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Autore: _Lally_chan_    16/06/2009    3 recensioni
E così eccomi qui. Perso nel nulla, con l' afa che mi sta facendo sciogliere e il condizionatore fuori uso come il resto dell' auto. Ma io dico, cosa serve pagare migliaia di euro per una macchina se poi si fotte nei momenti meno opportuni? Non poteva capitarni in pieno centro ad Amburgo, magari davanti a Decoy, così avrei avuto il modo di ammazzare il tempo; no, doveva accadermi in una strada di campagna immersa nei campi di grano e girasoli dove non passa mai nessuno, soprattutto quando ne hai bisogno. Se già da piccolo odiavo questi posti, ora li detesto fin nel profondo; potrei dargli fuoco se non ci penserà prima il sole come sta facendo con me.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Oggi sono un po' inversato, forse perché fa un caldo che uccide, forse perché mi sono alzato con la luna storta o forse e quasi sicuramente perché sono fermo in mezzo a questa strada desolata immersa nelle campagne desolate vicino ad Amburgo con l' auto in panne ed il cellulare che non prende.
E di chi è la colpa? Non mia di certo! Quell' idiota di mio fratello si è inventato proprio oggi, che avevamo deciso di andare da nostra madre, di scappare in sordina da casa promettendomi di raggiungermi direttamente a Loitsche.
E così eccomi qui. Perso nel nulla, con l' afa che mi sta facendo sciogliere e il condizionatore fuori uso come il resto dell' auto. Ma io dico, cosa serve pagare migliaia di euro  per una macchina se poi si fotte nei momenti meno opportuni? Non poteva capitarni in pieno centro ad Amburgo, magari davanti a Decoy, così avrei avuto il modo di ammazzare il tempo; no, doveva accadermi in una strada di campagna immersa nei campi di grano e girasoli dove non passa mai nessuno, soprattutto quando ne hai bisogno. Se già da piccolo odiavo questi posti, ora li detesto fin nel profondo; potrei dargli fuoco se non ci penserà prima il sole come sta facendo con me.
< Ehi, tu, hai bisogno di aiuto? >
Quasi non pero il precario equilibrio che avevo, poggiato com' ero alla portiera della macchina, e mi ricompongo subito guardando nella direzione da cuiho appena sentito la voce, ringraziando mentalmente la persona tanto buona e gentile da essere passata in questo posto dimenticato da Dio.
Subito il mio sorriso di gratitudine si trasforma in una smorfia di dissenso, non appena i miei occhi incontrano una giovane ragazza di non più di vent' anni, seduta sulla sua bicicletta d' altri tempi, che mi sorride gentile, come se fosse felice di avermi incontrato.
< No, grazie. E' tutto a posto. > mento sperando che se ne vada in fretta; il mio sesto senso mi dice che quasi sicuramente è una fan, ormai le fiuto a metri di distanza.
Lei mi osserva attentamente e poi fa lo stesso con l' auto.
< Non mi sembra visto che stai qui in mezzo al nulla tutto solo. > risponde saccente facendomi venire voglia di mandarla a quel paese.
< Si, è vero, ho la macchina in panne, ma il carrattrezzi arriverà a breve. > continuo a mentire sicuro che se la beve.
< E come avresti potuto chiamarlo se qui intorno non prendono i cellulari? >
Sarei voluto saltarle addosso e farla fuori; odio le persone che rispondono, soprattutto quando loro hanno ragiono e io torto. Ma perché dovevo beccarmi proprio una che sa tutto?!
< Senti, sto bene, ok? > sputò leggermente acido. < Puoi continuare la tua passeggiata tranquilla. >
Lei sembra colpita dalle mie parole e annuisce.
< Scusa il disturbo, speravo solo di essere d' aiuto. > sibila facendomi sentire un emerito stronzo. < Qui non passa nessuno, se non lo sai, per cui potresti rimanere bloccato in questi campi per giorni. Questa strada la usano solo i contadini e chi la conosce. >
< Immagino quindi che tu viva qui. >
< Non proprio. > mi risponde tornando a sorridere come se le avessi chiesto chissà che cosa. < Sono ospite a casa di mia nonna come tutte le estati. Questi posti li conosco molto bene ormai. >
< Certo capisco. >
< E tu?  Non mi sembri di queste parti? >
Rido, non ne ho potuto fare a meno; questa si che è stata una deduzione molto difficile.
< Sono di Amburgo. > mi lascio sfuggire ormai preso dal discorso. < Ma una volta abitavo qui vicino. >
Lei annuisce e sorride mentre sembra star pensando qualcosa che a me logicamente sfugge; mi osserva come assorta e indecisa ed allora mi accorgo dei bellissimi occhi azzurro cielo che ha.
< Se ti va ti posso dare un passaggio fino al paese più vicino, così potrei avvisare qualcuno per l' auto. >
La domanda mi lascia perplesso, forse perché non mi fido ancora del tutto di questa ragazza.
Rimango a pensarci un po' e poi mi decido.
< Hai dell' acqua per caso; ho una sete. > dico come per assenso mentre lei ride piano e mi passa una bottiglietta che teneva nel cestino sul manubrio.
Bevo, accorgendomi quanto sia bello avere qualcosa di fresco in gola, e la ringrazio prima di chiudere l' auto e avvicinarmi di nuovo a lei.
Mi siedo sul portapacchi posteriore della bici, domandandomi per la millesima volta se sto facendo bene ad accettare un passaggio da una sconosciuta; ma d' altronde non ho molte altre possibilità e poi se fosse stata una fan mi avrebbe già aggredito.
Partiamo, con una certa fatica iniziale dovuta certamente all' aggiunta dle mio peso, e io penso che forse mi sarei dovuto offrire come pedalatore. Certo, va detto che non vado in bicicletta da anni per cui la ragazza di sicuro è messa meglio di me.
< Allora... > sento dire dalla giovane davanti a me. < ...cosa ci fa un ragazzo con un' auto che cosa più del mio stipendio annuale. in una stradina sperduta della sassonia? >
< Andavo a trovare mia madre. > rispondo per una volta sincero.
< Ohhh... > esclama. < ...non pensavo che riccastri come te avessero madri sperdute nel nulla. > scherza anche se a me non fa ridere la sia batutta.
< Mai pensato che possa aver fatto carriera? >
< Mi sembri un po' giovane. >
< E allora? >
< Nulla. > si affretta a dire, voltandosi leggermente per osservarmi; probabilmente ha paura che me la sia presa. < Forse la mia è solo invidia. >
< Se ti impegni anche tu potresti farcela...in ciò che ti paice naturalmente. >
< Già, anche se per adesso la vedo grigia. >
< Cos' avrai, vent' anni? Sei ancora all' inizio. >
scherza facendomi venire voglia di tirarle un pugno.
< Ho solo diciannove anni. >
< Questo mi rincuora poco...anzi... >
< La mia è stata fortuna. > dico quasi avolerla rincuorare. < Ci ho messo tanto impegno, quello di certo, ma il resto è venuto da se. >
< Allora ho qualche speranza. > dice in tono allegro che tira su anche me; odio deprimermi con disorsi stupidi.
< Mi dispiace di essere stato scortese prima. > le confido sentendomi un po' in colpa vista la sua gentilezza.
< Figuarati. > minimizzà la ragazza mentre svolta in una stradina laterale, sulla destra, che sembra condurre finalmente all' agoniato paesino. < Ci siamo quasi. >
< Bene. > sorrido felice di vedere degli altri essere umani oltre a me.
< Ti va bene se ti lascio in piazza, li di sicuro troverai un bar per chiamare. >
< Perfetto. > annuisco stranito dalla proposta; chissà perché mi ero immaginato che magari avrebbe voluto portarmi a casa sua.
Entriamo finalmente nella parte più interna del paesino e svoltando sulla sinistra già intravvedo la piazza principale in cui una piccola fontana circondata da casette basse e spoglie sono tutto ciò che si riesce a vedere. La ragazza ferma la bici proprio a lato della fontana centrale e mi fa scendere prima di sporgersi nella fonte per bere.
Si rigira e mi osserva quasi dispiaciuta; forse le dispiace che questa piccola scampagnata sia finita.
< Grazie di tutto. > le dico dispomatico con un piccolo sorriso.
< Di nulla. > risponde lei. < E poi ero di strada. > aggiunge.
Io assento e mi arrovello nel vano tentativo di muovermi da quella posizione che le mie gambe sembrano intenzionate a mantenere.
< Ohhh...cavolo. > affermo ricordandomi di una cosa importante. < Che idiota, non ti ho neanche chiesto il nome. > dico dispiaciuto; dopo tutto voglio sapere il nome della mia salvatrice.
< Io sono Laura. > mi dice sorridendo come felice della richiesta.
< Piacere di averti conosciuta. > la saluto allegro. < Io invece sono...  >
< ...Bill Kaulitz. > finisce lei per me facendomi saltare sul posto con un fremito; allora mi conosceva. Lo sapevo, il mio sesto senso non sbaglia mai.
Ma allora, la domanda mi sorge spontanea...
< Perché non hai fatto nulla? >
Contro ogni mia aspettativa Laura si mette a ridere di gusto e cerca di ricomporsi mentre io mi sento una rabbia crescermi dentro.
< Non sai che stupore trovare la persona che sognavo da una vita sulla strada per casa. Quando ti ho visto pensavo di svenire, ma mi sono imposta di calmarmi. Così ho cercato di parlarti e capire perché fossi qui. Quando ho capito, non trovavo giusto espormi a te ed ho preferito non espormi. >
< Non ti capisco. >
Lei sorride e nega con la testa.
< Cosa non ti è chiaro, che io non ti sia saltata addosso o che ti abbia mentito? >
< Tutte e due. >
La giovane torna a ridere e poggia la bici contro il parapetto della fontana avvicinandosi a me mentre io la guado furtivo.
< Mi dispiace di averti mentito, ma da come vanno le cose oggi ho avuto paura di farlo. >
Adesso mi sento in colpa; ma si può?
< Figurati, è forse un piacere sapere di avere delle fan sane di mente che non provano a armi fuori con la loro estrosità. >
Laura mi guarda titubante e mi regala un altro sorriso mentre mi porge la mano.
< E' stato un vero piacere conoscerti, anche se in questo modo. > mi dice e io mi arrendo e le stringo la mano.
< Il piacere è stato mio. > le rispondo piatto.
Lei si stacca e torna alla sua bici risalendoci sopra pronta a partire.
< Non so se tu lo farai, ma io ricorderò per sempre questa giornata. > mi sorride felice.
< Lo farò anche io. > affermò sperando di riuscirci e le annuisce partendo.
La vedo sparire dietro un angolo e sospiro sentendomi davvero stanco. Mi siedo un attimo su un gradino all' ombra dell' unico albero presente nella piazza e rifletto un secondo prima di entrare nel bar in cui stavo per andare; questa giornata è stata un vero incubo ma ho avuto la fortuna di incontrare qualcuno che l' ha migliorata.

   
 
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