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Autore: LatersBaby_Mery    16/08/2017    12 recensioni
Dopo aver letto numerose volte gli ultimi capitoli di “Cinquanta sfumature di Rosso” ho provato ad immaginare: se dopo la notizia della gravidanza fosse Christian e non Ana a finire in ospedale? Se in qualche modo fosse proprio il loro Puntino a “salvarlo”?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 64

POV ANASTASIA


“Che belloo l’aereo di Captain Americaa!” esclama Teddy euforico, scartando il regalo che Christian ed io gli abbiamo portato da Vancouver.
“Barbie Pinsipessa dei fiori! Quella che volevo ioo!” lo segue a ruota sua sorella.
Christian ed io ci guardiamo negli occhi e sorridiamo felici: è meraviglioso vederli così contenti ed euforici.
Tuttavia non riesco a sentirmi serena al cento per cento, perché si sta avvicinando il momento X, quello in cui diremo ai nostri figli del fratellino/sorellina in arrivo.
Quando siamo rientrati da Vancouver, siamo passati a prendere Teddy e Phoebe a casa dei genitori di Christian, poi siamo tornati a casa e mio marito ha fatto loro le docce mentre io apparecchiavo la tavola e preparavo qualcosa di veloce per cena. Poi abbiamo cenato e adesso abbiamo dato loro i regalini acquistati questa mattina, quindi non c’è stato tempo e modo di svelargli la notizia; d’altronde non è una cosa che si può dire così, tra una fetta di prosciutto e una foglia d’insalata. Volevo prendermi un attimo per prepararli e prepararmi, ma ora mi rendo conto di non poter rimandare ancora: devo e voglio dirglielo.
“Papi possiamo giocare un po’ prima di andare a dormire?” domanda Teddy.
Christian mi guarda e, senza che io dica nulla, intuisce già cosa sto pensando, e dal sorriso che accenna deduco che è d’accordo con me nel voler dare adesso la notizia ai bimbi.
“Certo tesoro, però prima la mamma ed io dobbiamo dirvi una cosa molto importante..”
“Cosa?” interviene Phoebe.
“Venite qua..” dico sedendomi sul divano; Christian fa altrettanto.
I nostri bambini si alzano dal pavimento, dov’erano seduti, e ci raggiungono. Phoebe si siede sulle mie gambe, e Teddy al centro tra me e suo padre.
In questo preciso momento mi rendo conto che le due ore e mezza di viaggio in auto trascorse pensando alle parole da dire e a come dirle sono state assolutamente inutili, perché adesso che due paia di occhi vispi e curiosi mi scrutano in attesa, io non riesco ad aprire bocca.
“Allora bimbi” inizia Christian, cercando la mia mano e intrecciando le dita con le mie; il mio angelo sempre pronto a salvarmi. “Vi ricordate quando l’anno scorso la zia Mia aveva la pancia grande grande??”
Sorrido. La sta prendendo un po’ alla larga, ma gli sono eternamente grata, perché io non avrei saputo davvero da dove cominciare.
“Sìì, perché c’erano Elliot e Chris!” risponde prontamente Teddy.
“E voi siete stati contenti quando Elliot e Chris sono nati?”
Entrambi annuiscono.
“Erano piccoli piccoli” osserva Phoebe, con la voce tenera.
Sorrido e le accarezzo i capelli. “E tu invece?”
“Io sono grande!” risponde fiera, facendo ridere me e Christian.
“Io però sono più grande” puntualizza subito Teddy “Tra poco faccio cinque anni!” mostra le cinque dita della mano.
“Io così!” ribatte Phoebe, mostrandone invece tre.
Se solo sapessero per me, per noi, quanto sono piccoli..
“Siete grandi tutti e due, e siete bravissimi con i vostri cuginetti..” dice Christian con dolcezza “Però quello che la mamma ed io vogliamo dirvi è un’altra cosa..” 
Teddy e Phoebe mi guardano.
“Che cosa mamma?” domanda la principessa di casa.
Okei, basta tergiversare. Devo dire loro la verità altrimenti rischio di scoppiare.
Prendo un lungo respiro e stringo più forte la mano di mio marito. “Vi piacerebbe avere un fratellino o una sorellina?”
Negli istanti immediatamente successivi il mio livello d’ansia e il mio batticuore raggiungono livelli inimmaginabili. I bambini, si sa, sono imprevedibili, ed io ho paura di quale possa essere la reazione dei miei figli.
Teddy e Phoebe sembrano riflettere per qualche secondo, e poi i loro occhi si illuminano, mentre annuiscono, e questo fa alleggerire all’istante il peso che mi opprimeva il cuore.
“Piccolo come Elliot e Chris?” domanda Phoebe.
Io la guardo e annuisco, sentendo l’emozione in me crescere sempre di più.
“E quando arriva la cicogna? Ci vuole tanto tempo?” chiede poi Teddy.
Qualche mese fa, vedendo una donna incinta per strada, nostro figlio pose a me e Christian una delle domande che più temevamo: come nascono i bambini?
Posto che tra qualche anno sarà compito di suo padre spiegargli alcune cosette, per ora gli abbiamo rifilato la classica storiella della cicogna che, di notte, entra dalla finestra e fa crescere un bimbo nella pancia di una mamma.
Guardo Christian, che mi sorride, e stacco la mano dalla sua per accarezzare i capelli del mio piccolo principe.
“E.. se vi dicessi che è già arrivata?”
Teddy mi fissa dubbioso la pancia. “Ma tu non hai la pancia grande!”
Ridacchio. “Non ho la pancia grande perché adesso il fratellino o la sorellina è piccolissimo, così..” avvicino pollice ed indice a formare uno spazio di pochi millimetri.
“E poi come fa a diventare grande?” chiede Phoebe.
“Poi piano piano, giorno dopo giorno io mangio, il fratellino o la sorellina mangia quello che mangio io, e diventa grande, con le braccia, le gambe, il naso, gli occhi..”
“E anche la tua pancia diventa grande??”
“Sì, anche la mia pancia diventa grande, e il fratellino o la sorellina darà anche tanti calci. Vi ricordate quando sentivamo i calci di Elliot e Chris dalla pancia di zia Mia?” la mia voce diventa pian piano roca. Solo a parlarne mi sento già immensamente emozionata.
Phoebe e Teddy annuiscono e sorridono alle mie parole.
“Ma non possiamo scegliere noi se è maschio o femmina?” domanda ingenuamente Teddy.
Christian ed io scoppiamo a ridere, ma ci ricomponiamo davanti all’espressione seria di nostro figlio. “No tesoro, è la cicogna che lo decide. Però adesso non possiamo ancora saperlo perché il fratellino o la sorellina è ancora troppo piccolo..”
“E quando lo sappiamo?”
“Quando la pancia della mamma comincerà a crescere, la dottoressa con uno strumento magico farà delle foto al fratellino nella pancia e scopriremo se sarà un maschietto o una femminuccia” spiego e i miei bambini annuiscono.
“Qualunque cosa sarà, voi gli vorrete tanto bene, vero??” aggiunge Christian.
Teddy e Phoebe sorridono e annuiscono, e per me non c’è nulla di più bello in questo momento.
“Quando arriva il fratellino mamma??” chiede curiosa Phoebe.
“Arriva un po’ prima di Natale..”
“Ma ci vuole tanto tempo a Natale!!” protesta Teddy “Deve arrivare prima l’estate, poi inizia la scuola e poi arriva Natale..”
Christian mi guarda e tratteniamo a stento una risata: i nostri figli sono un vero spasso.
“Hai ragione amore” accarezzo i suoi bellissimi capelli ramati “Però è così. Il fratellino o la sorellina è ancora piccolo e ha bisogno di tempo per crescere..”
“Mmm” mugugna mio figlio, poco convinto.
Ho già detto che ha un coefficiente di pazienza molto molto basso??
“Allora, siete contenti??” domanda poi Christian.
“Sììì!” esclamano euforici i nostri bambini.
Teddy si alza dal divano e inizia a saltellare per il salone canticchiando “Avremo un fratellino. Avremo un fratellino..”
Pochi istanti dopo Phoebe lo imita, saltando giù dalle mie gambe e inseguendo suo fratello.
Il mio cuore si espande e rischia di scoppiare per la gioia. Mai avrei immaginato una reazione così entusiastica da parte dei miei figli, ed è indescrivibile l’emozione di vederli così curiosi, pieni di domande e felici alla notizia di un nuovo arrivo in famiglia.
Sento ad un tratto le guance inumidirsi, e il braccio di Christian che circonda le mie spalle.
“Heyy, dai non fare così” mormora.
Nascondo il viso nel suo collo e sento le lacrime scendere ancora più copiose, mentre mio marito mi stringe forte a sé e si lascia sfuggire una risatina.
“Piccola, cos’hai?”
“Sono così felice” sussurro tra i singhiozzi.
Christian mi prende il viso tra le mani e mi bacia con dolcezza. “Anche io amore, anche io..”
I nostri figli mettono fine ai loro allegri saltelli e si avvicinano a noi. “Mamma, pecché piangi?” domanda triste Phoebe.
Cucciola della mamma, quanto è sensibile..
Sorrido e mi asciugo le lacrime. “Niente piccolina, sono felice!”
“Se sei felice allora devi ridere!” suggerisce Teddy, ed effettivamente non ha tutti i torti.
“Se venite qua e mi abbracciate forte forte, sono la mamma più felice del mondo..”
I nostri figli ridono e poi si lanciano su di noi, un po’ addosso a me e un po’ addosso al loro papà, e diamo vita ad un meraviglioso abbraccio in quattro. Anzi.. facciamo quattro e mezzo.
E basta questo a farmi sentire la donna e mamma più felice del mondo.
Un’ora più tardi Christian ed io stiamo rimboccando le coperte ai nostri bambini. Non è stato semplice convincerli ad andare a nanna, tra i giochi nuovi e l’euforia per la notizia del fratellino.
Dopo il bacio della buonanotte, accendo il piccolo lumetto e mi avvio con Christian verso la porta, quando sento un flebile “Mamma” provenire dal letto di Teddy.
Christian si ferma sull’uscio, appoggiandosi allo stipite della porta, mentre io mi avvicino al mio cucciolo e mi siedo sul bordo del letto.
“Amore, cosa c’è?”
“Io vorrei tanto un fratellino maschio, però anche se la cicogna ha scelto una sorellina femmina io sono contento lo stesso” afferma con un sorriso.
Il mio cuore batte forte per l’emozione, e in questo momento sono grata alla fioca luce del lumetto che mi consente di mascherare i miei occhi lucidi.
Accarezzo i capelli del mio bimbo. “La sai una cosa? Sia che sarà un fratellino maschio o una sorellina femmina, sarà felicissimo di avere un fratellone come te..”
Teddy sorride fiero, e quel sorriso mi fa sentire in pace con il mondo, mi fa sentire di aver fatto qualcosa di giusto nella mia vita.
“Ti voglio tanto bene amore mio” mormoro chinandomi a baciargli una guancia paffuta.
“Anche io mamma” risponde, accoccolandosi poi nella sua posizione preferita e chiudendo gli occhi.
Mi alzo e, dopo aver dato un’ultima occhiata a Phoebe, che dorme profondamente, raggiungo Christian, che mi prende per mano, e insieme usciamo dalla cameretta, socchiudendo la porta.
“Cosa succede, amore?” chiede mio marito, notando i miei occhi lucidi.
“Succede che abbiamo due figli meravigliosi, Mr Grey..”
Lui sorride orgoglioso e mi attira tra le sue braccia. “E’ vero. Io non mi aspettavo che prendessero così bene la notizia. Erano così euforici e curiosi che anziché raccontare le favole tra un po’ la sera dovremo snocciolare nozioni ginecologiche..”
Scoppio a ridere, facendo vibrare il suo petto. “Hai ragione, però è meraviglioso vederli così felici per l’arrivo del fratellino..”
Christian mi lascia un bacio tra i capelli. “Sì, è meraviglioso..”
Mezz’ora più tardi, dopo una bellissima doccia insieme, Christian ed io siamo finalmente a letto, abbracciati e rilassati; la mia guancia è appoggiata al petto di mio marito, il suo braccio sinistro mi tiene stretta a sé e la sua mano gioca con i miei capelli.
“Amore”
“Sì?”
“Non credi che dovremmo cominciare a dire del bambino anche alle nostre famiglie?”
Cavolo, ha ragione. Non possiamo tenerlo nascosto ancora a lungo, e sinceramente neanche lo voglio. Adesso che i miei figli lo sanno, e sono così contenti della notizia, sono pronta ad urlarlo al mondo intero.
“È vero, solo che dovremmo trovare un’occasione in cui radunare tutti..”
Christian riflette per qualche istante, dopodiché si illumina. “Giovedì c’è la festa per il sessantesimo compleanno di mio padre, ha invitato anche i tuoi genitori e tuo fratello, quale occasione migliore?”
Oddio, il compleanno di mio suocero, l’avevo completamente rimosso! Sarebbe un’occasione perfetta, però, ad essere sincera, non mi va di svelare una notizia importante davanti a chissà quante persone, estranee per giunta.
“Tesoro, l’occasione è ideale però.. insomma.. la sera della festa ci saranno due o trecento persone. Io vorrei dirlo alla nostra famiglia in privato, nella nostra intimità..”
“Mmm, hai ragione..”
“Però” mi illumino ad un tratto “Mia madre mi ha detto che lei e Bob arriveranno a Seattle il giorno prima della festa, mercoledì pomeriggio. Quindi, potrei avvisare anche Ray e potremmo organizzare una cenetta qui per mercoledì sera e invitiamo tutti i nostri familiari, adducendo qualche scusa del tipo ‘È un’occasione per stare tutti insieme in famiglia, visto che per una volta ci sono anche i miei genitori’ eccetera eccetera..”  
Christian sorride raggiante. “Ma quanto sei brava!” mi stringe le guance e mi bacia con tenerezza le labbra.
“Dovremo solo istruire Teddy e Phoebe a tenere la bocca cucita fino a mercoledì..” osservo.
Mio marito ridacchia. “Saranno bravissimi, ne sono sicuro..”
Sorrido e mi accoccolo di più al suo petto, sentendomi felice, serena e leggera come poche volte prima d’ora.
“Ana?” sussurra Christian.
“Mm?”
“Grazie”
Aggrotto le sopracciglia. “Per cosa?”
“Per la nostra vita”
Sollevo il viso e, emozionata, faccio incontrare le nostre labbra.
“Grazie a te per la favola che mi fai vivere ogni giorno..”
“Anche se non sono propriamente un principe azzurro?”
Gli sfioro il viso. “Tu sei molto meglio!”
 
La mattina successiva, a svegliarmi è un soffice tocco sul mio viso, e un dolce sussurro al mio orecchio.
“Hey, piccola, ci svegliamo?”
Il dolce sussurro è la voce di mio marito, mentre il soffice tocco sono le sue labbra che percorrono delicate la mia guancia: un bellissimo risveglio. Sorrido ancora con gli occhi chiusi e mi muovo leggermente.
“Ohii, dormigliona, che vogliamo fare? C’è una sorpresa che ti attende!”
A quella frase apro subito gli occhi, trovando Christian seduto sul bordo del letto, dal mio lato, e al suo posto sul materasso un meraviglioso vassoio colmo di prelibatezze.
“Buongiorno!” esclama mio marito.
Sorrido e mi stiracchio. “Buongiorno” mugugno mettendomi a sedere. “E’ bellissimo!” indico il vassoio della colazione accanto a me.
Christian sorride e si allunga verso di me per baciarmi sulle labbra. “Per te qualsiasi cosa, amore mio”. Si alza, fa il giro del letto e si siede dal suo lato, appoggiando la schiena al cuscino e lasciando il vassoio in mezzo a noi.
C’è davvero di tutto: pancake, fette biscottate, marmellata, sciroppo d’acero, miele, cioccolato, frutta, cereali, yogurt, latte, caffè, tè. E, in più, una splendida rosa rossa.
“Grazie per aver evitato le uova e il bacon”
“Ho notato che negli ultimi giorni quando Gail li preparava stavi male..”
E poi come faccio a dire che non è perfetto...
Ci godiamo la nostra abbondante e squisita colazione, ridendo e baciandoci di tanto in tanto come due ragazzini.
“Uffa, non vorrei mai alzarmi da qui..” sbuffo, incrociando le braccia sotto al seno.
“Potresti restare qualche giorno a casa..”
“Non vedo perché dovrei, mi sento a meraviglia, e alla GIP siamo oberati di lavoro..”
Noto subito la sua espressione corrucciata e contrariata. “Ecco vedi di stare attenta a quelle tre parole. Ricordati che sei incinta..”
Apro la bocca, come a formare una O di stupore. “Davvero? Cavolo l’avevo dimenticato..” ironizzo.
“Fai poco la spiritosa! Lo sai che non ti devi stancare e non devi avere troppi stress..”
Alzo gli occhi al cielo. Certo, adoro le sue premure, ma a volte mi tratta come una bambina. Secondo lui non so già perfettamente ciò che dovrei e non dovrei fare?
“E non alzare gli occhi al cielo!!”
Riduco gli occhi a due fessure. “Altrimenti?” lo provoco.
Lo sguardo di Christian si fa più intenso. Senza dire nulla si alza e prende il vassoio per appoggiarlo sulla cassettiera, dopodiché si avvicina alla porta e gira la chiave nella serratura.
Capisco all’istante le sue intenzioni e avverto un calore tra le gambe; quel suo sguardo da predatore che promette inferno e paradiso mi fa eccitare da morire.
“C-christian..” sussurro, sentendo la bocca secca.
“Ssshh!” mi ordina, scostando la coperta che mi copriva fino al busto e tirando delicatamente le mie caviglie per farmi stendere completamente.
Divarica le mie gambe e infila le mani al di sotto della mia camicia da notte, aggancia l’elastico degli slip e lentamente li fa scorrere lungo le mie gambe, fino a sfilarmeli e lanciarli sul pavimento.
“La presenza di Puntino Tre implica che non posso sculacciarti, ma ci sono tanti altri modi di punirti per il tuo gesto poco rispettoso..” dice serio, in una velata minaccia, portandosi sopra di me.
Lo guardo intensamente negli occhi, occhi che esprimono lussuria, passione e desiderio allo stato puro, e mi fanno eccitare sempre di più, facendomi pregustare il mio momento di piacere.
Christian si solleva e si mette in ginocchio tra le mie gambe, sfilandosi in un gesto fluido la maglietta e lasciando scoperto il suo splendido fisico statuario: pettorali e addominali perfettamente scolpiti ma mai esageratamente pompati, e quei muscoli a V sui fianchi che segnano quel sentiero che continua al di sotto dell’elastico dei pantaloni, la stoffa dei quali è sottoposta ad un’evidente tensione a livello dell’erezione.
La mia salivazione aumenta e deglutisco vistosamente.
“Ti piace ciò che vedi?” domanda, posandosi le mani sui fianchi a mo’ di statua greca.
Annuisco senza dire nulla.
“Bene, perché potrai solo vedere. Non ti è concesso toccarmi..” ordina, serio.
Socchiudo gli occhi, chiaramente contrariata, ma non oso ribattere.
Mio marito afferra l’orlo della mia camicia da notte di seta e la solleva lentamente, fino a togliermela dalla testa. Le sue mani si allungano a sfiorare il mio seno, e gli sono grata per l’estrema delicatezza dei suoi gesti, perché in gravidanza il mio seno diventa super sensibile. Le sue dita percorrono lente l’incavo tra i seni, poi il ventre e arrivano infine al pube, lasciando una scia di brividi al loro passaggio.
Christian conosce perfettamente le reazioni del mio corpo e mostra quel sorrisetto fiero da stronzo, per poi portarsi su di me e sostituire le labbra alle sue dita. Comincia dal collo, baciando e succhiando, per poi scendere lentamente verso il seno e venerarlo con delicatezza e maestria; tento di portare le braccia intorno al suo collo, ma con un rapido movimento le inchioda nuovamente al materasso.
“Stai. Ferma.” sibila, tornando a prestare attenzione alla sua collina di piacere.
Nel frattempo, le sue dita raggiungono la mia intimità, già magnificamente pronta per lui, e iniziano a stuzzicarla. Non posso evitare di lasciarmi sfuggire un gemito, avvertendo le sue dita dentro di me e il suo membro duro che preme contro la mia coscia.
Rapidamente la pressione dentro di me comincia a diventare insostenibile, come una molla che si tende al massimo, ma non appena è sul punto di scoppiare... Christian estrae bruscamente le dita. Mi esprimo in un ringhio di disapprovazione.
“Christian!” protesto.
“Ops, scusa” mormora, con quell’aria da sadico che mi fa venire voglia di mollargli una ginocchiata ai gioielli di famiglia.
Le sue labbra ricominciano ad accarezzare il mio corpo, e le sue dita tornano dentro di me.
È troppo, ho bisogno di venire, ma ancora una volta mio marito si ferma ad un attimo dal mio punto di non ritorno. Pensavo che la punizione fosse il fatto di non poterlo toccare, ma sa benissimo quanto mi faccia sentire nervosa e frustrata quando mi provoca e poi mi lascia insoddisfatta. 
Approfitto di un suo attimo di distrazione per ribaltare le posizioni, farlo stendere di schiena e sedermi a cavalcioni su di lui. La sua erezione crea un attrito contro il mio inguine nudo. Ho bisogno di sentirlo dentro di me.
“Allora, cos’hai da dire adesso?” lo provoco.
Lui vuole apparire disinvolto e indifferente, ma la sua espressione cambia di colpo non appena infilo la mano all’interno dei suoi boxer e afferro il suo membro.
“Chiedimi scusa!” questa volta sono io a dare ordini.
Mio marito sostiene il mio sguardo di sfida e scuote la testa. È una lotta a chi si arrende per primo, e di certo non sarò io.
“Pazienza” dico, alzandomi da lui “Vorrà dire che risolverò da sola” mi avvio verso il bagno, e in cinque secondi netti mi ritrovo il suo corpo a contatto con la mia schiena e le sue braccia a circondarmi la vita.
“Hai vinto!!” ammette, intrufolandosi in bagno con me.

“Questa o questa?”
Lascio perdere per un attimo la scelta delle scarpe per voltarmi verso mio marito che, in piedi accanto al cassetto delle cravatte, me ne mostra due.
Rifletto un attimo, poi indico quella nella sua mano destra. “Decisamente quella blu”
Adoro il fatto di avere una cabina armadio così grande da consentire a me e Christian di prepararci insieme al mattino. Non so perché ma mi piace tanto guardarlo mentre sceglie minuziosamente cosa indossare, mentre infila la camicia, la abbottona, fa il nodo alla cravatta; mi piace quando mi chiede qualche consiglio, ed io a mia volta ne chiedo a lui.
Mio marito sorride e ripone al proprio posto l’altra cravatta. Io indosso le scarpe rosse con il tacco e poi do un’occhiata all’orologio.
“Cavolo, le otto e un quarto! Vado a svegliare Teddy, altrimenti non arriviamo in tempo all’asilo..”
Faccio per uscire dalla cabina armadio, ma Christian mi blocca per il braccio.
“Aspetta, c’è qualcuno a cui non ho dato ancora il buongiorno” dice chinandosi davanti a me.
Sorrido e gli accarezzo i capelli mentre posa un dolcissimo bacio sul mio ventre coperto dalla camicetta e sussurra un tenero “Buongiorno Puntino!”. Dopodiché si rialza soddisfatto e mi lascia un bacio sulle labbra.

A pranzo, accompagnata come sempre da Sawyer, vado a prendere Teddy all’asilo e poi andiamo a casa. Quando l’abbiamo iscritto, due anni fa, potevamo scegliere se fargli fare l’orario prolungato fino alle 16 o quello corto fino alle 13, e senza pensarci due volte abbiamo scelto il secondo. Considerando che quando io non sono a casa ci sono comunque Gail e Roxy, non mi andava che mio figlio restasse a pranzo a scuola se non era obbligatorio, soprattutto perché so che Phoebe sente la mancanza di suo fratello, quindi perché tenerli separati così tante ore?
Io durante l’ora di spacco torno a casa ogni volta che posso, mi rende felice mangiare con i miei figli, anche se mi duole lasciarli poi per tornare in ufficio. Quando io non ci sono, so che sono in ottime mani, e soprattutto si divertono tanto con John e Lucas, che Roxy spesso porta con sé per farlo stare insieme a quelli che sono ormai a tutti gli effetti i loro cuginetti.
“Mamma!!” esclama mio figlio correndomi incontro nel cortile della scuola.
Mi chino e lo accolgo tra le mie braccia. “Amore mio” lo stringo forte e gli stampo un bacio sulla guancia, cancellando poi il segno del rossetto “Com’è andata a scuola?”
“Bene!!” risponde sorridente “Guarda cosa ho fatto” si toglie lo zainetto dalle spalle e lo apre, estrae un foglio e me lo porge. Raffigura un grande fiore che lui ha colorato di rosa, rosso, giallo e azzurro.
“Ti piace mamma? È per te!”
Come può con sole sei parole farmi venire le lacrime agli occhi? Saranno gli ormoni... o, come la chiamerebbe mio marito, la ‘mammite acuta’.
Mi siedo su una panchina lì accanto e faccio sedere Teddy sulle mie gambe. “E’ il fiore più bello del mondo!” dico abbracciandolo forte.
Il mio piccolo sta crescendo, ed io non voglio proprio rendermene conto. Vorrei tenerlo sempre così, tra le mie braccia, piccolo, ingenuo, protetto da tutto.
Ad un tratto Teddy si stacca da me e mi guarda negli occhi. “Mamma, ma perché non possiamo dire ancora del fratellino?” domanda serio.
Questa mattina Christian ha approfittato che inaspettatamente anche Phoebe si fosse svegliata presto per annunciare ai nostri figli che non devono dire a nessuno del fratellino/sorellina in arrivo. Spero davvero che riescano a mantenere la promessa fino a mercoledì sera.
“Perché i nonni e gli zii ancora non lo sanno, glielo diremo dopodomani e gli faremo una sorpresa. Se lo diciamo prima, roviniamo la sorpresa!”
“Giusto, allora io non dirò niente!”
Gli do un bacio tra i capelli. “Bravo il mio ometto! Andiamo a casa adesso??”
Mio figlio annuisce, scende dalle mie gambe ed io mi alzo, prendendogli la mano, e ci avviamo verso l’uscita.
Quando rientriamo a casa, sento dall’atrio il pianto di Phoebe. Mi sfilo velocemente la giacca e corro in cucina.
“Ooh ecco, sono arrivati la mamma e Teddy, vedi?” esclama Roxy, tenendo in braccio mia figlia che singhiozza.
“Cosa succede?” chiedo allarmata.
“Niente, un attacco di nostalgia credo. All’improvviso ha cominciato a reclamare te e il suo fratellone..” spiega serenamente mia cognata, passandomi Phoebe.
Mia figlia si arpiona subito al mio collo. “Cucciola, è qui la mamma” la rassicuro, stringendola forte e baciandole ripetutamente la guancia.
Phoebe è così: è dolce, sensibile e coccolona, per questo all’improvviso ha questi momenti di ‘Sindrome da Koala’ acuta, durante i quali sente la mancanza di qualcuno e vuole tante tante coccole.
“Pheee!!” esclama Teddy sopraggiungendo in cucina.
La piccola sorride radiosa alla vista di suo fratello, ed io la metto giù, così che Teddy la possa abbracciare, come fa ogni singolo giorno quando rientra dall’asilo.
È impressionante vedere quanto siano legati, ci sono tanti amichetti di mio figlio che non vanno così d’accordo con il fratello del sesso opposto, invece Teddy e Phoebe vivono quasi in simbiosi. Certo, è ovvio che hanno anche i loro momenti di litigi, ma sono una minima parte rispetto a quelli in cui sono complici, affettuosi e si riempiono di coccole.
Per me non può esistere un regalo più grande che vedere i miei figli sempre affiatati e felici.
Mi poso distrattamente una mano sulla pancia e sorrido, perché so che Puntino Tre, quando arriverà, troverà ad accoglierlo/a l’immenso amore e l’immensa dolcezza dei suoi fratelli. 


Due giorni dopo...

“Mamma, sta arrivando la nonna!!” esclama Teddy euforico, con il naso incollato alla finestra. È in quella posizione da almeno mezz’ora.
Sopraggiungo alle sue spalle e sbircio nel vialetto. Sorrido felice non appena vedo apparire il Suv con il quale Sawyer è andato a prendere mia madre e Bob all’aeroporto.
“Finalmente” dico precipitandomi in atrio e aprendo la porta d’ingresso.
Scendo velocemente i gradini del portico e corro verso mia madre, gettandomi tra le sue braccia nell’istante in cui scende dall’auto.
“Mamma” mugugno, emozionata.
“Tesoro mio” mi stringe forte a sé.
Inspiro il suo profumo di mamma, incapace di staccarmi tra le sue braccia. Non ci vediamo dall’inizio di gennaio, quando lei e Bob sono venuti a Seattle per capodanno, e mi è mancata da morire.
Veniamo interrotte da due piccoli terremoti che corrono verso di noi, reclamando le attenzioni della nonna.
“Amori miei!!” esclama mia madre chinandosi e abbracciandoli entrambi.
Ne approfitto per salutare Bob, che mi abbraccia calorosamente e mi bacia entrambe le guance.
“Sbaglio o sei ancora più bella??” chiede, scrutandomi da capo a piedi.
“E tu ancora più adulatore!” ridacchio.
Osservo mia madre, la cui attenzione è stata completamente monopolizzata dai miei figli, e sento gli occhi inumidirsi. È meraviglioso averla qui, ed è meraviglioso vedere quanto i miei figli la amino, nonostante possano stare con lei solo poche volte all’anno.
“Nonna, devi vedere i disegni che ho fatto a scuola!” le dice Teddy.
“E anche le mie bambole!” aggiunge Phoebe.
“Ma certo, voglio vedere tutto!”
“Bimbi, facciamo prima riposare un attimo i nonni, poi vedranno tutto..” intervengo, invitandoli ad entrare in casa. I miei figli hanno sempre chiamato Bob ‘Nonno’, ed io non li ho mai corretti, perché ho capito che nella vita prima dei legami di sangue conta l’affetto, e Bob è un uomo fantastico, rende felice mia madre da diversi anni e ama i miei figli dal momento in cui sono nati, per cui per loro è un nonno a tutti gli effetti. 
Per prima cosa faccio accomodare mia madre e Bob in salone, a Gail porta subito tè, bibite e stuzzichini, mentre Sawyer porta i loro bagagli nella camera degli ospiti.
“Gail la sua cucina è sempre eccezionale!” si complimenta mia madre.
“La ringrazio molto Carla” risponde la nostra governante con un sorriso.
“Christian non c’è?”
“Torna tra un’oretta dalla GEH, oggi aveva un meeting importante..” li informo. Poi ad un tratto mi ricordo di questa sera “Ah, ora dimenticavo, questa sera ci saranno a cena tutti i Grey, più Thomas e Roxy..”
“Oh, come mai?”
“Beh, per stare finalmente tutti insieme! Certo, domani sera c’è la festa di mio suocero, ma ci saranno almeno duecento persone, e non è proprio la stessa costa che stare tra noi in famiglia!” dico, sperando con tutta me stessa che la bevano.
Certo, è ovvio che Christian ed io siamo sempre felicissimi quando c’è l’occasione di stare tutti insieme, ma c’è un altro preciso motivo per il quale abbiamo radunato la famiglia al completo.
“Hai perfettamente ragione tesoro!” asserisce mia madre, gustando un cocktail preparato da Gail.
Nelle due ore successive le attenzioni di mia madre e Bob sono concentrate tutte sui loro nipotini: Teddy e Phoebe sono così felici ed eccitati di stare con loro che non sanno neanche da dove cominciare a raccontare le cose e a mostrare i nuovi giochi e i disegni.
Addirittura quando rientra Christian si limitano ad un saluto veloce per poter continuare a giocare con i nonni, che tra l’altro gli hanno anche portato diversi regali da Savannah, rendendoli ancora più felici. Purtroppo mia madre e Bob non possono viziare i nostri figli quanto vorrebbero, per cui quando vengono a trovarci, o quando andiamo noi in Georgia adorano accontentarli in tutto, come tutti i nonni amano fare.
“Mi sento quasi trascurato..” si lamenta Christian, raggiungendomi in cucina, dove sto preparando il sughetto per gli spaghetti per questa sera. 
Ridacchio. “Daaii, non li vedono da quattro mesi..”
Christian si siede su uno sgabello al bancone della cucina e appoggia il mento sulla mano, mostrando il labbruccio. Sciacquo velocemente le mani e faccio il giro del bancone per avvicinarmi a lui e baciarlo.
“Ci sono io a farti le coccole, va bene lo stesso??”
Mio marito annuisce e mi stringe a sé, accarezzandomi i capelli.
“Come ti senti oggi?” domanda poi, guardandomi negli occhi e sfiorandomi le guance.
“Questa mattina un po’ una schifezza, qualsiasi odore mi dava fastidio e avevo lo stomaco sottosopra. Da quando ho pranzato mi sento molto meglio invece..”
Christian sospira. “Tesoro, quando ti senti così perché non resti a casa?”
“Perché tanto anche a casa mi sentirei allo stesso modo, quindi meglio che mi renda utile a lavoro..”
“Sì però..” sbuffa “Lo sai che mi preoccupo..”
Quanto è dolce quando fa così; il mio Maniaco del Controllo super premuroso.
Allaccio le braccia intorno al suo collo. “Amore, non devi preoccuparti. Se stessi male al punto da non riuscire ad andare a lavoro, semplicemente non ci andrei. Lo sai non farei mai nulla per mettere in pericolo il nostro Puntino..”
L’espressione di mio marito da preoccupata diviene sorridente; abbassa lo sguardo e sfiora dolcemente la mia pancia con la punta delle dita.
“Il nostro Puntino..” mormora.
Sorrido. “Che poi, se vogliamo essere precisi, lui o lei lì dentro sta una meraviglia, sono io che devo combattere con le nausee, i giramenti di testa e tutto il resto..”
Christian ride e si sporge verso di me per baciarmi.
“Teddy e Phoebe non hanno spifferato nulla, giusto?” chiede poi.
“Noo tranquillo, ce lo hanno promesso. Diciamo che Phoebe essendo più piccola è più imprevedibile, però c’è Teddy che la controlla quindi non mi preoccupo..”
“Sei emozionata per stasera?”
Rido, scuotendo la testa. “Tantissimo!! È una notizia così importante, così bella, che non so neanche cosa dire.. Secondo te cosa diranno?”
“Saranno felicissimi. Può esserci una notizia più bella di questa?”
Scuoto la testa. “No!” rispondo con un sorrisetto, e lo bacio. Dopodiché torno ai fornelli.

Poco prima delle 20 iniziano ad arrivare i nostri familiari. Il primo a bussare alla porta di casa nostra è mio padre, con uno splendido fascio di gerbere in tutte le sfumature del rosa.
“Oh papà grazie! Sono meravigliose!”
“Mai belle quanto te” dice lasciandomi un tenero bacio sulla fronte.
Non appena arriviamo in salone, Teddy e Phoebe corrono incontro a mio padre, saltandogli in braccio, ed io chiedo a Gail di mettere i fiori in un vaso, e poi finisco di apparecchiare la tavola.
Ray si accomoda sul divano a chiacchierare con mia madre e Bob, e per me è bellissimo vedere i miei genitori che, nonostante gli anni trascorsi insieme, adesso sono buoni amici e sono felici. Mia madre ha Bob e mio padre... negli ultimi tempi mi parla di una certa Lindy, una signora che ha conosciuto al club che frequenta insieme ai suoi amici. Lui dice che è soltanto un’amica, ma il mio sesto senso, nonché il modo in cui mio padre la elogia di tanto in tanto, mi fanno credere che stia nascendo qualcosa di più. Sta di fatto che nell’ultimo periodo vedo mio padre più in forma, più allegro e più solare, e spero tanto che l’amore possa bussare di nuovo alla sua porta, ne sarei felicissima.
Poco dopo arrivano anche i miei suoceri, e dopo aver salutato calorosamente i miei genitori, si accomodano sul divano insieme a loro a chiacchierare e godersi l’affetto dei nipotini: Teddy e Phoebe stravedono per i nonni.
I prossimi sono Elliot e Kate, e quasi in contemporanea arrivano anche Mia ed Ethan; gli ultimi sono Thomas, Roxy e Lucas. La casa prende immediatamente vita grazie alle voci e all’euforia dei bambini, ormai sono in otto, considerando anche il piccolo Taylor, e tutti in età molto vicine, per cui adorano giocare insieme, ed è bellissimo vederli gioiosi e felici.
Dopo gli infiniti saluti, finalmente siamo pronti per sederci a tavola, per i bambini abbiamo apparecchiato un tavolino più basso e con le sedie più piccole, così che possano mangiare insieme e sentirsi più liberi, tranne Elliot e Chris che sono ancora piccoli e hanno bisogno dell’aiuto dei genitori per mangiare.
Gail porta in tavola gli antipasti, e possiamo dare inizio alla nostra cena; quanto adoro le occasioni in cui stiamo tutti insieme, compresi mia madre e Bob che vedo molto meno rispetto a tutti gli altri. Sono davvero felice questa sera, ho intorno a me tutte le persone che amo, e non potrei desiderare nulla di più.
“Cosa c’è piccola?” domanda ad un tratto Christian, destandomi dai miei pensieri.
Mi volto verso di lui e sorrido. “Niente! Sono felice!”
Sorride. “Anche io” mi bacia una guancia e poi riprende a mangiare.
Riprendo a mangiare anche io, osservando una ad una le persone sedute a questo tavolo, tutte le persone più importanti della mia vita, ed è un’emozione unica vederle così affiatate, che chiacchierano tra loro, scherzano, si scambiano opinioni. È una di quelle serate che sanno di famiglia, di amore, di complicità, e sono i momenti che amo di più al mondo.
Dopo gli antipasti e i primi, decidiamo di aspettare un po’ prima di mangiare i secondi, per non rischiare di gonfiarci troppo e subito, così ne approfittiamo per sgranchirci le gambe in giardino. È davvero una bellissima serata di primavera, c’è una leggera brezza, una splendida luna piena e un cielo colmo di stelle. I bambini corrono subito a giocare tra gli scivoli e le casette, con mia madre e mia suocera che chiacchierano delle ultime novità mentre li sorvegliano; Bob, Ray e Carrick disquisiscono di baseball e golf bevendo un bicchiere di vino rosso; noi della generazione ‘di mezzo’ ce ne stiamo sotto al gazebo a parlare dei nostri figli.
“Lucas per ora è felice all’idea che a settembre andrà a scuola, però ho paura che quando poi si troverà lì farà i capricci..” dice timorosa Roxy.
“Ti capisco! Anche io avevo le stesse paure con Teddy, ma quando lo abbiamo accompagnato a scuola il primo giorno mi sono dovuta ricredere: non solo non ha pianto e poco se n’è fregato di noi che stavamo andando via, ma addirittura era lui a consolare gli altri bambini che piangevano..”
“E poi non sarà solo” aggiunge Kate “Anche Phoebe ed Ava saranno in classe con lui, si divertiranno un sacco insieme!”
“Dio, sembra ieri che le compravamo ciucci e biberon, e adesso va a scuola..” osserva Elliot, con un pizzico di malinconia.
“A chi lo dici..” gli fa eco Christian.
Sorrido. “Questi papà non vogliono proprio rassegnarsi all’idea che le loro principesse stiano crescendo..” accarezzo i capelli di mio marito.
“Mamma!!” esclama Phoebe, correndo verso di noi. “Si è sciolta la treccia” si lamenta, porgendomi l’elastico rosa.
Le sistemo i capelli, e lei come sempre resta immobile ad aspettare; è così vanitosa che non osa muoversi quando le faccio i capelli per paura che si spettinino.
“Posso tornare a giocare?” chiede poi.
“No!” interviene Thomas “Prima devi darmi un bacio gigante!” si alza e la prende in braccio, facendola volare, e Phoebe ride felice.
“La mia donna più bella!” esclama poi mio fratello, baciandola ripetutamente sulla guancia. Mia figlia lo abbraccia e sorride soddisfatta.
“Posso essere il tuo principe azzurro?”
Phoebe scuote la testa. “No, è papi..”
Quelle semplici tre parole fanno letteralmente sciogliere Christian, che mostra un sorriso a trentadue denti e poi si alza per reclamare la sua principessa. “Cucciola, è papà il tuo principe azzurro, vero??”
Phoebe annuisce e si appoggia alla sua spalla.
“Guarda là” Elliot indica suo fratello “Ci voleva una donnina di neanche tre anni per farlo capitolare come un deficiente con due paroline..”
Scoppio a ridere, e gli altri mi seguono a ruota, soprattutto davanti alla faccia perplessa di mio marito.
“Come se tu non fossi esattamente nella stessa situazione..” risponde Christian.
Effettivamente anche ad Elliot bastano due paroline delle sue figlie per capitolare.
“Touchè!”
Pochi minuti dopo rientriamo tutti in casa e ci accomodiamo nuovamente a tavola. Gail serve i secondi e i contorni e riprendiamo a mangiare.
Ad un tratto i forti odori dei vari cibi che sono nei piatti iniziano ad infastidirmi, così invento la scusa di dover aiutare Gail con la frutta e mi alzo, rifugiandomi in cucina.
“Hey, tutto okei?” domanda prontamente la nostra governante.
“Sì” rispondo con un sorriso “Avevo solo bisogno di una boccata d’aria” mi avvicino alla grande finestra e inspiro la fresca aria della sera, sentendomi subito meglio.
Visto che sono qui, decido di far diventare la mia scusa una verità, e apro il frigorifero per prendere il vassoio su cui qualche ora fa ho preparato le composizioni di frutta, che sono un tutt’uno con il dolce: coppette fatte di cioccolato, con all’interno una base di gelato e macedonia di frutta fresca.
Mentre spruzzo un po’ di zucchero a velo sulla frutta, vedo entrare mia madre in cucina.
Sollevo il viso e le sorrido, e lei ricambia. Si avvicina al bancone e si siede su uno degli sgabelli.
“State aspettando il momento giusto?” chiede.
La guardo perplessa. “Per cosa?”
“Per dirci che aspettate un altro bambino..” risponde con tutta la calma del mondo.
Io resto pietrificata, con il colino dello zucchero a velo a mezz’aria e gli occhi sgranati.
“C-come.. come hai fatto a.. a..?”
“Come ho fatto a capirlo?” completa la domanda al mio posto.
Annuisco.
Mia madre mi sorride e mi accarezza il viso. “Tesoro mio, sono tua madre, e le mamme hanno sempre un sesto senso, lo sai. Dal momento esatto in cui sono scesa dalla macchina e ti ho guardata ho visto che emanavi una luce diversa. E la cena con tutta la famiglia e il fatto che ti sia alzata da tavola con la tipica espressione nauseata sono state una conferma..”
Sorrido, e mi rendo conto di avere le guance umide.
Mia madre fa il giro del bancone per essere accanto a me e asciugarmi le lacrime.
“Sei felice? Siete felici?”
Annuisco vigorosamente, e lei mi abbraccia. “È tutto ciò che conta! Piccola mia..” mi stringe forte a sé, e sento la sua voce arrochirsi per l’emozione.
Dopo esserci riprese e aver eliminato le prove delle rispettive lacrimucce, portiamo il dessert a tavola, e ricevo i complimenti da tutti per l’ottima presentazione.
“Mamma” mormora Teddy, sedendosi sulle mie gambe.
Lo stringo forte a me. “Cucciolo, cosa c’è? Sei stanco?”
Lui annuisce. Ha ragione, sono passate le undici, e solitamente loro a quest’ora stanno già dormendo da un pezzo.
“Dai ancora un po’ e poi andiamo a nanna..”
Mio figlio si avvicina al mio orecchio. “Ma quando diciamo del fratellino?” sussurra.
Sorrido. “Tra poco”
Lui sorride, non vede l’ora di dirlo a tutti, esattamente come me e Christian.
Quando abbiamo finito tutti le coppette con il gelato e la frutta, aiuto Gail a portare in cucina il vassoio, le posate e le bottiglie vuote.
Mio marito mi raggiunge e si dirige verso il frigorifero, lo apre ed estrae una bottiglia di champagne.
“Che dici, è il momento giusto?” domanda, con un grande sorriso e gli occhi luminosi.
Sorrido a mia volta e annuisco. “Sì!” rispondo convinta.
Christian mi porge la mano, io gliela stringo forte, e insieme torniamo in salone.
“Aspetta” dico, fermandomi appena fuori dalla cucina.
Lui si volta verso di me. “Cosa c’è?”
Accosto le labbra al suo orecchio e gli sussurro un’idea che ho avuto pochi minuti fa; Christian è pienamente d’accordo con me, e mi conduce in salone.
Mio marito appoggia la bottiglia sul tavolo e chiama a rapporto Teddy e Phoebe, li prendiamo in braccio e li facciamo salire in piedi su due sedie.
“Famiglia!” dice Christian “Teddy e Phoebe devono annunciare qualcosa di molto molto importante!”
Subito tutti i nostri familiari si zittiscono e rivolgono la loro attenzione ai nostri figli.
“Devo dire quella cosa segreta mamma?” sussurra Teddy al mio orecchio.
Gli accarezzo i capelli. “Sì amore”
“Cosa dovete dirci?” chiede Mia, curiosa come sempre.
“Noi a Natale avremo un fratellino o una sorellina!” annuncia mio figlio, con uno sguardo fiero e orgoglioso.
Sentirglielo dire così, a voce alta davanti a tutti, mi suscita un’emozione indescrivibile a parole.
“Ho detto bene mamma?” domanda poi Teddy voltandosi verso di me.
Con le lacrime che mi bagnano le guance, annuisco. “Sei stato bravissimo!” lo abbraccio forte, e sento elevarsi nella stanza un coro di sospiri e gridolini di gioia.
Le prime ad alzarsi sono le mie tre cognate, che corrono ad abbracciarmi forte.
“Oddio, non ci posso credere!” esclama commossa Kate.
“Ana, è meraviglioso!” le fa eco Mia.   
Nel frattempo anche Elliot, Ethan e Thomas si sono alzati per congratularsi con me e Christian.
“Hai capito il mio fratellino! Non sbaglia un colpo!” Elliot si complimenta a modo suo, mollando qualche pacca sulla spalla di mio marito.
Thomas mi abbraccia. “Ecco perché ti vedo più bella stasera” mi dà un bacio sulla fronte.
Gli ultimi ad alzarsi sono i nostri genitori. Mia madre non è sorpresa come gli altri, visto che lo ha saputo poco fa, mio padre invece mi avvolge subito tra le sue braccia.
“Piccolina mia, non sai quanto mi rendi felice!” la sua voce è incrinata per l’emozione, e automaticamente anche i miei occhi iniziano ad inumidirsi.
Mi stacco da mio padre giusto in tempo per vedere Christian tra le braccia dei suoi genitori. Carrick si congratula battendogli delicatamente la mano sulla spalla e sussurrandogli qualcosa all’orecchio, mentre Grace con un fazzoletto si tampona gli angoli degli occhi.
“Tesoro mio!” esclama poi mia suocera, abbracciandomi “Non me lo sarei mai aspettata, ma è la notizia più bella che poteste darci..”
Ci stacchiamo e lei mi asciuga le guance con la dolcezza di una mamma.
“Neanche noi ce lo aspettavamo, è successo all’improvviso, ma siamo molto felici!”
“Si vede che siete felici, e dopo tutto quello che avete passato ve lo meritate, nessuno lo merita più di voi..”
Tiro su con il naso; tutte queste emozioni mi hanno aperto i rubinetti.
“G-grazie” sibilo, abbracciandola di nuovo.
“Che dite allora? Lo stappiamo questo champagne?” propone Christian.
“Sì!” rispondo affiancandolo.   
Dopo aver stappato la bottiglia, con un lungo applauso in sottofondo, mio marito versa lo champagne nei bicchieri di tutti e poi brindiamo. Adesso che abbiamo condiviso la notizia con le persone che amiamo e che ci amano di più, mi sento finalmente completamente felice.
“Bimbi, voi siete contenti di avere un fratellino o una sorellina?” domanda poi Roxy a Teddy e Phoebe.
Loro annuiscono sorridenti.
Teddy si avvicina a Thomas, che subito lo fa sedere sulle sue gambe. “Zio, tu che sei un dottore, puoi scoprire se la cicogna ha portato un maschietto o una femminuccia?”
Mio fratello mi guarda e ride. “Io lo posso scoprire, ma non subito, perché adesso il fratellino o la sorellina è troppo piccolo, quando diventa un po’ più grande lo scopriremo e ti prometto che sarai il primo a saperlo. Va bene??”
“Sìì!”
“Dammi il cinque” gli porge la mano, e Teddy batte il palmo contro quello dello zio.  
“Tu che cosa preferiresti?” interviene Mia.
“Io vorrei un fratellino, però anche se arriva una sorellina sono contento..” afferma con un sorriso.
Ogni volta che mio figlio dice una cosa del genere vorrei stringerlo tra le braccia e non lasciarlo andare più, perché mi fa capire che amerà il bambino o la bambina incondizionatamente a prescindere dal sesso.
“E tu Phoebe?”
“Io voglio una sorellina così giochiamo con le bambole!” risponde mia figlia, giocando con una ciocca dei capelli di Kate.
Lei invece è più decisa, non usa neanche il condizionale.
“Ma da quanto tempo lo sapete?” chiede poi Grace.
“Da.. martedì scorso..” risponde Christian.
“E voi adesso ce lo dite??” ci rimprovera Kate.
“Beeh.. diciamo che volevamo prenderci qualche giorno per noi, per realizzare la cosa.. E’ anche per questo che siamo andati fuori per il week-end” spiego.
“Sei già stata dalla Greene?” interviene mio fratello, con la sua deformazione professionale.  
“Sì, giovedì scorso. Sono nella sesta settimana..”
“Adesso settima” mi corregge mio marito.
“Hai ragione amore. Settima settimana, il piccolino o la piccolina sta bene, e siamo riusciti anche a sentire il battito!”
“Che bello!” sospira Mia, emozionata.
Poco dopo Elliot, Mia e Thomas, con rispettive famiglie al seguito, cominciano ad andare via: i bambini sono davvero sfiniti e mi sa proprio che si addormenteranno in macchina.
Aiuto Gail a sparecchiare la tavola, ma lei non mi consente di fare altro e mi ordina di andare a riposare. Raggiungo Christian, che nel frattempo ha aiutato i bambini a mettere i pigiami e a lavarsi i denti; arrivo in cameretta proprio mentre Teddy e Phoebe si stanno mettendo a letto.
“Mamma stasera ci racconti tu la favola?”
“Va bene!” mi avvicino alla mensola per scegliere un libro, alla fine opto per Hansel e Gretel.
“Tesoro, non sei stanca? Vuoi che gliela racconti io?” domanda Christian, premuroso come sempre.
“No amore tranquillo. Tanto sono sicura che dopo tre pagine saranno già crollati..”
Christian sorride e mi dà un bacio sulla fronte, dopodiché dà il bacio della buonanotte ai bambini e va a farsi la doccia.
Mi siedo su una poltroncina e inizio a leggere e, come volevasi dimostrare, dopo poche pagine Teddy e Phoebe sono già crollati. Hanno fatto parecchio tardi per i loro standard, e in più è stata una serata impegnativa, quindi erano parecchio stanchi.
Mi alzo e ripongo il libro al suo posto, mi avvicino ai miei bambini e li bacio nel sonno. La mia attenzione viene poi catturata dai due grandi murales di foto che sono appesi ad una parete della cameretta, uno ha lo sfondo azzurro e vi sono stampate moltissime foto del primo anno di Teddy, e l’altro ha lo sfondo rosa ed è dedicato invece a Phoebe.
Ci sono le foto dal primissimo giorno di vita fino al primo compleanno. Il primo bagnetto, la prima pappa, il primo dentino, il primo sorriso, i primi passi, la prima foto con me e Christian, scattata prima ancora di uscire dalla sala parto. È incredibile ricordare quanto fossero piccoli, sembravano due batuffolini, soprattutto d’inverno con strati di vestiti addosso e le coperte a ripararli dal freddo. Adesso sono cresciuti, ma per me restano sempre i miei cuccioli, quelli che allattavo al seno e che restavo ore ad annusare quando dormivano, per inebriarmi del loro profumo che per me resterà sempre il più bello e dolce del mondo. Adesso li guardo e li vedo scoprire il mondo, giocare insieme, diventare pian piano indipendenti nelle piccole cose, li vedo intelligenti, affettuosi e generosi, e mi dico che, per ora, Christian ed io possiamo dire di essere stati bravi, e inevitabilmente mi chiedo se con Puntino Tre riusciremo ad esserlo altrettanto, senza però mai trascurare Teddy e Phoebe. Mi chiedo se riusciremo a farli sentire importanti e amati tutti e tre esattamente allo stesso modo, e soprattutto se riusciremo ad infondere nei nostri figli più grandi l’amore verso il fratellino o la sorellina che arriverà.
“Hey” sento un sussurro alle mie spalle e mi volto di scatto.
Christian mi raggiunge, cingendomi la vita con le braccia.
“Cosa fai?”
Gli indico i murales. “Guardavo le foto.. Erano così piccoli..” dico, con un po’ di malinconia.
Mio marito fissa a sua volta le foto, e sorride. “Sì, erano proprio piccoli..”
“Tra poco si ricomincia..”
Christian ride, con gli occhi colmi d’emozione, e porta le mani sulla mia pancia. “Non vedo l’ora!”
Mi allungo verso le sue labbra per baciarlo. “Anche io.. Anche se ho un pizzico di paura..”
“Per loro?” con un cenno del capo indica i nostri figli che dormono beati.
“S-sì.. ho paura che possano essere gelosi.. o che possiamo farli sentire trascurati.. o..”
Mi posa due dita sulle labbra. “Hey.. sshh.. Io sono sicuro che i nostri figli saranno innamorati persi del fratellino o della sorellina, e noi saremo bravi a coccolarli e ad amarli come abbiamo sempre fatto.. Anzi, ancora di più. Ti fidi di me?”
Sorrido e annuisco. Come potrei non fidarmi di lui?
Christian mi stringe a sé e mi accarezza i capelli.
“Andrà tutto bene! Tutto meravigliosamente bene! Te lo prometto.”
 

Il giorno seguente...

“Cosa ne pensa, Mrs Grey?”
Julia, la mia hair-stylist e make up artist da diversi mesi, fa voltare la mia sedia girevole verso il grande specchio del bagno del piano terra e ne usa uno piccolo per puntarlo alle mie spalle, così che possa vedere sia la parte anteriore che posteriore della testa.
Giro più volte la testa da entrambi i lati per osservare l’acconciatura che ha creato per la festa di questa sera: davanti i capelli sono in parte raccolti per formare dietro un elegante fiocco, che ha fermato al centro con dei fermagli tempestati di strass color argento, la restante parte dei capelli cade sciolta sulle mie spalle in morbide onde; davanti il ciuffo forma una spirale ed è stato leggermente rialzato in modo da non cadermi sugli occhi. È esattamente ciò che volevo, qualcosa di semplice ma particolare allo stesso tempo.
“Julia sei stata eccezionale ancora una volta. Adoro questa acconciatura!”
La giovane ragazza sorride soddisfatta, e spruzza un po’ di spray fissante sui miei capelli, per far sì che l’acconciatura resti intatta. È una ragazza adorabile, giovane ma molto brava nel suo lavoro, me l’ha presentata Roxy e sono davvero felice di affidarmi a lei.
“Passiamo al trucco adesso??” propone.
Annuisco e per i minuti successivi mi lascio coccolare dalle sue mani esperte che fanno magie; mi rilasso completamente, anche perché sono tranquilla sapendo che i bambini sono con Gail e mia madre che li stanno aiutando a prepararsi.
Quando Julia termina il trucco, mi guardo allo specchio e sono pienamente soddisfatta del risultato; questo trucco rende i miei occhi più grandi e fa risaltare molto l’azzurro.
Dopo di me è il turno di mia madre di affidarsi alle sapienti mani di Julia e farsi bella, così io ne approfitto per salire su e vedere a che punto sono Christian e i bambini.
La cameretta è vuota, così mi dirigo in camera da letto; sento delle voci provenire dalla cabina armadio, e trovo mio marito che si sistema i gemelli ai polsini della camicia, con Teddy e Phoebe che lo osservano seduti su due pouf.
“Heey! Siete ancora in tuta voi?” mi avvicino ai miei figli e faccio loro il solletico, facendoli ridere.
“Dopo la doccia tua madre e Gail hanno preferito fargli indossare una tuta, altrimenti vestendoli subito avrebbero rischiato di stropicciare o sporcare i vestiti nuovi..” spiega Christian, poi inclina il viso e mi osserva meglio “Sei bellissima!”
Abbasso il viso e sorrido. “Anche tu” dico sistemandogli il colletto della camicia e il papillon.
Mio marito abbassa il viso verso di me e mi bacia teneramente sulle labbra.
Mi volto verso Phoebe e le faccio la linguaccia. “Papà è mio!”.
Sì, so che alla mia età è assurdo che mi diverta a fare i dispetti a mia figlia, ma adoro l’espressione gelosa e contrariata che lei mostra in questo momento.
“Noo, è mioo!” urla scendendo dal pouf e correndo per aggrapparsi alle gambe di Christian.
Mio marito sorride e prende in braccio la nostra principessa, gongolando nel vedersi conteso tra due donne.
“Sono di tutt’e due” dice poi Christian, stringendo Phoebe a sé e baciandola forte sulla guancia.
Mi volto verso Teddy. “Manca il mio principe azzurro”
Mio figlio sorride e il suo sguardo si illumina mentre si alza e si unisce a noi, faccio per prenderlo in braccio ma lui mi blocca. “No mamma, fa male al fratellino..”
Stupita da quell’affermazione, sollevo il viso verso Christian, che mi sorride e accarezza i capelli di Teddy.
“Mentre non c’eri ho spiegato a Teddy e Phoebe che adesso dovranno fare un po’ di attenzione e non dovranno far arrabbiare e far stancare la mamma” spiega “Vero bimbi?”
I miei figli annuiscono, ed io ancora una volta mi sento immensamente orgogliosa di loro.
Poi Christian porta Teddy in cameretta per vestirlo, mentre Phoebe ed io restiamo in cabina armadio. Per prima cosa le spazzolo i capelli e glieli raccolgo leggermente all’indietro con due treccine e le fermo con una mollettina rossa come il colore del vestitino che indosserà.
“Mi metti il possetto?” chiede poi la mia piccola.
“Amore sei un po’ piccina per il rossetto..”
“Poco poco” mi supplica, ed io mi sciolgo come ogni volta.
Alla fine la accontento, spalmandole sulle labbra un po’ di burro cacao trasparente, dopodiché estraggo dalla cabina la custodia del suo vestitino.
“Sei pronta??”
Phoebe annuisce euforica, e a dire il vero io mi sento ancora più eccitata di lei, perché mi sono innamorata di questo vestitino nell’istante in cui l’ho visto, perché è un modello simile a quello che indosserò io, oltre ad essere dello stesso colore rosso ciliegia.
Sfilo la tuta a Phoebe e le faccio indossare il vestito, e solo a vederla mi viene da piangere: la mia bimba è semplicemente meravigliosa. Il piccolo abito porta una fascia bianca con un fiocchetto all’altezza dello stomaco, poi scende largo a principessa e le arriva fino alle caviglie, lasciando intravedere le ballerine bianche che porta ai piedi. Il tutto abbinato ai morbidi capelli corvini che le accarezzano il viso e le spalle.
“Amore sei bellissima!” mi chino e la stringo forte a me.
Le ho fatto una piccola sorpresa facendole realizzare una piccola borsetta bianca con dei fiorellini rossi; Phoebe, da buona femminuccia vanitosa qual è, adora le borse, e spesso se lascio l’armadio aperto la trovo a giocare con qualcuna delle mie.
“Grazie mamma!” esclama felice mia figlia schioccandomi un bacio sulla guancia.
“Mi fai compagnia mentre mi vesto?”
Phoebe annuisce e torna a sedersi sul pouf, io tiro fuori la custodia del mio abito e chiamo Gail per avere una mano con la zip. Sfilo la vestaglia di seta e Gail mi fa indossare il vestito dalla testa, facendolo scendere lungo il mio corpo, e sistema man mano la fodera interna, per poi tirare su la zip.
“Sei splendida Anastasia!” si complimenta poi.
Mi metto davanti allo specchio e scruto la mia immagine dall’alto verso il basso. Il mio abito ha uno scollo a cuore e sul seno ha una trama di minuscoli brillantini color argento; all’altezza dello stomaco vi è una fascia di piccoli strass e cristalli color argento, e al di sotto della fascia il vestito scende morbido e leggermente largo.
Indosso un paio di decolté color argento, e abbino una parure di orecchini, collana e bracciale di oro bianco e diamantini.
“Anastasia voi siete pro...?” Christian piomba in cabina armadio, e qualunque cosa stesse per dire viene interrotta nel momento in cui posa lo sguardo su me e nostra figlia. Ha lo sguardo estasiato e la bocca spalancata per lo stupore.
“Papii, siamo belle?” domanda Phoebe, girando su se stessa.
“Amore mio non siete belle.. siete.. siete da togliere il fiato..” afferma, prendendoci entrambe per mano. “Sarò l’uomo più invidiato di tutta la festa!” dice baciando me sulle labbra e poi sua figlia sulle guance.
“Teddy è pronto?” chiedo poi.
“Eccomiiii!!” risponde il diretto interessato, raggiungendoci.
È fantastico nel suo smoking identico a quello di suo padre.
“Amore della mamma sei bellissimo!” mi chino e lo abbraccio forte, stampandogli poi un numero non definito di baci sulle guance, grazie al rossetto 100% no transfer.
“Tu e Phoebe siete due principesse!” dice poi mio figlio.
Non c’è niente da fare, è galante proprio come suo padre.
Christian mi sorride, poi si rivolge a nostro figlio. “E noi dobbiamo essere dei bravi cavalieri, vero Teddy??”
Lui annuisce convinto.
“Tesoro, mi sa che dobbiamo sbrigarci, per arrivare alla villa ci vuole almeno una mezz’oretta..” mi informa poi mio marito, dando un’occhiata all’orologio.
“Sì, hai ragione. Noi siamo tutti pronti, mia madre e Bob usciranno dopo di noi perché stanno finendo di prepararsi..”
“Perfetto, allora andiamo!”
Scendiamo tutti al piano inferiore e, prima di uscire, Gail ci fa mettere in posa davanti alla finestra del salone per scattarci una foto. Dopodiché, finalmente, possiamo indossare i copri abiti, uscire di casa e metterci in carroz... ops, in macchina.

Christian aveva ragione, impieghiamo circa mezz’ora per arrivare alla villa fuori Seattle che i miei suoceri hanno scelto per organizzare la festa di compleanno di Carrick. Dopo aver fermato l’auto proprio davanti all’entrata, Taylor scende e apre la portiera a Christian, dopodiché si occupa dei bambini nei seggiolini, mentre mio marito apre la portiera a me e mi porge la mano per farmi scendere.
“Sei bellissima” mormora, mentre mi sistemo il vestito.
Sollevo il viso e gli sorrido, e osservo poi il maestoso portone d’ingresso della villa, impreziosito da eleganti vasi di fiori a destra e a sinistra; a terra è disteso un lungo tappeto rosso che conduce all’interno, con ai lati delle fiaccole che rendono l’atmosfera più calda e romantica. È davvero un posto stupendo.
Christian ed io prendiamo i bambini per mano e ci avviamo verso l’ingresso della villa; al di là del portone vi è un ampio ed elegantissimo salone, con i soffitti alti, i divani in pelle bianchi e neri, raffinati tavolini in vetro, statue di marmo e vasi di fiori in tutti gli angoli. Carrick e Grace sono accanto ad uno dei divani, e chiacchierano con un paio di amici. Mia suocera indossa un lungo abito nero di seta con inserti di paillettes sul seno e sui fianchi; è bellissima e sembra poco più che una ragazza. Mio suocero, invece, indossa un classico smoking, è d’obbligo per tutti gli uomini questa sera, e ha un’espressione così radiosa che mostra almeno dieci anni in meno di quelli che compie questa sera.
Non appena Grace ci nota, sussurra qualcosa all’orecchio a suo marito, che volge il viso verso di noi e resta stupefatto.
Avanziamo lentamente verso di loro, e le loro espressioni sono sempre più stupite ed emozionate.
“Siete.. siete meravigliosi..” mormora Carrick, facendo saltare lo sguardo tra me, suo figlio e i bambini.
“Noi siamo i cavalieri e mamma e Phe le principesse!” si affretta a spiegare Teddy.
Mio suocero ride e lo prende in braccio. “Sei un cavaliere bellissimo. Tutte le dame saranno invidiose questa sera..”
“Ma non avete dimenticato di dire qualcosa al nonno?” ricorda loro Christian.
“Sìì, auguri nonno!!” esclama Teddy, abbracciandolo e baciandolo sulla guancia.
Phoebe, invece, si nasconde dietro la mia gamba. “Cucciola” dico accarezzandole la spalla “Tu non fai gli auguri al nonno?”
Lei, in tutta risposta, cerca di nascondersi ancora di più; è piccolina rispetto a suo fratello e quando va in qualche posto nuovo ha bisogno di ambientarsi un attimo prima di prendere confidenza e aprirsi.
“Lei vuole dirlo nell’orecchio solo a me, vero?” Carrick mette giù Teddy e si avvicina a Phoebe, chinandosi per essere alla sua altezza. “Allora? Non vuoi proprio far felice il nonno stasera?”
Phoebe appoggia la testa sulla spalla di Carrick e sussurra un “Auguri nonno” che lo fa sciogliere completamente.
“Grazie principessa!” esclama felice mio suocero, schioccandole un bacio sulla guancia.
Dopodichè anche Christian ed io abbiamo modo di fargli gli auguri e complimentarci per l’ottima scelta della location.
“E non avete ancora visto l’esterno!” dice Grace.
“Potete avviarvi in giardino se volete, sono già arrivati diversi ospiti, anche Elliot e Mia sono già qui..” ci informa Carrick. “Noi dobbiamo restare qui ad accogliere gli invitati..”
Decidiamo così di raggiungere gli altri. Un cameriere ci conduce verso una porta a vetri e, dopo aver attraversato la sala principale, che deduco sarà quella dove si svolgerà la cena, giungiamo ad una grande vetrata che dà sull’esterno.
Grace aveva ragione, se dentro è bellissimo, il giardino è da mozzare il fiato.
Il pavimento è di pietra grigia, arricchito da aiuole, piante di foglie verdi e altre puntellate da fiori colorati. Tra le piante più alte corrono nastri su cui sono sospese romantiche lanterne bianche, lungo tutto il perimetro del giardino sono posizionate fiaccole e piccoli cespugli finti.
Sulla sinistra ci sono due grandi tavoli ricchi di pietanze e bibite, per il buffet iniziale, e sulla destra ci sono tavoli, divanetti e piccoli gazebi.
Ma la cosa più spettacolare in assoluto è il mare sullo sfondo, che sulla linea dell’orizzonte bacia il cielo, nel quale regna una splendida luna piena che si riflette nell’acqua.
“Uau” mormoro, senza riuscire ad aggiungere altro.
“È bellissimo!” mi fa eco Christian.
Intravediamo seduti sotto ad un gazebo Mia, Ethan, Kate ed Elliot con rispettivi pargoli e li raggiungiamo. Dopo diversi minuti di saluti e complimenti per i rispettivi abiti, ci sediamo e gustiamo un aperitivo di benvenuto, mentre i bambini assaggiano qualche stuzzichino.
“È analcolico, vero?” domanda mio marito, sedendosi accanto a me.
Alzo gli occhi al cielo. “No, è vodka misto a bourbon..”
Christian abbozza un sorrisetto e avvicina le labbra al mio orecchio. “Il sarcasmo ti si addice poco, moglie.. E non approfittare troppo del fatto che sei incinta, sai bene che conosco altri modi per vendicarmi..”
Sento le guance diventare bollenti e sono sicura che siano diventate dello stesso colore del vestito. Non nego che in questo momento gradirei davvero tanto una piccola dimostrazione dei suoi modi per vendicarsi.
Bevo un altro sorsetto di cocktail, e poi lo guardo negli occhi. “Magari puoi darmi qualche delucidazione più tardi..” sussurro, prendendomi anche io il gusto di provocarlo.
Il grigio delle iridi di mio marito diventa più scuro, e, sorridendo ampiamente, Christian porta il bicchiere alle labbra e beve un altro sorso di aperitivo.
“Ana, dai facciamo qualche foto?” propone Kate, alzandosi con il cellulare in mano.
“Sìì!” poso il bicchiere sul tavolino davanti a noi e mi alzo, raggiungendo la mia migliore amica e mia cognata.
Scattiamo molte foto, nelle pose più disparate, con le espressioni più diverse, da serie a spiritose. Sono consapevole del fatto che sembriamo delle sedicenni, ma è così divertente.
“Potrei fare una foto con mia moglie?” interviene Christian, avvicinandosi a noi.
“Certo!” risponde Kate entusiasta. “Mettetevi lì” ci indica uno dei piccoli alberi.
Christian mi cinge la vita con le braccia e accosta il viso al mio, mentre io poso le mani sul suo petto, e sorridiamo verso l’obiettivo.
Ne scattiamo poi un’altra in cui Christian è dietro di me e mi bacia la tempia, portando le sue e le mie mani sulla mia pancia ancora piatta.
“Siete bellissimi, ragazzi!” si complimenta Kate, mostrandoci le foto dal suo cellulare.
Poco dopo arrivano anche mia madre, Bob e Ray, e poi Thomas e Roxy con il piccolo Lucas. Carrick e Grace, quando ormai la maggior parte degli ospiti è qui, raggiungono il giardino. Mio suocero riceve auguri e abbracci a destra e a manca e stringe non so quante mani nel giro di pochissimi minuti. Nonostante io faccia parte della famiglia Grey da ormai sei anni, mi sorprendo ogni volta del numero di persone invitate ai ricevimenti, ai balli in maschera o alle feste di compleanno; Christian mi presenta parenti e amici di famiglia dei quali purtroppo dimentico presto i nomi.
Dopo l’aperitivo di benvenuto, il maestro di cerimonia ci invita ad entrare nella sala principale, arredata in uno stile semplice ed elegante, con tovaglie e copri sedie bianchi, e dettagli in argento. Noi siamo al tavolo con Grace, Carrick, Elliot, Kate, Mia, Ethan e i bambini; i miei genitori, insieme a Thomas e Roxy, sono al tavolo accanto al nostro insieme ad alcuni amici di famiglia dei miei suoceri con i quali, da quel che vedo, hanno già fatto amicizia.
La serata scorre lenta e bellissima: la cena è ottima, l’intrattenimento divertente e piacevole, l’atmosfera intima ma allo stesso tempo amichevole, e l’ambiente è stupendo. Adoro come sempre avere intorno tutte le persone che amo di più; guardo mio suocero e leggo nei suoi occhi la gioia e l’euforia di avere accanto a sé i suoi figli e i suoi nipoti, la meravigliosa famiglia che ha creato insieme a sua moglie.
Al momento dell’apertura delle danze, Carrick si alza e porge la mano a Grace, che si alza a sua volta e lo segue al centro della pista; parte un romantico lento e loro iniziano a ballare abbracciati, sono davvero bellissimi, il loro amore si sente nell’aria, come se fossero due ragazzi appena fidanzati.
Mi appoggio alla spalla di Christian e sospiro sognante.
Non appena il maestro di cerimonie invita a ballare anche i figli del festeggiato, il mio sguardo si illumina. Noi sei ci alziamo e raggiungiamo i miei suoceri in pista. Christian mi cinge la vita con le braccia, intrecciando le mani alla base della mia schiena, ed io allaccio le braccia intorno al suo collo; la musica cambia, ma è sempre un lento, e noi iniziamo ad ondeggiare, guardandoci negli occhi, quelli di mio marito luccicano, e sono sicura che anche i miei non siano da meno.
“Sei bellissima” mormora Christian al mio orecchio.
Sorrido e gli accarezzo i capelli. “Anche tu” mi allungo verso di lui e lo bacio. “Mi sento così felice..” dico poi.
Christian mi guarda negli occhi e mi dà un tenerissimo bacio sulla tempia. “Anche io piccola, non potrei essere più felice di così..” dice, rivolgendomi uno sguardo colmo di amore ed emozione, quello che mi fa sciogliere e mi fa sentire le farfalle nello stomaco.
Ad un tratto un ometto in miniatura spunta tra me e Christian.
“Voglio ballare anche io” dice Teddy, con un sorrisetto impertinente uguale a quello di suo padre.
Christian si stacca da me e lo prende in braccio. Non faccio in tempo a circondare con un braccio mio figlio e con l’altro mio marito che vedo correre verso di noi anche Phoebe.
“Voglio venire anche io” piagnucola.
Sorrido e mi chino per prenderla in braccio.
“Ana, fa’ attenzione” si raccomanda Christian, subito apprensivo.
“Non ti preoccupare amore, Phoebe non è pesante..” lo tranquillizzo, con un sorriso.
Con Teddy che cerca di arpionare il mio collo e Christian che con un braccio tiene nostro figlio e con l’altro circonda Phoebe, riprendiamo a ballare, ed è semplicemente stupendo farlo tutti insieme, stretti e innamorati.
“Il nostro primo ballo in cinque..” osserva Christian, con la voce carica di dolcezza.
Sorrido, osservando i nostri meravigliosi bambini. “Sì, ed è meraviglioso!”
Poco dopo Teddy e Phoebe si scocciano di ballare con noi e tornano a giocare con Ava, Elizabeth e Lucas. Christian ed io riprendiamo a ballare, ma veniamo interrotti poco dopo dalla mia gola che reclama acqua. Lascio mio marito a ballare con sua madre, mentre Carrick balla con Mia, e torno al nostro tavolo; mi siedo e bevo un po’ d’acqua, dando un’occhiata ai bambini che giocano in un angolo della sala con un paio di peluche.
Ad un tratto vedo sopraggiungere un’ombra accanto a me, mi volto e trovo mio suocero che si accomoda al mio fianco.
“Sei stanca?” chiede, sorridendomi.
“No, avevo solo sete. Anche se ai miei piedi non dispiace che mi sia seduta..”
Lui ride. “Vi ho visti ballare con Teddy e Phoebe, eravate bellissimi!” mormora poi.
Sorrido. “Grazie”
“Anastasia, lo sai, io non sono una persona che ama molto esternare i propri sentimenti, solitamente quella più sentimentale è mia moglie, però ci tenevo a dirti che la notizia che ci avete dato ieri sera è davvero il più bel regalo che potessi ricevere per questo compleanno. Non è stato semplice per me vedere te e Christian soffrire così tanto per.. per tutto quello che è successo, però vedervi adesso più felici, più forti e più innamorati di prima mi ripaga di tutto, e sapete che aspettate un altro bambino mi dà una gioia e un’emozione indescrivibili..” posa la mano sulla mia, e mi guarda negli occhi, occhi che si stanno lentamente riempiendo di lacrime. Come ha detto lui stesso, Carrick non è molto portato per i sentimentalismi e le dichiarazioni a cuore aperto, per questo le sue parole mi stanno emozionando tanto. “Ana, io ancora una volta devo dirti grazie. Per il modo in cui ami e rendi felice Christian, per i vostri figli, e per il piccolo o piccola che arriverà. Grazie!”
Mi alzo e di slancio lo abbraccio, lasciando che le lacrime scendano delicate lungo le mie guance.
“Interrompiamo qualcosa?” domanda ad un tratto Christian.
Mi stacco da Carrick e mi asciugo velocemente le lacrime, sperando di non rovinare il trucco.
“No figliolo, tranquillo, tutto a posto..” lo rassicura suo padre, dandogli una pacca sulla spalla e raggiungendo altri ospiti per fermarsi a chiacchierare.
Poco dopo vengono serviti i contorni e ci sediamo nuovamente tutti a tavola; dopodiché ai balli lenti si sostituiscono i latino-americani e gran parte degli ospiti si alza per ballare. Vorrei buttarmi in pista anche io, ma la voce di Christian al mio orecchio mi blocca.
“Ti andrebbe di venire con me in un posto?” sussurra, facendomi venire i brividi.
Mi volto e, nell’istante in cui incontro il suo sguardo acceso, automaticamente annuisco. Christian mi porge la mano, do un’occhiata veloce ai bambini e, appurato che siano in pista a ballare con Mia, Elliot, Ethan e Kate, stringo la mano di mio marito e lo seguo fuori dalla sala.
Ci ritroviamo nel grande salone da cui siamo entrati, e Christian mi conduce verso una scalinata sulla sinistra che prima non avevo notato. Saliamo al piano superiore e imbocchiamo un piccolo corridoio.
“Ma dove stiamo andando?” chiedo, impaziente come sempre.
“Aspetta” mormora Christian.
Si ferma davanti ad una porta, estrae una chiave dalla tasca dei pantaloni e la infila nella serratura, facendola scattare e aprendo la porta. Entriamo nella stanza e Christian si chiude la porta alle spalle, prima di accendere un interruttore.
Una luce bianca illumina una stanza dall’arredamento moderno, con un letto matrimoniale, due comodini, una cassettiera, un armadio e una porta sulla destra che suppongo sia quella del bagno.
“Ma che ci facciamo qui?” domando voltandomi, e resto di stucco quando vedo che Christian si sta sfilando la giacca.
Lui mi sorride, viene verso di me e posa le mani sui miei fianchi “Questa è una delle camere dove si appoggiano gli sposi quando festeggiano il ricevimento di nozze qui. Ho riflettuto sulla tua proposta di avere qualche delucidazione, e beh sai.. le donne incinte vanno sempre accontentate..” mormora attirandomi a sé e baciandomi con passione.
Trenta indescrivibili minuti dopo, stiamo scendendo le scale per tornare in sala. Controllo ancora una volta che la camicia e il papillon di Christian siano a posto, che non abbia segni di rossetto sul viso o sul collo.
“Sicuro che sto bene?” gli chiedo per la quarta o quinta volta, toccandomi i capelli.
“Ana, stai benissimo, tranquilla..” mi rassicura, stringendomi forte la mano. “A parte..” aggiunge poi.
“A parte cosa??” chiedo allarmata.
Christian ride davanti alla mia espressione preoccupata. “A parte il luccichio dei tuoi occhi e la tipica beatitudine post-sesso che hai dipinta sul viso..” sussurra al mio orecchio.
Ridacchio, appoggiandomi a lui.
So che è ridicolo che alla nostra età ci nascondiamo per fare l’amore come se fossimo due ragazzini, ma la verità è che quel senso di proibito, di nascosto, di fuga d’amore è incredibilmente eccitante.
Quando rientriamo in sala per fortuna gli ospiti sono ancora impegnati a ballare, cantare e divertirsi. Non credo che molti abbiano fatto caso alla nostra assenza.
“Mamma, papàà!!” esclamano i nostri figli venendoci incontro.
“Dov’eravate?” chiede mia madre.
“Non ci andava di ballare, e quindi abbiamo fatto una bella passeggiata fuori..” spiega Christian; lui è molto più bravo di me a raccontare balle.
Poco dopo il maestro di cerimonie ci invita ad uscire nuovamente in giardino per il buffet di frutta e dolci, e in quel momento capisco che a Puntino Tre i dolci piaceranno davvero tanto, perché ad ognuno che mangio mi viene voglia di mangiarne ancora.
“Amore, non starai un pochino esagerando? Quello è il quarto!” mi fa notare Christian.
“Sì, hai ragione. Ma tuo figlio ha fame, cosa posso farci io?”
Christian ride e posa la testa sulla mia spalla e la mano sul mio ventre. “Facile dare la colpa a lui, o a lei, vero?”
Rido e addento un altro piccolo muffin.
Al momento della torta, dopo la canzoncina di rito, Carrick spegne le candeline, accompagnato da un lunghissimo applauso. Dopo lo stappo della bottiglia e un altro lungo applauso, si eleva il classico coro che invita il festeggiato al fatidico discorso.
“Va bene, va bene” dice Carrick, ridendo. “Dunque, sapevo che ad un certo punto della serata sarebbe arrivato questo momento, ma nonostante ciò, non mi sono preparato nessun discorso..” afferma, facendo ridere tutti. “Voglio innanzitutto ringraziare tutti voi per essere qui, e per il vostro affetto. Non voglio stare qui a trattenervi ore su tutta la mia vita, i traguardi che ho raggiunto e bla bla bla.. Voglio solo soffermarmi su una domanda che mi è stata rivolta spesso questa sera: meglio adesso, o una trentina d’anni fa? È una bella domanda. Trent’anni fa avevo, appunto, trent’anni, ero giovane, avevo iniziato da poco la mia carriera, i miei figli erano piccoli, e potevo ancora illudermi di proteggerli da tutto il male del mondo.. Ma.. nonostante tutto questo, io non tornerei indietro, non scambierei i miei sessant’anni con i miei trenta, semplicemente perché questa sera al mio tavolo insieme a me c’erano tredici persone: mia moglie, i miei figli, le mie nuore, mio genero, e i miei nipoti, le tredici persone più importanti della mia vita. Fino a qualche anno fa al mio tavolo eravamo solo in cinque, mentre adesso eravamo quattordici, anzi..” rivolge uno sguardo a me e Christian “..direi quattordici e mezzo. Ed io l’amore, la gioia, la forza, l’unione e la grinta di quel tavolo non le cambierei per nulla al mondo” solleva il calice di champagne “Grazie a tutti”
L’intero giardino scroscia in un lungo e affettuoso applauso, e noto che Grace, Mia, Kate ed io abbiamo tutt’e quattro le lacrime agli occhi, mentre i nostri uomini si fingono impassibili, ma si nota dai loro occhi quanto siano emozionati.
Grace si avvicina a suo marito e lo abbraccia forte e a lungo, dopodiché scattiamo alcune foto di rito, con i figli, i nipotini e la famiglia al completo, e poi i camerieri tagliano e distribuiscono la torta.
Ad un tratto, un botto ci fa alzare gli occhi verso l’alto, dove colorati fuochi d’artificio illuminano il cielo.
Un’unanime esclamazione di “Uaau” si leva nell’aria. Teddy si appoggia al mio fianco destro e mi sorride, euforico per i fuochi, mentre Christian, con Phoebe in braccio, mi affianca dal lato sinistro e mi cinge la vita con il braccio libero.
Con il naso per aria, osserviamo estasiati il cielo che si colora e si illumina: è uno spettacolo bellissimo.
“Mamma!” mi chiama Teddy, sovrastando il rumore dei fuochi.
Mi chino e accosto l’orecchio al suo viso per ascoltarlo.
“Posso toccare la tua pancia? Così anche il fratellino sentirà i fuochi!”
Sollevo il viso e lo fisso emozionata. “Certo amore” gli accarezzo i capelli.
Teddy mi sorride felice e, appoggiando la guancia al mio fianco, con la manina mi tocca dolcemente la pancia. Christian osserva quel tenero gesto e sorride a sua volta, stringendomi forte e baciandomi una tempia.
Siamo noi quattro.. anzi noi cinque, più vicini e innamorati che mai.
Ed io non potrei desiderare nulla di più dalla vita.
 


Angolo me.
Buonasera mie meravigliose lettrici!!
Spero abbiate trascorso un buon ferragosto e che stiate trascorrendo delle buone vacanze. Le mie sono molto tranquille, quindi come vedete i tempi di aggiornamento si sono ridotti molto rispetto ai periodi universitari intensivi, spero che la cosa vi faccia piacere.
Come promesso, in questo capitolo Anastasia e Christian hanno comunicato la notizia della gravidanza ai bambini e al resto della famiglia, e in entrambi i casi le reazioni sono state più che positive. Ammetto che non è stato semplice entrare nella mente di due bambini di cinque e quasi tre anni, per cui spero di essere riuscita a rendere i discorsi più realistici possibile. Sono tornata al mio genere di capitoli preferiti: quelli molto molto zuccherosi. I prossimi capitoli saranno tutti molto teneri e abbastanza tranquilli, ricchi di momenti familiari; in fondo sapete bene che la mia storia è nata per raccontare principalmente la quotidianità dei Grey, e solo ogni tanto mi diverto ad inserire qualche colpo di scena.
Nel prossimo capitolo ci sarà una bella novità per due personaggi che non saranno Christian e Ana... scopriremo presto (almeno spero) di chi si tratta.
Aspetto come sempre con grande impazienza di sapere la vostra opinione in merito al capitolo. Sapete bene che per me è fondamentale conoscere i vostri pareri e le vostre impressioni; le vostre parole mi rendono sempre molto molto felice.
Grazie ancora infinitamente ad ogni singola persona che dedica una briciola del proprio tempo per leggere, e anche recensire, la mia storia. Senza di voi la mia storia semplicemente non esisterebbe. Grazie, grazie, grazie.
A presto splendide fanciulle.
Un forte abbraccio.
Mery.
 
 

 
   
 
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