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Autore: MrsShepherd    10/08/2017    1 recensioni
Koral Hataway, è una ragazza saccente e impulsiva, forse troppo. Crede di sapere già tutto del mondo e che la vita si possa controllare con la disciplina e attraverso una conoscenza attenta della psicologia. Wellington Camp cambierà le sue convinzioni e rimetterà tutto in gioco. In un luogo dove l'etica umana viene messa quotidianamente in discussione Koral riuscirà a trovare se stessa e a capire che aspettative e pregiudizi spesso si allontanano dalla realtà.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3. Preston Bell
Diario di Koral Hataway: 1° settimana di Settembre
Nota di inizio: promemoria doveroso: questo diario deve essere utilizzato appositamente dalla sottoscritta, per descrivere i progressi dei pazienti. Eventuali ed inevitabili considerazioni personali saranno considerate irrilevanti.
La prima settimana si terranno colloqui da un’ora circa, allo scopo di conoscere i pazienti del gruppo D sezione 8, composta da 15 persone (4 femmine e 11 maschi). Le sessioni inizieranno alle 9 e termineranno alle 12. Il pomeriggio sarà interamente dedicato all’osservazione sul campo di attività individuali. È prassi che durante il giorno del colloquio i pazienti svolgano attività singolari, in modo che lo psicologo non entri in contatto con altri membri del gruppo, che potrebbero influenzare le sue convinzioni. I colloqui saranno registrati e verbalizzati.
 
PAZIENTE 1: PRESTON BELL
ETA’: 16
RUOLO: GENERALISTA
ABILITA’: FORZA
ORIGINI: AFROAMERICANE
RECAPITI FAMILIARI: IGNOTI
 
K.H:  Può sedersi se vuole. (mi guarda sorpreso). Preferisci che ci diamo del tu?
P.B: Meglio grazie (si siede).
K.H: Perfetto. Prima di cominciare, sbrighiamo le questioni burocratiche: dunque, lei è Preston Bell, 16 anni, ruolo generalista. Dico bene?
P.B: Sì
K.H: Preston, questa è una telecamera che registrerà il nostro incontro e quelli successivi. Purtroppo non possiamo spegnerla perché il materiale registrato è di proprietà del governo. Ti disturba?
P.B: (sospira) Non saprei…
K.H: Cerca per quanto ti è possibile di ignorarla e di rispondere sinceramente.
P.B: Va bene.
K.H: Perfetto. Possiamo cominciare. Il mio nome è K.H. e sono il vostro, in questo caso il tuo, consulente psicologico per quest’anno. (P.B. annuisce). Dovresti parlarmi un po’ di te.
P.B: In che senso?
K.H: Raccontami un po’ chi sei, cosa ti piace, perché sei qui.
P.B: Ma è già scritto in quella cartella lì, no? (indica la cartella che ho in mano).
K.H: Le cartelle non dicono tutto Preston.
P.B: Ha ragione, mi scusi. E che non so cosa devo dire.
K.H: E’ la prima volta che vedi uno psicologo Preston?
P.B: Sì. Hanno messo questa cosa da quest’anno. Dopo che un ragazzo del plotone 7 si è suicidato.
K.H: Mi hanno accennato qualcosa. Ho saputo che era della tua età. Lo conoscevi?
P.B: Sì, più o meno. Eravamo in classe insieme. (Guarda l’orologio) Senta, possiamo parlarne un’altra volta?
K. H: Certo, non c’è problema. Ne parleremo un’altra volta.
P.B: Grazie.
K.H: Sembri un ragazzo molto gentile. Nel tuo gruppo devono volerti bene.
P.B: Sì il Dottore capo Greene mi ha nominato capo plotone.
K.H: Complimenti. È una grossa responsabilità. E cosa fa esattamente un capo plotone?
P.B: Gestisce l’ordine della casa, fa da tramite tra gli ufficiali e il plotone, sostiene il morale della squadra…cose così.
K.H: Dev’essere complicato vivere in una casa di quindici persone.
P.B: Sì, ma alcuni più grandi mi aiutano. E poi dovrò farlo solo per un anno.
K.H: (sfoglio le cartelle) Perché poi andrai via giusto?
P.B.: Sì. Questo è il mio ultimo anno. Poi i più grandi andranno in accademia fino ai 22 anni.
K.H: E ti dispiace lasciare il plotone?
P.B.: (arretra leggermente) Non so. Forse.
K.H.:  Da quanto tempo sei qui?
P.B.: Qui a Wellington Camp intendi?
K.H.: Qui in questo posto. Nell’area 51 in generale.
P.B.: Da quando sono nato, credo. Da quel che mi ricordo sono sempre stato qui. Però tanti sono come me.
K.H.:  In che senso?
P.B: (Guarda la telecamera, si guarda in giro) Ma l’ora non è già passata?
K.H: Abbiamo ancora un po’. Però va bene. Non è necessario che tu mi dica tutto subito. Qualche cosa la puoi tenere per te.
P.B: Preferisco.
K.H: Parliamo delle tue abilità e del tuo grado.
P.B: (appoggia i gomiti sul tavolo) Oh beh, sono generalista, che è il ruolo che danno ai capi plotone, ma prima ero picchiatore.
K.H: Cioè?
P.B: Ognuno qui ha un ruolo in base alle sue abilità. La specialità di picchiatore è legata a quelli che usano il proprio corpo come mezzo di trasmissione del potere. Hanno abilità di tipo difensivo e sono in grado di infliggere danni con il loro…sì insomma… “potere”.
K.H: il “potere”?
P.B.: sì, diciamo la nostra caratteristica. Noi preferiamo chiamarla così.
K.H: Intendi la forza?
P.B: La forza per me, ma non per altri.
K.H: Temo di non capire
P.B: è più facile da far vedere che da spiegare.
K.H.: Vedrò di capire meglio questo pomeriggio, perché da quel che ho capito ci sarà l’allenamento sul campo.
P.B.: Vedrà che sarà tutto più chiaro.
K.H.: (mi alzo e tendo la mano) Ad oggi pomeriggio allora.
P.B. Sorride e saluta.
Nota personale: il paziente dimostra di essere disponibile e aperto al dialogo. Restio a parlare delle sue origini e di come ha ottenuto il “potere”. Approfondire ragazzo plotone 7.
Attività pomeridiana in sintesi:
P.B. era in palestra a far sollevamento pesi. Il suo obiettivo è sollevare un carico complessivo di 100kg per braccia. Decisamente fuori dalla portata di un uomo ordinario. Mi ha spiegato a grandi linee in cosa consiste la preparazione militare della durata di 6 anni del blocco D, ma ancora non mi è del tutto chiara.
   
 
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