga non paga!

-Devo dedurre che il tuo amico sia l’autore di quel pezzo che hai fatto suonare all’infinito ai tuoi ragazzi per il saggio di Natale-

-Nonna io….- smascherata in pieno non si era mai sentita così in imbarazzo

-E l’autore di tutti quei vinili che ti porti su e giù da Londra ogni volta…-

-Si nonna, ma non solo lui…-

-E magari è anche l’autore di quella cosa che suoni in continuazione da giorni…Non sarà un po’ troppo per te questo Matthew? - la donna aveva battuto la mano accanto a sé addolcendosi di colpo

-Vieni qui e raccontami tutto bambina! –

Insieme a Jack era l’unica persona di cui si fidava ciecamente l’unica persona che non l’aveva mai abbandonata e anche se le parole avevano cominciato a scorrere come un fiume in piena si era sentita una specie di traditrice disonesta, per non averle racconto nulla, per non averle chiesto consiglio prima, dopo tutto la nonna non l’aveva mai delusa

La donna aveva meditato un pochino sull’accorato racconto della ragazza, si era accorta che qualcosa bolliva in pentola da un po’ dagli atteggiamenti enigmatici di Victoria. Non sarebbe stata lei a tagliarle le ali, contrariamente a Robert, quel Matthew le era piaciuto subito, oltre che gentile educato e con dei begli occhi, aveva dei modi di fare così semplici che poco si addicevano ad una pedina dello star system e onestamente lo aveva visto seriamente interessato a Vicky

-Ti piace sul serio questo Mattieu? – le aveva chiesto specchiandosi in degli occhi identici ai suoi

L’onestà aveva imposto alla biondina di annuire, come faceva a spiegarle quanto il cantante fosse speciale sotto tutti i punti di vista, si forse un po’ stronzetto a volte…

-Nonna non ha importanza, questa cosa non potrà mai durare o funzionare, Matt riparte tra una settimana e sicuramente si stuferà ancora prima delle mie paure, e se mai venisse a  saperne il motivo cosa credi penserebbe? -  Vicky era disperata

-Francamente l’ho visto molto più determinato di te! – le aveva confessato la nonna inaspettatamente sorprendendola un pochino 

-Non può essere Nonna, hai idea di quante ragazze gli corrono dietro, perché io? Per non parlare di Kate che è assolutamente fantastica,così bella e piena di senso dell’umorismo, dovresti conoscerla!!!-

-Vicky non è che stai cercando l’ennesima scusa per scappare? Quell’uomo tre giorni fa è venuto a bussarmi alla porta con un’umiltà che nemmeno ti immagini, dicendomi onestamente che non era sicuro che tu non lo sbattessi fuori a calci ma ti voleva assolutamente rivedere…alla luce di quello che mi dici merita ancora di più una possibilità!- sembrava così facile …

-Nonna dovrei raccontargli tutto e non so se posso farlo? – Vic sospirò per l’ennesima volta

- Io non mi preoccuperei, quando sarà il momento giusto sarà più semplice di quello che credi! Perché non provi a lasciare andare le cose come vanno per una volta?-

Lei era convinta che non sarebbe mai arrivato il momento giusto, ma si era trovata di nuovo con il telefono in mano e il cuore che batteva a mille a cercare il numero di Bellamy

 

Si era buttato sul letto supino sapendo che il sonno quella notte sarebbe stato un regalo che non era sicuro Morfeo fosse disposto a concedergli.

Pensare ad altro era impossibile e sembrava addirittura scorretto non solo verso Vicky ,ma anche verso sé stesso. Matt fissava il soffitto buio con le mani dietro la testa. Certo che si poteva ancora tirare indietro, poteva coccolarsela per quella manciata di giorni che mancavano alla fine della vacanza e poi sparire, era sicuro che dopo tutto lei non si aspettasse nulla di diverso. Il mondo era pieno di ragazze con un corpo stupendo e gli occhi blu, trovarne un’altra sicuramente meno incasinata e più disponibile era l’ultimo dei problemi. Cercò di scacciare il ricordo della sensazione anche troppo inebriante del corpo della biondina contro il suo mentre ballavano solo qualche ora prima, del modo in cui gli sorrideva, di come gli allacciava le mandi dietro il collo e gli accarezzava  i capelli, quella parvenza di accento francese quando lo chiamava “Mr Bellamy”, perché diavolo era un pensiero così difficile da ignorare? Persino Il suo corpo gli mandava chiari segnali di entusiasmo segnalandogli che il pensiero di Victoria non lo lasciava per nulla indifferente.

Voleva davvero tornare alla sua vita dimenticarsela e basta? Aveva ancora addosso il suo profumo!

Sospirò profondamente, nel silenzio della notte, dalle finestre spalancate oltre che una leggera brezza di mare gli arrivava sommessamente il mormorio del suo batterista e Sarah che sicuramente stavano discutendo dello stesso argomento seduti in terrazza…

La verità era che per via di Vicky nell’ultima settimana aveva guardato il mondo con un entusiasmo e un’ingenuità che probabilmente lui non aveva nemmeno dieci anni e svariati milioni di dollari prima, e gli  era piaciuto tantissimo! Era come prendere una boccata d’aria fresca, come essere ringiovaniti dentro di colpo, poteva solo fargli bene!  La componente più pura ed infantile del suo animo non riusciva a rimanere indifferente!  Non si era più levato dalla testa la sensazione che aveva provato suonando con lei qualche sera prima e non era dovuto solo alle fantasia che potevano scaturire dal guardare quelle mani muoversi sul pianoforte o lo sguardo di lei rapito dalla musica, quella ragazza  era stata in grado di intuire solo con l’istinto , che tipo di emozione voleva far provare al suo pubblico. Non vedeva l’ora di ripetere quell’esperienza e di sentirla suonare il violino.  Solo quello per lui era un motivo più che valido per perdere la testa!

La verità era che voleva dimostrarle che non aveva nulla da temere, voleva stupirla, voleva essere speciale almeno per un decimo di quello che lei pensava che fosse, a dispetto di come lo vedevano tutte le sue ex. Voleva fare l’amore con lei, farle dimenticare quell’idiota di calciatore, le atrocità che aveva vissuto e farla sentire speciale, era un obiettivo troppo alto?

Quando il giorno dopo il telefono che aveva tra le mani si era illuminato con il nome di Vic il cuore aveva fatto un involontario salto

-Ciao..- era emozionata ormai la conosceva abbastanza per intuire dalle sfumature dalla voce il suo stato d’animo

-Ciao..- un attimo di interminabile silenzio in cui Victoria era riuscita a vedere il sorriso di Matt mentre si attorcigliava una ciocca di capelli intorno al dito

-Mi sei mancata stanotte! – questa volta era il cuore della biondina ad aver fatto un salto al contrario o quell’uomo era un bugiardo da manuale o lei era irrimediabilmente perduta. Cos’avrebbe dovuto rispondere?    

-Lo dici per farmi sentire in colpa? – si difese

-Forse…-

-Come ti senti? – aveva chiesto lui dopo un altro momento di silenzio, percepiva l’imbarazzo e non poterla guardare negli occhi gli pesava in quel momento

Victoria aveva raccolto il fiato e tutto il suo coraggio

-Sono viva! …e se…se…se ti andasse di pranzare con me la mia giornata potrebbe migliorare di molto…- tanto per dirla come l’aveva detta Dominic e nel breve attimo di sorpresa del cantante aveva fatto in tempo a sentirsi prevedibile e banale. Chissà quante donne avrebbero potuto fare di meglio! Aveva letto da qualche parte che a Matt piacevano le ragazze aggressive e lei si sentiva aggressiva come il gatto della nonna.

- Sempre se non hai impegni…- si era affrettata ad aggiungere

L’aveva sentito ridacchiare –L’unico impegno per cui potrei rinunciare a pranzare con te in questo momento è mio figlio! – aveva risposto deciso –mi devi solo concedere il tempo materiale per arrivare lì da te! –

-Ok Mr Bellamy ti aspetto-

Quando una ventina di minuti dopo era suonato il campanello di casa Vicky si sentiva peggio della prima volta che era uscita con lui. L’impazienza alle stelle!!! Uno sguardo allo specchio i sandali infilati al volo col cuore che galoppava con i cavalli di Cydonia, il tempo di raccogliere la borsa dalla poltrona vicino all’ingresso. Aveva preso un grosso respiro ripetendosi “Vicky ce la puoi fare”, il sorriso che non era riuscita a frenare e….si, stavolta non si sarebbe trattenuta dal lanciarsi letteralmente tra le sue braccia…

Ma il sorriso si era gelato sulle labbra

-Robert??? Cosa diavolo ci fai tu  qui??? -

   
 
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