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Autore: Sgrolboffia    14/08/2017    0 recensioni
Mi chiamo Osamu Dazai, e odio stare da solo di notte.
[...]
"Vuoi che resti con te, stanotte?"
[...]
È strano pensare quanta influenza possano causare determinate parole.
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Osamu Dazai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi chiamo Osamu Dazai, e odio stare da solo di notte.
Anche se in casa mia, nel mio letto, anche se con una pistola carica sul mio comodino, non riesco a stare tranquillo.
Sono, anzi, perennemente agitato, come un bambino che ha paura del buio. Ma a me non basta di certo solo una coperta per proteggermi dai fantasmi. Perché, al contrario di quelli dei bambini, i miei fantasmi sono reali, e io posso sentire le loro voci, che urlano di dolore e implorano la mia pietà. Sono tante. Centinaia di grida che si accalcano le une sulle altre.
Giorno dopo giorno, per via del mio lavoro da mafioso, diventano sempre di più e, notte dopo notte, sono sempre più insopportabili.
Non so bene perché ti sto scrivendo queste cose. Forse sfogarmi un po' potrebbe aiutarmi a sopprimere questa angoscia che, ogni giorno, si fa sempre più grande.
Devi sapere, però, che quando non lavoro, passo le mie serate a bere, a volte talmente tanto da non capirci più nulla e, spesso, è lui a riaccompagnarmi a casa, con la premura che lo ha da sempre contraddistinto.
Innumerevoli volte, però, la mia ubriachezza è finzione, una vera e propria messinscena; ora, sono certo starai pensando che il mio comportamento sia egoista e insensato, – e, credimi, mi sono ritrovato anch'io, molto spesso, ad autocriticarmi per questo – ma, a mia discolpa, posso affermare sinceramente che, ogni volta che torno a casa con lui, spero con tutto me stesso che pronunci queste parole: "Vuoi che resti con te, stanotte?"
E io, sollevato, dico sempre di sì. Perché solo se sto nel letto con lui, coccolato dal suo calore, riesco a dormire in pace.
È strano pensare quanta influenza possano avere su di me determinate parole. Ora mi sto sentendo stupido ad ammetterlo, ma quelle parole, sin dalla prima volta che le ho ascoltate, sono sempre state la mia salvezza: solo grazie ad esse posso sperare di cacciare via tutte quelle voci, tutti quei fantasmi a cui ho strappato brutalmente la vita.
Non mi hai mai visto così, vero? Agli occhi di tutti, – e, scommetto, anche ai tuoi – sembro uno spietato assassino senza sentimenti, un po' idiota e che non ha paura di nulla. 
Oh, è così bello nascondersi dietro questa maschera. A volte mi ritrovo a pensare che se potessi essere così veramente, forse tutta la mia depressione scomparirebbe, lasciando posto alla gioia di vivere che ho perso, ormai, da molti anni. Ma so che questo non succederà mai.
Ad ogni modo, non sto cercando la tua compassione. Ti ho scritto queste cose perché ne avevo voglia. Sai, mi vergogno un po' ad esternare così le mie emozioni, dal momento che non lo faccio mai.
Grazie per aver letto queste parole e perdonami, semmai ti avessero recato noia.
Voglio dirti solo un'ultima, importantissima cosa: non raccontare a nessuno ciò che ti ho confidato. Rimarrà il nostro piccolo segreto.



 
Salve a tutti!
Voglio precisare che quel "lui" di cui parla Dazai è un personaggio a libera interpretazione. Può essere Chuuya, Oda, Akutagawa... Insomma, qualsiasi personaggio vi sia venuto in mente :D
Spero che questa piccola storia vi sia piaciuta, alla prossima!
-Sgrolboffia
   
 
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