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Autore: Mostridentrome    17/08/2017    1 recensioni
Come sarebbe il libro più famoso della storia italiana se Manzoni avesse ceduto al romanticismo invece che limitarsi ad un romanzo storico? Come sarebbe cambiato questa opera inestimabile sotto le più forti sferzate del dramma e del'amore? Come sarebbero stati I Promessi Sposi? Ecco a voi il Libro in una versione diversa (certo meno bella e neppure paragonabile all'originale) per far gustare anche ai più esigenti questa bellissima storia!
Genere: Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucia Mondella, Renzo Tramaglino
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Non-con
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L'aria era gelida in quel freddo mattino d'inverno. Lucia si strinse ancora di più nel suo scialle di lana e, sussurrano dolci canzoni di chiesa, immersa nei suoi pensieri si diresse verso la piazza. La neve aveva iniziato a scendere a fiocchi grossi e morbidi, e mentre i bambini attorno alla ragazza cercavano di afferrare quel candore con la lingua, lei passava come un'angelo che solca lo splendore dei cieli. Salutò cortesemente le persone grigie nel bianco paesaggio, distogliendo solo un attimo gli occhi dal proprio cuore per dedicargli al mondo intorno a lei. Cosa vedeva il suo animo per poterla assorbire così? Vedeva un volto dai caldi occhi nocciola, incorniciato da dei capelli corti e morbidi e da una giovane barba ben tenuta, dai lineamenti dolci e gentili, dalla pelle leggermente abbronzata dal duro lavoro e dall'onestà fatica: il viso di Lorenzo, o come dicevan tutti, Renzo. Le veniva in mente spesso in quei giorni, e ogni volta che ci parlava, ogni volta che lo guardava, il suo cuore pareva salire tra le fredde correnti ascensionali per poi rifugiarsi in un mare di pura emozione. Era innamorata? Si. Aveva deciso di ammetterlo. Lo amava. Amava i suoi gesti. Amava il suo sorriso. Amava le sue parole. La sua anima. Lui. Stava riflettendo su quello che provava per quel buon giovane quando qualcuno le afferrò dolcemente il braccio -Salve,Lucia!- disse la voce che più in quei mesi aveva bramato. -buongiorno Renzo- gli sorrise dolcemente lei, sentendosi divampare sotto quegli occhi caldi. - finalmente vi ho trovata,Lucia! Sono passato poco fa a vedere se eravate in casa, ma la cara Agnese mi ha detto che eravate diretta in piazza a prendere del pane - disse Renzo, rivolgendole un sorriso radioso - vi ho trovata! Devo dirvi una cosa. Devo parlarvi Lucia...si, devo parlarvi! - - ma il pane...- - a quello ci può benissimo pensare la cara Agnese! -. Lucia allora sussurró un timido - si -. Cosa voleva dirle? Lui le offrí il braccio e lei titubante accettò. Iniziarono a passeggiare nel silenzio della neve, allontanandosi dalla strada che conduceva alla piazza. Renzo cercava le parole adatte, mentre Lucia aspettava tranquilla, basandosi della vicinanza con il suo innamorato. Poteva sentire tutto il calore di quel braccio forte che le scaldata il cuore e che faceva esplodere, come un fiore rosso sboccia, la confusione nella sua mente. Il giovane rimuginava su come dirle ció che più voleva. Ma come? Si era preparato mille discorsi prima di incontrarla, era stato sveglio delle notti, osservando la luna e rendendosi semplicemente conto che in quel pallido volto distante poteva veder riflessa una sola immagine: il viso bianco e puro di Lucia. Il vento intorno a loro iniziò a fischiare sempre più forte man mano che si avvicinavano alla fine del paesino. Quando si ritrovarono pienamente immersi nelle onde delle colline innevate, passeggiando sulle antiche strade dei campi, un soffio di vento più potente degli altri alzó violentemente l'orlo della gonna di Lucia, che rabbrividì dal freddo. Renzo allora fece una cosa istintiva: le si avvicinó e le avvolse le spalle con le braccia, in un abbraccio caldo e sincero. Lucia si irrigidì dalla sorpresa, diventando rossa in volto. Si fermó un secondo, ascoltando il cuore di Renzo in lontananza, poi la decenza le impedì di restar ferma e si dimenò, imbarazzata. Lui la lasciò andare subito, pentendosi della sua sfrontatezza. Lucia abbassò lo sguardo e il giovane finalmente si decise a prendere coraggio. - Lucia - iniziò, avvicinandosi al suo viso - mi dispiace. Non so cosa mi sia accaduto...anzi! No! Oh, per la miseria! Voi mi fermate il cuore Lucia, ecco la verità. Vedete, so di non esser poeta, di non esser bravo in parole, ma...io vi voglio molto bene, Lucia...io...penso di amarvi! - disse lui, pronunciando le ultime parole con una tale decisione e un tale fervore che Lucia sentì il suo cuore librarsi in alto, più in alto in quanto fosse mai stato, raggiungendo le calde stelle oltre le nere coltri. - via amo - sussurrò ancora Renzo, sorridendo radioso, come se si fosse tolto un peso che da troppo tempo si portava dentro. Lucia alzò timidamente il volto, gli occhi neri di leggiadra cerbiatta erano luccicanti. Renzo allora non capì più nulla: infischiandosene della neve si inginocchia, assaporò addirittura il freddo che gli incendiava le ginocchia e finalmente la sua anima ottenne quella domanda che da tempo voleva porre - volete sposarmi, Lucia? -. La mano calda di lui afferrò quella gelida di lei. Il mondo si fermò. Rimasero solo due cuori a battere selvaggi nel silenzio innevato. - Si! - un singhiozzo di gioia empì l'aria, facendola a pezzi e lasciando cadere quei pezzetti di nulla trasparente. Renzo si alzò di scatto e afferrandola per la vita la sollevò nel vento, verso il sole che iniziava a squarciare le nuvole bianche, più che convinto che quella luce fosse l'unico posto ove la sua Lucia fosse degna di stare. Lucia fece cadere una lacrima salata sulle labbra aperte nel più luminoso dei sorrisi del ragazzo, che la rimise a terra e, commosso e felice come non mai anche lui, la abbracciò stretta. Questa volta Lucia sentì che non v'era decenza che potesse più fermarla, e si rannicchiò radiosa sul cuore di lui, entrando nella sua anima come il sole entra trionfante ogni mattino nei pallidi cieli del mondo.
   
 
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