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Autore: LateNight_01    10/08/2017    3 recensioni
Ti sorrido con affetto e ti appoggio una mano sulla spalla cercando di confortarti -Resteremo insieme per sempre, te lo prometto-
Finalmente riesci a ricambiare timidamente il sorriso.
-Davvero?-
-Davvero-.
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Una breve fanfic su una delle mie coppie preferite! Nulla è canon, ma spero vi piaccia comunque :3
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri | Personaggi: Naomi Nakashima, Seiko Shinohara
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Naomi&Seiko
La mia Seiko


-Naomi?-
La notte sembra più buia del solito, quando la tua voce spezza all'improvviso quel silenzio che si era creato nella stanza. Mi sto ancora abituando al fatto che tu sia lì al mio fianco, mentre sono abituata a dormire da sola. Mi giro dalla tua parte, accennando un sorriso. Lo stretto spazio che condividiamo non ci lascia chissà quale ampia possibilità di movimento, ma va bene anche così. Avevi deciso che avresti dormito nel mio stesso letto, e così è stato. Non avevo alcuna possibilità di controbattere, nè tantomeno avevo voglia di farlo.
A volte mi stupisco di quanta impotenza io abbia di fronte a certe tue decisioni avventate, ma del resto "non si può cercare di contraddire Seiko", come ha detto un volta Satoshi con ironia quando gli hai intimato di "trattare bene la tua donna". E nonostante tu sembrassi più che seria in quel momento, non abbiamo potuto fare a meno di scoppiare a ridere. 
E poi, questa è la prima volta che vieni a dormire a casa mia... E stare in due nello stesso letto non si è rivelata un'idea così cattiva. Sento il calore del tuo corpo contro il mio, e il tuo respiro regolare mi mette quasi tranquillità. E' semplicemente bello sapere che ci sei.
Mi guardi per alcuni secondi come se fossi dubbiosa su chissà cosa, quando tutto d'un tratto ti sollevi seduta sul letto; Ora tuo sguardo è rivolto a qualche punto indeterminato della stanza. Non so cosa sia successo così all'improvviso. Abbiamo riso e scherzato fino a sfinirci, poi ci siamo messe sotto le coperte dandoci la buonanotte, col proposito di riposarci in vista del festival che si sarebbe tenuto la mattina seguente a scuola. I preparativi da fare erano tanti, e avevo più e più volte detto che se non ci fossimo addormentate presto non saremmo riuscite a svegliarci in tempo poi, e saremmo state costrette ad una corsa spericolata dell'ultimo minuto. Questa espressione aveva fatto ridere entrambe, e presto avevamo abbandonato tutti i nostri buoni propositi, come se non ce ne fossero mai stati.
Quando avevamo finalmente stabilito un silenzio tale da permetterci di dormire, sapevamo che nessuna delle due ci sarebbe riuscita. Si alternavano momenti di quiete assoluta a frasi e battute brevi e sconnesse, che inevitabilmente ci facevano scappare delle risatine.
Poi all'improvviso il silenzio si era fatto totale, al punto che riuscivo a sentire tutti i rumori della notte che entravano attraverso la finestra semichiusa. Avevo cominciato a pensare che forse ti stesse venendo sonno, mentre mi guardavi raggomitolata nelle coperte, probabilmente più pensierosa del solito. E ora, cosa c'è?
-Seiko, va... tutto bene?- chiedo io, abbastanza confusa e balbettante. Mi metto a sedere a mia volta, in modo che i nostri sguardi si possano incontrare, e tengo il mio fisso sul tuo. Stringi a te il cuscino che avevi definito "il più morbido dell'universo" appena un paio d'ore prima, e ora lo tieni come se ti servisse da scudo e averlo fosse questione di vita o di morte. Vedo nei tuoi occhi qualcosa che non avevo mai visto prima in te, e mi sento quasi impotente nel non sapere cosa sia. Non è tuo solito comportarti così, e comincia ad assillarmi l'idea che ci sia veramente qualcosa che ti preoccupa.
Dopo pochi istanti che a me sembrano millenni, rivolgi di nuovo il tuo sguardo nel mio.
-Quando cresceremo, e tu ti sposerai e avrai dei figli... Passerai ancora del tempo con me in questo modo?- Chiedi, esitante, con un velo di tristezza sul tuo volto sempre così giocoso e allegro. Anche adesso stai cercando di nascondere questa tua insicurezza dietro un sorrisetto forzato. Ma vieni tradita dal tono della voce, e non so perchè sembri quasi sul punto di piangere.
E' veramente questo quello che ti passa per la mente? Sento che c'è qualcosa che non va, qualcosa di più profondo e so che il pensiero ti sta tormentando, ma non riesci a farlo venire fuori.
-Oh, Seiko, certo. Siamo amiche dopotutto, no? E lo saremo ancora molto a lungo- Ti sorrido con affetto e ti appoggio una mano sulla spalla cercando di confortarti -Resteremo insieme per sempre, te lo prometto-
Finalmente riesci a ricambiare timidamente il sorriso.
-Davvero?-
-Davvero-.
Ti vedo arrossire leggermente, ma cerchi di nasconderti dietro il cuscino che stai ancora abbracciando. E' strano come, nonostante il buio quasi totale che avvolge la camera, i tuoi tratti delicati vengano risaltati così chiaramente dal pallore della luna. Per la seconda volta in tutta la giornata, mi ritrovo a pensare a quanto tu sia -oggettivamente e soggettivamente- bella.
Rimani in questa posizione per non so quanto tempo, e sento il tuo respiro quasi instabile soffocato dal cuscino. Sei chiaramente ancora nervosa, ma stranamente sento di non dovermene preoccupare più di tanto, sento che quello che mi vuoi dire me lo dirai appena sarai pronta, e al momento giusto. Ed è ora che, persa in questo ragionamento, comincio ad accarezzarti delicatamente i capelli con la stessa mano che ti avevo messo sulla spalla poco prima, quasi impulsivamente.
Il mio gesto ti sorprende, ma sembra anche calmarti un pochino. Vedo come una scintilla accendersi nei tuoi occhi che ora tieni fissi nei miei.
Ho la certezza che tu voglia, anzi, senta la necessità di farmi sapere qualcosa di così importante che arriva quasi al punto di opprimerti, di spingere da parte la spontaneità che ti caratterizza. Qualcosa che ti tieni dentro da tanto tempo, forse di cui ti vergogni, di certo vuoi che io lo sappia ma non sai quale sia il modo giusto di dirmelo. O magari non trovi semplicemente il coraggio per farlo.
Forse sei triste? Sei triste per qualcosa, ma non hai mai voluto sfogarti con me nè con nessun altro. Oppure, non so, potresti essere ferita, o arrabbiata? No, arrabbiata sicuramente no. Non è da te serbare rancore, e oltretutto non abbiamo neanche litigato...Cosa succede, Seiko? Cosa vuoi dirmi?
E' solo così, lentamente, che comincio a capire la verità su di te. L'ho probabilmente sempre avuta davanti agli occhi, ma solamente ora mi rendo conto di essere io quella che non ha mai avuto il coraggio di ammetterla, o perlomeno considerarla come una possibilità.
Quasi mi avessi letto il pensiero, chiami il mio nome ancora una volta. Ma questa volta sento che è diverso, c'è ancora più esitazione nella tua voce, e non solo quella. Dubbio, paura, ma anche voglia di dire quella frase una volta per tutte le volte che avresti voluto farlo.
-T...ti posso baciare?- balbetti infine, confermando ogni mia insicurezza.
Sento il mio cuore perdere un battito e poi accelerare all'improvviso, galoppandomi nel petto, e per qualche istante mi sento come congelata. Dentro di me avevo la certezza fosse questo, d'altra parte ero convinta che non sarebbe mai successo. Continuo a tenere i miei occhi nei tuoi e non ho intenzione di spostarli, non in questo momento, non dopo quello.
Ho sentito bene? Mi vuoi...baciare? Migliaia di domande cominciano a tormentarmi, ma è come se non riuscissi ad elaborarne nessuna. In questo momento sono concentrata su di te, su di te e basta. Il cuore continua a battermi all'impazzata, non sono neanche più sicura che stia seguendo un ritmo regolare, ma lo sento fin dentro le orecchie e su per la gola. 
So che dovrei darti una risposta, perlomeno. Ma nonostante mi stia sforzando di parlare, di dire qualcosa che non suoni completamente sbagliato, rimango a guardarti per un altro paio di secondi mentre le stesse domande continuano ad assillarmi senza darmi tregua.
-Perchè?- riesco solamente a sussurrare, con più facilità di quanto mi fossi aspettata. Mi rendo conto solamente quando abbassi lo sguardo per non sostenere il mio, di aver fatto proprio ciò che volevo evitare.
Non volevo lasciar intendere il mio stupore, nè alcun tipo di....disgusto nella mia domanda. Non c'è disgusto, nè rabbia, ma solo semplice curiosità. E probabilmente neanche quella, data l'ovvietà della risposta che sicuramente mi avresti dato. Ma forse ho fatto qualcosa di sbagliato, e ho ferito i tuoi sentimenti. Come si rimedia a questo? Nei momenti di silenzio che seguono spero solamente che non sia vero, e di non averti messa più in difficoltà di quanto non lo eri stata sicuramente poco prima.
Vorrei scusarmi con te, e darti una vera risposta. Ma nella mia testa frullano solo domande, domande, domande. E farei volentieri a meno di queste.
-Perchè ti amo- Dici infine, e rimango quasi più sorpresa dalla sicurezza con cui sei riuscita a confessarlo che dalla frase stessa. Inevitabilmente te ne penti subito dopo, e abbassi lo sguardo un'altra volta per nascondere il fatto che stai arrossendo di nuovo. Ora che te l'ho sentito dire, te l'ho sentito dire davvero, è come se qualcosa fosse scattato dentro di me.
Mi ritrovo ancora ad osservarti, a guardare quel viso che avevo visto tutti i giorni, ogni giorno della mia vita. Il pigiama che ti avevo prestato questa stessa sera e che sta così bene su di te nonostante sia di qualche taglia più grande; I tuoi lunghi capelli castani che di solito tieni in sempre in ordine, che ora sono spettinati e ricordano solo vagamente la forma dei boccoli che sei solita farti. E anche se ti ho guardato tante volte da sapere a memoria ogni singolo dettaglio di te, non credo di aver mai provato una sensazione così strana -e per me del tutto nuova- solamente standoti accanto.
Tra noi cala di nuovo quel silenzio che ci avrebbe messo terribilmente in imbarazzo solo pochi minuti fa, ma non adesso. Nonostante le domande continuino il loro via-vai nel mio cervello e il mio cuore vada ancora a mille, ora mi sembra tutto stranamente più semplice. E vorrei dirtelo, vorrei dirti che anch'io ti amo, anche se non so che tipo di amore sia e se riuscirà a durare. Vorrei dirti che va tutto bene, che non penso che tu sia pazza perchè, se abbiamo trovato il coraggio di ammetterlo solo adesso, probabilmente siamo pazze entrambe. 
Ma mi limito a metterti di nuovo la mano sulla spalla, e ti sento sussultare leggermente mentre i nostri occhi si incontrano un'altra volta. Sei sorpresa, sì, ma lo sono anch'io -è la prima volta in tutta la mia vita che mi sento in questo modo, che non so nemmeno come definire. Spaventata? Speranzosa? Felice? Ti tiro leggermente verso di me e tu non opponi alcuna resistenza, anzi sembriamo quasi coordinate, come due ballerini che si apprestano a fare il loro Pas de Deux alla fine dell'esibizione. Anche se per noi è solo l'inizio.
Mano mano che ti avvicino, sento un calore farsi sempre più intenso, non so nemmeno se provenga dal tuo corpo o dal mio. E' solo quando le nostre labbra si incontrano per la prima volta che mi rendo conto che se c'è mai stato un calore nella mia vita, uno spiraglio di luce, una certezza, quella sei sempre stata tu.
Chiudo gli occhi. E' così piacevole, dopotutto. Ho sempre pensato che la felicità fosse qualcosa di irraggiungibile, un'illusione, un'ingannevole fiaba, o un qualcosa di così lontano e remoto che io, sola con i miei singoli sforzi, non sarei mai riuscita a provare. L'ho pensato mille volte prima di questo momento, ma credo di non avere mai lontanamente immaginato che l'avrei trovata così.
Abbiamo passato praticamente tutta la nostra vita una accanto all'altra. Abbiamo affrontato mano nella mano momenti allegri, divertenti, difficili, tristi, e non posso fare a meno di chiedermi per quanto tempo tu abbia voluto dirmi quello che provi, e per quanto tempo io l'abbia negato. So solo che in questa notte stranamente luminosa, circondate da un piacevole silenzio, siamo riuscite a rompere ogni barriera che c'era in mezzo a noi. E ora più che mai vorrei fermare il tempo, nel desiderio che tutto possa rimanere così per sempre.
Concludiamo il nostro primo bacio dolcemente impacciato semplicemente abbracciandoci. Ed è abbracciandoci che riusciamo finalmente ad addormentarci non più di cinque minuti dopo, vinte dalla stanchezza e con un peso in meno da portarci nel cuore.
Mentre guardo il tuo sorriso ancora più bello sotto la luce della luna, con gli ultimi secondi di coscienza prima di cadere nel sonno, sorrido anche io con la consapevolezza che saremmo veramente state insieme per tutta la vita.
La mia Seiko.

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Angolo autrice: (Meh, autrice. Scrivo ogni morte di Papa e ho ancora il coraggio di definirmi tale). 

Comuuuuunque. Salve gente! Spero che qualche pazzo sclerato come me sia finito a leggere questa storia, e che non mi consideri più pazza del dovuto. Ma comunque my OTPs, my rules, e io continuerò a shippare yuri fino alla fine dei secoli. 

Okay, questa era piuttosto corta, ma suppongo di essere capace a scrivere solo storie corte e che provano ad essere intense (?). E siccome non ho abbandonato la mia grandissima carriera di scrittrice di fanfiction *fischi di sottofondo* eccovi a voi una cosa che ho sempre voluto scrivere, la coppia delle coppie (o quasi, dai, ammetto che gli ho dato una spintarella).

Un'altra cosa da dire è che questa scena del pigiama party è parzialmente tratta da CP: Book of Shadows, a cui mancava solo il bacio finale (T-T) Ma hey, io sono qui per questo. 

E' in arrivo un'altra serie di robe (sì, robe, sempre incentrate su Corpse Party) a cui sto attualmente lavorando e qualche storia originale. Spero che nessuno mi odierà.

Cos'altro dire? Non voglio fare le note finali più lunghe dell'intera storia come al mio solito, quindi spero solamente che vi piaccia nonostante io sia un po' arrugginita.

Alla prossima ;3

-bakajanai-

   
 
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