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Autore: MaryFangirl    13/08/2017    0 recensioni
Al liceale Light Yagami viene dato il compito di fare da cicerone a Ryuzaki, nuovo ed eccentrico studente, e i due non vanno esattamente d'accordo...all'inizio. (AU ambientata al liceo).
Genere: Azione, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri personaggi, L, Light/Raito | Coppie: L/Light
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Light

 

Light stava viaggiando a 300 chilometri orari lungo l'autostrada dell'autodistruzione...ma onestamente sembrava non riuscire a trovare la forza necessaria per fregarsene. Almeno aveva finito i compiti presto quella sera. Sinceramente non avrebbe saputo dire cosa gli stesse passando per la testa mentre apriva la tenda per vedere Ryuzaki nel suo cortile, a lanciare sassi contro la finestra come il personaggio di un film per ragazzine di Hollywood degli anni '80. Il fatto che lo avesse baciato per la prima volta poco dopo dimostrava la teoria del 'sentiero dell'autodistruzione', anche se non poteva dire di provare dei rimpianti. Perlopiù, Light era soltanto estremamente sollevato che, uno, era vero che provavano gli stessi sentimenti l'uno per l'altro, e due, ora non c'era nulla a trattenerli. Trascorsero due ore ad aspettare che la scena del crimine fosse vuota, stesi sul suo letto insieme, dispiacendosi per il tempo perso che avevano buttato a fingere di essere 'soltanto amici'. Light fu immensamente sorpreso di sentire che Ryuzaki si era reso conto dei suoi sentimenti per Light più o meno quando lui si era reso conto dei propri per Ryuzaki. Risero per quella che apparve un'eternità per quanto fossero stati entrambi completamente ignari. Dopo circa un'ora, sentirono il padre di Light arrivare a casa dirigendosi con passi pesanti – presumibilmente – in camera sua. Sopportarono un altro spavento quando sua madre giunse a dargli un'occhiata qualche minuto dopo, pensando per fortuna che Ryuzaki fosse fuori dai giochi, e Light sperò che si bevesse l'idea che fosse davvero addormentato, e non che fingesse di crederci. Per Light era una situazione piuttosto snervante visto che non aveva mai disobbedito per davvero ai suoi genitori, perlomeno non a quei livelli. Ma la prospettiva di stare con Ryuzaki, così come quella di risolvere finalmente un caso con le sue forze lo calmarono un po'. Finalmente, intorno alle undici, Light entrò nella banca dati della polizia giapponese usando la passowrd di suo padre ed ecco che le fotografie della scientifica erano già state caricate. Cliccò rapidamente su 'stampa tutto' e le risistemò mentre usciva di casa. Non era sicuro di ciò che prese possesso di lui per fargli desiderare di rubare la macchina di suo padre, ma suppose che fosse semplicemente un 'vaffanculo' in aggiunta alla lista in aumento delle azioni impertinenti che aveva deciso di compiere quella sera. 
"Dovremo uscire dal vialetto senza accendere i fanali, per assicurarci in modo assoluto che i tuoi genitori non ci vedano uscire" lo informò Ryuzaki, "Vuoi guidare?"
"Certo, se facciamo un incidente non voglio dare a mio padre una ragione in più per incolparti" Light si morse il labbro e Ryuzaki annuì concorde prima di salire sul posto del passeggero. Light riuscì a fare la retromarcia dal vialetto senza alcuna complicazione, e si diressero velocemente verso la scuola, parcheggiando un po' più lontano dall'edificio per sicurezza. 
Avvicinandosi alla porta sul retro, Ryuzaki lo fermò e gli indicò di dargli una mano. Light si inginocchiò e allacciò le dita, confuso quando Ryuzaki posò un piede sulle sue mani e si spinse in su, sbirciando sulla cornice sopra la porta dove c'era la chiave. Dopo qualche istante, saltò giù con la chiave in mano, e cominciò a ispezionare il buco della serratura.
"Pensi che l'assassino stia usando questa chiave per entrare nell'edificio" Light inarcò un sopracciglio. Quell'indizio avrebbe potuto decisamente aiutarli a restringere la lista dei sospettati.
"Sembrerebbe così, perlomeno la mancanza di polvere sulla chiave lo suggerisce. In più la serratura non mostra segni di manomissione. Ho dedotto che l'assassino usi questa porta visto che nessuno lo vede mai davanti, nonostante ci siano delle residenze dall'altra parte della strada"
"Quindi abbiamo una specifica prova che ci dice che la signora Ackerman è innocente, visto che ha le chiavi dell'edificio" annotò Light pensieroso.
"Sì, quello e il fatto che ha lasciato la scuola all'inizio della settimana"
Avevano avuto intenzione di parlare con lei quella mattina, ma lei se n'era andata la sera precedente. 
"Pensi che dovremmo nascondere la chiave da qualche altra parte?" suggerì Light.
"No, non penso che aiuterebbe. L'assassino si limiterebbe a trovare un modo più creativo di entrare" infilò la chiave nella porta e la aprì.
Light annuì, "Hai ragione, inoltre capirebbe che qualcuno gli sta addosso"
Camminare per i corridoi con lui fece ricordare a Light dell'ultima volta in cui si erano ritrovati lì oltre gli orari scolastici. Almeno questa volta la scena sarebbe stata un po' meno raccapricciante. Light tirò fuori le fotografie e guardò la prima, che mostrava uno schizzo di sangue contro la parete.
"Aspetta, hanno ritrovato la vittima nel laboratorio di biologia..." si accigliò guardando la foto, "È la seconda di cinque vittime che viene ritrovata nel laboratorio di biologia...beh, la prova dell'omicidio"
"Sembra che la prova indichi fortemente Juuzo. Anche se normalmente il laboratorio di biologia potrebbe soltanto essere una coincidenza, considerando il fatto che è un ampio spazio con gli strumenti necessari, ma il fatto che solo ora ci siano dei ritrovamenti lì è altamente sospetto. Se l'assassino aveva bisogno di spazio o di strumenti, avrebbe cominciato con gli omicidi direttamente lì" dedusse.
Entrarono nel laboratorio, la puzza di detergenti chimici li accolse come un avvertimento mentre perlustravano la stanza. La maggior parte del sangue era stato ripulito, a parte alcune tracce rossastre rimaste sul pavimento. Non c'era bisogno di dirlo, l'aula sarebbe stata chiusa agli studenti il giorno dopo, le lezioni di biologia si sarebbero tenute in una stanza diversa...
"Ryuzaki, significa che le lezioni di Juuzo domani verranno spostate"
L'altro lo guardò pensierosamente prima di replicare, "Il che significa che dopo la scuola dovremo controllare l'aula in cui verrà assegnato"
"Mmh" fece Light d'accordo, spargendo le fotografie su un banco. Invece di aiutarlo, Ryuzaki si limitò a giungere da dietro e a portare le braccia intorno alla vita di Light, appoggiando il mento sulla sua spalla.
"Sai, potresti sempre aiutarmi con le foto..."
"Penso di essere a posto così, grazie" sbirciò le fotografie oltre la spalla di Light, leggendo le immagini con tanta calma come se quella fosse una cosa che faceva tutti i giorni della sua vita. Light abbassò l'ultima fotografia, mentalmente cercando di far incastrare tutto. Il corpo era stato appeso in un angolo, sostenuto da una spessa corda intorno al collo.
"Nagisa..." si accigliò.
"Mmh?" Ryuzaki prese la fotografia che la raffigurava, "Si chiamava così? L'ho vista in corridoio, penso. Sembra che l'assassino abbia tentato di farlo passare come un suicidio, ma le lacerazioni sul suo corpo suggeriscono altrimenti...Light, stai bene?"
Fu allora che Light si rese conto della forza con cui si era aggrappato al banco. Si rilassò lentamente e distese le dita, "Sto bene, penso, solo che..." guardò di nuovo la foto, "Conoscevo Nagisa fin dall'asilo. Era una delle persone più gentili che abbia mai conosciuto..."
Ryuzaki strinse la presa intorno alla sua vita, "Light, prenderemo l'assassino. Pagherà per quello che ha fatto"
Light annuì, stava quasi per replicare quando un'altra immagine colse il suo sguardo. Sollevandola, vide che era una nota lasciata dall'assassino. Da dietro, Ryuzaki inspirò bruscamente, "Light, sta parlando di noi"

Al Principe e al Ranocchio;

entrambi sfortunati,

non meritate la morte,

pertanto suggerirei

di stringere con forza la vostra luce diurna.

"Il principe e il ranocchio" borbottò Ryuzaki sarcasticamente. Light ricordò le infinite volte in cui Kiyomi lo aveva definito un ranocchio...in mensa, nei corridoi, in classe. Chiunque avrebbe potuto sentirlo.
"Pensi che significhi che questa nota si riferisca a noi...oh, dai, assomigli solo vagamente a un ranocchio" Light tentò di alleggerire la situazione, ma l'effetto sembrò non essere sufficiente.
Ryuzaki aggrottò la fronte, "Stringere con forza la vostra luce diurna, sembra piuttosto specifico nei miei confronti"
"A quanto pare la scientifica pensa soltanto che sia pazzo" Light indicò gli appunti in fondo alla fotografia.
"Beh, se si riferisce a noi, avrebbe potuto lasciare un messaggio nascosto invece dell'ovvio 'Vi vedo'" proseguì L, "Pensi che potrebbe essere qui ad aspettarci? Se sa che gli stiamo addosso, potrebbe prendersi un rischio che non ha mai nemmeno considerato prima. Quando vengono messi all'angolo, gli assassino possono essere molto imprevedibili"
"Sembri un detective" replicò Light con aria pensosa, a cui non era sfuggito il modo con cui era sussultato, quasi dimenticandosi che Light fosse lì. Light si domandò per la milionesima volta perché Ryuzaki volesse diventare uno scrittore, quando ovviamente aveva il talento per il lavoro di detective.

 

L

 

L si chiese se l'appunto non volesse metterli a corrente di qualcosa di più profondo. La maggior parte delle volte, quando aveva a che fare con assassini così audaci, spesso lasciavano indizi sulle successive mosse soltanto per capire se qualcuno sarebbe stato in grado di vincerli in astuzia. Di solito fallivano. Con attenzione rilesse la nota, la parola 'luce' gli saltò all'occhio. Se l'assassino sapeva chi erano, come suggeriva l'allusione al principe e al ranocchio, forse stava minacciando direttamente Light? Riflettendoci, L incontrò uno stormo di emozioni, la rabbia era la più prominente. Se quello scadente criminale pensava di poter minacciare Light e di farla franca, si sbagliava di grosso. L osservò il viso di Light mentre analizzava il biglietto, gli occhi stretti su ogni riga.
-Dovrei dirglielo?- si domandò, L sapeva che se glielo avesse detto, Light avrebbe voluto usare se stesso come esca. Poteva sembrare egoista, ma L non gli avrebbe permesso di mettersi in pericolo. Era il suo primo caso senza il padre, rischiare la vita sarebbe stato inutile.
"Ryuzaki"
L sobbalzò con aria mortificata mentre notava che Light lo fissava, "Sì, Light?"
"Niente, stavi solo fantasticando di nuovo" e tornò a mettere insieme gli indizi presenti nella nota. Le braccia di L tornarono intorno alla vita di Light, e un dolce sorriso gli si allargò in volto. L decise in quel momento che non avrebbe permesso che accadesse nulla a Light Yagami finché lui fosse stato in vita.

 

Light

-Uno di voi due merita di morire, ti suggerisco di tenerti stretta la tua luce- Light rilesse nella propria mente il codice che aveva colto tra le righe. L'indizio era abbastanza facile da notare, Light sperava soltanto che Ryuzaki non se ne accorgesse. Avevano abbastanza di cui preoccuparsi al momento. Ovviamente la polizia non avrebbe mai notato una cosa del genere, specialmente dal momento che non la stavano cercando...Light poteva usarla a proprio vantaggio. Nessun altro innocente sarebbe morto. Avrebbe sicuramente rischiato le proprie probabilità di sopravvivere fino al diploma, ma se significava la cattura dell'assassino, Light avrebbe fatto qualsiasi cosa per ottenere tale risultato. Ryuzaki non poteva saperlo naturalmente, si sarebbe inferocito, ed era possibile che avrebbe condannato Light agli arresti domiciliari. Ma doveva farlo. Doveva provare il proprio valore a suo padre...alla polizia...a Ryuzaki...e soprattutto a se stesso. Inoltre, più l'assassino rimaneva fuori dalla prigione, più in pericolo si sarebbe trovato Ryuzaki, specialmente visto che conosceva i loro nomi e le loro facce. Insieme analizzarono il resto delle fotografie e setacciarono la stanza. Senza trovare altri indizi, si sedettero entrambi su un banco vuoto. "Finora, tutti gli indizi portano a Juuzo" mormorò Light.
"Sembrerebbe così" replicò Ryuzaki, vagando nuovamente per la stanza con lo sguardo. "Ma perché cambierebbe il suo schema ora che sa che gli stiamo addosso? Prima, ogni omicidio veniva compiuto in una stanza diversa. Ora ce ne sono stati due di fila, entrambi nel laboratorio di biologia"
"Forse sta cercando di condurci a lui" ipotizzò Light.
"Forse, ma sembra troppo ovvio"
"Forse..." Light si accigliò, guardando l'orologio, per essere sicuro dell'ora; il piccolo quadrante riportava che era l'1.33 del mattino.
Notando che era esausto, Ryuzaki sospirò, "Forse dovremmo andarcene. Domani c'è la scuola. E se i tuoi genitori guardano fuori dalla finestra e vedono che la macchina non c'è..."
"Non m'importa" replicò Light stizzosamente, "Che lo vedano"
Ryuzaki divenne insolitamente silenzioso.
"Cosa?" chiese Light, con cipiglio, "Se mio padre si rifiuta di rispettare me e le mie scelte, allora perché dovrei rispettare lui?"
"Penso che forse dovresti rallentare...non ti sei mai davvero ribellato prima, e ora – in un'unica serata – sgattaioli fuori di casa, rubi macchine, irrompi in un edificio, e fai delle indagini su una scena del crimine con una persona che sai che i tuoi genitori non approvano" disse tutto d'un fiato fissandosi le scarpe, senza voler incontrare gli occhi di Light.
"Beh, prima di tutto, ho preso in prestito una sola macchina, secondo, non abbiamo fatto alcuna irruzione, tecnicamente siamo solo entrati, e terzo solo uno dei miei genitori non ti approva" Light lo colpì col gomito, leggermente deluso quando Ryuzaki non commentò la sua interpretazione troppo letterale. "Ryuzaki...se qualcosa ti preoccupa, ti prego di dirmelo" Light si morse il labbro, "Non posso sistemare qualcosa che non mi dici"
Ryuzaki esitò per un secondo prima di buttare fuori, "Io sono un esperimento?" i suoi occhi si allargarono, "V-volevo dire..."
Il sollievo riempì Light come un'ondata, e quasi scoppiò a ridere. Il fatto che Ryuzaki pensasse che lui non ci teneva era quasi comico. "So cosa volevi dire" lo rassicurò Light, "pensi che baciarti fosse parte della mia ribellione"
L'altro continuò a fissarsi i piedi, raggomitolato sul bordo del banco.
"Sai, per essere un genio, sai essere incredibilmente ottuso a volte" rise Light.
Ryuzaki alzò lo sguardo pensieroso, "Sai, onestamente non ricordo l'ultima volta che qualcuno mi ha definito così..."
Light roteò gli occhi e gli tirò un pugnetto sulla spalla, "Baciarti è una delle cose che ho fatto stasera che so per certo di non rimpiangere domani mattina" 
Ryuzaki prese la mano di Light e gliela sollevò di fronte agli occhi, mostrandogli il suo stesso orologio, "Tecnicamente è già mattina"
"Signor So Tutto" borbottò Light, alzando gli occhi al cielo per la milionesima volta in quella notte.
"L'unico e solo" replicò l'altro, chiaramente fiero di sé, "Uhm, Light? Potrei riavere la mia mano?"
"No. Mi dispiace, ma ora appartiene a me" Light strinse la presa. Ryuzaki scosse il capo per il suo atteggiamento infantile, ma non discusse, scegliendo invece di far intrecciare le loro dita. Light sospirò, "Dovremmo tornare a casa?"
Ryuzaki annuì, "Penso sia la cosa migliore"
Lentamente, scesero dal banco e si diressero verso il corridoio, fermandosi alla porta per nascondere nuovamente la chiave. Questa volta non separarono le mani mentre svoltavano l'angolo verso la parte anteriore dell'edificio, il commento della volta precedente improvvisamente ebbe senso.
Light scosse il capo interiormente per la propria ingenuità. Come trovandosi sullo stesso treno dei pensieri, Ryuzaki si fermò e strinse la mano di Light.
"Cosa stai-"
Ryuzaki lo interruppe premendo le labbra sulle sue e spingendolo contro il lato dell'edificio. Light sorrise e ricambiò il bacio. Le sue labbra sapevano di zucchero, il che, date le sue strani abitudini alimentari, non era molto sorprendente. Anche se Light non era affatto uno da dolci, trovò quel sapore stranamente rassicurante; una cosa che fece ridere Ryuzaki per tre minuti interi il giorno in cui Light decise di confessarglielo. 
"È positivo che non siamo più 'solo amici'..." sorrise a Light mentre tornavano alla macchina. 
Mentre Light si allacciava la cintura di sicurezza, guardò di nuovo l'edificio, ricordandosi improvvisamente di qualcosa. "Uh..." fece, aggrottando la fronte.
"Cosa, hai scoperto qualcosa?" si corrucciò Ryuzaki.
"No, è solo che ho ricordato una cosa del primo anno" ricordò Light, "Ero a lezione di biologia di Juuzo, e un giorno la ragazza di fronte a me cominciò a perdere sangue dal naso...lui si rifiutò di avvicinarsi. Juuzo aveva la fobia del sangue"
Ryuzaki apparve pensieroso, "Se è vero, significa che non può essere l'assassino"
"Dobbiamo setacciare la sua classe domani" gli ricordò Light, "in caso mi sbagli. Se riusciamo a recuperare la sua calligrafia e a confrontarla con quella dell'appunto, allora lo sapremo per certo"
"Sì, hai ragione, non possiamo balzare alle conclusioni. Inoltre molte persone superano le fobie, forse non ha più paura"
"O poteva essere un modo per coprire la sua ossessione" aggiunse Light meditabondo, mettendo in modo l'auto, "Vuoi che ti lasci a casa tua?"
"Sì, purtroppo, visto che domani c'è scuola" replicò, portando le ginocchia al petto sul lato del passeggero. Light gemette dentro di sé, rendendosi conto di quanto sonno avrebbe perso per il giorno seguente, ma pensò che il caffè esisteva per un motivo. In più non sarebbe stato l'unico ad addormentarsi durante le lezioni, visto che Ryuzaki sembrava essere ugualmente stanco. Light si fermò fuori dall'appartamento di Ryuzaki, abbassandosi per baciarlo un'ultima volta prima che uscisse.
"Davvero, Light? Come se questa sera non potesse essere più cliché..." borbottò l'altro scuotendo il capo. Light tentò di sembrare irritato, ma la sua faccia lo tradì all'istante.
"Ci vediamo domani" Light gli fece la linguaccia, in un modo che ricordava molto Sayu.
Osservò Ryuzaki camminare fino all'edificio prima di allontanarsi, sentendo il proprio cuore velocizzarsi mentre gli eventi delle ultime otto ore gli tornavano in mente. Era strano come, appena dopo aver discusso con suo padre, gli era sembrato che tutto il modo stesse crollando; ma poi, dopo aver trascorso del tempo con Ryuzaki, quella era diventata una delle notti migliori della sua vita...o almeno una delle più memorabili...Light ci pensò su mentre rientrava in casa, ringraziando le proprie stelle fortunate, la sua piccola escursione era rimasta inosservata.

  
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