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Autore: Arikiot    10/08/2017    0 recensioni
Prese un lungo respiro, per calmarsi e non parlare con la voce rotta dal pianto. " Una persona vestita di nero, incappucciata, mi portò fino alla Sala della Sfera, forzandomi a sbloccarla. Una volta dentro, mi pugnalò con il mio spillo per i capelli, al… "
"Cuore? "
" …Come fai a saperlo? "
" Non si spiegherebbe in altro modo, allora, il tuo cambiamento. "
" Cambiamento…? "
" Oh, non ti sei vista? " Il ragazzo prese dal tavolo uno specchietto che aveva lasciato Olette. " Tieni. "
Lei lo aprì, per guardarsi in faccia : gli occhi da azzurri divennero di un verde acceso e i suoi lunghi capelli biondi ora erano rossi come il sangue
" Cosa….Cosa mi è successo? "
" Non ne sono sicuro ma ora sei un Nessuno. "
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Riku, Sora, Un po' tutti, Xehanort, Young Xehanort
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Mi scuso per il ritardo, ma tra caldo e altri impegni non ho avuto un momento per scrivere ;;
Spero vi piaccia questo nuovo capitolo! Accetto suggerimenti, critiche e consigli!


CAPITOLO 5.
L’alba alle isole del Destino era fresca e calma, Yuli aveva passato tutta la notte a visitarle da sola, camminando fino a che non si addormentò sull’albero di Paopu.
I suoi sogni furono chiari e vividi, come dei ricordi lontani : una spiaggia dalla sabbia bianca, un mare cristallino e il sole che tramontava, colorando di viola, azzurro e rosa il cielo.
Mirica stava testando un nuovo mutalico d’acqua, collegato al suo fioretto, trasformandolo in una spada con l’impugnatura fatta di conchiglie e la lama a forma di corno di capodoglio.
<< Wow, Mirica. >> Ewyan invece stava seduto a lavorare a degli oggetti da vendere. << Dove lo hai preso? >>
<< Al mercato stamattina, ce n’era solo uno, l’ho cercato per un mese intero. >> rispose Mirica, agitando il suo fioretto in aria per fare un po’ di scena.
<< Molto bello, però io preferisco quelli d’aria, sono più leggeri e veloci. >>
<< Perché tu tiri con l’arco, Larilei. Invece, chi attacca con una spada ha bisogno di molta forza e resistenza. >>
<< Tanto non c’è bisogno di combattere, Silver Alcazar tra un po’ festeggerà i suoi cento anni di pace. >> disse Ewyan, incastonando una gemma in un anello.
<< I miei genitori hanno combattuto fin da piccoli. >> Mirica puntò il corno di capodoglio al sole. << E io voglio renderli fieri. >>

<< Yuli ? >>
Una voce la richiamò alla realtà, facendola quasi cadere dall’albero.
<< Oh, Sora… Dimmi pure. >>
Sora ridacchiò. << Come mai dormi qui? >>
Si sentiva attratto da quella ragazza. La sua provenienza, la sua condizione, le sue abilità ma soprattutto il suo aspetto; aveva già visto quei capelli rossi e quegli occhi di un verde brillante. Non voleva apparire troppo sospettoso nei suoi confronti, ma non perdeva occasione per osservarla anche nei movimenti, non l’aveva mai vista in vita sua però gli sembrava familiare, quasi un dejà vu.
Chiederle se fosse imparentata con quella persona sarebbe stato scortese, se la teneva come teoria personale ma per ogni momento che passava, i dubbi erano sempre meno.
<< Non l’ho fatto apposta, mi sono stesa un attimo e mi sono addormentata, il mare rilassa. >> sbadigliò. << Già sveglio ? >>
<< Sì, mi sveglio sempre presto. >>
Yuli chiuse gli occhi per un momento. << Sora… potresti spiegarmi i Nessuno ? >>
<< Certo, certo. >> Il ragazzo si appoggiò con le spalle al tronco. << Yuli, tu lo sai di essere una persona potente, non è vero? >>
<< Stai parlando con la Custode della Sfera, ragazzo. >> rise lei.  << Non per vantarmi ma sì, se mi hanno scelta per tale ruolo. >>
<< I Nessuno è quello che rimane quando una persona perde il proprio cuore; un corpo pieno di ricordi, quasi una copia perfetta, solamente senza l’abilità per apprezzare la vita : i sentimenti. Tu non hai un cuore, Yuli. >>
Yuli tornò seria. << Potrò riottenerlo o sarò per sempre una brutta copia di me stessa? >>
<< Sì, certo, puoi riprenderlo. Da quello che ho notato, tu non sei una persona staccata dal tuo Qualcuno, sei la sua copia. E’ un buon segno, vuol dire che non perderai alcun ricordo, nemmeno questi sulle Isole del Destino. >>
<< Il mio Qualcuno è la mia vera io? >>
<< Sì e sta dormendo da qualche parte, spero sia al sicuro. Poteva andarti peggio : potevi finire nell’Organizzazione. >>
<< Organizzazione? >>
<< Un gruppo di Nessuno, hanno formato un gruppo e vogliono ricomporre Kingdom Hearts con il potere della Sfera, l’uomo incappucciato di cui hai parlato sicuramente era uno di loro, li riconosci dalla tunica nera. >>
<< A che scopo? >>
<< Una persona potente come te avrebbe fatto comodo a loro, fidati. >> Sora guardò i suoi lunghi capelli, ancora ammaliato. << Se li dovessi incontrare, rifiuta ogni contatto. >>
<< Va bene. >>

<< Wow, ammirate il grande Xigbar, colui che mette a segno un colpo brillante per poi lasciarsi sfuggire metà del piano, complimenti. >> Larxene incrociò il Tiratore Libero in corridoio.
<< Larxene, chiudi il becco. >> Xigbar le rivolse uno sguardo disprezzante. << E’ questione di tempo, la troverò. >>
<< Ho trovato una cosa che non ti piacerà. >> La Ninfa Selvaggia gli lanciò quella che sembrava una carta.
Su di essa c’era una foto di Yuli a Crepuscopoli e senza ragionare, l’uomo con la cicatrice si lasciò andare un “MALEDIZIONE!”
<< No, no, Xigbar, in quale Mondo sia finita non è importante; guardala bene, ti ricorda qualcosa…? O meglio, qualcuno? >>
<< In effetti è strano che abbia cambiato così tanto il suo aspetto, i suoi occhi non erano verdi ma azzurri, i suoi capelli ross- >> Avvicinò la carta ai suoi occhi. << No, non ci posso credere. >>
<< Esatto. >> Larxene gli appoggiò il gomito sulla spalla. << Per ora non agitiamo le acque, vediamo la faccenda come si evolve naturalmente. Se dovesse degenerare, interverremo. >>
<< Giusto, Larxene. >>
<< Bravo il nostro nuovo Capo, quando vuole ragiona. >>
Un altro pensiero si fece strada nella mente di Xigbar, riguardante l’aspetto del Nessuno che aveva creato di proposito : possibile che fosse collegato a una certa persona? Una persona anch’essa tornata in vita, questo lo sapeva di certo, ma che non aveva ancora visto.
“Meglio non si faccia vedere. “ Pensò, buttando la foto nel caminetto della stanza.

Yuli osservò la gummiship rimanendone meravigliata. << Quindi è questa la …cosa… che ci porterà in giro? >>
<< Io e Riku la guideremo, tu devi farci da navigatrice. >> disse Sora, controllando che all’interno fosse tutto a posto.
Riku invece controllava gli esterni, assicurandosi che, in caso di urto, non si sarebbe rotta in mille pezzi.
<< Non so com’è l’Universo visto da fuori ma ci proverò. >> Salì anche lei, guardandosi attorno : era esattamente come si era sempre immaginata un’astronave, forse un po’ troppo colorata.
In una parete, scorse un cartello e lo lesse : “ I sorrisi sono il carburante della gummiship, anche se la tua tristezza è tanta, sorridi. “
<< Uh, Sora? >>
<< Sì ? >>
<<… Questa nave va davvero a… >> Puntò col dito il cartello. << Sorrisi? >>
Il ragazzo si era completamente scordato di quella faccenda. << Ehm…. Sì, diciamo. >>
Vide Yuli che tentò di accennare un sorriso sollevandosi i lati della bocca con gli indici e rise. << Apprezzo il tentativo. >>
<< Dai, non mi dite  che avete fatto la cosa dei sorrisi. >> Riku salì a bordo. << Yuli, lascialo stare. >>
<< Sora, Riku! >> Kairi si sentì in lontananza, per poi farsi sempre più vicina. << Io non vengo?  >>
<< Kairi… >> Sora scese dalla Gummiship, per parlare con Kairi in privato.  << Tu resta qui, per favore. >>
<< Perché? Voglio aiutare anche io, questa volta… Ho passato due anni senza far niente. >>
<< Senza di te non ci sarà nessuno a proteggere le isole. Per favore, rimani qui. >>
<< Io non so combattere, Sora. >> La ragazza guardò in basso, Sora la abbracciò.
<< Non posso permettermi di metterti in pericolo ancora. >> Per poi lasciarla e guardare Riku e Yuli alle prese con la Gummiship.
<< Io e Riku siamo più allenati e possiamo gestire queste situazioni, se ci tieni così tanto, passerò ogni giorno da quando ritornerò ad allenarti. >> aggiunse.
Kairi si rasserenò. << Va bene… Sora? >>
<< Sì ? >>
<< Non è che ti stai innamorando di Yuli? Da come la guardi non posso fare altro che pensarlo. >> Lo provocò.
<< No! >> Sora tentò di spiegarsi senza balbettare, c’era già qualcun altro nei suoi pensieri. << No, non è così, davvero; è solo il suo aspetto che in qualche modo non mi convince… >>
<< A me sembra una ragazza normale. >>
<< Sicura, Kairi? Guardala. >> Entrambi restarono a fissarla per qualche secondo, mentre lei guardava l’interno della nave dal parabrezza, seduta sul cofano anteriore. << I capelli, gli occhi e anche il suo atteggiamento… >>
Dopo aver capito, Kairi gli diede una pacca sulla spalla. << Secondo me corri troppo con l’immaginazione, non credo proprio siano imparentati, non scordarti che quello non è il suo vero aspetto. >>
<< Lo so ma è davvero strano… >>
<< Se ti concentri su questo, non riuscirai a compiere al meglio la missione. Non pensarci, preoccupati di cosa dovete fare. >>
<< Già, giusto. >>
I due ragazzi raggiunsero gli altri due, impegnati a controllare le ultime cose.
<< Yuli, trovi così interessante una Gummiship? >> chiese Riku, leggermente annoiato dal fatto che Yuli lo inseguiva a controllare ogni cosa.
<< Ho sempre voluto uscire dal mio Mondo e non ho mai visto un’astronave da vicino quindi sì! >> rispose lei.
<< Non ti piacerà starci sopra quando sballotterà nello spazio, fidati. >>
<< E’ sempre un’esperienza in più. >>
<< Per essere qualcuno a cui hanno appena distrutto il Mondo. >> Sora si aggiunse alla conversazione. << Sei parecchio allegra. >>
Yuli lo guardò, per poi recitare << “I sorrisi sono il carburante della gummiship, anche se stai soffrendo, sorridi!”… o sbaglio? Non voglio salvare la mia gente piangendo, voglio che mi guardino come la Custode coraggiosa che ha ricomposto l’intero Regno senza versare una lacrima. >>
Il ragazzo sorrise.
<< Tutto pronto. >> Disse Riku, accendendo il motore per una prova. << Si parte quando volete. >>
Yuli corse a bordo, sistemandosi su una sedia, Sora rimase ancora un momento a terra per salutare Kairi, quando si convinse a salire e a chiudere il portellone, Yuli urlò a Kairi un << GRAZIE! >> per l’ospitalità, promettendole di portarle qualcosa in cambio da Silver Alcazar.
La Gummiship uscì dall’orbita delle Isole senza problemi, per poi stabilizzarsi nello spazio, Yuli aveva passato tutta la partenza con le mani davanti agli occhi per la paura, una volta che il movimento cessò, Riku si girò.
<< Ora non sorridi più? Guarda fuori. >>
Yuli lentamente allargò gli spazi tra le dita per guardare fuori e, totalmente ammaliata dalle stelle, slegò la cintura per avvicinarsi al vetro.
<< Quindi è questo che si vede…. >>
<< Bello, vero? >> le chiese Sora, la ragazza annuì.
<< Non so le coordinate precise di Silver Alcazar, ti dispiacerebbe dirmele? >> Riku intanto aveva acceso il computer di bordo.
<< A dire la verità non so di cosa tu stia parlando, non avendo mai avuto a che fare con cose simili, ma se ti può essere utile, vai oltre la nube viola che circonda l’Universo, Silver Alcazar si trova tra quella nube e il Confine, direzione Sud da qui. >>
<< Agli ordini. >>
La Gummiship ripartì, questa volta più lentamente dando così a Yuli il tempo di osservare le stelle e i Mondi : secondo lei erano bellissimi.
Poteva vederli quasi di persona, non attraverso libri o documentari, erano davanti a lei ed erano vivi, splendenti di energia e tutti diversi; ognuno con il suo popolo e usanze. Si fece una nota mentale per tornare a visitarli non appena avrebbe avuto l’occasione di guidare un’astronave.
Lo spazio la ammaliava, sperava di non arrivare troppo presto a destinazione per restare a guardarlo ancora per un po’.
Il cielo cominciò a farsi sempre più cupo con l’avvicinamento ai Confini, superata la nube viola, all’orizzonte si scorsero dei resti di un Mondo.
<< E’ quello? >> chiese Riku.
<< Sì. >> Yuli era visibilmente scossa alla vista di cosa rimaneva della sua casa. << Atterra dove il mare incontra i resti. >>
Il ragazzo obbedì agli ordini, atterrarono in un pezzo di terra ricoperto d’acqua e davanti si poteva intravedere lo scheletro della città, Yuli aprì il portellone. << Fermi. >>
Tirò una freccia che creò un ponte temporaneo per raggiungere quella che un tempo era la piazza senza camminare in mare e ci saltò.
<< Se vi fidate, seguitemi. >>
I due ragazzi scesero e la seguirono.
<< Come mai la barriera non ci blocca? >> chiese il ragazzo dei capelli d’argento, guardando i resti delle case galleggiare in acqua.
<< Vi ho fatto atterrare apposta in un punto remoto per non essere bloccati, poi l’ho aperta con la mia magia. Anche se ormai, credo sia così debole da lasciarci passare. >>
La conversazione finì con attimi interminabili di silenzio, Yuli esaminò rapidamente la piazza principale, provando sia rabbia sia tristezza per quello che aveva lasciato accadere al suo mondo : i vetri delle finestre erano tutti rotti, le insegne erano staccate ed erano mosse solo dal vento, gran parte dei palazzi era crollata, tranne il Palazzo della Sfera, quello c’era ancora ma non brillava.
Il cielo era nuvoloso, come se dovesse piovere ma c’era abbastanza luce per vedere dove si camminava.
Sembrava tutto spento, come se qualcuno avesse staccato una spina, Sora e Riku osservarono la città, rimanendo in guardia nel caso ci fossero stati heartless.
<< Sora, Riku. >> Yuli si girò e chiese << Dove vanno le persone quando i loro mondi vanno distrutti? >>
<< Se sono fortunati, in altri mondi come La Città di Mezzo, una specie di rifugio. Se sono sfortunati, non sopravvivono. Però, se riesci a ricomporre il Mondo è come se riavvolgessi il tempo. Tutti possono tornare in vita. >>  rispose Sora.
La ragazza si sentì sollevata e continuò a perlustrare la zona, fino a intravedere qualcosa di familiare incastrato sotto una trave.
<< Non può essere… >> corse a controllare. << Uno Zerubino! >>
Sollevò la trave per liberare l’animale : un cavallo alato di un vibrante color porpora, con al collo ancora la catena che lo teneva legato a un palo. Gli occhi mancavano di pupille e criniera e coda erano di un acceso color viola.
<< Wow, cosa è? >> Riku tentò di avvicinarsi alla strana creatura.
<< Uno Zerubino, la gente li alleva per le loro piume cangianti o come mezzi di trasporto. Sono molto resistenti e possono essere evocati tramite … >> Yuli si guardò intorno, trovando l’oggetto che stava cercando vicino allo Zerubino  << Questo. >>
<< Una collana? >>
<< Sì,più o meno. >> La ragazza si mise al collo un ciondolo formato da un anello, al centro c’era incastrata una piccola sfera rossa, che staccò e
mise vicino allo Zerubino, che scomparve in una scintilla. Quando la scintilla smise di brillare, riportò la sfera rossa al centro della collana.
<< Meno male, ne abbiamo trovato uno addomesticato. Mi dispiace portarlo via da qui ma penso mi tornerà utile, gli Zerubini si possono evocare tramite questi oggetti. >>
La curiosità di Sora e Riku per gli oggetti e le usanze di Silver Alcazar era più grande del senso di allerta, la lasciarono parlare sperando che Yuli spiegasse altre cose.
<< Ora devo solo trovare dei mutalici e credo ne darò alcuni anche a voi, non credo ne troverò solo uno per tipo… vi va di aiutarmi? >>
I tre cominciarono a controllare ogni appartamento e ogni negozio alla ricerca di qualcosa di utile, dai materiali per costruire a pezzi di armi, elisir e pozioni.
Yuli si sentiva un po’ in colpa a rubare ma era necessario.
Dopo un paio d’ore, tanti colpi di tosse dati dalla polvere che si alzava a ogni passo e sforzi per sollevare i resti, si riunirono nella piazza a catalogare gli oggetti.
In tutto, trovarono una ventina di pozioni, otto mutalici carichi e due quasi scarichi, molti minerali e una spada.
<< Tesoro degli Abissi, Chiamata Angelica, Cuore del Vulcano, Soffio di Veleno… >> Yuli si legò i capelli con un nastro trovato in un negozio di accessori per avere il viso libero e concentrarsi meglio. Dopo aver riconosciuto tutti gli oggetti, selezionò quelli che voleva tenersi, mentre lasciò a Sora e Riku gli altri.
<< Io mi prendo il mutalico  Aria Notturna, voglio provare a utilizzare elementi opposti, voi prendete pure gli altri. In più, mi prendo la spada. >>
<< La spada? >> chiese Sora.
<< Qualcosa mi inventerò. >>
Con le tasche piene, tornarono sulla Gummiship, dove sul navigatore lampeggiava un messaggio del Re che Riku aprì :
<< Sora, Riku, Yuli. >> La sua voce era seria. << Cattive notizie, anzi, pessime. Siete stati bloccati fuori, la Nube ora è impenetrabile. Ho provato a scalfirla : è inutile. >>
<< Come bloccati fuori? >> il ragazzo dai capelli d’argento si allarmò.
<< Nel momento in cui avete attraversato la Nube, questa è stata bloccata. In queste ore che avete passato a cercare oggetti, io ho contattato altri Re di altri Universi per un consulto e solo uno mi ha risposto : Re Sehezel di Prisma. Se volete, l’Universo Prisma ora è aperto per il vostro passaggio, andate da lui al Castello d’Ossidiana, vi dirà cosa fare. >>
<< Ricevuto. >>
I tre chiusero la chiamata, un po’ spaventati e un po’ impazienti di vedere altri mondi. << Dejà vu. >> disse Sora, per poi configurare le ultime cose.
<< Non siete preoccupati? >> chiese Yuli nel mentre che guardava la spada e il suo arco sul pavimento della Gummiship, pensando a cosa ottenerne.
<< Un po’ sì, non sappiamo cosa ci aspetta, ma sono intrigato. >> rispose Riku.
  
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