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Autore: NikkyBabbans    12/08/2017    2 recensioni
Song-fic
Continuazione di "Nenkan o Tōshite" (la cui lettura io consiglio prima di questa, ma voi siete liberi obvs)
Dal testo:
"Ed i giorni passano così, ognuno uguale al precedente e a quello che lo seguirà ad ogni alba, senza sapere niente di te, senza sapere quando, o se, tornerai a casa, ancora una volta.
...
Per anni non hai saputo darmi di più, hai tentato di uccidermi tante e tante volte, sei scappato da me tante volte quante ti ho trovato e poi ritrovato ancora e ancora..
Probabilmente il tuo mondo non è fatto di altro: di fughe, di rincorse, di vendette e di parole lasciate a metà."
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Precisazioni:
Song-fic, ispirata alla canzone "Dopotutto" di Federica Carta.

https://www.youtube.com/watch?v=Qf8n-AAHuCs
Ci si legge sotto ^///^
 
Kekkyoku


 


Io resto ancora qui
Tra vuoto e libertà
In questo letto
Perdersi è un’abitudine
 Ormai è diventato il mio rifugio, questa casetta fuori da Konoha, dove ti ho portato quel giorno, chiedendoti altri 5 minuti prima di partire.
Speravo che vedere quel posto ti avrebbe ricordato che avevi un motivo per tornare: me.
lì ti ho detto tutto: ti ho detto cosa provavo, cosa volevo e tu non ci hai pensato due volte.
Ti sei avvicinato a me, mi hai accarezzato il viso, mi hai scostato una ciocca bionda dagli occhi, mentre io ti ho aperto la fibbia del mantello, il quale è scivolato con naturalezza giù dalle tue spalle, senza opporre alcune resistenza.
E.. niente. Ci siamo semplicemente amati come avremmo sempre voluto fare, fin dalla prima volta che ti ho ritrovato in quel covo.
Adesso stare in questo letto da solo è deprimente, quando dovrei essere al settimo cielo, ma non lo sono, mi perdo nei ricordi del tuo profumo, della tua pelle, dei tuoi baci, delle tue spinte e mi dico che è andata come doveva andare..
Ti ho fatto una promessa e non l’ho mantenuta, ma neanche tu lo hai fatto, e quindi domani io mi sposerò, ti avrei voluto al mio fianco, ma non so dove tu sia, non so dove tu ti nasconda e, forse, arrivati a questo punto non voglio neanche saperlo.
Adesso che tu non ci sei
Io non so più che farmene
Di questa vita in ordine
Però a volte ci penso: penso a cosa io stia facendo qui, senza di te, senza il tuo amore, soffocando quello che provo, e mi chiedo cosa vivo a fare.
Ho una vita normale: vado in missione, torno, vado alle terme, mangio il ramen, ho una fidanzata che mi aspetta e degli amici che mi vogliono bene; ma, a volte, mi chiedo cosa io possa farmene di questa vita in ordine senza di te, adesso che tu non sei, di nuovo, qui al mio fianco.
Giorni muti
in fila
su quel calendario
Ed i giorni passano così, ognuno uguale al precedente e a quello che lo seguirà ad ogni alba, senza sapere niente di te, senza sapere quando, o se, tornerai a casa, ancora una volta.
Quel calendario ha girato troppo velocemente, ogni mattina segno un’altra x sul giorno precedente per ricordarmi che neanche quel giorno ho avuto tue notizie e quindi ricomincio da capo, continuando questa logorante routine tutte le mattine.
Quei giorni non mi dicono niente, sono come muti, messi lì in modo monotono senza alcun senso, senza il senso che gli avresti dato tu.
Io che fisso questo cielo blu petrolio
Ma resto ancora qui
Perché la verità
E’ che lo voluto perderti
Sopra il letto di questa casetta c’è un finestrella, rimango ad osservare il cielo da essa quasi per tutta la notte a volte: tutti dicono che non c’è mai stato un cielo così bello come ora, in tempo di pace, ma la verità è che, per me, è come se fosse spento, una specie di color petrolio che mi divora l’anima ogni secondo, che sembra volermi cadere addosso, come il peso della tua lontananza.
Ma me lo merito, perché la verità è che sono io l’artefice di tutto questo, mi sono innamorato di una donna, di Hinata, non so come sia successo, ma è capitato, non l’ho voluto io.
In un momento in cui avevo quasi perso completamente la speranza che tu potessi tornare e che mi sarei dovuto rassegnare ad aspettarti per sempre, lei è comparsa e mi ha ridato vita - per un attimo - quando mi sono risvegliato da quel dolce sonno era troppo tardi: la data era fissata, gli amici erano stati avvisati, il tempio era stato prenotato e i suoi familiari hanno cominciato a fare i pellegrinaggi a casa sua per farle le congratulazioni, mentre tutti quelli che mi fermavano per strada mi stringevano la mano e mi dicevano che ero un uomo fortunato.
È stata colpa mia.
Dopotutto è stato bello averti accanto
Pensare che sarebbe stato in eterno
Viaggiare sempre e solo con il cuore spento
Illudersi ancora tu stessi cambiando
Ma nonostante tutto, dopotutto quello che è successo, io conservo ancora i ricordi delle sensazioni che mi percuotevano mentre facevamo l’amore per la prima volta, la consapevolezza che sarebbe stato eterno quel momento, che noi saremmo durati in eterno, che niente avrebbe potuto dividerci un’altra volta.
Invece tu una volta in viaggio hai spento il tuo cuore, ti sei dimenticato di me, sei andato a puttane, hai avuto altre donne e altri uomini, hai ucciso altre persone quando non era strettamente necessario, come mi avevi promesso, hai mandato a puttane il mio cuore, la nostra unica volta insieme.. mentre io fino all’ultimo mi illudevo che tu fossi davvero cambiato.
Ma non sapevi darmi poi più di così
Poi sono diventato consapevole della verità, o meglio, mi sono auto convinto che quella fosse la verità: che non mi avresti mai potuto dare più di quello che mi avevi già dato, una scopata.
Questo è quello che mi sono raccontato quando ho cercato di andare avanti, di dimenticarti, che non mi avresti mai potuto dare di più.
E con questa bugia nel cuore domai dovrò andare a sposarmi

 
Le cose che non hai hanno mai pietà
Ti vengono a cercare senza darti tregue e tu
Sei un bersaglio facile
Ora sono sposato, sono passati anni, non sono più tornato in quella casetta nel bosco; adesso ho una moglie dolcissima e due figli bellissimi, tutto ciò che ho sempre desiderato, o quasi.
La verità è che quando sei felice la tua mente, in un modo terribilmente masochista, deve ricordarti tutte le cose che non hai, che non puoi avere, che hai perso, ti ricorda tutto ciò per cui dovresti essere triste, frustrato e per cui dovresti piangere.
Sono dei predatori, ti danno la caccia senza lasciarti tregua, senza farti respirare, o peggio, ti danno un attimo di pace, poi tornano più feroci e tu sei alla loro mercé, senza speranza: un bersaglio facile a loro disposizione.
La notte fa confondere
Anche l’oro con la polvere
La notte è il momento peggiore: mentre sei nel letto, accanto alla donna che ami, o che pensi di amare, con cui hai dato alla luce due creature meravigliose, quei demoni tornano alla ribalta: ti si palesano davanti, ti accerchiano, cercano di azzannarti, di farti crollare su te stesso, cercano di farti ammettere quello che hai sotterrato sotto macigni di bugie e autoconvinzioni, solo per mettere la coscienza a posto.
Poi il peggio è quando nel bel mezzo del tuo incubo senti il piccolo piangere e ti alzi, perché tanto sei già sveglio, lo prendi in braccio e te lo accoccoli al petto, guardi la sua testolina poco sotto il tuo collo e il biondo dei suoi capelli si perde, svanisce nel giallo di dune di sabbia, dove ti immagino camminare, oppure quando è la piccola a piangere il blu dei suoi capelli diventato il cielo scuro che tu stai osservando da sotto un albero, o dalla finestra di qualche remota  e sconosciuta stanza e allora si, mi sento male, perché non vedo i miei figli, vedo delle ancore che non mi salvano dalla corrente, ma che mi portano in profondità senza che io possa fare niente per risalire.
L’orologio gira solo al contrario
E fa risalire tutto questo buio
Poi durante il giorno evito di guardare l’orologio perché ho paura che mi dica che è arrivato il momento di andare a letto e di ricominciare tutto daccapo, un’altra volta, e quindi non lo osservo, ma quando lo faccio mi sembra che torni indietro, a quel fottuto pomeriggio in cui ci siamo amati, ed io so che lì eri sincero, ma l’incantesimo si è rotto quando siamo usciti di lì, quando siamo tornati alla realtà e abbiamo preso strade opposte.
E quando ci ripenso il magone di emozioni e sensazioni torna, come quando d’inverno cala il buio improvvisamente divorando la luce del sole che resta con te solo per poche ore.
Ma resto ancora qui
Perché la verità
E’ che lo voluto perderti
Ma non posso voltare le spalle alla realtà, anche se vorrei farlo, perché tutto questo è colpa mia e quindi farò quello che è giusto: resterò accanto alla mia famiglia,ogni giorno farò il mio dovere come padre e come marito, come Hokahe, mi prenderò la responsabilità di averti voltato le spalle, senza una spiegazione, di averti deluso, di averti perso, perché ho voluto perderti.
È stata colpa mia.
Mah, dopotutto è stato bello averti accanto
Pensare che sarebbe stato in eterno
Viaggiare sempre e solo con il cuore spento
Illudersi ancora tu stessi cambiando
Non sapevi darmi poi più di così
La verità però è che non rimpiangerò mai di averti amato e, segretamente, anche da me stesso, di continuare a farlo: di amarti in maniera incondizionata, superando tutti i tuoi errori e i tuoi tradimenti, perché è questo che ho sempre fatto e che non riesco a smettere di fare. È stato così bello averti accanto, ho pensato che sarebbe stato per sempre quella volta, che avremmo solcato insieme l’eternità, ma tu partendo hai spento il mio cuore e con quel blocco mi hai fatto partire per ogni missione, ho ucciso anche io persone che non dovevo, solo perché ero arrabbiato: ero arrabbiato con me stesso per amarti, perché continuavo a ripetermi che saresti cambiato, che eri già cambiato, ma mi stavo solo illudendo.
Adesso so che non avresti potuto darmi niente di più, perché non ne saresti stato in grado; niente se non il ricordo di quel giorno che nonostante tutto è sempre vivo nella mia mente, come il sapore della tua pelle e la sensazione di vuoto quando te ne sei andato senza voltarti.
È meglio a volte arrendersi che ricominciare
È meglio a volte perdersi per non tornare
Ti sento addosso
Ma non è lo stesso
Col tempo ho capito che mi sarei dovuto arrendere a quello che stava succedendo per non cadere vittima di quei pensieri e ricominciare a torturarmi con i mille se e i mille ma che mi hai lasciato;
Col tempo ho capito anche che perdersi tra le braccia di Hinata mi dà sollievo dal mio dolore, a volte mi aiuta a fare in modo che tu non possa tornare nella mia mente a torturarmi.
Però poi torni e ti sento addosso, mentre mi sovrasti, mentre mi ami, mentre fai l’amore con me, come quel giorno, in quella casetta dimenticata, senza niente e nessuno che potesse dividerci o dirci cosa era giusto o sbagliato.
Non avevamo responsabilità su nessuno se non su noi stessi e siamo stati tanto stupidi da non cogliere la palla al balzo: ognuno ha continuato per la sua strada, nonostante quello avesse cambiato tutto, ma noi non siamo stati abbastanza furbi, o temerari, da capirlo.
Non riesco più a capire se sto meglio adesso che sto male
Lo ammetto, pensavo che sarei stato meglio dopo averti lasciato alle spalle, dopo essermi sposato, dopo aver messo su famiglia, ma la verità è che non lo so: io sto male, per tutte le ragioni che ho elencato prima, per tutto quello che provo nello stare lontano da te; ma ci sono anche quei meravigliosi momenti in cui io vedo solo loro e tu per un po’ mi lasci in pace, però quando anche questi passano io ricomincio a stare male ed è così all’infinito.
Se penso a te sto male, se sto con loro e per un attimo mi dimentico di te mi sale quasi un senso di colpa e non capisco in quale dei due momenti io stia meglio o peggio..
Dopotutto è stato bello averti accanto
Pensare che sarebbe stato in eterno
Viaggiare sempre e solo con il cuore spento
Illudersi ancora tu stessi cambiando (x2)
Ma non sapevi darmi poi più di così
Ma ancora, per l’ennesima volta, non riesco a pentirmi di averti amato, di amarti, di aver pensato che tra noi sarebbe stato eterno, che anche dopo la morte saremmo rimasti insieme, ero convinto che la mia vita sarebbe potuta svolgersi solo al tuo fianco, tra le tue braccia, nel calore dei tuoi baci.. e invece guardami: sono un idiota.
Sogno ancora quel viaggio che non abbiamo fatto.. se solo ti avessi detto si e fossi partito con te
Hai ragione tu, teme, sono soltanto un dobe, che non riesce a capire qual è la cosa migliore per sè e che pensava di poter decidere per entrambi..
Se solo fossi venuto con te; se solo avessi spento il mio cuore verso Konoha e acceso senza remore la parte che ti era dedicata.. che ti è dedicata.
E invece no, ho preferito continuare ad illudermi che saresti tornato, che stessi cambiando, che mi amassi come io amavo te.
Quando mi hanno detto tutto quello che avevi fatto, quando non ho ricevuto neanche un tuo messaggio, nemmeno un fottutissimo “sono vivo” lì il mio amore ha vacillato, sono stato debole ed ho lasciato che tutto andasse a puttane..
E, come ho già detto, mi sono convinto che quello che era successo in quella casetta sperduta fuori da casa nostra fosse tutto quello a cui potessi aspirare da te.
Ma non sapevi darmi poi più di così
Per anni non hai saputo darmi di più, hai tentato di uccidermi tante e tante volte, sei scappato da me tante volte quante ti ho trovato e poi ritrovato ancora e ancora..
Probabilmente il tuo mondo non è fatto di altro: fughe, rincorse, vendette e parole lasciate a metà, promesse infrante.
Non sapevi che cosa volesse dire amare, e probabilmente non lo sai nemmeno ora, perciò non avresti potuto darmi altro, se non quella scopata.




Nikky's corner:
Salve a tutt*!! :D
Finalmente sono riuscita a finire questa storia che era in cantiere già una settimana dopo Nenkan, ma c'era seriamente troppo caldo per mettersi al pc, quindi ho approfittato della prima serata di fresco per finire e pubblicare :3
Come vi sarete accorti, la prima e la terza immagine sono le stesse in entrambe le storie, semplicemente perchè le trovato azzeccate e non avevo voglia di rimettermi a cercare immagini per ore (e poi trovo che particolarmente l'ultima mostri bene l'ambiguità della storia che queste due S-fic hanno creato).
Anyway,
Ho messo la nota OOC perchè la trovavo doverosa: qui Naruto è molto rassegnato, rimuginoso (?), l'esatto contrario si Sas'ke nel suo POV, il quale è molto arrabbiato e agguerrito, semplicemente ho descritto lo stato d'animo che le canzoni mi hanno trasmesso e per me tutto è in perfetta linea con quello che ho immaginato e che spero di riuscire a mettere nero su bianco in un'ipotetica long a cui sto pensando (non vi do niente per certo e tanto meno in tempi brevi, vorrei prima terminare Kokoro, la quale giace lì abbandonata *sigh*)
Con questo credo di aver detto anche troppo ^^'
Spero che la storia vi sia piaciuto e sono aperta a tutte le critiche costruttive vorrete darmi (abbiate pietà)
Vostra, Nikky

 
   
 
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