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Autore: Kano_chan    12/08/2017    1 recensioni
Selenis Lucis Caelum, nipote di Re Regis e cugina di Noctis, accompagnerà quest'ultimo nel suo viaggio assieme ai suoi amici di sempre: Gladiolus Amicitia, Prompto Argentum e Ignis Stupeo Scientia. Assieme affronteranno i nuovi pericoli che si metteranno sul loro cammino.
Se avete voglia di ripercorrere la trama di FFXV con l'aggiunta di qualche novità, Something Wild fa per voi!
~~~~~
Dall'Epilogo:
"Fine"
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Nuovo personaggio, Prompto Argentum
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Che splendore… il mio cristallo”

Selenis aprì gli occhi di scatto drizzando la testa.

-   Dove siamo? – chiese leggermente intontita.

Il gruppo era ripartito quella mattina all’alba in direzione Lestallum. Entrando nel territorio di Duscae il paesaggio era radicalmente cambiato rispetto a quello di Leide. Le immense distese quasi desertiche, avevano lasciato lo spazio a lussureggianti praterie e boschi di conifere. La regione era famosa anche per le paludi di Alstor, che ne occupavano la parte centrale.

-   In vista della faglia di Cauthless – rispose Prompto girandosi sul sedile per guardarla – Stai bene? – domandò poi, notando il pallore della giovane.
-   Ho sognato qualcosa – rispose stancamente Selenis.
-   Di che tipo? – chiese Gladio seduto al suo fianco.
-   Qualcuno si vantava del Cristallo.. e penso proprio si riferisse al nostro – replicò.
-   L’importante è che non sia qualche catastrofe imminente – ribattè Noctis.
-   Per ora non direi - rispose la ragazza - Certo che è davvero magnifica – aggiunse puntando lo sguardo sulla faglia che sembrava una lama infuocata protesa a fendere il cielo.

-   Fermiamoci a fare una foto! – propose il ragazzo biondo tirando fuori in un nano secondo la sua macchina.
-   Che ne dici Noct? – domandò Ignis.
-   Ma sì, perche no? – replicò il principe con una scrollata di spalle e un sorriso.

Il loro autista mise la freccia a si accostò al bordo della strada, parcheggiando l’auto in modo che non desse fastidio alle altre vetture.
Il panorama era davvero mozzafiato. La faglia di Cauthless era tutto ciò che restava di un enorme meteorite iridescente che spuntava dal fondo di un cratere. Lì sotto, l’Immane, uno dei Siderei, lo reggeva da quando ne aveva arrestato la caduta impedendogli così di distruggere Eos. O almeno quelli erano i racconti con cui tutti i bambini erano cresciuti. Qualunque fosse la verità, l’impatto aveva creato delle vere e proprie creste di roccia che facevano da contorno al cratere in un quadro che risultava armonioso. Il meteorite si accendeva di blu e di rosso quando era particolarmente attivo, rendendolo un’ottima fonte di energia. Energia che veniva usata dalla famosa l’azienda con sede a Lestallum e che si occupava di fornire elettricità a tutte le regioni.

-   Forza, tutti in posa! – ordinò Prompto dopo aver assicurato la fotocamera al suo piedistallo ed impostato la modalità autoscatto.

I ragazzi si strinsero davanti all’obbiettivo sorridendo per immortalare il momento.

-   Perfetto! – disse il pistolero quando la foto fu scattata.

In quel momento, il cellulare di Noctis si mise a squillare.

-   Iris? – rispose.

La sorella di Gladio, a quanto pareva, aveva deciso di farsi sentire. Anche Selenis tirò fuori il suo telefono, più per abitudine che per altro, e nel farlo aprì il menù dei messaggi. L’ultima conversazione avuta con Nyx era ancora lì, a dolorosa testimonianza che tutto ciò che era accaduto non faceva parte di un altro mondo.

-   Iris è a Lestallum, ha detto che ci aspetta lì e di avvisarla quando arriveremo –
-   Ma pensa te! Invece di chiamare il suo fratellone! –
-   E di me ti ha chiesto? Eh? -

Selenis quasi non sentì quello che Noctis rispose; la conversazione dei suoi compagni di viaggio si era fatta distante.
Improvvisamente, l’idea di non poter più rivedere il suo amico divenne quasi intollerabile. La ragazza si voltò verso il panorama alle sue spalle e alzò il braccio che reggeva il telefono, ma qualcuno glielo afferrò.

-   Te ne pentiresti –

La principessa alzò gli occhi lucidi su Gladio. Si rese conto di avere il fiato corto e il cuore che le scoppiava nel petto. L’immagine sorridente di Nyx sembrava stampata a fuoco nella sua mente.

-   Io… - mormorò abbassando la mano – scusatemi – disse ai suoi amici, che avevano smesso di parlare tra di loro e la fissavano preoccupati.
-   Non devi scusarti – intervenne Noctis.

La cugina lo guardò.

-   Invece dovrei... a partire da te Noct – rispose facendo alzare il sopracciglio del ragazzo.
-   E di cosa? – chiese lui.
-   Per..-

Il rombo famigliare di un motore Magitek interruppe la sua replica.

-   Là! – esclamò Prompto puntando l'indice verso l’alto.

Dalla collina adiacente spuntò un’areonave che, superatili, cominciò la sua discesa qualche chilometro più ad ovest.

-   Sembra che stia atterrando proprio sulla strada – commentò Ignis oscurandosi.
-   Meglio andare a dare un’occhiata – disse Gladio.

Ripresa la strada, i ragazzi si avvicinarono al punto in cui il mezzo Imperiale doveva essersi fermato. Una volta parcheggiata la Regalia in sicurezza, il gruppo si arrampicò sul costone di roccia che fiancheggiava il largo assetto del fiume. Da quella posizione elevata poterono constatare che i loro timori erano del tutto fondati. Il velivolo si era fermato proprio in mezzo alla strada, ostruendone il passaggio. Un folto schieramento di fanteria Magitek era già pronto ad accoglierli.

-   Sono decisamente di più rispetto alle altre volte – commentò Prompto osservando il piccolo esercito immobile.
-   Fare breccia non sarà una passeggiata – disse Ignis.
-   Merda – sbottò Noctis – proprio qui si dovevano mettere –
-   Pare che siano allerta – osservò Gladio.
-   Non abbiamo altra scelta che passare di qui eh? – sospirò Prompto.
 
-   Temo di sì – rispose Selenis ritirando la cartina che aveva usato per cercare un percorso alternativo – Se cambiassimo strada ci impiegheremmo giorni ad arrivare a Lestallum – sentenziò.
-   Che dite allora? Si balla? – propose Noctis.
-   Per me sì – rispose Gladio.
-   Allora diamoci dentro! – esclamò il ragazzo biondo.
-   Diamoci dentro un corno – lo frenò Ignis – Ci serve una strategia – asserì – Noct, tu e Selis scatenatevi fin da subito e fatene fuori la metà. Potete farci da diversivo? – domandò ai due cugini.
-   Ricevuto – assentì il principe.
-   Agli ordini! – soggiunse la principessa.

I due ragazzi si alzarono, e un secondo dopo si proiettarono nel bel mezzo dello schieramento.
Prima che i soldati potessero attivarsi, quattro unità erano già state distrutte. Noctis e Selenis, in perfetta sincronia, si alternavano parando e colpendo a turno.
Le truppe vennero ulteriormente decimate quando dalle retrovie arrivò il resto del loro gruppo.


-   Iggy! – chiamò Selenis.
-   Ci sono – rispose l’amico.

Assieme, i due amici si diressero verso uno dei Magitek. La principessa si abbassò, dirottando il colpo indirizzato ad Ignis che potè così affondare il proprio pugnale nel cranio metallico del nemico facendolo crollare a terra.
In un flusso di continuità, Selenis si avventò sul secondo lanciandogli il Kukri alla gola. La principessa, alzò poi la mano per afferrare al volo uno dei pugnali scagliati da Ignis e con quello in mano, si proiettò alle spalle di un terzo soldato trapassandolo da parte a parte.

-   Vai così! – gongolò posizionandosi schiena contro schiena con l’amico.
-   Impeccabili – commentò Ignis.

Ovviamente anche gli altri si stavano dando parecchio da fare. Noctis aveva appena sferrato un rondò che aveva atterrato diversi nemici, mentre Gladio e Prompto si dividevano tra colpi di spada e proiettili.
Ad un certo punto, un rumore improvviso mise in allarme Selenis che innalzò una barriera a cupola da una parte all’altra della strada. Su di essa si abbattè una raffica di mitragliatrice che di sicuro non poteva essere opera dei soldati di fanteria.

-   Chi diavolo?! – abuffò infastidito Gladio.

Una seconda areonave aveva fatto la sua apparizione in campo; fermandosi dietro di loro.

-   Cosa? Una trappola? – disse preoccupato Prompto.

Dal mezzo piombò a terra l’ennesima squadra di Magitek, seguita a ruota da un grosso container di metallo. La struttura cadde sulla strada facendo tremare la terra e alzando una densa nube di polvere.

-   Ahh! – Selenis serrò i denti e strinse la mano con l'anello, che le aveva appena trasmesso una fitta dolorosa.
-   Che succede? – le domandò Ignis ancora di fianco a lei.
-   Non lo so... – rispose la ragazza.

Proprio in quell’istante il box si aprì, e dall’apertura si riversò in strada una strana massa.

-   No, non è possibile,,, – mormorò attonita la principessa.

Purtroppo il suo timore era legittimo. Da quelle che si rivelarono spire di serpente, si erse il torso di una donna dai capelli verdi e dalle innumerevoli braccia. Una cicatrice le sfregiava il volto, laddove la spada di Re Regis l’aveva colpita dodici anni prima.

-   Quella è… - mormorò Ignis.
-   Già… - ringhiò Noctis – La riconoscerei ovunque… -
-   Che cos’è? – domandò Prompto confuso.
-   Quella è una Lamia... - rispose Selenis, il pugno stretto in uno spasmo doloroso attorno all’impugnatura del coltello.
-   Una Lamia? – ripetè il ragazzo senza capire.
-   È il mostro che ha quasi ucciso Noct e Selis molti anni fa – spiegò Ignis.

Il viso di Gladio si indurì istantaneamente. Selenis gliene aveva parlato quando si erano conosciuti, e già allora aveva visto con quanta paura ricordasse quell’evento. Il pensiero che potesse accadere di nuovo lo fece infuriare.
La principessa, d’altro canto, guardava Noctis fermo a qualche metro da lei, perfettamente immobile. Sapeva quali sentimenti si stessero agitando in lui in quel momento, e fu con un secondo di ritardo che capì le sue intenzioni.

-   Noct! – esclamò, allungando una mano per afferrarlo.

Il suo pugno però si chiuse sull’aria. Il principe, con un grido, si lanciò a capofitto contro il mostro.
Il primo attaccò fu però facilmente parato dalla Lamia, che rispose con violenza mancando di poco il ragazzo caduto a terra.

Nel frattempo, i rinforzi Magitek avevano ripreso l’assalto concentrandosi sui quattro amici rimasti indietro.

-   Gladio! – gridò Selenis mentre respingeva uno dei soldati – Riesci ad aprirmi un varco? Devo raggiungere Noct! – disse mentre quello veniva perforato da un proiettile di Prompto.
-   Certo! – ruggì l'Amicitia in risposta.

Il ragazzo le si parò davanti, e con lo spadone fece un mezzo giro su sé stesso. La spazzata sortì l’effetto desiderato: i nemici caddero a terra liberando loro il campo.
Selenis, afferrato il Kukri per la lama, lo lanciò in avanti proiettandosi così di fianco a Noctis.
La Lamia reagì alla nuova arrivata con un ringhio feroce.

-   Non pensavo che avrei rivisto questo stupido serpente – disse il cugino.
-   Siamo in due... – concordò la giovane – Però dobbiamo elaborare una strategia.. Noct! –

Non aveva avuto il tempo di finire la frase, che il principe si era già lanciato contro il mostro. Quest’ultimo parò nuovamente l’attacco rivoltogli, per poi mettersi a girare vorticosamente su sé stesso. La coda finì per urtare contro il container che lo aveva ospitato, disintegrando al contempo un gruppo di Magitek che erano lì vicini.

-   È fuori controllo! – gridò Prompto spaventato.
-   Noct, ritiriamoci per ora! – consigliò Gladio.
-   Nemmeno il Re è riuscito a sconfiggerlo! - gli fece eco Ignis – Ora non hai la minima possibilità di… -
-   Sta zitto! – urlò Noctis in preda alla collera – Le cose ora sono diverse – aggiunse caricando il prossimo fendente.
-   Così ti farai ammazzare! – esclamò Selenis affiancandolo.

Entrambi i loro colpi vennero fermati e respinti. Noctis cadde di schiena, mentre la principessa venne sbalzata di diversi metri sull'asflato. L'unica cosa che gli evitò dall’essere letteralmente fatti a pezzi dalle lame che il mostro brandiva, fu il tempestivo intervento dei loro amici che, con un’azione combinata, riuscirono ad arrestarlo. Purtroppo, quella mossa contribuì solamente a far infuriare ancora di più il Deamon.

-   State bene? – domandò Ignis parandosi davanti a loro.
-   Dobbiamo ritirarci – disse Prompto aiutando Noctis ad alzarsi.
-   Levatevi! – ribattè però il principe scostandosi – Lo ammazzo! – esclamò buttandosi di nuovo nella mischia.
-   Noctis! – gridò Selenis.

Con una mossa fulminea si proiettò davanti a lui, riuscendo a deviare il colpo successivo che la Lamia gli aveva indirizzato.
In un turbinio di spade che cozzavano tra di loro, i due cugini cercarono di tenere testa al mostro, che però risultò essere ancora troppo potente.
Con un fendente ben assestato, il Deamon spezzò la guardia del principe facendolo precipitare nel letto del fiume che costeggiava la strada, mentre con la coda urtò violentemente Selenis, che cadde rovinosamente sull'asfalto.
Il mondo si colorò di un’esplosione di puntini neri. La ragazza tossì violentemente avvertendo un forte bruciore al braccio sinistro.

-   Selis! –

L’urlo di Gladio le fece riaprire gli occhi. La giovane sbattè le palpebre cacciando le lacrime dovute al dolore e alla polvere, poi guardò in su.
La Lamia, poco più in là festeggiava il suo trionfo, e quella vista la fece imbestialire.
Richiamando a sé un’alabarda, si puntellò sul terreno per rimettersi in piedi in piedi. Osservò i suoi amici cercare di fermare il mostro ormai del tutto fuori controllo, ma finire inesorabilmente al tappeto.
Il Deamon tornò allora ad affacciarsi sul burrone da cui aveva scaraventato Noctis, e fu a quel punto che Selenis impugnò la sua arma, scagliandola con tutta la forza che aveva. Nello stesso preciso momento, una spada sbucò dal nulla andando a conficcarsi nel petto della Lamia, mentre l’alabarda della principessa centrava il punto morbido tra le scapole. Il nemico urlò finalmente di dolore retrocedendo.
Noctis atterrò con grazia a terra e Selenis sorrise.

-   Scusate – disse grondando acqua – mi sono dato una rinfrescata –

Pareva essere rinsavito e il suo sguardo era decisamente più consapevole, quasi calmo.
Detto questo, nel palmo gli apparve la spada degli antichi Re recuperata nel mausoleo di Leide.

La Lamia ruggì, puntando le proprie armi contro il principe, ma una serie di pugnali le si conficcò nella schiena.

-   Ehi stronza! -  la apostrofò Selenis – Vieni un po’ a prendermi! – la provocò con un sorriso ferino.

Il mostro non se lo fece ripetere una seconda volta, partendo alla carica. La principessa sapeva di non poterla abbattere da sola, ma non era quello il suo intento. Parò e schivò tutti gli attacchi che le erano indirizzati, facendo imbestialire ancora di più la Lamia che alzò le spade tutte insieme per un ultimo fendente decisivo. In quel momento, Selenis scomparve dalla sua vista e Noctis la sostituì. Un secondo più tardi, quattro delle otto braccia del Deamon furono staccate di netto.
La Lamia lanciò un urlo disumano mentre fiotti di sangue imbrattavano l’asfalto.
Noctis e Selenis si portarono a distanza di sicurezza con il fiato corto.

-   Ehi voi due! Vi ricordate che ci siamo anche noi? – sbottò Gladio respingendo la coda impazzita del Deamon.
-   Già! Non dovete fare tutto da soli! – rincarò Prompto.
-   Ce la fate? – domandò Ignis affiancandosi ai due ragazzi.
-   Sì – rispose Selenis.
-   Allora andiamo? – propose il cuoco del gruppo.
-   Andiamo – concordò Noctis.

I due giovani si diressero verso la Lamia e, saltando nello stesso momento, colpirono con precisione recidendo altre due braccia al mostro.

-   Selis! – chiamò Gladio.
-   Ci sono! – rispose lei.

Imitando i loro due amici tagliarono via gli ultimi due arti rimasti.


-   Ecco, adesso sì che assomigli ad un serpente! – commentò Noctis conficcando la punta dell’alabarda nel grosso nodo formato dalla coda.

Il Deamon ormai si limitava a dibattersi furiosamente sotto i colpi ricevuti, iniziando a perdere la poca lucidità che gli era rimasta.

-   Prompto! – esclamò il principe facendo da gradino perché l’amico potesse prendere meglio la mira.
-   Eccomi! –

Una sventagliata di proiettili colpì senza fallire il bersaglio, che con un lamento abbassò il mento contro lo sterno.

-   Non è ancora il momento di dormire – asserì Selenis comparendo sotto di essa.

Con un fendente circolare aprì una lunga ferita sul ventre della bestia che per il dolore gettò la testa indietro.

-   Gladio! – urlò a quel punto Noctis.

Aiutato dall’amico, il principe spiccò un balzo verso l’alto e girandosi su sé stesso per caricare il colpo, tagliò di netto il collo della Lamia, staccandole la testa. Quest’ultima cadde a terra con un tonfo, rotolando un paio di volte prima di fermare la sua corsa. Il resto del corpo serpentesco si contrasse per poi ricadere pesantemente e il silenzio tornò nella strada, mentre la polvere residua si depositava a terra.

-   Ce l’abbiamo fatta? – domandò Prompto leggermente intontito.
-   Direi di sì – rispose Ignis sospirando.
-   Noct! – chiamò allora il ragazzo biondo, pronto a festeggiare assieme all’amico la loro vittoria, ma la mano di Ignis lo bloccò.

Il principe aveva voltato le spalle al nemico appena sconfitto, dirigendosi invece sul ciglio del burrone dal quale era caduto durante lo scontro. Rimase fermo per qualche istante, con i capelli mossi dal vento leggero e la mente incatenata al ricordo del padre. Finalmente, dal giorno in cui avevano appreso la notizia della morte del Regis, suo figlio si lasciò andare, cadendo in ginocchio e piangendo il dolore per la perdita del genitore.
Selenis per tutto il tempo che suo cugino pianse, rimase ad osservare la testa della Lamia che con occhi sbarrati guardava il cielo senza realmente vederlo.
L’aveva perseguitata nei suoi incubi per anni, ma ucciderla aveva risollevato il suo spirito solo in parte. C’era ancora una questione che le impediva di accantonare per sempre quella brutta esperienza.


-   Scusatemi –

Noctis raggiunse i suoi amici fregandosi l’avambraccio sugli occhi per asciugare le ultime lacrime.

-   Tranquillo – lo rassicurò Gladio.
-   Possiamo andare? – chiese Ignis.
-   Certo, abbiamo perso fin troppo tempo. Iris ci sta aspettando – rispose il principe – Selis, vieni? – chiamò poi la cugina ancora ferma nello stesso punto.
-   Ti devo chiedere perdono Noct – replicò lei.
-   Me lo hai già detto, ma non capisco per cosa – ribattè il cugino confuso.
-   Quella gita in riva al lago di dodici anni fa sono stata io ad organizzarla – confessò voltandosi a fronteggiare il ragazzo – Ero preoccupata perché sembravi sempre infelice a quel tempo e ho convinto tuo padre a lasciarci andare – raccontò – Se non mi fossi impuntata tanto, a quest’ora… -

Selenis abbassò lo sguardo sulle dita che aveva intrecciato senza riuscire a finire la frase.

-   Ho voluto che credessi che fosse stata di tuo padre l’idea perché sapevo che i vostri rapporti erano un po’ incrinati. Poi è successo tutto questo e io… -

Un paio di mani si avvolsero attorno a quelle contratte della ragazza. Selenis alzò lo sguardo per incrociare quello di Noctis che la guardava sorridente.

-   Non hai motivo di scusartene, non è stata colpa tua se le cose sono andate così – le disse – Eri preoccupata per me e quel giorno mi hai reso immensamente felice – aggiunse appoggiando la fronte contro quella della cugina – Grazie Selis –

La principessa finalmente si rilassò, avvertendo quell’ultimo scoglio legato al passato scomparire come neve al sole.

-   Andiamo – disse alla fine con un sorriso tirandosi indietro.
-   Sì – assentì felice lei.

**

-   Però, mica male come città –

Il commento di Gladio non poteva essere più azzeccato di così. Lestallum faceva bella mostra di sé anche solo dalla strada.
Aveva accolto i cinque ragazzi in un tripudio di voci, profumi e colori.

La città si affacciava su un alto strapiombo, che lasciava spaziare lo sguardo per tutta la regione di Duscae fino alla faglia di Cauthless che brillava al centro.
Già solo nel piazzale dove parcheggiarono la Regalia c’era parecchia movida. Gente del posto e turisti si mescolavano tra di loro riempiendo l’aria con il loro vociare. La strada provinciale, che passava esattamente davanti le prime palazzine di Lestallum, era ingombra di auto ferme in sosta, che però non sembravano disturbare per niente la popolazione. La piazzetta che introduceva al corso principale della città, era piena di bancarelle di cibo da strada e di comode sedie su cui fermarsi a consumare i pasti o anche solo per fare quattro chiacchiere. Ovunque c’erano bambini che giocavano e aiutavano gli adulti nella gestione degli innumerevoli negozi.


-   Più all’interno dovrebbe esserci un mercato – disse Ignis mentre salivano la scalinata che li avrebbe portati alla via dell’hotel Leville.  
-   Non vedi l’ora di andarci vero? – commentò Selenis dando di gomito all’amico.
-   Non posso dire che non sia così – rispose lui con un sorriso.
-   Per di qua! –

Prompto li superò, dirigendosi verso la via che tagliava in due la città. Al fondo di essa, si ergeva un’altra piccola piazza con una bella fontana. A dominare il tutto, la struttura del Leville: il più vecchio (nonché unico) albergo di Lestallum.
Non appena raggiunsero l’edificio, una forte scossa di terremoto li costrinse a fermarsi cogliendogli di sorpresa.


-   L’avete sentito? – domandò Prompto spaventato.
-   Intendi il terremoto? – chiese sarcasticamente Gladio mentre la terra smetteva di tremare.

Il lamento di Noctis fece voltare tutti quanti verso di lui. Il ragazzo si teneva una mano sulla fronte con espressione corrucciata.

-   Qualcosa non va? – gli chiese Ignis.
-   Ho delle fitte alla testa... – rispose l’amico
-   Stai bene? –
-   Sì, non è niente – minimizzò il principe rivolto al pistolero.

Selenis guardò di sottecchi il cugino, non del tutto convinta da quella risposta che assomigliava molto alle sue quando voleva tenere qualcosa nascosto.
Nonostante questo, i cinque ragazzi varcarono finalmente la soglia dell’hotel.


-   Benvenuti signori, al Leville – li accolse il corsierge alla reception – Posso aiutarvi? –
-   La signorina Iris Amicitia ci sta aspettando – disse Ignis avvicinandosi al bancone – potete dirle che siamo arrivati per cortesia? – aggiunse.
-   Oh certo, datemi un secondo per poterla avvisare – rispose il ragazzo componendo il numero della camera.
-   Selis? –

La ragazza che si stava guardando intorno, concentrò la sua attenzione su Noctis.

-   Sì? –
-   Hai visto qualcosa? –

Selenis inclinò appena la testa in una muta richiesta di spiegazioni.

-   Prima, quando la terra ha tremato, hai avuto qualche visione? – chiese il ragazzo.
-   No.. perché tu sì? –
-   Gladio! –

Una voce squillante interruppe la loro conversazione. Iris, la sorella minore di Gladio, scese di corsa le scale che portavano alle stanze poste al piano di sopra.

-   Che piacere rivedervi ragazzi! – li accolse dopo aver abbracciato brevemente il fratello.
-   Che dire? Ti trovo bene – si complimentò Prompto.
-   Tutto considerato è vero – rispose la ragazzina – Selis! –

Le due amiche si scambiarono un altro abbraccio.

-   Mi sei mancata! – le disse la principessa.
-   Mio fratello non si è comportato bene? – domandò Iris corrucciandosi.
-   Nella norma – replicò Selenis mettendosi a ridere.
-   Vi fermate qui, vero? – domandò poi la giovane Amicitia.
-   L’idea è quella – assentì Ignis.
-   Cosa ne dici allora di aggiornarci? – propose Gladio mettendo una mano sulla spalla della sorella.
-   Certo, venite di sopra – assentì la ragazza.

Una volta arrivati alla camera di Iris, ad aspettarli c’erano altre due vecchie conoscenze.

-   Jared, Talcott! Che piacere vedervi! – esclamò Gladio alla vista del suo vecchio maggiordomo e del nipote di quest’ultimo.
-   Principe Noctis, principessa Selenis – esordì il bambino salutandoli - Iris con me è al sicuro – affermò con la fierezza tipica dell’infanzia.
-   Vogliate perdonare mio nipote – intervenne Jared – non impara mai le buone maniere –
-   Nah, mi piace – replicò con un sorriso il principe.
-   Ci servono persone coraggiose come lui – soggiunse Selenis arricciando il naso divertita.
-   Siete molto comprensivi, ma ora togliamo il disturbo – disse l’anziano inchinandosi leggermente.
-   Vi auguro una buona notte vostre maestà – si congedò Talcott imitando il nonno.
-   Buona notte a voi – rispose la ragazza.

Quando la porta si fu richiusa, ognuno prese posto attorno al basso tavolino in onice che faceva parte dell’arredamento della stanza.

-   Quindi... – prese la parola Noctis – Iris, com’è la situazione alla capitale? – domandò.
-   Non bella – rispose la ragazzina adombrandosi – Il palazzo reale e la zona circostante hanno subito pesanti danni, ma le altre zone della città sono illese – spiegò.
-   L’Impero si è concentrato sugli obiettivi strategici – commentò Ignis.
-   Incurante della morte che poteva disseminare... ovviamente – soggiunse Selenis con rabbia repressa.
-   Se posso fare qualcosa Noctis non esitare a chiedere – disse Iris con trasporto.
-   Gra.. grazie – rispose il principe.
-   C’è ancora una cosa, a proposito di sua Grazia Lunafreya – continuò la ragazzina – Qualcuno ha detto di averla vista qui in città – disse – Sembra che sia ripartita subito, ma almeno significa che sta bene –

Il sollievo nel sentire quelle parole fu quasi tangibile.

-   Buono a sapersi, grazie – sorrise Noctis.
-   Ora... che ne dite se andassimo a cenare tutti assieme? – propose Iris.
-   Forse sarebbe meglio se..-
-   La trovo un’ottima idea! –

Selenis interruppe la risposta di Gladio, accettando con entusiasmo l’offerta.

-   Bene! – esclamò Iris alzandosi – C’è un ristorante buonissimo in piazza, sono sicura che vi piacerà! – raccontò dirigendosi verso la porta.
-   Ha bisogno di un attimo di spensieratezza – disse la principessa a mezza voce rivolta a Gladio.
-   Hai ragione... – concordò il fratello osservando come Iris sorrideva.
-   Ne abbiamo bisogno tutti – aggiunse mesta.

La cena si svolse senza mai tornare sull’argomento della capitale. Il ristorante citato da Iris si trovava nella piazza in centro città. I tavolini allestiti all’esterno, invitavano la clientela a sedersi per godere della brezza serale che si portava finalmente via un po’ della calura dovuta al periodo estivo e alla vicinanza con il vulcano Ravatogh. A loro si unirono anche Jared e Talcott, con evidente eccitazione di quest’ultimo; il bambino infatti adorava letteralmente Noctis, e pendeva dalle sue labbra qualsiasi cosa dicesse. Per Gladio e Iris fu un po’ come tornare a casa, nel ritrovarsi a chiacchierare così con loro come solevano fare ad Insomnia.
Man mano che la serata proseguiva, le strade si riempirono di gente e la movida notturna ebbe il suo via. Lestallum era una città di passaggio e questo contribuiva a riempirla di persone provenienti da tutte le regioni.

-   Sbaglio o prima tutte queste ragazze non c’erano? –

Prompto, satollo sulla sua sedia mentre aspettava che venisse loro servito il caffè, si guardava intorno curioso.

-   Per forza, erano tutte al lavoro – rispose Iris.
-   Non mi pare di aver visto nessuna donna nei negozi, anzi, mi pareva l’esatto contrario – replicò il ragazzo corrugando la fronte.
-   L’Exineris – disse Selenis guadagnandosi un’occhiata perplessa dall’amico – La compagnia che gestisce la centrale elettrica – proseguì – Ci lavorano solo donne –
-   Cosa?! – esclamò il ragazzo stupito.
-   Per questo di giorno non le vedi – raccontò Iris – gli uomini si occupano solo di mandare avanti le attività commerciali – aggiunse.
-   Però! – commentò Prompto.
-   Ti ci vedrei bene qui Iris – commentò Noctis.
-   Vero? Anche io! – rispose la ragazza illuminandosi – All’inizio non ci ero abituata essendo cresciuta alla Capitale, ma adesso mi sembra normale – disse.
-   È tutto molto diverso rispetto ad Insomnia – concordò Ignis appoggiando la tazzina di caffè ormai vuota.

Una volta conclusasi la cena, il gruppo di amici tornò verso l’albergo. Jared era rientrato un po’ prima, permettendo però al nipote di restare ancora con loro.
Anche a quell’ora piuttosto tarda, la gente continuava a popolare le stradine di Lestallum senza accennare la minima stanchezza. I bar erano pieni di gruppi di donne di ogni età, che finito il lavoro si ritrovavano per bere qualcosa e fare quattro chiacchiere.

Davanti al Leville, la fontana illuminata per la notte era diventata il palcoscenico improvvisato di alcuni artisti di strada. La gente che si era riunita ad ascoltarli aveva finito per lanciarsi anche nella danza.

-   Che ne dici? –
-   Di cosa? –

Gladio guardò verso Selenis interdetto.

-   Balliamo? – domandò la ragazza.
-   Ma neanche morto! – rise l’Amicitia.
-   Allora andrò con Talcott! – replicò la principessa facendo la linguaccia al suo ragazzo – Che ne dici? Mi faresti da cavaliere? – chiese poi al bambino che camminava al suo fianco.
-   Sarebbe un onore per me, Sua Grazia – rispose il bambino felice.
-   Dovresti imparare da lui sai? – lo prese in giro Noctis mentre la cugina e il suo piccolo accompagnatore si univano alla ballata che veniva suonata in quel momento. -   Ha parlato il ruba cuori... – replicò Gladio con aria di sufficienza.
-   Noct! Andiamo anche noi! –

Iris comparve al loro fianco prendendo il principe sotto braccio.

-   Non penso sia una buona idea – balbettò il ragazzo preso in contro piede.
-   Dovresti imparare da Talcott!! – gli fece il verso l’Amicitia.
-   Questa me la paghi! – gli gridò dietro il suo amico mentre veniva letteralmente trascinato via da Iris.
-   Voglio venire anche io! – esclamò Prompto accodandosi.
-   Tu non partecipi? –

Gladio si rivolse ad Ignis che sostava in disparte con le braccia incrociate.

-   Il ballo non fa per me – rispose con un sorriso l’amico.
-   Mi chiedo perché alle donne piaccia tanto invece – sospirò lo scudo del Re salutando con una mano Selenis che sembrava divertirsi un mondo.
-   Forse vedono il mondo con occhi diversi – replicò Ignis.
-   Credo che tu abbia ragione – concordò Gladio – Stai già pensando a come dovremo muoverci, vero? – osservò poi, dopo un attimo di silenzio.
-   Già..- assentì il ragazzo cambiando posizione.
-   Cosa pensi che dovremmo fare? –
-   Per ora raccogliere informazioni – rispose Ignis osservando i goffi tentativi di Prompto di imparare i passi della quadriglia – Ma possiamo pensarci domani – disse.

Il brano suonato dai musicisti terminò in quel momento sotto uno scroscio di applausi che inghiottirono il seguito della possibile conversazione tra i due ragazzi.

-   Selis, perché non ci canti qualcosa? –

La voce di Prompto si levò abbastanza alta perché uno dei suonatori s'interessasse alla questione.

-   Vieni, unisciti a noi! – esclamò all’indirizzo della ragazza, che in quel preciso istante era occupata nel fulminare il pistolero con un’occhiataccia.
-   No davvero, non è il caso – declinò Selenis imbarazzata.
-   Eddai Selis! – fece eco Gladio prendendosi la sua piccola rivincita per poco prima.
-   Oh per favore, è da così tanto che non ti ascolto! – soggiunse Iris sostenuta da Talcott.
-   Sai suonare qualcosa? – le domandò il musicista.
-   La chitarra... – sospirò lei, arrendendosi e accettando lo strumento che le veniva prontamente offerto.

La principessa si sedette sul bordo della grande fontana e imbracciò la chitarra. Dopo qualche secondo iniziò a cantare.
Come sempre, la scelta del brano le venne spontanea; aveva un talento nel trovare canzoni che riuscissero ad esprimere le emozioni che provava.

La parte centrale diceva così:

Sometimes the past can
Make the ground beneath you feel like a quicksand
You don't have to worry
You reach for my hand
Yeah I know you're gonna be okay
You're gonna be okay
And even if you're scared
You're stronger than you know
If you're lost out where the lights are blinding
Caught in all, the stars are hiding
That's when something wild calls you home, home
If you face the fear that keeps you frozen
Chase the sky into the ocean
That's when something wild calls you home, home

Era di speranza che avevano bisogno e di speranza lei cantava.
Gli spettatori ascoltavano in religioso silenzio la sua esecuzione, e sul volto degli amici di Selenis si potevano leggere diverse emozioni. Ognuno veniva colpito da quelle parole in modo differente, ma tutti si sentirono rinfrancati quando le ultime note risuonarono, seguite dall’applauso del pubblico.
Per quante difficoltà ci sarebbero state ancora sul loro cammino, nessuna di esse sarebbe stata insuperabile, non se fossero rimasti uniti.
Selenis si tirò in piedi ancor più imbarazzata di prima, restituendo la chitarra al legittimo proprietario che le fece i complimenti per la splendida voce. La ragazza si diresse poi verso i suoi amici che la aspettavano. Nel vederli tutti lì così, la principessa avvertì un nodo salirle alla gola.

-   Torniamo in albergo? –

Gladio le passò un braccio attorno alle spalle e lei annuì solamente. Nessuno le chiese niente, avevano già capito.

 **

-   Allora? Va meglio -

Selenis si voltò verso Prompto che prese posto nella sedia vuota di fianco a lei.
Una volta tornati all’hotel, la ragazza si era seduta sul balcone ad osservare la movida notturna e a cercare di riordinare i pensieri. I suoi amici l’avevano lasciata fare, decidendo di farsi ancora una partita a carte tra di loro.


-   Sì, grazie – rispose lei con un sorriso.
-   Mi fa piacere – asserì sollevato il ragazzo tornando ad osservare la piazza sotto di loro.
-   Sei cambiato Prompto – riprese dopo un momento la principessa.
-   Eh? Trovi che sia davvero così? – chiese lui imbarazzato girandosi verso di lei.
-   Certo! – confermò Selenis – Ho sempre invidiato la tua determinazione nel cercare di renderti migliore, sai? – confessò arricciando il naso.
-   Non è niente di speciale dai... – minimizzò lui, accompagnando le parole con un gesto di noncuranza della mano.
-   È fondamentale invece! Guarda dove sei arrivato con le tue sole forze! – replicò la ragazza seriamente – Dovresti esserne orgoglioso – affermò con convinzione.
-   Invece non sono ancora sicuro che il Re abbia fatto bene a scegliermi – ribattè lui con una risata – In combattimento sono ancora estremamente goffo, avrebbe fatto meglio a scegliere qualcuno più addestrato di me – proseguì – Per non parlare poi..-

Prompto si interruppe improvvisamente e Selenis fu allarmata da quello sguardo spento che gli era comparso sul volto.

-   Ehi... – la ragazza gli mise una mano sul braccio riscuotendolo – Non voglio mai più sentirti dire che sarebbe stato meglio se ci fosse stato qualcun altro al tuo posto! – lo ammonì severamente – Se non ci fossi stato tu con noi, non saremmo così spensierati nonostante tutto. Prompto..- anche Selenis si interruppe senza sapere come fargli capire ciò che intendeva.

Il ragazzo la guardava con la bocca semichiusa, stupito da quelle parole accorate.

-   La tua allegria e la tua bontà d’animo Prompto, non possono essere sostituite – riprese la principessa con più calma – Quando sono infelice mi basta guardarti per ritrovare il buon umore e questo non è un dono da poco! E credo che anche il Re lo avesse capito – proseguì – Quindi non voglio sentirti dire certe cose – concluse con un sorriso.
-   Oh beh se dici così…- balbettò il ragazzo – Grazie Selis – disse sorridendole.
-   Ehi tu! Non starai mica facendo gli occhi dolci alla mia ragazza? – Gladio apparve sul balcone squadrando con finta gelosia il pistolero.
-   Cosa? No! – esclamò Prompto.
-   Tu non me la racconti giusta... – replicò l’Amicitia intrappolando il collo dell’amico nell’incavo del braccio.
-   Gladio! – piagnucolò l’altro mentre veniva trascinato via.
-   Che ne dite di una partita a King's Knight? – propose Selenis rientrando con loro, del tutto ignara dello sguardo, sotto la falda del cappello, di una figura avvolta dall’oscurità.



Campeggio dell'autrice:

Perdonatemi, sono in ritardo!
Ho avuto una settimana impegnativa lavorativamente parlando e quando arrivavo a casa non riuscivo a concentrarmi abbastanza per sistemare il capitolo :(
E' piuttosto lunghetto e movimentato, quindi spero di essermi fatta perdonare ^^
I nostri amici sono arrivati a Lestallum e si sono riuniti ad Iris! Anche se la strada per raggiungerla non è stata proprio una scampagnata.
Ne ho approfittato infatti, per allacciarmi all'ultimo episodio di Brotherhood e finire così il cerchio riguardante l'attacco del Deamon. Mi auguro che le scene di combattimento non siano confuse ^^" Sono un pò il mio scoglio da sempre.
E' tornato il momento Sanremo xD Scusatemi è più forte di me! La canzone però è quella che dà il titolo all'intera storia, quindi dovevo per forza inserircela! Per chi l'avesse mancata al prologo lascio qui il link per ascoltarla: Something Wild cover
Mi era stata messa la pulce nell'orecchio, che il povero Prompto era stato un pò messo da parte e credo di avervi accontentato così xD In realtà gli sarà dato ampio spazio anche più avanti, non temete!
Non sono certa di riuscire a postare la prossima settimana perchè sono in ferie xD Nel senso che probabilmente sarò fuori porta un giorno sì e uno no, per cui non ho idea di quanto riuscirò a stare dietro al capitolo =/ Portate pazienza, preferisco fare le cose bene e con calma, piuttosto che di fretta pur di riuscire a postare puntuale.
Grazie tantissime a tutti i fantastici Lettori, a chi recensisce e a chi mi ha inserita tra le storia seguite e preferite!

Buone vacanze a chi le ha iniziate!
Un abbraccio a tutti,
Marta
  
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