Libri > Shadowhunters
Segui la storia  |       
Autore: Tati97    13/08/2017    1 recensioni
Russia, primi anni nel ‘900: Magnus Bane incontra Grigorij Efimovič Rasputin, consigliere dello Zar Nicola II, noto per il suoi poteri straordinari e il suo carisma.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Magnus Bane, Nuovo personaggio, Ragnor Fell
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

27 Aprile 1905

Magnus si girò lentamente su un fianco e con una mano tastò la superficie attorno a lui: era morbida e liscia, interrotta ogni tanto da qualcosa in rilievo, come dei ricami. Aprì lentamente gli occhi cercando di sollevarsi, constatando che si trovava in un letto e che non era il suo.
La testa gli scoppiava così si adagiò nuovamente, spostando lo sguardo avanti e indietro nella stanza; c’era un piccolo caminetto che emanava un tepore rilassante e accanto ad esso una poltrona di velluto verde e una credenza in legno massiccio con dei bellissimi pomoli di ottone.

– Magnus? Siete sveglio? – quella voce così dolce lo fece quasi sobbalzare.
–Sì…– mormorò. Si sentiva la bocca terribilmente secca, chissà per quanto aveva dormito.

Dorian si sedette sul letto e poggiò una mano sul petto dello stregone, accennando un sorriso. Magnus incrociò le sue dita tra quelle del ragazzo, ricambiando debolmente il sorriso.

– Come vi sentite? – chiese Dorian preoccupato. La luce che proveniva dal caminetto illuminava il suo volto perfetto, i suoi occhi grigi parevano scintillare.
– Credo bene. Ho dormito molto?
– Circa sei ore. Ricordate cosa è accaduto? – chiese il ragazzo.
– Sì, purtroppo lo ricordo. – Magnus abbassò lo sguardo. Rasputin lo aveva perseguitato persino nel sonno.
– Non dimenticherò mai quella scena. Se fossi arrivato un attimo più tardi? – una piccola lacrima rigò il volto di Dorian. Magnus se ne accorse e si sedette sul letto, prendendo dolcemente il volto del ragazzo e portandolo al suo petto.
– Io vi amo…– bisbigliò Dorian. A Magnus si fermò il cuore: era da tanto tempo che non sentiva quelle bellissime parole, soprattutto indirizzate a lui. Lo stregone non rispose, ma continuò a stringere il giovane Dorian al suo petto cercando di calmarlo.

Il ragazzo si scostò lentamente dal petto di Magnus e lo guardò negli occhi: Dio, era quanto di più bello esistesse al mondo, con quei suoi lineamenti spigolosi e perfetti e quei suoi occhi argentei che brillavano nella stanza appena illuminata. Lo stregone non riuscì a resistere e posò lentamente le sue labbra su quelle di Dorian in un bacio innocente e allo stesso tempo bisognoso. Bisognoso di tutto l’amore e il sostegno che quei due potevano darsi a vicenda. Magnus si allontanò dolcemente e accennò un sorriso che il ragazzo imitò subito.

– Anche io vi amo, Dorian.


Ore 15.00

Magnus era riuscito a tornare a casa sua: non voleva gravare su Dorian per altro tempo. Non appena aprì la porta di casa la trovò in uno stato pietoso, tutta impolverata e molto fredda. Con un movimento sinuoso della mano destra lo stregone chiuse la porta dietro di sé, poi portò entrambe le mani all’altezza del petto e le fece volteggiare su e giù, risistemando tutta la casa. Non ancora felice schioccò le dita ed accese il fuoco nel camino, poi si sedette sulla poltrona di velluto rosso davanti ad esso e nella sua mano sinistra si fece comparire un’ottima tazza di the caldo. Magnus non era solito bere bevande così poco alcoliche quando stava da solo, ma non si sentiva al cento per cento e aveva bisogno di riflettere sull’accaduto.

Bevve un sorso ed il liquido caldo e leggermente acido per via del limone gli percorse tutta la gola, lasciandogli una piacevole sensazione di torpore che immediatamente si propagò per tutto il suo corpo. Alzò lo sguardo e lo posò sulle fiamme che crepitavano nel camino. Immediatamente l’immagine che egli vide fu quella del suo patrigno, divorato dalle fiamme. Magnus chiuse gli occhi e fece un profondo respiro, poi si alzò dalla poltrona e posò la tazza quasi vuota sul tavolo di legno chiaro. Non voleva che gli tornassero alla mente certi ricordi di secoli prima, non ora che c’era già Rasputin a tormentarlo.
Appoggiò entrambe le mani sul tavolo, la testa china e il suo respiro piano piano tornò regolare. “Ho bisogno di riposo” pensò tra sé e sé, ma in cuor suo sapeva che qualcuno, con tutta probabilità Rasputin, stava giocando con la sua mente.

Ore 17.30

Magnus si era messo nel letto per evitare di avere ancora visioni di quel genere ed aveva iniziato a leggere un bellissimo libro che gli era stato regalato da Ragnor Fell circa una ventina di anni prima intitolato “Le avventure di Sherlock Holmes”. Magnus giurò di assomigliare un po’ a quel detective inglese, l’unica differenza forse era che lui poteva scoprire tratti delle persone servendosi della magia, mentre Sherlock Holmes ci riusciva con il suo intuito, cosa che lo aveva fatto appassionare a quel personaggio già nelle prime pagine.

L’attenzione di Magnus venne catturata da un rumore: qualcuno aveva bussato alla sua porta. Scese dal letto e si diresse verso di essa con uno strano groppo alla gola, che si sciolse immediatamente non appena vide il sorriso di Dorian. Magnus lo guardò negli occhi, poi lo prese per il bavero della giacca e lo trascinò in casa sua, facendo sbattere la porta che si chiuse all’istante.
Le spalle di Dorian erano appoggiate al muro mentre le sue mani scorrevano tra i capelli corvini di Magnus; le mani dello stregone cercavano disperatamente i bottoni della giacca di Dorian, mentre le loro bocche si aprivano e schiudevano con una passione disarmante. Magnus indietreggiò finendo per cadere sulla chaise longue che c’era accanto alla poltrona; il corpo di Dorian sdraiato sopra il suo si muoveva sinuoso al ritmo dei loro baci, poi Magnus si fermò, guardando il giovane negli occhi.

– Lo volete veramente?

Dorian rise e poi accarezzò dolcemente il volto di Magnus.

– Quando vi ho conosciuto al salotto ho capito subito che eravate speciale: il vostro modo di vestire, di parlare... tutto di voi era diverso da quanto avessi già avuto, Magnus Bane. Quando tornai da voi per farmi rattoppare i pantaloni della divisa fu solo una scusa per rivedervi, non fu un cane ad azzannarmi, li strappai io. – Magnus rise incredulo.
– Quando ho suonato per voi – continuò Dorian – l’ho fatto con tutto il mio cuore. Non ho mai permesso a nessuno di ascoltarmi mentre suonavo, solo a mio nonno e… a voi. Perciò la risposta alla vostra domanda, caro Magnus, è sì.

Il cuore dello stregone batteva fortissimo, Dorian era stato completamente sincero con lui e anche Magnus avrebbe voluto esserlo, ma per quanto avesse voluto raccontargli la verità, non avrebbe mai potuto.

– Siete così… innocente. – bisbigliò Magnus passando il pollice sulle labbra del giovane. Dorian piegò la testa di lato timidamente, rendendosi a sua insaputa ancora più desiderabile. Lo stregone appoggiò le mani sui fianchi di Dorian, intrufolandosi lentamente sotto la giacca e la camicia: poté sentire la pelle del ragazzo coprirsi di brividi sotto il suo tocco e ciò lo fece sorridere.

Dorian indietreggiò e poi si sollevò dal corpo dello stregone, togliendosi la giacca e sbottonandosi la camicia per poi farla scivolare sul pavimento. Rimase a torso nudo: la sua pelle era candida come la neve, l’opposto di quella ambrata di Magnus per via delle sue origini orientali. Dorian prese la mano destra di Magnus e la portò sul suo petto, all’altezza del cuore: batteva velocemente, come se volesse uscirgli dal corpo. Lo stregone fece scivolare via la sua mano dalla leggera presa del giovane, per portarla sulla guancia sinistra di quest’ultimo. Lo avvicinò a sé prima di lasciargli un piccolo bacio a stampo su quelle labbra così morbide e rosee che bramava ogni secondo di più.

Dorian iniziò a sbottonare la camicia di Magnus, rimanendo a bocca aperta alla visione di quel corpo asciutto e muscoloso: passò la sua pallida mano sul ventre dello stregone, provocandogli non pochi sussulti, poi iniziò a lasciargli una scia di piccoli baci sul petto, risalendo fino al collo. Era da tanto, troppo tempo che Magnus non stava in intimità con qualcuno. Dorian era riuscito a riaccendere quella fiamma di passione che bruciava come non mai in quegli istanti così intensi; bruciava così forte che Magnus temeva di perdere il controllo e di far precipitare la situazione. Ma, per sua fortuna, quella sera lo stregone riuscì ad essere forte, a non perdere il controllo e ad amare Dorian con ogni singola cellula del suo corpo.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: Tati97