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Autore: SuperGoat    10/08/2017    0 recensioni
La terrificante quanto angosciante storia di Luigi Rocket, il supereroe che tutti amano, di cui non si ha mai abbastanza, il re assoluto del tempo che tutto può e del quale ancora non si è capita la specifica funzione. E' la storia di come il giovane inventore, Enea Rea, ne abbia acquisito il controllo, ma era Enea a controllare Luigi? Oppure era il contrario? Pare che alla fine della storia si troverà una soluzione a questo enigma, si narra però che nessuno sia mai riuscito nell'impresa senza impazzire. E tu? Hai il coraggio di sfidare Luigi, detto Lullino?
Genere: Demenziale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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16 giugno 2017 ore 23.16

Questa è una nuova pagina del diario di Enea, 15 anni, 9 mesi, 1 giorno, altezza: 174cm, peso:63 kg, professione: inventore, segni particolari: ufficialmente nessuno ma in realtà ho un callo sul mignolo della mano sinistra, invenzioni ad oggi: zero…ma ho una pista.

Mi sono preso una pausa ieri dopo essermi dato da fare giorno 14, non appena ho visto l’immagine di Luigi Rocket monopolizzare lo schermo ho capito che avevo del lavoro da svolgere! In realtà non che abbia dovuto sforzarmi un granchè visto che, subito dopo l’apparizione del volto sorridente di Luigi, detto Lullino, nel filmino seguiva una lunga pubblicità di Luigi Rocket creata da mia sorella e che tentava di spiegarne il funzionamento.
“Da oggi con un tocco delle dita, posso ottenere tutto quello che voglio” diceva la voce di mia sorella, fuori campo in quanto era lei a tenere la telecamera, poi appariva un suo dito che fingeva di toccare il nulla ed immediatamente dopo ecco che Luigi era lì davanti, sorrideva. Mia sorella indicava una poltrona e vi appariva Luigi seduto, ancora sorridente. Indicava un ventilatore e questo veniva seduta stante rimpiazzato da Luigi. Indicava una porta, la apriva, e dietro questa c’era ancora Luigi Rocket, che la fissava…MI fissava, con la stessa espressione sorridente e le mani dietro la schiena, finalmente parlava “Tutti i Luigi che vuoi, con Luigi Rocket” diceva ammiccando.
“Tutti i Luigi che vuoi con Luigi Rocket” questa frase continuai a sentirla e risentirla di notte. Mi ero fissato il dito dopo aver visto il video, intensamente come non avevo mai fatto in vita mia dopo quella volta che me lo ero chiuso per sbaglio nella portiera della macchina, “non è possibile” avevo sussurrato, dopo tutto sono un uomo di scienza, so cosa è possibile fare con la materia e gli atomi, e so anche altre cose, tipo che c’è grande differenza tra H2O e H2O2, questo l’ho scoperto dopo un…ehm…piccolo avvelenamento, e da quel momento divisi la cucina dal laboratorio, ma non divaghiamo.

Dunque ieri, un po’ per lo shock e un po’ per la soddisfazione, tutte e due le cose insieme, mi sono seduto sul divano a mangiare melanzane grigliate (come dicevo, un inventore del mio calibro ci tiene alla salute) e mi sono sparato How I met your mother dalla quinta alla nona stagione, tranne gli ultimi due episodi…temo che sia un particolare inutili ai fini del racconto.

Oggi, ho scoperto di aver preso 460gr, e mi sono messo subito a lavoro per scoprire il grande mistero di Luigi Rocket, ho attaccato nuovamente i tre cavi al televisore, ripensandoci è inutile farlo ogni volta, potrei comodamente lasciarli attaccati ma sorvoliamo. Dunque, non c’erano molti altri elementi su cui riflettere, modificare gli atomi in modo da far apparire un ragazzino dai folti capelli biondi e la maglietta rossa, il tutto con un tocco delle dita. Insomma mi sono subito dato allo studio della fisica molecolare…e delle particelle…si, beh, insomma, mi sono messo ad agitare sempre più forte il mio indice nel tentativo di far apparire Luigi. A metà pomeriggio ero sfinito, poi, l’illuminazione. Se mia sorella aveva inventato Luigi Rocket aveva certamente fatto degli studi, dovevo trovare i suoi appunti, nella sua camera da letto aveva una scatola grigia, la chiamava la magica scatola…magica…come Lullino.
Iniziai a scartare la roba inutile: cartina topografica, elenco degli invitati al suo diciottesimo, un album di foto, svariati coltellini svizzeri, bussola, binocolo, orsetto di pezza, insomma, classici oggetti da scatola magica. Dopo ore passate a rovistare nella scatola…la trovai… finalmente…dopo tanti anni passati a cercarla! Mi alzai urlando “Eureka!” non potevo crederci, avevo di nuovo in mano la mia penna preferita, che avevo prestato a mia sorella otto anni fa… ricordo ancora le sue parole “te la restituisco tra cinque minuti al massimo”.
Presi il primo pezzo di carta che mi capitò tra le mai, era un diario, nella copertina c’era scritto: diario di guerra e delle invenzioni di Adelaide, lo aprii subito, ci feci qualche scarabocchio per vedere se la penna funzionasse, non c’era niente da fare, era diventata scarica; disperato scaraventai il diario verso il muro, sentii un tonfo ed un miagolio, capii che avevo colpito Ginny.
Spensi la luce con tristezza e rassegnazione, sia per la penna e sia per la consapevolezza che le mie ricerche non erano ancora finite, uscii e sospirando guardai le ombre della stanza, deluso e amareggiato.
   
 
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