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Autore: 50shadesofLOTS_Always    12/08/2017    2 recensioni
Dal testo: "Distogli di nuovo lo sguardo dal mio, poi scuoti appena la testa per scostarti la frangetta dalla fronte. Un cenno del tutto naturale e innocente, ma che accende in me la scintilla di una sensazione che avevo già sperimentato. Un desiderio viscerale, un bisogno umano."
Prendiamoci un momento per conoscere i pensieri di un playboy molto innamorato...
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Questa one-shot, chiaramente ambientata in Iron Man, l'avevo scritta diverso tempo fa ma non avevo il coraggio di pubblicarla. L’ho rivista un po’ e spero che possa essere di vostro gradimento.
[probabile OOC di Tony/perchè il primo film non si scorda mai/mannaggia ai registi]
Genere: Comico, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tony Stark, Virginia 'Pepper' Potts
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Poche sono le cose che mi sorprendono, rare le persone.

Questa sera dovevo essere io a sorprendere – e misà che ci sono anche riuscito viste le facce, soprattutto quella di Obie - invece mi hai battuto sul tempo. Sei sempre un passo avanti a me e questo stuzzica il mio già spropositato e ipertrofico ego.
Dopo un allegro soggiorno coi terroristi, non credevo di avere qualcuno ad aspettarmi. Così come non credevo di trovarti qui, in questo locale pieno di gente, con un abito così diverso dai tuoi sobri tailleur - non che la cosa mi dispiaccia comunque - perché so quanto odi questo genere di mondanità.

Dopo aver fatto vagare lo sguardo fra personaggi di spicco con personalità di merda, mi sei apparsa come una bellissima nereide. Sorridi alla coppia che stai intrattenendo, sicuramente col tuo solito atteggiamento impeccabile. Percorro famelico il delizioso solco che segna la tua schiena scoperta mentre sorseggio dello scotch per riprendermi dall’arresto cardiaco che mi hai causato.
Di nuovo, ma per un motivo ben diverso dal reattore che credo si stia fondendo sotto la camicia.
 
Mollo il tipo di Man in Black - dopo aver finto di ascoltarlo – senza perderti tra la folla, dicendogli che fisserò un appuntamento. Non specificando però che l’appuntamento è per il sottoscritto. Adesso.
Ti raggiungo, posando il bicchiere su un vassoio di passaggio.
« E’ uno schianto, non l’avevo riconosciuta! » esordisco, le mani infilate nelle tasche dei pantaloni.
Quando ti volti è un secondo, ma mi sembra di viverlo al rallentatore, come nei film.
La luce morbida delle lampade scivola sulle onde di oro rosso, che scendono sulle tue spalle e sembrano fuoco, che lambisce e accarezza la mia carne sottopelle.
« Cosa ci fa lei qui? »
« Evito agenti governativi » ti dico ancora abbacinato dalla tua visione.
 
Se continui così, non arriverò mai ai cinquanta.
 
« E’ venuto da solo? »
« Dove lo ha preso il vestito? ».
Improvvisamente ti accorgi che sei al centro della mia attenzione, che non riesco a staccarti gli occhi di dosso, e le tue guance diventano porpora.
Potts, sei semplicemente adorabile.
« Ow, è un regalo di compleanno ».
 
Come da manuale, ti metto ulteriormente in soggezione perché farlo è il mio hobby preferito e perché fondamentalmente sono uno stronzo.
« E’ stupendo »
« …da parte sua, veramente ».
Perché non me lo hai detto subito? Se lo avessi saputo non mi sarei chiuso come un nerd in laboratorio.
« Sono un’esteta »
« Sì… » dici con un cipiglio irriverente.
 
Poi abbassi lo sguardo sui tuoi stessi piedi e vorrei farlo anch’io. Per la prima volta ho esaurito il mio repertorio. Un secondo, da quando sono così ansioso con una donna?
« Le-le va di ballare? ».
Oddio, ho balbettato sul serio?
 
Cerco di riprendermi mentre torni ad essere la mia compita assistente.
« Oh, no. Grazie ».
Mia cara, quando imparerai che non accetto un ‘no’ da te, così come il fatto che mi si porgano le cose?
Ma, ora che ci penso, sei l’unica che ha questo privilegio…
« D’accordo ».
 
Passiamo ai fatti.
 
Non so con quale coraggio, ma ti prendo per mano e ti porto nel bel mezzo della pista, incurante della tua debole protesta. Senza darti spazio di pensiero o reazione, comincio a guidarti in un lento. Dopo solo qualche secondo, comincio a sentirmi… Strano. Realizzo dove sono le nostre mani - soprattutto le mia – e mi chiedo cosa mi stia succedendo. Non è mica la prima volta che ballo con una donna.
Ma, ora che ci penso, è la prima volta che ballo con te…
« Morbida ».
 
Ti dico, così da spezzare il silenzio fin troppo indigesto fra noi – i nostri battibecchi sono uno spasso -sperando di togliere almeno uno dei due da quest’impaccio.
Mi guardi, ridacchiando nervosa, per poi distogliere fugacemente lo sguardo. Riesco a sentire la vocina del tuo raziocinio suggerirti di allontanarti da me mentre la mia affoga nelle endorfine, quando sento le dita di una delle tue piccole mani, quella sul mio bicipite, stringere leggermente la stoffa della giacca.
« La sto mettendo in difficoltà? ».
 
Sorrido, come un patetico cretino mentre ti guardi intorno, costatando che tutti gli occhi sono puntati su di noi. Su di te.
« Oh n-no… E’ che mi dimentico sempre di mettere il deodorante, sto ballando col mio capo davanti ai miei colleghi di lavoro, con un vestito con le spalle scoperte... »
« Ha un aspetto e un profumo eccezionale… » ti dico, sincero ma con la mia solita faccia da schiaffi, perché mi piace essere colui che ti mette in imbarazzo.
« Aiuto… » sussurri, chinando il capo per nasconderti.
« Potrei licenziarla, se la cosa la tranquillizzasse ».
 
Sollevi gli occhi su di me e mi sento perduto. Cazzo…
« Credo che lei non sarebbe in grado di allacciarsi nemmeno le scarpe senza di me »
Dici con l’aria di chi la sa lunga mentre lanci senza timore il guanto della sfida.
« Sopravvivrei una settimana ».

Rispondo fieramente, solo perché mi piace giocare. In realtà sono consapevole che non durerei neanche trenta secondi. Odio le scartoffie.
« Davvero? » chiedi, dandomi la possibilità di ritirarmi.
« Sì »
« Qual è il suo numero di codice fiscale? ».
 
Prendi e porta a casa, Stark. Ti guardo di sottecchi mentre arcui un sopracciglio - gesto che trovo decisamente sexy – in attesa della mia risposta. E’ decisamente un colpo basso, mi tieni per le palle e questo... Beh, una delle doti per cui ti ho assunta.
« Cinque…? ».
 
Provo a dirti mentre intercetto il guizzo ilare, che porta le tue labbra rosee a piegarsi in un sorriso sempre più largo.
« Cinque… Giusto… »
« Giusto »
« Mancano soltanto un paio di cifre qua e là »
« Le altre otto? ».
 
Continuiamo a ballare mentre la tua risata argentina mi fa tornare ragazzino.
« C'è lei per le altre otto ».
 
Sussurro sfacciato e giro la testa per godermi la tua reazione. Oh, sì… Decisamente delizioso il modo in cui stai sorridendo adesso, col fiato mozzato in gola.

Distogli di nuovo lo sguardo dal mio, poi scuoti appena la testa per scostarti la frangetta dalla fronte. Un cenno del tutto naturale e innocente, ma che accende in me la scintilla di una sensazione che avevo già sperimentato. Un desiderio viscerale, un bisogno umano.
 
Ti osservo, ti studio come un nuovo progetto, contando le efelidi sui tuoi zigomi prima di proporti di uscire per una boccata d’aria. Fresca possibilmente.
 
Mi appoggio alla balaustra con un fianco mentre avvoltoli una ciocca di capelli tra le dita. Aspetti il passaggio di alcuni invitati.
« È stato curioso... »
« Del tutto innocuo » dico quando capisco di aver esagerato.
« Assolutamente non innocuo, oserei dire »
« Ballavamo soltanto »
« Tutte le persone con cui lavoro... Non so perché… »
« Non riesce ad essere obbiettiva. Secondo me la gente non... Era solo un ballo ».
 
Mormoro con una scrollata di spalle mentre mi guardi come se mi fossero spuntate altre teste.
« N-Non si è trattato solo di un ballo! Lei non capisce perché lei è lei e… »
Ti ascolto e mi viene da ridere perché sei divertente quando vai fuori giri.
« ...tutti sanno esattamente chi è lei, come si comporta con le donne e tutto questo va assolutamente bene… ».
 
Aspetta… Perché quell’astioso accento su ‘donne’ e ‘assolutamente bene’?
Non sarai gelosa, Potts?
« Insomma, con me! Lei è il mio capo » riattacchi con la solita scusa.
« Non credo affatto che...  »
« …e io che ballo con lei »
« Non credo sia stata vista in questo modo » cerco di rassicurati come posso, ma ovviamente sei già in quarta.
« No, perchè non voglio passare per quella che... la solita che cerca... Insomma… ».
« Secondo me sta esagerando ».
 
Aggiungo e nel frattempo, entrambi perdiamo il filo del discorso.
« Siamo qui e io poi ho messo questo vestito ridicolo. E abbiamo ballato in quel modo e… »
Deglutisco sonoramente mentre mi ritrovo incapace di produrre qualsiasi pensiero concreto davanti all’azzurro magnetico dei tuoi occhi. Agiti la testa lentamente con fare assorto, sospiri come se fossi confusa. Mi stai fissando come se improvvisamente non sapessi più come replicare. Mi piace lasciarti senza parole.
Ti avvicini, tentennando e non posso fare a meno di tendermi, come una corda di violino, quando sento il tuo respiro sul viso, così vicino come non lo era mai stato. Ti tieni al mio braccio mentre il cuore, quello fatto di muscoli, pompa come un cavallo imbizzarrito, rendendomi sordo alla lontana cacofonia della città. Il sangue diventa bollente, un fuoco indomabile che comincia a logorarmi come un gradevole supplizio.
 
Ti voglio, Pep. Ti voglio come non ho voluto nessun’altra, mai. Devi essere mia, anche se conscio di non meritarti.
 
Infrango la barriera, baciandoti e buttando benzina su quelle fiamme, che divampano con violenza fino a scioglierti come cera nel mio abbraccio.
Fanculo la meritrocrazia.
 
Perché sei perfetta, come nei sogni che hanno alleggerito il mio ultimo trimestre, in cui ho immaginato spesso di stringerti così mentre un uomo saggio mi ha detto di non sprecare la mia vita.
Perché, dannazione, eri lì sulla pista in attesa del mio ritorno, con gli occhi arrossati e un sorriso accecante.
 
Le tue dita scivolano sul mio collo poi seguono il filo ispido del pizzetto sul mento mentre ti ritrai appena, sconvolta almeno quanto me. Cristo, ma che cos’ho?
Forse hai ragione. Eravamo tu ed io. Noi, nella nostra bolla.
Forse ho una cotta per te…
 
Ti riappropri della mia bocca, quasi a tradimento. Con una mano ti reggo la nuca, le tue delicate mi incorniciano il viso. Tsk, come se avessi intenzione di lasciare il paradiso sulle tue labbra!
 
Le tue forme si incastrano tra le mia e…
Cavolo, misà che ti amo…
 
Angolo Autrice: Salve a tutti! Piccola precisazione: come avrete notato, ho scritto partendo direttamente dalla scena del film, aggiungendoci poi il mio personale contributo dopo aver scoperto la scena tagliata del bacio :)
Credo ci sia ben poco altro da dire se non grazie per essere giunti fino a qui! Se vi va, lasciate pure una recensione ;)
Per chi già mi segue da un po’, annuncio che pubblico questa shot (una, di diverse in cantiere) per “distrarvi” fino al prossimo capitolo della mia raccolta You’ll Be In My Heart, che dovrebbe arrivare a breve. Ispirazione permettendo xD
Alla prossima,
50shadesOfLOTS_Always
   
 
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