Maledetto quel giorno. Maledetta quella guerra. Maledetto quel preciso posto. Maledetto Rookwood. Subito dopo aver visto il corpo di Fred, ricordo di aver sentito il mondo crollarmi addosso. Del periodo subito dopo il funerale ricordo veramente poche cose. Ad esempio ricordo benissimo il dolore, il senso di vuoto che provavo ogni minuto. Ricordo in maniera perfetta gli incubi, le notti passate a piangere. Mi sentivo dilaniato dal dolore, incapace di reagire. Per un periodo abbastanza lungo passai giornate intere chiuso in casa a girovagare come un animale impazzito. In diversi avevano provato a risvegliarmi dal mio torpore, Ron, Charlie e anche Angelina, senza però riuscire ad ottenere niente. L'unico capace di capire vagamente cosa provassi era Lee Jordan, perché lui era l'unica altra persona che mi conosceva più profondamente di tutti. Sfortunatamente questo evento non aveva colpito soltanto me in maniera così forte: anche mia madre stava come me, forse persino peggio. Dopo ciò che era successo a Fred non è stata più la stessa. Aveva iniziato a controllare l'orologio con i nostri nomi sempre più spesso, per essere certa che nessun'altra lancetta potesse sganciarsi e cadere a terra. Si era fatta meno autoritaria e molto più silenziosa. Per qualche anno continuò a fare dei maglioni anche per il mio gemello, quasi come se volesse convincersi che non era cambiato nulla da quel 2 maggio. Quando dopo parecchi mesi riaprii il negozio facendomi aiutare da Ron, ripresi a fare qualche scherzo in casa per provare a tirarle un po' su il morale ma ormai non c'era niente da fare per smuoverla, non si arrabbiava né borbottava più dopo i danni che creavo. Anzi, sembrava che alcune cose le fossero invisibili. Ma la cosa peggiore era che le capitava di chiamarmi Fred. Ma io non avevo la forza di dirle niente, perché tutte le volte che lo nominava sentivo lo stomaco chiudersi e riaffiorava un dolore fortissimo al petto come se avessi avuto una ferita a cui si aprono i punti, il cervello si ovattava e ovviamente mi spariva del tutto quell'accenno di sorriso che con tanta fatica ero riuscito dopo lungo tempo a rifare. Maledetto quel giorno. Maledetta quella guerra. Maledetto quel preciso posto. Maledetto Rookwood.