Fanfic su artisti musicali > Selena Gomez
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Autore: Ragazzaanonima    11/08/2017    0 recensioni
Tratto dalla ff:
" Lo vuoi capire?...sei solo una ragazzina "disse Harry
" Hai ragione una ragazzina....una stupida ragazzina che si è voluta fidare di te " dissi io correndo via.
In questa fan fiction, i 2 protagonisti sono Harry Styles e Selena Gomez.Si innamoreranno, ma il loro amore sarà proibito,e se poi verranno obbligati a lasciarsi cosa succederà?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Selena Gomez
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~~Sentii la porta aprirsi con un violento schianto, Harry entrò nell’ ufficio, quando incrociai il suo sguardo capii di aver fatto un enorme errore a chiamarlo.
< Cosa sta succedendo? > chiese Harry.
< La signorina qui presente stava guidando una moto che per precisare non era la sua e ciliegina sulla torta … è senza patente > disse il poliziotto schietto.
Harry non rispose, si limitò a trucidarmi con lo  sguardo.
< Ditemi quello che devo fare per farla uscire di qui >.
DOPO 2 ORE
Uscimmo, io con lo sguardo basso e lui ancora infuriato.
< Se ti ribeccano ti mettono dentro, dunque la prossima volta, se ti vengono in mente altre cazzate da fare, se fossi in te penserei un po’ anche alle conseguenze >
A quel punto scoppiai.
< Senti chi parla! Se sono finita in queste condizioni non è colpa mia! Chi è qui l’idiota che prima fa tanto il carino e poi fa lo stronzo? Chi è colui che mi ha ingannato? Chi è quel professore che mi bacia, mi dice cose dolci ma poi quando arrivano i guai si tira indietro? > urlai
< Non mi sono tirato indietro! > urlò anche lui.
< Sai che ti dico Harry … hai vinto te, non ce la faccio più, non ti voglio più vedere, so di essere una ragazzina … ammetto che speravo che dicessi davanti a Lucas che mi amassi, ma adesso basta, se ci tieni almeno un po’ a me non farti più veder… >
In tre falcate mi raggiunse e mi baciò, un bacio sofferto, mi fece quasi male, ma le sue carezze mi fecero dimenticare il dolore.
<  Scusa… hai ragione > disse scansandosi da me.
Mi girai, alcune lacrime mi scesero sulle guancie.
Perché tutto questo a me? Non mi poteva piacere uno che non fosse il mio professore? Uno che poteva dirmi “ ti amo ”?.
< Ti riaccompagno a casa > e questa fu la sua ultima frase in quella sera.

La notte non dormii e il giorno dopo a scuola Harry non mi degnò di uno sguardo durante la lezione ma quando suonò la campanella andai alla sua cattedra e lasciai una busta con dentro i soldi della cauzione. Non fece in tempo ad aprire la busta che io ero uscita. Khris mi evitava e ci stavo veramente male, avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno ma lei non c’era, ma la cosa peggiore era a casa, Lucas non mi lasciava un attimo da sola, mi aveva preso persino il telefono per controllarmi.
< Lucas stai esagerando > sbottai un giorno.
Non mi rispose, non mi guardò neanche.

Passò una settimana, fu orribile, non avevo fame,  non riuscivo a mangiare e quando lo facevo correvo in bagno a rigettare. Stavo male ma non volevo mostrarlo a nessuno, a casa mi chiudevo in camera e a scuola non parlavo con nessuno e finite le lezioni ero la prima a uscire da scuola. La cosa più brutta era il senso di vuoto che m perseguitava notte e giorno. Mancava una settimana e mezza a Natale e non ce la feci più a tenermi tutto dentro, avevo bisogno di Khris.
La prima lezione di quel giorno era letteratura così decisi di entrare in seconda ora e appena entrai a scuola vidi Khris sulle scale.
Corsi da lei e la fermai.
< Ti prego, ti prego ti prego ti prego… aiutami > .
< Cosa hai fatto? > aveva uno sguardo preoccupato.
< Non ce la faccio più > sussurrai.
< Fai paura Sel, andiamo al bagno >
Erano giorni che non mi guardavo allo specchio e quando entrai in bagno abbassai lo sguardo per non vedere il mio riflesso.
< Ho combinato un casino > e qui cominciai a piangere.
Khris mi abbracciò.
< Ssssh … risolveremo tutto >
< No, non si risolverà niente, mi sembra di essere tornata a Zayn > e il mio pianto diventò isterico.
< Senti Sel chiamo un’ambulanza >
< No, sto bene > urlai
< Non stai bene, non te ne rendi conto, sei troppo magra, si vede che non dormi e adesso stai andando in iperventilazione > urlò anche lei.
È vero, non riuscivo a respirare, la vista mi si era appannata e mi formicolava tutto il corpo.
Pensavo di essere sveglia, sentivo Khris che urlava il mio nome, ma evidentemente non lo ero.
Sentii la sirena dell’ ambulanza, mi sentii sollevare e sentii persone intorno a me che mi sollecitavano a svegliarmi, ma io ero sveglia, avevo gli occhi aperti, riuscivo a vedere le persone davanti a me.

L’ambulanza si fermò davanti l’ospedale
Sentii medici e infermieri urlare da tutte le parti, io sulla barella non riuscivo a muovermi, mi avevano legato e l’unica cosa che riuscivo a fare era inclinare di poco la testa.
Passammo davanti a delle stanze, e poi il tempo si fermò, la mia vista tornò limpida.
Finalmente lo rividi.

POV HARRY
Finalmente la rividi.
Era passata una settimana che non guardavo i suoi occhi, il suo sorriso e mi mancava, mi mancava osservare come prendeva appunti durante le lezioni, mi mancava la strana smorfia che faceva quando non sapeva rispondermi, mi mancava il modo in cui si toccava i capelli quando era imbarazzata; in una settimana mi sono ritrovato a notare tutti quei particolari a cui prima non facevo attenzione.
Quando passò su quella barella pensai di avermela sognata, quella non poteva essere la mia Sel, involontariamente mi alzai da quel maledetto letto e  sentii un dolore fortissimo al costato.
Arrivò subito l’infermiera nella stanza.
< Ragazzo  deve tornare sdraiato, è pericoloso alzarsi >
< Voglio sapere chi è quella ragazza che è passata >
< Non posso dirglielo, mi dispiace >
< Chi è? > urlai
< Non mi obblighi a chiamare altri infermieri >
Mi staccai la cannula dal polso, feci un passo anche se barcollando e mi avvicinai alla donna.
< La prego >
L’infermiera sospirò.
< Mi promette che se le faccio sapere il nome della ragazza si rimette al letto? Le potrebbe venire un’emorragia interna >.
Annuì e andai a sdraiarmi.
La donna mi si avvicinò e mi ricollegò alla flebo.
< Selena Gomez >
Il mio cuore si fermò.
< C-come? No, non è possibile Perché sta qui? > sussurrai.
< Purtroppo non so molto, forse si trova in coma. Non penso che sia qualcosa di estremamente grave > .
< La devo vedere > .
< No, non può >.
< La colpa è mia, la prego, le giuro che non farò più storie per i farmaci, li prenderò senza oppormi, mi farò tutti gli esami che esistono a questo mondo… ma la prego la devo vedere >
< Facciamo un altro patto, se ora parla con lo psicologo senza offenderlo e rispondendo alle sue domande più avanti potrà vederla >
Feci una smorfia, odiavo quello psicologo, non avevo problemi mentali, ne ero sicuro… ma dovevo rivedere Sel.
< Affare fatto > affermai.
Mi portarono dal dottor Carry.
< Harry, hai intenzione di collaborare oggi? > mi domandò mettendosi meglio i suoi occhiali sul naso.
< Purché faccia presto >.
< Perché vuole vedere quella ragazza? >.
< Ne ho bisogno, devo risolvere un problema >.
< Che tipo di problema? >.
Non sapevo come rispondere, mi sentivo uno stupido.
< Io non riesco ad amarla > .
< Okay, facciamo un passo indietro…. parlami dei tuoi genitori >
Passai una mezz’ora buona a parlare, a raccontare il rapporto che avevo con la mia famiglia, il mio lavoro, i miei amici, la mia adolescenza e non lo avrei mai ammesso ma dopo tutto quel tempo a raccontare la mia storia mi sentii meglio.
< Lei  ama quella ragazza > affermò interrompendomi mentre gli raccontavo di quel giorno in cui Lucas beccò Sel e me.
< Come scusa? >.
< Sel, la ragazza, lei la ama > .
< No, non ne sono sicuro > ero triste a dire quelle parole.
< Vede Harry, lei ha paura, una paura folle, i suoi genitori erano freddi con lei e adesso lei non sa come gestire il suo primo sentimento di amore vero >.
< Ma come posso capire se la amo? > mi misi le mani tra i capelli.
< La pensa continuamente, farebbe di tutto per lei… non sia stupido ragazzo, ama follemente quella ragazza, ora vada a vederla >.
Mi alzai e riflettei sulle  sue parole, avevo paura? Cazzarola se ne avevo!
Andai verso la porta.
< Harry, faccia attenzione, lo sa che quel che sta facendo è illegale, cerchi di risolvere questo problema > mi disse prima di salutarmi.

Andai verso l’infermiera, camminando zoppicando aiutato dalle due stampelle.
< Ora posso vederla? > chiesi.
< Si, la ragazza è in coma… prova a parlare con lei, forse però riesce a sentirla >
Mi si bloccò il battito cardiaco, la mia Sel era in coma.
Entrai in stanza e la vidi, era pallida, dimagrita e aveva un colorito grigiastro che non prometteva niente di buono.
Mi misi seduto su una sedia vicino al letto, le presi la mano un po’ fredda e le baciai le nocche.
< Scusa, scusa, scusa, scusa… non te lo meritavi. Sono un stronzo, non dovevo provarci con te, eri una mia alunna, e un professore non dovrebbe provarci con la sua alunna. Sai, oggi ho parlato con uno psicologo, ho capito perché non ti ho detto ti amo, io non ho mai amato nessuno, neanche mia madre…  e ho paura, se ti amo e poi tu te ne vai? Se poi non sopporterai i miei difetti? Quando ti sveglierai io non posso stare qui con te,non posso vedere i tuoi occhi, cederei, tu meriti molto di più, spero che un giorno troverai qualcuno che ti ami la metà di quanto ti amo, Sel  sono innamorato di te,mi piaci, mi piaci persino quando fai le cazzate >.
Chiusi gli occhi e appoggiai la testa al letto, delle lacrime che non riuscii a trattenere uscirono dai miei occhi.
< Io penso di amarti, mi ripeto di no, che non mi piaci… ma io lo so che sei l’unica che mi è entrata dentro >
Alzai la testa e vidi quei suoi occhi che amavo e che  in quel momento erano pieni di lacrime.
< Ma non eri in coma? > domandai .
Scosse la testa, quella bastarda dell’infermiera mi aveva mentito.
< No, stavo dormendo, i dottori mi hanno ripreso in tempo in tempo, Harry… >
La abbracciai, mi faceva male tutto ma non mi importava.
< Cosa hai fatto? > mi chiese.
< L’altro ieri ho avuto un incontro e ho fatto schifo > .
Mi accarezzò il labbro spaccato, la guancia livida e asciugò le mie lacrime.
< Sono un disastro > affermai con un sorriso amaro.
< Siamo, siamo un disastro >
La baciai e quando venne l’infermiera ancora la stavo stringendo tra le braccia.
<  Lei è una stronza > dissi all’infermiera.
< Questi giovani d’oggi, fai loro un favore e in cambio ti insultano >.
< Sa che le dico Mrs Denny … devo cominciare a pensare al regalo di Natale che le devo fare >mi alzai e abbracciai l’infermiera Denny.
Il giorno seguente io e Selena uscimmo mano nella mano ma ad attenderci  fuori c’era qualcuno.


Spazio autrice: ma quanto può essere sdolcinato qesto capitolo? Oggi dopo tanto tanto tanto tempo ho avuto la giusta ispirazione per scrivere un nuovo capitolo. Vi prego di commentare questo capitolo per capire se vi sta piacendo cosa e come scrivo. Spero a presto Ely.

  
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