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Autore: _Winter_    11/08/2017    1 recensioni
{Nagumo X Suzuno... forse un po' OOC} {AU: USA 1950s-1960s per questioni di trama i nomi saranno quelli europei}
Claude Beacons è un bambino di dieci anni della Louisiana, stato in conflitto tra la comunità bianca e quella dei creoli e afroamericani. E' un bambino estremamente vivace che vive da solo con la madre nella periferia di New Orleans vicino alle paludi del Bayou.
Bryce Witihngale è un bambino come Claude, della stessa età ma che vive nella caotica New York. Figlio di un industriale di fama nazionale e benestante, tuttavia è privo di amici a causa del suo carattere distaccato.
I due ragazzini sono in tutto e per tutto diversi, lontani centinaia di miglia.
Tra nord e sud gli Stati Uniti d'America erano uniti solo dal nome eppure a legarli sono una serie di lettere che si scambiano due ragazzini di dieci anni ogni settimana.
Genere: Avventura, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Bryce Whitingale/Suzuno Fuusuke, Claude Beacons/Nagumo Haruya, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO 1 - La prima lettera


Periferia di New Orleans, 1955...

Un bambino dai capelli rosso fuoco tornava a casa dopo una lunga giornata di scuola, deve percorrere un miglio di strada ogni mattina per andare in classe e uno ogni pomeriggio per tornare.
Era primavera e faceva caldo, a dir la verità anche durante l'inverno il tempo era mite e non si pativa il freddo.
Arrivò a casa, una semplice villetta di due piani verniciata di bianco e con un ampio giardino, tipica del suo tempo.
Salutò la madre con la quale viveva, il padre era un pilota della US Navy e non lo vedeva da cinque anni, da quando era parito per la Corea nel 1950. La madre non faceva altro che dire al proprio figlio che il suo papà doveva rimanere lì per lavoro.
La semplice casa era rallegrata da gioioso ritmo jazz tipico di New Orleans che proveniva da un giradischi, un brano leggero e spensierato ma che scaldava l'atmosfera di quella casa.
Il ragazzino si piombò subito nella propria camera da letto e prese carta e penna. 
Il compito che gli era stato assegnato era di scrivere una lettera per un ragazzo della sua età che viveva a New York. 
La sua maestra di fatto aveva instaurato un rapporto di amicizia con alcuni insegnanti di una scuola elementare a Manhattan e da questa amicizia era nato un progetto. L'aveva soprannominato con non troppa fantasia "Amici di penna" ed era proprio questo ciò su cui si basava il progetto.
Agli studenti era dato un indirizzo di un loro coetaneo e dovevano scambiarsi delle lettere imparando a scrivere bene e per poter confrontare la vita degli stati del nord con quella degli stati del sud.
Dopo un attimo di esitazione su cosa scrivere intinse il pennino nel calamaio e iniziò a tracciare delle lettere grandi e infantili:

"29 marzo 1955
Caro Bryce Withingale,
che nome buffo che hai! Io mi chiamo Claude Beacons ho dieci anni e ho capelli rossi che non riesco a pettinarmi e occhi gialli.
Tu quanti anni hai? La maestra mi ha solo detto come ti chiami e dove vivi.
Io vivo a New Orleans ma fuori dalla città, sono vicino alla campagna e alla palude del Bayou. Mi piace vivere, fa sempre caldo anche se piove molto, anche il Bayou è bello, una volta ci sono andato con mio padre con una barca. Lì nella palude l'acqua non è mossa perché è la fine del fiume Mississipi ma ci sono gli alligatori! 
Tu cosa mi racconti? Com'è New York? E' vero che ci sono palazzi che così alti che non si vede il tetto?
Ti saluto, con affetto
Claude Beacons

P.S. spero diventeremo buoni amici!"


Era la prima volta che il giovane Claude scriveva una lettera e per di più ad uno sconosciuto.
Imbustò la lettera e ci appiccicò un francobollo scrivendo poi a lettere chiare l'indirizzo di New York.
La imbucò il giorno stesso.
La lettera viaggiò per centinaia di miglia fino a giungere nella ben più grande e caotica Manhattan tra i colossali grattacieli e i taxi che corrono sulle strade carichi di passeggieri.
Venne consegnata di prima mattina nella cassetta delle lettere di un condominio in centro. Il palazzo si affacciava su uno dei simboli della città, il Chrysler Building il tempio dell'Art Dèco e dei "ruggenti anni 20" ormai passatti da oltre vent'anni.
Era passata una settimana esatta da quando era stata imbucata la lettera. 
Era martedì cinque aprile, Bryce era appena tornato da casa e ascoltava le notizie alla televisione accanto al padre, Witihngale Senior, squalo della finanza e imprenditore di grande successo. Egli teneva all'istruzione del ragazzo tanto da fargli ascoltare quotidianamente il notiziario televisivo. 
Quel giorno il notiziario era estremamente noioso, si parlava solo delle dimissioni di Winston Churchill come Primo ministro della Gran Bretagna e lo schermo della TV era tappezzato di fotografie dell'ex ministro.
La signora Witihngale arrivò con una busta in mano a rompere la noia.
-Bryce, c'è una lettera per te... viene da New Orleans?- domandò stupita la signora Witihngale leggendo il destinatario della busta.
-Sì è mia, te ne avevo parlato del progetto organizzato dalla scuola...- rispose il figlio prendendo la busta.
-New Orleans? Piuttosto lontano, probabilmente sarà il figlio di qualche coltivatore di riso e fagioli rossi, fossi in te non manterrei lo scambio di lettere più a lungo del necessario- intervenne il padre mentre accendeva una sigaretta.
-Da quello che ne sappiamo potrebbe essere il figlio di un jazzista famoso quanto Louis Armstrong o del proprietario dei campi di riso e fagioli rossi che dicevi...- disse la moglie.
-Touché... in ogni caso è meglio che tu risponda quanto prima, non è buona educazione far aspettare qualcuno e soprattutto se è un compito della scuola- concluse il padre.
Il ragazzo aprì la busta e lentamente lesse il contenuto della lettera.
-E' un tipo curioso, in effetti c'è da aspettarselo per uno che adora stare in una palude e sembra... simpatico...- pensò.
Bryce non era noto per la sua allegria e di fatto non aveva molti amici. Anche lui prese un foglio e una stilografica che usava a scuola. 
La sua calligrafia era più elegante rispetto a quella sgraziata e infantile di Claude e iniziò a presentarsi nel modo più cortese tuttavia cercando di non far trasparire quel gelido velo di distacco che lo caratterizzava.

" 5 aprile 1955,
E' un piacere conoscerti, Claude, devo dire che anche il tuo è un nome un po' strano... è un nome francese... comunque anche io ho dieci anni come te. Ho i capelli bianchi e gli occhi azzurro ghiaccio, gli stessi di mia madre. I miei genitori sono i proprietari del gruppo Witihingale e quindi possono permettersi di vivere a Manhattan in uno di quei grattacieli che hai detto tu. Non abbiamo paludi ma strade affollatissime e trafficate. 
Tra le cose che preferisco di più qui sono la Statua della Libertà e Central Park, l'unico luogo tranquillo di questa città.
Purtroppo non ho molto tempo per scrivere ma mi auguro anche io che noi possiamo diventare buoni amici.
Un saluto,
tuo Bryce Witihngale"


Il ragazzino lesse più volte la lettera, era tentato di stracciare il foglio e riscrivere tutto dall'inizio. Non sembrava per niente la lettera di un bambino e forse Claude l'avrebbe preso per uno di quei ragazzini snob e figli di papà che devono mettersi in mostra dimostrando quanto sono bravi.
Dietro quel foglio Bryce poteva essere chiunque tuttavia decise che sarebbe stato sè stesso anche sulla carta, abbastanza distaccato anche se ciò era un rischio. Lo scambio di lettere sarebbe potuta essere l'occasione di farsi un vero amico anche se a distanza.
Parlandoci insieme il ragazzo poteva risultare antipatico, ma forse con le parole scritte su un semplice foglio bianco poteva sembrare un ragazzo migliore e più socievole.
Alla fine prese una busta e richiuse la lettera proprio come fece Claude una settimana prima.
Chissà che cosa ne avrebbe pensato il ragazzino del Bayou della sua lettera...
  
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