Anime & Manga > Lupin III
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Autore: Fujikofran    12/08/2017    6 recensioni
Questa storia è una Missing Moment di un episodio della 2° serie, intitolato in italiano "Auto blindata sfida Lupin". L'episodio in Italia ha avuto una censura, omettendo una cosa detta da Jigen, che si lamenta del fatto che Fujiko e Goemon siano andati in vacanza insieme da soli a Miami, mentre loro erano in Australia per fare un colpo. Mentre parla Lupin immagina che facciano surf insieme. In italiano sono stati stravolti i dialoghi e silenziata la parte su Miami, in modo tale che lo spettatore capisse che i due erano al mare momentaneamente e in Australia, durante il colpo di Lupin e Jigen. Questo per (ma perchè?) censurare la coppia Fujiko/Goemon, in favore della più semplice Lupin/Fujiko(per la quale, al contrario, erano stati inventati dialoghi carini e amorosi, che nella versione originale non ci sono). Su quest'ultima coppia, chi mi legge, sa che non ho scritto mai né lo farò. I cosiddetti "headcanons" non mi interessano ;-) Se qualcuno dubita di ciò che dico mi scrivesse in privato e gli mando il fotogramma dell'episodio con i subs inglesi. Canzone da ascoltare durante la lettura: "Dreadlock holiday" dei 10CC. Buona lettura
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fujiko Mine, Goemon Ishikawa XIII, Jigen Daisuke, Lupin III
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sidney, 1978

Sudati e nervosi. Così si sentivano Lupin e Jigen, mentre non riuscivano a scassinare una cassaforte. Non era una di quelle che la nota banda di ladri apriva come il vasetto di uno yogurt, ma si trattava, probabilmente, della cassaforte per antonomasia, almeno secondo Lupin, che iniziava a perdere la pazienza. In realtà non era una vera cassaforte, ma un carro armato blindato. Il martello pneumatico, che Lupin e Jigen tenevano in mano insieme per forzare il mezzo, si ruppe, così come altri strumenti.

-Usiamo i picconi- disse Lupin a Jigen, con un moto di totale disperazione. I picconi, però, si spezzarono in due come un grissino.

-Ma vaff…- esclamò Jigen.

-Calmati…dobbiamo trovare un modo- rispose Lupin determinato.

-Sono zuppo di sudore- affermò Jigen, sedendosi a terra e togliendosi il cappello- Quei due, invece di aiutarci, se ne sono andati in vacanza a Miami!-

-Ingrati, Goemon con la spada avrebbe potuto aprire in due questo coso come una mela!-

-Oppure Fujiko magari ingraziarsi qualcuno per convincerlo ad aprire il “coso”-

Lupin provò a indovinare la combinazione, senza successo. Si sedette per terra, accanto a Jigen e sbuffò. Sentiva una strana frustrazione salirgli nell’anima, tanto da bloccarlo e non fargli venire in mente un nuovo stratagemma per aprire il blindato. Jigen l’osservò, silenziosamente. 

-Stai pensando al blindato o a Fujiko in vacanza con Goemon?- domandò poi il pistolero.

-A entrambe le cose…solo che il blindato lo apriremo, mentre non ho impedito a Fujiko di partire con Goemon. Va beh, tanto è solo una vacanza-

-Non sarebbe la prima volta. Sono già stati insieme a Honolulu, Acapulco, Malibu… non è l’unica vacanza e sempre in posti di mare, dove le onde sono alte per fare surf-

-Forse staranno facendo surf…spero che le onde li buttino giù e che vengano accerchiati dagli squali ahaaahhahah-

-Ahahhaa, peggio per loro...comunque ammiro il tuo minimizzare: la semplice vacanza, il surf…te lo dico io, amico: quei due altro che surf, staranno facendo solo una cosa, nei momenti in cui Fujiko non ha voglia di stare in spiaggia a prendere il sole da fanatica e…va beh…Ma siete mai andati in vacanza da soli, tu e Fujiko?-

-Ti ricordi quella volta in cui dovevamo partire per festeggiare il mio compleanno? Beh, poi non se ne fece nulla, perché Paparino mi arrestò-

-Ma quella volta c’eravamo anche Goemon e io, solo che tu avevi prenotato la stanza matrimoniale per voi due ahahhaahahha e ti è andata male-

-Ok, vogliamo aprire il blindato?- lo interruppe Lupin, innervositosi.
 


Miami

Si era svegliata troppo presto, colpa della luce dell’alba che filtrava dalla tenda oscurante della suite, non così oscurante, se lei era stata costretta ad aprire gli occhi intorno alle 5 della mattina per la seconda volta, da quando era giunta a Miami. L’hotel si trovava proprio sulla spiaggia, bastava attraversare la strada e la morbida sabbia e le impetuose onde oceaniche erano già a disposizione. Fujiko Mine si sentiva leggermente intontita, forse perché aveva dormito poco. O, meglio, era stato Goemon a non farle chiudere occhio quasi per niente. Ormai lei aveva capito che, quando lui era in vacanza, lo era da tutto: dal “lavoro”, dall’allenamento, dalla meditazione, dal rigore e, soprattutto, dalla castità. Era impossibile impedire a se stesso, giovane uomo sui trent’anni, di vivere come uno della propria età, nel pieno delle forze e continuamente desideroso di soddisfare determinate esigenze. Quella notte l’aveva svegliata due volte, come se la prima non gli fosse bastata. A lui Fujiko non bastava mai, ad Honolulu, ad Acapulco, a Malibu e anche a Miami. Il fatto è che solo lei si era svegliata alle 5: Goemon dormiva profondamente e non si era accorto di nessuna inopportuna luce dell’alba. Fujiko ne approfittò per alzarsi e, cercando di non far rumore, uscì sul terrazzo, per ammirare il giorno nascere. Un piccolo brivido di fresco la costrinse ad allacciarsi la vestaglia e, dopo essersi accesa una sigaretta, si appoggiò al parapetto, ad osservare il mare leggermente increspato, le poche auto sulla strada e l’Ocean Drive deserta, con il cuore che le batteva a mille. “Sono felice” pensava, anche se qualcosa la tormentava. L’aver lasciato Lupin e Jigen far il colpo da soli in Australia e senza l’aiuto di Goemon le dispiaceva, anche se non era pentita, più di tanto, di essere andata in vacanza  con quest’ultimo. La faceva stare bene, in ogni istante. “Se la caveranno, Lupin e Jigen” pensò ancora. Sospirò e rientrò nella suite, per cercare di riaddormentarsi. Ci riuscì e, quando si svegliò, erano quasi le 9 e si accorse che Goemon dormiva addosso a lei. Doveva svegliarlo, in hotel la colazione era fino alle 10 e non dovevano perderla. Era pronta a rammaricarsi, ma doveva assolutamente svegliarlo. Gli accarezzò i capelli, gli diede un bacio su una spalla, ma lui dormiva beato. “Come sei bello…e poi non russi” gli mormorò con un sorriso, ascoltandolo respirare piano.

Fujiko e Goemon si fecero portare la colazione in camera, per consumarla sul terrazzo e godere della vista sul mare.

-Potevamo farla giù, la colazione, così avremmo incontrato quella signora francese bizzarra e chiacchierona. Mi è simpatica- affermò Fujiko, ridendo.

-Oh, no, non ci avrebbe mollati più!- disse abbozzando un sorriso Goemon, mentre apriva un vasetto di marmellata-e poi a me non interessa niente di chi abbiamo intorno, lo sai-

Arrossì un attimo e poi rivolse lo sguardo verso il mare.

-C’è già gente che fa surf- disse poi il giovane.

-Ti piacerebbe farlo? Il surf, intendo. Anche se io dovrei imparare, non ne sono capace-

-Uhm…sì, non mi dispiacerebbe, potrei riuscirci, ma non ne ho voglia-

-Lo so che a te interessa solo fare surf tra le lenzuola, samurai del XX secolo-

Risero entrambi, leggermente imbarazzati, anche se non ce ne era il motivo. Ma Goemon era fatto così, l’imbarazzo prendeva sempre il sopravvento su di lui nonché su Fujiko, che, ogni volta che quell’uomo la guardava negli occhi, dimenticava la sua sicurezza da seducente bisbetica indomabile.

 
-Che programmi abbiamo, per oggi?- domandò, poi, per non mostrare quella malcelata e improvvisa timidezza.

Goemon non rispose, osservando la donna che ammirava il mare e si accarezzava i capelli, sospirando. Rimase incantato da quel gesto così delicato, femminile e del quale aveva percepito la spontaneità.

-Allora?- domandò la donna, leggermente seccata per l’improvviso silenzio di Goemon –vorresti andare al mare oppure in giro?-

-Sì…-

-“Sì” cosa?-

-Andiamo al mare, usciremo stasera. Non posso vederti completamente vestita per tutto il giorno. Almeno al mare ho un anticipo…-

-Scemo! Ma sei davvero tu o è Lupin travestito che ti ha rapito, mentre facevo la doccia? Sei davvero un maniaco-

Risero e ripresero a mangiare.

-Ok, samurai, giretto domani, oggi mare e stasera cenetta di pesce a lume di candela in quel posticino che avevamo adocchiato ieri. Che ne pensi? Forse ci converrà prenotare-

Goemon annuì, poi prese la mano di Fujiko, che trasalì.

-Facciamo una pregheria-

-Che? Quelle tue preghiere strane zen, non mi dire…e perché?-

-Per scongiurare che nessun bambino rompiscatole si metta accanto a noi in spiaggia, stavolta-

Risero, di nuovo e di gusto, felici come non si sentivano da tempo. Si versarono del caffè e fecero un brindisi, dedicandolo a Lupin e a Jigen.

Buone vacanze

© 2017 by Fujikofran
 
 
 https://www.youtube.com/watch?v=Q659IaXrS3Y
 
 
 
 
 
 
   
 
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