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Autore: Elle_97    13/08/2017    0 recensioni
Isabel Evans 17 anni, ragazza più popolare della scuola, le piace giocare con i ragazzi è il suo gioco preferito adora lasciarli a bocca asciutta ma tutto cambierà con l'arrivo di Ethan etichettato come play boy il suo unico scopo è quello di riuscire dove gli altri hanno fallito
Genere: Angst, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Dopo quelli che mi parsero pochi secondi senti qualcuno urlare dalle scale, cercai di ignorare quelle urla mettendomi la testa sotto il cuscino, ero stanca morta non riuscivo nemmeno ad aprire gli occhi,-Isabel!Ti vuoi muovere siamo in ritardo!!!- conoscevo quella voce era Jess ma che ci faceva a casa mia così presto, sentì la porta della camera spalancarsi e una luce proveniente dalla finestra accecarmi, sospirai-Jess ma che cavolo ci fai qui così presto?-dissi con la voce impastata dal sonno, la sentì ridere-Presto?Is sono le otto e un quarto e stiamo facendo tardi a scuola, è il mio primo giorno mica vorrai lasciare sola la tua migliore amica vero?-disse con voce che non ammetteva repliche, sospirai la solita,cara e vecchia Jess, aprì gli occhi a malincuore e mi alzai, vidi che lei era tutta vestita per bene, indossava un paio di jens neri e una canottiera bianca, si era truccata leggermente e si era legata i suoi bellissimi capelli rossi in una semplice treccia disordinata, mi diressi verso il bagno dove mi feci una doccia, mi lavai i denti e mi cambiai, mi misi un paio di jeans e una canottiera,raccolsi i miei capelli in un chinion disordinato e mi truccai leggermente, era il meglio che potevo fare visto che stavo dormendo in piedi, uscì dal bagno e non riuscì nemmeno a dire a che mi fece indossare subito le scarpe, mi prese la borsa con i libri e mi portò fuori alla velocità della luce, mi fece salire nella sua macchina e partì. –Non mi hai neanche permesso di fare colazione.- le dissi mettendo il broncio come una bambina piccola, lei mi lanciò un occhiata trucida-Siamo in completo ritardo Is, mangerai a scuola. Io non capisco come arrivavi a scuola gli altri giorni dopo aver fatto serata.-disse guardandomi, le sorrisi-Semplice, non ci andavo.- dissi leggermente, lei rise e io continuai- e l’avrei fatto anche oggi se non fossi venuta a svegliarmi.-dissi sospirando,-e tuo padre?- mi chiese lei, mi incupì-Non c’è quasi mai, e non se né mai accorto, ogni sera ha un “impegno” diverso.- dissi sarcastica, vidi Jess guardarmi come se volesse dire qualcosa, ma in quel momento per fortuna arrivammo a scuola, scesi dalla macchina e mi guardai intorno, brutto errore, in quell’istante vidi la persona che meno avevo voglia di vedere,-Hey dolcezza.- disse sorridendo, alzai gli occhi al cielo e non risposi,lui continuò con un sorriso beffardo-Cascata dal letto?-, -Quasi- risposi mandando un occhiataccia alla mia migliore amica che stava facendo di tutto per tardare, lui rise –Ciao Jess.- disse guardandola oltre la mia spalla, lei gli sorrise-Ciao Ethan,come mai in ritardo?- disse guardandolo,lui rise-Non ho sentito la sveglia e voi?- disse sempre rivolto a lei, -Qualcuno non aveva molta voglia di alzarsi,- disse la mia migliore amica guardandomi di traverso, sbuffai e mi incamminai verso la scuola, avevo mille pensieri per la testa come mai Ethan e Jess si parlavano con tanta famigliarità come se si conoscessero da tempo e non da una sera soltanto, ie l’avrei chiesto più tardi-Signorina Evans cosa ci fa fuori dalla classe?-sospirai e guardai il vigilante, alzai gli occhi al cielo-Sono in ritardo, non ho sentito la sveglia.- dissi sbuffando,-Come ogni mattina insomma?-mi disse con voce da strafottente, alzai gli occhi al cielo e lo ignorai, in quel momento vidi che Jess e Ethan mi avevano raggiunta, chissà perché ci avevano messo così tanto. –Ah bene, noto con piacere che non è l’unica- disse il vigilante guardando Jess e Ethan con un cipiglio alzato-Ci vediamo dopo la scuola per la punizione, vi aspetto in palestra.- detto questo ci lanciò un ultima occhiataccia e se ne andò. Stupendo un ulteriore punizione, mio padre mi avrebbe uccisa se lo avrebbe scoperto, sospirai e notaì gli occhi verdi di Jess guardarmi con preoccupazione-Tranquilla Is, puoi sempre dire a tuo padre che stavi aiutando la tua migliore amica con i compiti dato che sono molto indietro.- mi disse sorridendo, le sorrisi di rimando e annuì, mi era mancata un sacco, nessuno mi conosceva come lei a parte Josh, a proposito di Josh,-Jess ma dov’è Josh?- le chiesi guardandola interrogativa, la vidi scuotere la testa sconsolata mentre vidi Ethan incupirsi solo nel sentire il suo nome, dovevo assolutamente scoprire cosa era successo tra quei due in passato,le parole di Jess mi risvegliarono dai miei pensieri- Quello sfaticato di mio fratello non ha voluto nemmeno sentir parlare di scuola oggi, sta riposando beatamente nel suo letto.- disse sconsolata, risi-Beh ha fatto bene, anche io l’avrei fatto.- dissi sospirando,-Avete finito di chiacchierare? È meglio se andiamo in classe prima che il vigilante ritorni.- disse Ethan con voce annoiata, gli lanciai un occhiataccia, ma che voleva nessuna di noi l’aveva tenuto legato a stare a sentire i nostri discorsi, stavo per rispondergli ma Jess mi fece cenno di lasciar perdere e iniziò a dirigersi verso la classe di francese, dove la seguì di malavoglia. Quando sentì la campanella del pranzo sospirai di sollievo, mi stavo dirigendo verso la mensa con Jess quando una mano mi prese il polso e mi fece girare, andai a sbattere contro il petto di qualcuno, alzai gli occhi per vedere chi fosse il deficiente e vidi gli occhi marroni di Mark, lo spinsi-Si può sapere che problema ti affligge?- gli chiesi con tono tagliente, vidi il suo sorriso scomparire- Dai bellezza pensavo che mi avessi già perdonato per la scenata di ieri.- disse con sguardo da cane bastonato, sospirai- Mark quale parte del fatto che non stiamo più insieme non capisci?- gli chiesi incavolata, mi stava facendo saltare i nervi e quella mattina era già cominciata male, lo vidi abbassare lo sguardo-Ma io..- iniziò a dire ma la sua voce venne fermata da quella di Ethan dietro di lui-Amico ti conviene lasciar perdere,oggi si è svegliata con il piede sbagliato e penso di sapere anche il perché..- disse guardandomi con un aria maliziosa,gli lanciai un occhiataccia già sapevo dove voleva andare a parare,-Si può sapere tu cosa vuoi?Perchè compari sempre dove nessuno ti chiama Dallas?- gli disse Mark girandosi furioso verso di lui, vidi Ethan ridere-Calmati amico, stavo cercando solo di aiutarti perché sembra che tu di ragazze non ne capisca molto.- gli disse con un aria superiore sorridendo, lo guardai aveva un bellissimo sorriso, in realtà era bello tutto eh..scossi la testa per potermi levare tali pensieri dalla testa appena in tempo per sentire la voce furiosa di Mark-Come ti permetti?- urlò e si mosse velocemente verso Ethan con il pugno alzato, vidi Ethan bloccare il colpo tranquillo,- Non capisco perché ti scaldi tanto, è la verità- gli disse annoiato guardandolo dritto negli occhi, quei occhi così neri mettevano in soggezione chiunque persino uno come Mark che arretrò di qualche passo e lo guardava rabbioso, -Avete finito di comportarvi da bambini?- dissi arrabbiata guardando l’uno e poi l’altro come al solito avevamo attratto l’attenzione di tutta la scuola su di noi, sentì una mano sulla spalla e mi girai vedendo gli occhi verdi di Jess guardarmi con calma-Is calmati, non ne vale la pena! Dai andiamo a pranzo.- sospirai e annuì soltanto dopo di che seguì la mia migliore amica verso la mensa. Pranzammo in silenzio, sentivo uno sguardo addosso ma lo ignorai, in quel momento sentì delle voci chiamare il mio nome-Is,Isabel ma dove ti eri cacciata ?Ti abbiamo cercata tutta la mattina.- dissero le mie amiche raggiungendomi al tavolo, guardarono per un secondo Jess poi riposero la loro attenzione su di me, sorrisi –Ragazze lei è Jess la mia migliore amica, la sorella di Josh vi ricordate vi ho parlato di lei.- dissi rivolta a loro, vidi per un istante un ombra attraversare lo sguardo di Mara, la guardai in fondo sapevo che Mara si riteneva essere la mia migliore amica, e ora invece guardando Jess capiva che non era altro che un’amica come Shady, sospirò e fece un sorriso tirato-Piacere, io sono Mara e lei è Shady.- disse indicando la bionda di fianco a se con voce strana, vidi la mia migliore amica sorriderle calorosamente-Piacere mio, volete sedervi qui con noi?- disse indicando le due sedie davanti a noi, vidi Shady annuire felice mentre Mara scosse leggermente la testa-Io non posso, ho un compito importante da fare, scusatemi.- disse leggermente e evitando il mio sguardo si allontanò verso l’uscita, notai lo sguardo di Jess sul mio e prima che potessi dire qualcosa fu Shady a parlare- Scusala ma Mara ha sempre pensato di essere la migliore amica di Is anche se lei le ha sempre parlato di te e della vostra forte amicizia, solo oggi incontrandoti si è resa conto di quello che ha voluto sempre negare.- disse semplicemente scrollando le spalle ,e spostando i suoi bei capelli biondi da una parte, rivolta a Jess, vidi gli occhi verdi di Jess farsi seri- Capisco.- disse semplicemente. La campanella era già suonata da un po’, ma non avevo nessuna voglia di andare in classe, stavo camminando nei corridoi insieme a Jess che era stranamente silenziosa e guardava davanti a se persa nei suoi pensieri, chissà a cosa stava pensando,-Sai..- disse a un certo punto facendomi girare verso di lei,-Non vedevo l’ora di tornare soprattutto per rivedere te la mia migliore amica e poterci divertire insieme questi ultimi anni di liceo, non ho mai pensato che il mio ritorno potesse creare la tristezza per qualcun altro.- disse con voce leggera guardando davanti a se, si stava riferendo sicuro a Mara, sospirai e la fermai-Jess non devi sentirti in colpa per il fatto di Mara, le parlerò in fondo è sempre mia amica e le voglio un sacco di bene.- le dissi sorridendo, lei mi sorrise di rimando e rividi la spensieratezza tornare nei suoi occhi-Comunque siamo in ritardo per storia- disse iniziando a correre, annuì e le dissi –Tu vai, io non ho molta voglia di seguire storia. Ci vediamo dopo.- la vidi guardarmi per diversi secondi dopo di che annuì e sorrise riprendendo a correre. Mi diressi verso l’uscita, e mi sedetti su una panchina all’ombra, avevo la testa piena di pensieri, quando udì una voce dietro di me-Is, possiamo parlare?- mi girai e vidi Mara a braccia conserte guardarmi con un sorriso triste, i suoi occhi marroni erano indecifrabili, annuì e le feci segno di sedersi sulla panchina, lei si sedette e la guardai attentamente, Mara era una ragazza semplicissima con lunghi capelli castani lisci e due grandi occhi marroni, era di una gentilezza e di una testardaggine unica, quando si metteva in testa una cosa era quella, nessuno riusciva a farle cambiare idea, eravamo diventate amiche subito al liceo, Jess era appena partita ed ero insieme a Josh nel corridoio, era il nostro primo anno e stavamo per cacciarci nei guai a causa di uno scherzo, Mara fu la nostra salvatrice, ci ha salvati dall’espulsione, da lì siamo diventate amiche inseparabili, non volevo perderla, le volevo un sacco di bene, -Allora..- iniziai a dire, lei mi fermò- Is, è tutto ok… tu mi hai sempre parlato dell’amicizia che ti lega a Jess, siete come sorelle, e nessuno potrà mai mettersi tra di voi, è solo che dopo tutto questo tempo pensavo che anche io avessi raggiunto non dico il grado di amicizia che hai con lei, ma almeno che mi fossi avvicinata e invece mi sono resa conto che non è così…- disse sospirando e facendo un lieve sorriso, -Mara non è così, è vero io e Jess siamo come sorelle in fondo siamo cresciute insieme, ma anche tu sei mia amica, ti voglio un sacco di bene e mi fido di te ciecamente sennò non sapresti nemmeno metà della mia vita e dei miei segreti, sai che sono una persona molto riservata, ciò che voglio dire è che tu sei comunque mia amica, e ora che Jess è tornata non significa che la nostra amicizia cambierà..- le dissi sorridendo, vidi i suoi occhi illuminarsi-Davvero?-mi chiese, annuì e lei mi abbracciò forte-Ti voglio un sacco di bene Is, grazie,grazie.- mi disse, sorrisi e l’abbracciai di rimando. In quel momento udì la campanella e questo significava che l’ora di storia era finita, ora c’era ed. fisica e dovevo assolutamente andarci, mi alzai e Mara fece lo stesso- è meglio se vado mi tocca biologia.- mi disse sorridendo, le sorrisi – Io ed. fisica invece, ci vediamo all’uscita.- le dissi, lei annuì mi salutò e corse verso l’aula di biologia, mentre io mi incamminai senza alcuna voglia verso la palestra, ad un certo punto mi vibrò il telefono, lo presi e vidi una chiamata persa da mio padre, strano che mi avesse chiamata a scuola, di sicuro è qualcosa di importante, lo richiamai al quinto squillo rispose-Is.. sei a scuola?-, -Sì papà, perché?è successo qualcosa?-, -Stasera non fare piani, andiamo a cena solo noi due.- ascoltai le sue parole incredula, -Davvero papà?-,-Sì tesoro, fatti trovare pronta per le nove.-, sorrisi-Ok, papà ci vediamo dopo, ora devo andare a lezione.-,-Va bene tesoro, a dopo.- . Chiusi la chiamata e guardai il telefono ancora incredula, non me lo sarei mai aspettata, arrivai in palestra con un gran sorriso che però mi si gelò subito quando vidi Johanna con dei mini shorts e una canottiera bianca trasparente che metteva in mostra tutto parlare animamente con Ethan, stava giocherellando con i suoi capelli e gli sorrideva in modo malizioso, lui la guardava sorridendo, aveva i capelli al vento e dei shorts neri con una maglietta a mezze maniche bianca che metteva in risalto i suoi pettorali era una gran bella visuale, anche se mi dava molto fastidio vederli flirtare in maniera così ovvia, ad un certo punto qualcuno mi diede una spallata, mi girai e vidi Jess guardarmi con aria maliziosa-Gli stai incenerendo con lo sguardo Is, tra poco diventeranno polvere.- mi disse ridendo la mia amica, la guardai cercando di mostrarmi confusa-Non so di cosa parli non sto incenerendo nessuno io.- dissi scrollando le spalle, alzò un sopracciglio-Non fingere con me Is, cos’è successo tra te e Ethan ieri sera?Poichè dato i segni che hai sul collo, sembra che tu abbia perso il controllo visto che conosco la tua regola.- mi disse con voce inquisitrice, le mandai un occhiataccia- Mi vado a cambiare- dissi semplicemente e mi diressi verso gli spogliatoi. Uscì dallo spogliatoi con dei shorts e una canottiera rossa, mi ero fatta la treccia al posto del chinion e mi diressi verso la riga dove erano riuniti tutti, - Appena in tempo Evans.- disse una voce maliziosa al mio orecchio, mi girai e vidi Ethan affianco a me, alzai gli occhi al cielo,- Sei molto attraente anche così sai… il rosso è il mio colore preferito.- mi dìsse con voce maliziosa facendomi l’occhiolino, lo ignorai e in quel momento udì la voce dell’allenatrice-Se Dallas e Evans hanno finito la loro amorevole conversazione possiamo iniziare la lezione.- urlò mandandoci un occhiataccia, la guardai indifferente e lei in quel momento fischiò fortissimo, iniziammo tutti a correre. L’allenatrice era una vera e propria stronza, da quando il marito l’aveva lasciata a metà dell’anno scorso era diventata una donna acida, sempre arrabbiata e non vedeva l’ora che qualcuno di noi facesse il minimo sbaglio per ucciderci con il lavoro, era alta, con grandi occhi neri e i capelli cortissimi, indossava sempre una tuta diversa ma sempre nera o al massimo grigia. Dopo il dodicesimo giro di palestra, che tra l’altro era immensa, mi fermai per riprendere fiato e Jess fece lo stesso, -Ma è sempre così?- mi chiese respirando affannosamente, annuì-Non ti ricordi, te ne avevo parlato.- le risposi cercando di respirare normalmente,-Pensavo che esagerassi.- disse cercando di fare respiri normali, -Che c’è ragazze..siamo già stanche?- disse una voce alle nostre spalle, ci girammo e vedemmo l’allenatrice con il cipiglio alzato e le mani sui fianchi, brutto segno, -Dovevamo riprendere aria.- disse la mia amica guardandola, lei rise- Ma non mi dica, per questo motivo lei e Evans farete altri cinque giri, ed è meglio se vi sbrigate se non volete che diventino 50.- disse con voce autoritaria, vidi Jess guardarla incredula, stava per dire qualcosa ma la bloccai sarebbe stato peggio, la presi per il braccio- Ci andiamo subito.- dissi leggermente e la tirai verso il campo. Dopo circa ciò che parve un’eternità l’ora di ginnastica terminò, sospirai di sollievo e mi diressi verso gli spogliatoi senza fiato insieme a Jess che continuava a borbottare contro la prof, mi feci una doccia e mi cambiai, mi legai i capelli e in quel momento nello specchio vidi Johanna che mi guardava con un sorriso beffardo, mi girai verso di lei-Cosa vuoi?- le dissi cercando di mantenere un tono di voce tranquillo, lei sorrise ancor di più giocherellando con i suoi capelli- Mi chiedevo soltanto come ci si sentisse a perdere la verginità con un playboy come Ethan Dallas..- disse leggermente guardandomi dritta negli occhi, non riuscivo a credere a quello che avevo sentito- Cosa hai detto?- le dissi leggermente alterata, tutta l’attenzione dello spogliatoio era su di noi, Jess la guardava con un cipiglio alzato, lei rise-Hai sentito.. la cara Is, la più popolare della scuola, la pura quella che non la da mai a nessuno e lascia tutti a bocca asciutta, tranne il nostro caro e nuovo playboy Ethan Dallas…- disse urlando con voce civettuola e trionfante, tutta l’attenzione ora è disposta su di me e io avevo perso tutta la pazienza che mi ero promessa di non perdere- Questo non è assolutamente vero.. ora vedrai.- dissi urlando, mi avventai su di lei ma qualcuno mi afferrò il braccio, mi girai e vidi gli occhi verdi di Jess- Is, pensaci bene siamo già in punizione non vorrai metterti di nuovo nei guai, e poi se c’è qualcuno che ha la colpa quello è solo Dallas.- mi disse con voce ragionevole, la guardai e annuì dopo di che mi liberai della sua stretta e mi diressi verso lo spogliatoio maschile, ora me la paga, con me non si scherza caro mio Dallas, appena entrai udì solo fischi e battutine-hey Is, che piacevole sorpresa.. sto in paradiso?- urlò uno, alzai gli occhi al cielo e finalmente lo trovai aveva solo un asciugamano intorno alla vita e il petto pieno di goccioline, così come i capelli era appena uscito dalla doccia, cercai di non pensare a come era messo e lo guardai con aria trucida,mentre lui mi guardava sorpreso-Is a cosa devo l’onore?- mi disse malizioso, sorrisi seducente e mi avvicinai a lui dopo di che gli diedi una bella ginocchiata ai suoi gioiellini,- A questo, sei un coione. La prossima volta che metti voci in giro su di me false, pensaci due volte se vorrai avere dei figli in futuro. Ti piacerebbe che fossi venuta a letto con te, ma sappi che non sarò mai tua non sono stata di nessuno e mai lo sarò, non mi faccio mettere i piedi in testa da un bambino che deve per forza far sapere ai suoi amici di essere riuscito dove altri hanno fallito, io non sono un oggetto carinio… sappilo, sei avvisato.- dissi leggermente, guardandolo mentre si contorceva dal dolore per terra e imprecava, gli mandai un bacio e me ne andai mentre gli altri ridevano della scena.. uscì dallo spogliatoio con un gran sorriso e vidi davanti a me Jess e le altre , sorridevano-Sei stata grande Is.- sorrisi –Se lo meritava, la prossima volta ci penserà due volte prima di rifarlo.- dissi tranquillamente e guardando dritta negli occhi Johanna che mi fece una smorfia come risposta, si spostò i capelli con la mano e se ne andò. Dopo un po’ anche le altre se ne andarono e rimanemmo solo io e Jess, -Pensavo fosse cambiato..- disse sussurrando guardando dritto davanti a se, la guardai confusa-Di che parli Jess?- le chiesi curiosa, lei si girò verso di me e mi fece un sorriso forzato-Nulla, tranquilla..- , la guardai confusa-Jess..- iniziai,-Ne parliamo dopo.- tagliò corto lei indicandomi i ragazzi che uscivano dallo spogliatoi, annuì soltanto- Ciao bellezze..- dissero andandosene, alzai gli occhi al cielo e per ultimo lo vidi arrivare con una smorfia di dolore sul volto, gli sorrisi innocentemente e lui mi incenerì con lo sguardo, il nostro gioco di sguardi fu fermato dal vigilante- Bene, vedo che ci siete tutti e tre.. voglio vedere questa palestra spendere tornerò fra due ore e voglio vederla pulita come uno specchio, siamo intesi?- disse con una certa autorità, vidi Jess annuire e poi la smorfia sul volto di Ethan-Non sapevo che eravamo diventati bidelli..- disse con voce provocatoria, gli lanciai un occhiataccia mentre il vigilante lo guardava con una certa ostilità-Signor Dallas da quanto so lei è nuovo in questa scuola, e già sta creando un sacco di problemi spero per lei che il preside non lo venga a sapere, non le conviene avermi come nemico.- disse semplicemente prima di andarsene. Lo guardai con riluttanza, prima che potessi fare qualsiasi cosa, Ethan mi afferrò il braccio e mi fece girare verso di lui- Mi spieghi cosa ho fatto per meritarmi quello..- disse indicandosi le parti bassi, gli sorrisi-Lo sai benissimo.. come hai potuto dire in giro e soprattutto a Johanna che io sono venuta al letto con te..- dissi guardandolo male, lui rise-Pensi davvero che io vada a raccontare in giro cavolate, noi non abbiamo concluso nulla e io non ho detto nulla a Johanna.- mi disse guardandomi dritto negli occhi, quei suoi occhi neri mi mettevano così in soggezione ma erano anche così belli,- Ah, e dovrei crederti?- gli chiesi ironica,-è la pura verità Isabelle, pensaci bene Johanna ti odia l’ha fatto a posta per allontanarci e per far passare te come una troia.- disse semplicemente, in fondo non aveva tutti i torti, tolsi il braccio dalla sua stretta e mi avvicinai a lui – Anche se quello che dici è la verità, io non sarò mai tua, non cadrò mai ai tuoi piedi come le altre tra cui Johanna..- dissi tranquillamente, lui mi prese per la vita e mi attirò a se- Io non ci conterei tanto dolcezza, che tu lo voglia o no sarai comunque mia.- disse sorridendo, quando sorrideva i suoi bellissimi occhi neri si illuminavano ed io in quel momento mi stavo perdendo in quei occhi, distolsi lo sguardo- Sogna tesoro. – sussurrai a un soffio delle sue labbra,- Sempre.- mi sussurrò a sua volta guardando le mie labbra in modo famelico, in quel momento qualcuno si schiarì la gola alle mie spalle, mi girai e vidi Jess con dei secchi e stracci in mano, ci guardò interrogativa-Chi vi capisce è bravo, un momento prima volevate uccidervi ora invece tutto il contrario.- disse poggiando le cose per terra, - La palestra non si pulisce da sola, su.- disse ancora , prendendo un laccetto e legando i suoi bellissimi capelli rossi in un chinion, mi allontanai da Ethan e la seguì. Dopo ciò che parve un’ eternità avevamo finito di pulire la palestra, sospirai di sollievo e mi sedetti per terra, Ethan e Jess erano seduti accanto a me stanchi e sudati-Abbiamo fatto un’ottimo lavoro.- disse la mia migliore amica sorridendo guardandosi attorno, annuì –Si proprio un’ottimo lavoro.- disse una voce proveniente dalla porta, ci girammo verso il vigilante che ci guardava sorpreso- La punizione è finita, potete tornare a casa.- disse semplicemente andandosene. Ci alzammo e ci dirigemmo verso l’uscita, una volta arrivati alla macchina di Jess mi girai e vidi Ethan dirigersi verso la sua macchina- A domani Jess.- disse sorridendo a trentadue denti alla mia migliore amica, lei gli sorrise e gli fece un cenno con la mano, era stata strana per tutta la punizione dovevo sapere cosa aveva, lei entrò in macchina e stavo per fare lo stesso quando sentì qualcuno afferrarmi il braccio e girarmi verso di lui, nel breve istante sentì le sue dolce labbra sulle mie- A domani dolcezza.- disse a un soffio dalle mie labbra, sorrisi involontariamente ed entrai in macchina. Jess partì a tutto gas, per un po rimanemmo in silenzio entrambe, guardavo fuori dal finestrino e non facevo altro che pensare alle sue labbra sulle mie, -A cosa pensi?- mi chiese Jess, scossi la testa e mi girai verso di lei- A niente di importante.- la vidi annuire, - Jess cosa volevi dire in palestra quando hai detto che pensavi fosse cambiato, ti riferivi a Ethan..?Lo conoscevi..?-le chiesi incuriosita, la vidi stringere le mani sul volante per un istante, si girò verso di me per un secondo e vidi in quei suoi occhi verdi qualcosa che non avevo mai visto, ritornò a guardare la strada- Is, si lo conoscevo… lui e Josh non sono in buoni rapporti dopo l’incidente.- disse sussurrando, la guardai confusa-Incidente..?- lei annuì soltanto- Mi dispiace Is, ma non devo essere io a raccontarti questa storia.- disse semplicemente accostando vicino casa mia ,- Ma..- incominciai, non ci stavo capendo nulla, -Mi dispiace Is, vorrei tanto parlartene ma non posso..- io annuì soltanto e scesi dalla macchina, -certo.. ti capisco.- dissi semplicemente, chiusi la portiera e mi diressi verso casa – Is per favore, aspetta.- gridò Jess, ma la ignorai ed entrai in casa superando i bodyguard di mio padre. Salì le scale ed entrai in camera sbattendo la porta, non sapevo nemmeno perché avevo reagito così in fondo non erano affari miei ciò che era successo, ma il fatto che Jess, Ethan e Josh si conoscevano da prima era tutto troppo strano.. dovevo assolutamente scoprire che cosa voleva dire Jess quando ha parlato dell’incidente, ero così persa tra i miei pensieri che non sentì la porta aprirsi e ne Maia entrare- Isabelle, scusi…- mi girai verso di lei- Maia, dimmi.- le sorrisi, lei mi sorrise di rimando- è successo qualcosa?Ti ho vista entrare tutta arrabbiata..- mi disse avvicinandosi sorridendomi calorosamente- Hai voglia di parlarne?- mi chiese gentilmente, scossi la testa ringraziandola e le sorrisi-Non è nulla tranquilla, è solo stata una giornata molto lunga e ieri sera ho dormito ben poco.- dissi semplicemente, lei annuì e mi sorrise- Va bene, allora ti lascio riposare. Per qualsiasi cosa sono giù, ti vado a preparare quei biscotti che ti piacciono tanto.- disse uscendo, annuì –Grazie.- dissi semplicemente e mi alzai dal letto, lei mi sorrise e rinchiuse la porta dietro di se. Sospirai e mi cambiai, mi misi una maglietta a maniche corte lunga nera e mi diressi verso il bagno, mi sciolsi la coda e mi lavai la faccia con acqua fredda, sbadigliai ed uscì dal bagno, guardai l’ora ed erano le cinque passate, potevo dormire un po’ prima della cena, così presi il telefono e vidi due messaggi da Jess, non avevo voglia di risponderle in quel momento, misi la sveglia e mi misi a letto, chiusi gli occhi e mi addormentai.
   
 
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