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Autore: giucri89    17/08/2017    0 recensioni
Lee ChoSo lavora per un'agenzia fotografica emergente, ciò che odia di più al mondo sono gli idol, a causa di un triste incidente che coinvolse suo padre in passato. Im JaeBum è un idol, lavora per la JYP, si impegna a fondo in quello che fa, forse anche troppo, rinunciando pian piano alle cose importanti della vita. Il destino farà incrociare le strade di ChoSo e JaeBum. Potrà l'amore superare il pregiudizio di lei e l'orgoglio di lui?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo 20
 
 
Voglio volare baby, volare con te.
Hey, sei felice? Io lo sono, sì.
Quando apro gli occhi ogni mattina,
sembra come un sogno.
Sembra come se il sole stia risplendendo solo per me.
Di nuovo oggi, come sempre,
il mio giorno inizia con te.
Dormi bene la notte?
A volte non riesco a credere che sia vero,
quindi, mi sveglio.
Sai che cosa significa? A volte ho paura.
Corro senza guardare indietro
ma ora sono tornato tra le tue braccia.
Tu sei il mio conforto, ogni giorno prego, prego.
Tu sei il mio conforto al di sopra del cielo.
Voglio volare in alto.
Fly-GOT7
 
 
«SoMi-ya perché stai piangendo?» le chiese ChoSo. «ChoSo-ya… io… credo… di essere… incinta» confessò SoMi tra i singhiozzi lasciando ChoSo letteralmente a bocca aperta. Quest’ultima si prese qualche secondo per riflettere su quello che l’amica aveva appena confessato. Chiuse gli occhi per poi riaprirli, provò a razionalizzare la situazione. «SoMi-ya tu ne sei sicura al 100% di questa cosa che mi hai appena detto?» iniziò a domandarle ChoSo. «Io… sì… cioè… no…» rispose SoMi in maniera confusa immersa ancora nei suoi singhiozzii. «Ti prego SoMi-ya parla in modo chiaro, abbiamo bisogno di rimanere calme e ragionare razionalmente» le propose ChoSo. «Io… non ho fatto un vero e proprio test di gravidanza in questi due mesi… perché ho troppa paura ChoSo-ya… non sono andata da un dottore… ho troppa paura!» confessò in lacrime SoMi. ChoSo abbracciò l’amica. «Ascoltami, adesso abbiamo bisogno di certezze. Devi fare tutti i controlli necessari e soprattutto devi dirlo a YuGyeom-ssi» le disse ChoSo con un tono di voce alquanto serio. «Cosa? No, no, no, non posso dirlo a YuGyeom-ah, lui è ancora così giovane, ha una carriera davanti… no… non posso rovinargli la vita» rispose SoMi. «SoMi-ya, non puoi prenderti da sola una responsabilità così grande. E poi cosa intendi fare? Lasciarlo senza una ragione precisa? Non credi ci starebbe ancora più male? Non capisci che lui è già preoccupato adesso per te che non sa nulla? SoMi-ya non puoi assolutamente comportarti così» le intimò ChoSo. Spesso con la sua amica servivano delle parole dure per farla tornare in sé. «ChoSo-ya… tu non capisci… YuGyeom-ah… io non posso fargli questo…» continuò imperterrita SoMi. «No, quella che non capisci sei tu SoMi-ya. Un bambino, semmai dovesse esserci, non è qualcosa che dipende da un’unica persona, è qualcosa che dipende sempre da due persone, che la cosa ti piaccia o no. Cosa farai se davvero ci fosse un bambino dentro di te? Lascerai YuGyeom-ssi e lo crescerai da sola? Senza neanche dargli la possibilità di sapere tutta la verità? Tu parli di voler proteggere YuGyeom-ssi e la sua carriera… ma dovresti sapere che YuGyeom-ssi non è solo un idol e una persona come tutte le altre, ha il sacrosanto diritto di sapere se diventerà padre oppure no, poi starà a lui fare una scelta. La tua è una scelta egoistica dettata dalla paura. Sei tu che adesso hai paura. SoMi-ya non fare scelte sbagliate di cui in futuro potresti pentirtene. Ragiona, ti supplico» le chiese a cuor sincero ChoSo. SoMi scoppiò in un pianto senza fine. Dopo essersi sfogata, strinse a sé le mani dell’amica. «Ok… proverò a fare come dici tu. Domani mattina chiamerò YuGyeom-ah, gli spiegherò tutto e andremo da un ginecologo» disse, infine, SoMi cercando di raccogliere quel poco coraggio che le restava. ChoSo le sorrise. «Bene, così si ragiona amica mia. Vuoi rimanere qui stanotte?». «No, penso di dover andare a casa, voglio che YuGyeom-ah venga a casa mia domani mattina presto. Devo farmi trovare preparata» rispose SoMi. «Bene, come vuoi. Fatti forza sono sicura che andrà tutto per il meglio» la incoraggiò ChoSo. L’amica accompagnò SoMi fino alla porta d’ingresso, la salutò e tornò dentro. È vero, ChoSo aveva incoraggiato SoMi in quella triste serata, ma si domandò se lei mai ce l’avrebbe fatta a superare una cosa del genere. Credeva davvero alle parole dette all’amica ma è anche vero che la situazione non era affatto semplice. Quella sera pregò affinché tutto per l’amica si risolvesse per il meglio.
 
La mattina successiva ChoSo andò in agenzia come al solito ma era molto agitata. Non faceva altro che commettere errori e i suoi sottoposti se ne accorsero presto, soprattutto SaNa. «Unnie? Tutto ok?» le chiese la stagista avvicinandosi a ChoSo. «Ah, Ehm, sì, tutto ok SaNa-ya» rispose vaga ChoSo. «A dire la verità non sembra. Sei agitata per via di quello che stanno dicendo i giornali stamattina? Della confessione di JB?» le domandò SaNa. È vero, oggi i giornalisti hanno reso pubblica la dichiarazione di ieri di JaeBum, ma nonostante tutto non era questo ad impensierire ChoSo. La sua testa era altrove, no che non fosse preoccupata per la reazione che avrebbe avuto il mondo intero alla scoperta della sua storia con JaeBum ma in questo momento non riusciva a non pensare alla sua amica e a YuGyeom. Cosa stava succedendo? SoMi aveva già confidato tutto al maknae? Avranno già fatto la visita? Nella testa di ChoSo frullavano mille di questi pensieri era ovvio che la sua concentrazione ne risentisse. Si fece l’ora di pranzo e JaeBum venne a trovarla a lavoro, attirando non poco l’attenzione dei presenti su di sé. Ovunque si potevano sentire bisbigli, non era semplice ma in qualche modo insieme avrebbero superato anche quest’ennesima prova. ChoSo fece accomodare JaeBum nel suo ufficio, che ormai, da quando il sunbae se ne era andato in giro per il mondo a fare il fotografo freelance, non lo condivideva con nessuno. A dire la verità il capo Kim sperava davvero che prima o poi KiKwang avrebbe ripreso il suo posto in agenzia per questo conservava scrupolosamente quella scrivania con scritto il suo nome. Forse non sarebbe mai successo o forse sì? La vita è così imprevedibile e questo ormai ChoSo lo sapeva bene. JaeBum si accorse della preoccupazione che traspariva dai lineamenti di ChoSo, ignaro di tutto ciò che stava succedendo al maknae e alla sua fidanzata imputò il tutto alla dichiarazione ufficiale uscita oggi nelle varie testate giornalistiche. A dire la verità per JaeBum non fu facile raggiungere ChoSo quella mattina, i giornalisti erano già ovunque, davanti il JYP Building, davanti la PROD, probabilmente anche davanti l’appartamento di ChoSo e quello in cui vivevano i suoi genitori. Da adesso in poi avrebbero dovuto davvero affrontare le conseguenze dovute alla verità. Il leader si avvicinò a ChoSo «ChoSo-ya, va tutto bene? Vedrai, insieme riusciremo a superare questa difficile prova» le disse stringendola a sé. ChoSo non rispose, voleva tanto raccontare l’accaduto a JaeBum, avere qualcuno con cui confrontarsi ma non poteva, erano i diretti interessati che dovevano raccontare tutto. All’improvviso il cellulare di ChoSo prese a squillare. Quest’ultima si staccò dalle calde braccia di JaeBum e si precipitò a rispondere, soprattutto dopo aver letto sullo schermo il nome di chi stava effettuando la chiamata. «SoMi-ya e allora?» chiese ChoSo tutto d’un fiato all’amica. «Oh, ChoSo-ya avrei voluto raccontarti tutto di presenza ma voglio farti sapere tutto al più presto… Io… non sono incinta» confessò SoMi. Le gambe di ChoSo cedettero e in men che non si dica si ritrovò a terra con accanto un JaeBum alquanto sbalordito precipitatosi verso di lei per aiutarla. ChoSo scoppiò a piangere «SoMi-ya sono così contenta per voi, cioè voglio dire sareste stati dei fantastici genitori ma per adesso va bene così». «Hai ragione ChoSo-ya. Il dottore ha detto che si trattava di una gravidanza isterica. Probabilmente è stato tutto lo stress accumulato in questi due mesi durante la lontananza di YuGyeom-ah, sarà stata anche la paura… ma adesso è tutto finito» le disse SoMi, anche lei ormai in lacrime. JaeBum guardò la scena sempre più confuso, genitori? Cosa voleva dire ChoSo con quella frase?- pensò JaeBum. Dopo qualche altra breve spiegazione ChoSo riagganciò il cellulare. Tutta l’ansia accumulata durante la notte e la mattina successiva sembrò abbandonare il suo corpo improvvisamente lasciandola comunque senza forze. «ChoSo-ya? Che sta succedendo?» le domandò serio JaeBum. «JaeBum-ah…» riuscì a pronunciare a stento ChoSo prima di iniziare il suo pianto liberatorio. Il leader decise per il momento di non forzarla troppo e la abbracciò. Dopo qualche minuto ChoSo cercò di liberarsi dalla presa dell’idol. Forse era arrivato il momento di dirgli tutta la verità, soprattutto adesso che si era risolto tutto per il meglio. Fu così che ChoSo raccontò tutto a JaeBum, della sera precedente, della notte insonne che aveva passato e della conseguente mattina. JaeBum ascoltò silenziosamente, restò sorpreso ma decise comunque di non commentare l’accaduto. Alla fine entrambi tirarono un sospiro di sollievo. «Ultimamente ne succede una dopo l’altra, eh?» le fece osservare JaeBum. «Hai ragione. Ma in qualche modo anche questa è passata. Fortunatamente è andato tutto bene» continuò ChoSo. «Credo che adesso dovremmo occuparci di noi, invece» disse il leader. «Che vuoi dire?» domandò ChoSo. «Ci sono giornalisti praticamente ovunque, tutti i posti che frequenti di solito sono stati assaliti dai giornalisti. Probabilmente vorranno sapere quante più cose di te» la informò JaeBum. «Eh? E cosa devo fare allora?» chiese ChoSo. «Suppongo far finta di niente. Sarà difficile all’inizio ma ti assicuro che prima o poi ti abituerai e loro si stancheranno di rincorrenti. Per adesso lo fanno perché fa notizia ma quando la nostra storia sarà superata da qualcos’altro di più interessante, vedrai che si dimenticheranno di noi» la rassicurò JaeBum. «Lo spero» sospirò ChoSo. «La cosa che più mi preoccupa sono le possibili ritorsioni di qualche fan pericolosa, quindi, stai più attenta che puoi, ok? Il presidente Park JinYoung mi ha assicurato che ci proteggerà quanto più possibile, quindi, semplicemente crediamo in lui, ok?» le disse JaeBum. ChoSo fece cenno di sì con la testa e si avvicinò al leader. Lo strinse forte. «Hey, vuoi forse stritolarmi?» domandò sorridendo JaeBum. «JaeBum-ah… scusami!» pronunciò ChoSo con un fil di voce. «Scusarti? E di cosa?» controbatté JaeBum. Quest’ultimo, intanto aveva sollevato ChoSo, che si trovava ancora sul pavimento, e l’aveva adagiata delicatamente sul divano senza staccare la presa su di lei. «Ti faccio passare tutto questo» confessò preoccupata ChoSo. «In realtà questo dovrei essere io a dirlo» rispose JaeBum. «È a causa mia, è perché sono un personaggio pubblico che tu devi affrontare tutto questo. Perdonami. Ho pensato più volte di lasciarti andare ma non posso farlo. La mia vita, ormai, senza di te non avrebbe senso. Sarò io la tua forza per affrontare tutto questo come tu sarai la mia. ChoSo-ya non mi stancherò mai di dirti quanto ti amo e quanto sei importante per me» continuò il leader lasciando un lungo bacio nelle labbra della sua amata. ChoSo ormai non aveva più dubbi, la cosa più giusta da fare era stare con JaeBum adesso, ora, in questo momento. Nient’altro la rendeva più felice che stare tra le braccia dell’idol e sapeva benissimo che per la controparte era la stessa cosa. Cullata da quella dolce sensazione in cuor suo decise di non lasciare mai andare via questa mano, queste labbra, questo JaeBum. Lo avrebbe amato per sempre.
 
I giorni passarono, i mesi passarono, ChoSo ormai sapeva bene come gestire anche i giornalisti più curiosi. Era diventata una vera e propria esperta. Il rapporto tra JaeBum e suo padre non faceva passi da gigante ma di sicuro pian piano le cose sarebbero andate meglio tra loro due, ChoSo ne era sicura. Quel pomeriggio ChoSo si trovava a casa dei suoi. JaeBum sarebbe passato a prenderla tra poco. Aveva in mente una sorpresa per lei. Con il comeback dei JJ Project e l’imminente nuovo comeback dei GOT7 non avevano avuto molto tempo per stare insieme. JaeBum le aveva promesso una piccola vacanza fino a domani pomeriggio, solo loro due ma non aveva voluto dirle dove, era una sorpresa, sosteneva il leader. JaeBum, trasvestito per benino, con un ampio cappello nero, una mascherina dello stesso colore e degli occhiali da sole, arrivò a casa di ChoSo. Quest’ultima aprì in men che non si dica la porta dopo che l’idol ebbe suonato il campanello. La madre sorrise dinanzi a tale scena. «Abogi, omoni, salve» li salutò cordialmente il leader appena entrato. I genitori di ChoSo ricambiarono il saluto. «Aspetta vado a prendere le mie cose e arrivo subito» gli disse ChoSo. JaeBum fece cenno di consenso con la testa. Il padre di ChoSo si avvicinò a JaeBum «Ogni tanto che ne dici di restare a cena o a pranzo?» lo invitò in maniera diretta. Certo quelle potevano sembrare delle parole di poco conto ma per l’idol furono delle parole importanti, significava che pian piano il padre di ChoSo lo avrebbe riconosciuto come un fidanzato adatto alla figlia. Forse la strada era ancora lunga ma di certo aveva fatto un passo in avanti verso quella direzione. «La ringrazio abogi, accetto volentieri. Il prossimo giorno che sarò libero, sarò ben felice di accettare il suo invito» rispose JaeBum con il sorriso sul volto. Il signor Lee si schiarì la voce e salutò il leader dirigendosi in un’altra stanza. Per lui forse era già troppo quello che aveva fatto ma a JaeBum bastò. ChoSo ritornò da JaeBum con la sua roba da portare con sé in questa piccola vacanza insieme. Era la prima, quindi, ChoSo era molto entusiasta. JeaBum raccolse la roba di ChoSo, salutò nuovamente i genitori di lei e si diresse verso l’auto. Per tutto il tempo del viaggio ChoSo non fece altro che fare domande sulla meta ma non ottenne che vaghe risposte da parte di JaeBum. ChoSo restò sorpresa quando la macchina di JaeBum si fermò davanti all’ingresso dell’aeroporto internazionale di Gimpo. «JaeBum-ah stai scherzando, vero?» domandò ChoSo sempre più sorpresa. «Andare in aeroporto da quando ha a che fare con lo scherzo?» rispose JaeBum ridendo. «Non ci stiamo fermando qui sul serio, vero JaeBum-ah?» continuò ChoSo. JaeBum sorrise solamente. Parcheggiò l’auto definitamente, scese dalla macchina e si diresse verso il bagagliaio per prendere la sua roba e quella della sua ragazza. ChoSo ancora incredula non si mosse dal proprio posto, indossava ancora la cintura di sicurezza. JaeBum si avvicinò, le aprì lo sportello «E allora principessa che ne pensi di scendere adesso?» le domandò porgendogli la mano libera. «JaeBum-ah non può essere vero» disse per l’ennesima volta. «Tranquilla. Non stiamo andando all’estero. Restiamo qui in Corea» disse cercando di farla uscire dalla vettura. Ancora un po’ stordita ChoSo seguì JaeBum. Andarono verso il check in. «Ti ho già detto di stare tranquilla, non stiamo andando poi così lontano. Dista solo all’incirca un’ora di aereo. Tra poco saremo lì» la rassicurò nuovamente JaeBum. «Ma lì dove?» domandò ancora ChoSo. «Andiamo a JeJu[1]» esclamò festante l’idol. «JeJu?!» ripeté ChoSo con stupore. Quando JaeBum le aveva proposto quella mini vacanza, non poteva mai immaginare che sarebbero andati così lontano, considerando tutti gli impegni imminenti dell’idol.
Dopo un’ora e dieci minuti i due atterrarono a JeJu. JaeBum aveva pensato proprio a tutto. Aveva prenotato in un lussuoso hotel vicinissimo al mare. La loro stanza, o meglio dire piccolo appartamento, era all’ultimo piano di un albergo a 49 piani. La vista era magnifica da lassù. ChoSo non riusciva a credere ai suoi occhi. Negli ultimi giorni, da quando JaeBum le aveva comunicato della piccola uscita, ChoSo non faceva altro che immaginare come sarebbe stato ma tutto questo superava di gran lunga le sue aspettative. JaeBum era alquanto soddisfatto, sapeva di aver lasciato la sua ragazza a bocca aperta e questo lo faceva gongolare felice. Il leader consigliò di lasciare lì la loro roba e dirigersi alla piscina riscaldata nella SPA dell’albergo al più presto, per cena, invece, JaeBum aveva prenotato una lussuosa cena in camera, lontano da occhi indiscreti.
Il pomeriggio e la sera andarono così come JaeBum aveva previsto. Dopo mangiato si accoccolarono nel grande divano. «JaeBum-ah io davvero non riesco a credere che hai organizzato tutto questo solo per me. È tutto così bello qui» confessò ChoSo. «Ma che dici, tu ti meriti di meglio di queste piccolezze» rispose compiaciuto JaeBum. «Ora non fare tanto lo spaccone» lo riprese ChoSo. «La cosa più importante è che tu sia felice» disse infine JaeBum. «Io sono felice perché sono con te JaeBum-ah» chiarì ChoSo. «Eh?! Vuoi dire che tutta la fatica che ho fatto per ottenere questa giornata libera, questa stanza, per organizzare tutto non vale niente?» domandò JaeBum fingendosi offeso. «No, no, ovvio che no. Questo rende tutto più… magico. Ma non potrò mai ricambiare un regalo del genere» disse dispiaciuta ChoSo. «Oh, sì che puoi» controbatté JaeBum avvicinandosi un po’ troppo a ChoSo. «Cosa vorresti dire?» rispose ingenuamente ChoSo. «Niente, solo che mi è venuto in mente un modo per sdebitarti» rispose maliziosamente JaeBum. «Oh, quindi, tu fai regali per avere qualcosa in cambio?» lo stuzzicò a sua volta ChoSo. JaeBum afferrò ChoSo e la sollevò «Mmmh, mai sentito parlare di give and take? È importante al giorno d’oggi, dovresti saperlo» continuò a provocarla l’idol. «Give and take? Sei sicuro sia solo questo?» lo punzecchiò ChoSo. «Hai ragione non è solo questo. È tutto il giorno che mi trattengo con te, soprattutto in piscina, quindi, mi prendo solo quello che mi spetta» disse infine imprigionando le labbra di ChoSo con le sue. In camera distese dolcemente ChoSo sul letto, si staccò qualche secondo dalle sue labbra per sussurrarle «Ti amo ChoSo-ya» per poi riprendere a baciarla. Quella sera voleva stare con lei, voleva sentirla tutta la notte. In quel paradiso terrestre sarebbero diventate due anime in un solo corpo per tutta la notte, per la prima volta liberi da tutto e da tutti, senza alcun rimpianto.
 
La mattina seguente JaeBum si svegliò e non trovò ChoSo nel letto. Si alzò e la trovò ad ammirare il paesaggio dalla grande vetrata posta al centro della stanza. Indossava una delle grandi camicie dell’idol, aveva arrotolato le maniche per via della lunghezza. I capelli erano ancora spettinati, segno che non si era alzata da molto. JaeBum si avvicinò a lei e la strinse forte tra le sue braccia da dietro. «Oh, JaeBum-ah, ti sei svegliato?» chiese ChoSo. «Mmh» rispose solamente JaeBum. ChoSo stava per girarsi nella direzione di JaeBum ma quest’ultimo la bloccò. «No, aspetta voglio restare così ancora un po’, se non ti dispiace» chiese JaeBum. ChoSo fece come le era stato chiesto. «ChoSo-ya devo dirti una cosa mentre guardiamo questo splendido panorama» le disse posizionando la testa nell’incavo del collo di lei. «Dimmi JaeBum-ah» lo esortò ChoSo. «Mi dispiace che io abbia rovinato la tua prima volta. Non puoi pensare che sia questa la tua prima volta? Vedi adesso siamo qui, la mattina successiva, a contemplare il mare da una bellissima stanza d’albergo, come tu desideravi. Scusami se ci ho messo così tanto per realizzare questo tuo desiderio» confessò JaeBum. ChoSo si girò di scatto. «JaeBum-ah hai fatto tutto questo per quello che ti ho detto? Sei un folle! La cosa più importante per me è che la mia prima volta sia stata con te. In fondo, ho capito che non importa tanto il luogo ma conta sicuramente la persona con cui si è» gli disse prendendo il volto dell’idol tra le mani. «Grazie ChoSo-ya» le disse JaeBum posando un lieve bacio nella mano di lei. All’improvviso JaeBum mostrò a ChoSo una scatolina che teneva nascosta dietro, si mise in ginocchio e la aprì. Dentro c’era un bellissimo anello con un diamante a forma di cuore. ChoSo portò subito le mani alla bocca in segno di stupore. «Lee ChoSo-ssi, grazie per avermi fatto capire quanto le emozioni e i sentimenti siano importanti. Grazie per essere entrata così dirompente nella mia vita. Non riesco ormai ad immaginare una vita senza di te, quindi, vuoi sposarmi?» le propose JaeBum. ChoSo non diede neanche il tempo a JaeBum di rialzarsi che si gettò su di lui. «Sì, sì, sì, mille volte sì. Lo voglio» pronunciò ChoSo in quelle che erano certamente lacrime di felicità. JaeBum accolse l’abbraccio travolgente della sua ragazza. Le mise l’anello al dito e la strinse nuovamente a sé sussurrandole all’orecchio «ChoSo-ya… Grazie per avermi svegliato».             

 
RINGRAZIAMENTI
Grazie a tutti per aver letto questa mia prima Fan Fiction fino all’ultimo capitolo. Grazie anche a chi mi ha aiutato con i suoi consigli. Spero di non avervi deluso troppo con questo finale, forse un po’ frettoloso e anche un po’ scontato. Ho già iniziato a pubblicare un’altra Fan Fiction con protagonista Chanyeol degli EXO, se vi va passate a leggerla, s’intitola Fall In Love With The Boss. Se vi va leggetela. Grazie ancora per avermi seguito fino alla fine. Annyeong! :-) 
 
[1] JeJu: È un’isola al sud della Corea.
  
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