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Autore: Amy2205    17/08/2017    5 recensioni
La guerra è finita e tutti sono cambiati. Draco Malfoy convive con dei vecchi compagni di Hogwarts e tutto sembra andare per il meglio. Finchè un giorno, a un matrimonio, Draco perde la testa per Ginny Weasley. Da quel momento in poi inizieranno le migliaia di peripezie. Riuscirà il bel biondo a conquistare la fredda e ritrosa Ginny?
Leggete e scoprirete.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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COLPO DI FULMINE
In cui Ron e Hermione si sposano e Draco si innamora


 
 
La guerra era finita e con quella anche la paura che da anni abitava le menti delle persone. La prigione di Azkaban si era ritrovata piena zeppa di mangiamorte, tra cui Lucius Malfoy. Hogwarts era stata ricostruita a tempo di record e le lezioni erano ricominciate presto. Nell'aria si respirava a pieni polmoni calma, tranquillità e pace. Una pace infinita, duratura, che era costata la vita di molte persone, come Albus Silente, Severus Piton, Fred Weasley, i coniugi Lupin e molti altri ancora, la lista era infinita. Le famiglie ne erano uscite spezzate da quella guerra di sangue, ma ora piano piano, tutto stava tornando come prima.
La famiglia Malfoy era caduta in rovina con la morte di Voldemort. Lucius era stato rinchiuso in una cella di Azkaban di cui era stata buttata la chiave, Narcissa aveva fatto tutto il possibile per salvare il figlio da un destino cupo e rovinoso, ma dopo qualche mese dalla fine della guerra aveva deciso di togliersi la vita, tanta era la sua preoccupazione. Fu un duro colpo per Draco che però, grazie alla madre, ma anche ad Harry Potter, era stato assolto da ogni colpa e da quel momento aveva fatto di tutto pur di migliorare la propria reputazione. Aveva finanziato la ricostruzione di Hogwarts, aveva fatto del volontariato negli orfanotrofi e infine si era iscritto all'università magica, cercando nello studio, un po' di pace dal suo passato di mangiamorte. All'università aveva così ritrovato vari compagni di scuola, con cui ora aveva costruito un legame indissolubile. Tra quegli amici spiccavano: Astoria Greengrass, la sua migliore amica, una ragazza molto carina e molto diretta. Era una buona ascoltatrice e sapeva elargire ottimi consigli, inoltre aveva un umorismo molto piccante, dote che a Draco non dispiaceva affatto. C'erano poi Theodore Nott e Blaise Zabini, che ai tempi di Hogwarts avevano condiviso il dormitorio con il bel biondo. Infine c'erano Luna Lovegood, di cui Draco apprezzava l'ingenua follia e Neville Paciock con cui l'ex-serpeverde, aveva legato molto, scoprendolo così un ragazzo molto intelligente e per niente sciocco come lo reputava. 
Questa era l'allegra banda che animava i corridoi dell'università, faceva tribolare i professori e suscitava ammirazione tra gli studenti più giovani. 
Dopo poche settimana i sei ragazzi avevano deciso di andare a vivere insieme, in una casa nei pressi di Londra, dividendosi le spese e aiutandosi a mantenere l'abitazione ordinata e quantomeno pulita. Oltre ad aver trascorso sette anni ad Hogwarts ed aver partecipato alla guerra, i ragazzi erano accumunati da un altro fatto: l'essere sempre e costantemente single. Certo, essendo tutti dei ragazzi belli e brillanti, ognuno di loro aveva degli ammiratori/ammiratrici, eppure i sei preferivano la vita libera da impegni sentimentali. Ed è proprio grazie a questa loro decisione che questa storia nasce.
 


Era il 2 Agosto e tutta la Londra magica era in subbuglio. In quel sabato caldo e soleggiato, Ron Weasley ed Hermione Granger si sarebbero sposati, coronando un amore che era cominciato ai tempi di Hogwarts, tra i banchi di scuola. Per l’occasione tutti i maghi più importanti si erano liberati dei propri impegni e centinaia di giornalisti avrebbero presenziato alla cerimonia. La notizia eclatante era che Hermione Granger aveva deciso di avere come testimone Draco Malfoy. Esatto! Quel Draco Malfoy! Molti si chiesero come mai di questa scelta e la maga non tardò a dare spiegazioni.
 
-Io e Draco ci conosciamo da molto tempo e se non fosse stato per lui, probabilmente Harry sarebbe caduto in mano a Voldemort. Pochi si ricordano di lui, altri preferiscono etichettarlo con il nome di ‘mangiamorte’ e io voglio far capire a tutto il mondo magico, quanto in realtà c’è di buono in lui!-
 
Così aveva spiegato alla Gazzetta del Profeta, qualche mese prima.
Ma ora torniamo al giorno del matrimonio, nella casetta di Malfoy.
 

Driiiiiiiiin Driiiiiiiiiiiiin

La sveglia piccola e bianca sul comodino di Draco cominciò a suonare, provocando un gran baccano nella camera da letto. Era l'alba di un giorno d'estate e pochi ma possenti raggi di sole, filtravano dalle veneziane verdi e sgualcite. 
 Il biondo avrebbe tanto voluto ignorare quel trillo fastidioso e acuto, ma quel giorno era stato invitato a un matrimonio e non poteva tardare.
 
I Malfoy non erano mai in ritardo!
 
Si mise a sedere sul grande letto e la spense, si passò una mano tra i folti capelli e si sfregò gli occhi, cercando di svegliarsi scuotendosi di dosso quei rimasugli di stanchezza che ancora lo attiravano verso il comodo materasso. Dopo poco si alzò di scatto e si chiuse in bagno. Accese il getto della doccia e cominciò a meditare su come vestirsi. 
Quello sarebbe stato un matrimonio importante! Draco doveva apparire perfetto! Doveva ricoprire un ruolo importante e fondamentale per la sua reputazione, che andava ogni giorno migliorando.
E pensando a dove fosse finito il suo smoking delle occasioni importanti, si imbalsamò i capelli.
 

Nel frattempo nella stanza accanto Astoria, ancora in camicia da notte, stava decidendo l'abito da indossare. Aveva i capelli raccolti in una morbida crocchia, che lasciava scivolare lungo le spalle alcune ciocche. Si girò verso il letto, dove erano stesi due abiti del tutto diversi tra loro. Uno era bianco e lungo, con delle fantasie verde scuro a decorare il corpetto e la gonna fatta di balze in raso. L'altro era arancione, come i tramonti che le piaceva tanto ammirare dal balcone della cucina, con una piccola cintura ora e le maniche lunghe fino al gomito fatte in frangia. 
Astoria sbuffò, massaggiandosi il collo. Voleva essere bella, perfetta. Voleva che lui la notasse. 

Lui...
 
E così la bella ragazza si perse in mille pensieri su un ragazzo che non la meritava.


Theodore, che tra i sei era il più organizzato, era già pronto da dieci minuti. Così, seduto in salotto, attendeva che gli amici si presentassero nei loro abiti più belli. Theo era un ragazzo timido, aveva sempre fatto fatica a trovare amici che accettassero il suo essere sempre silenzioso. Eppure adesso, era legato a quella banda di matti. Era il punto di appoggio di tutti, il papà di quella bizzarra famiglia, il medico, il cuoco, il paciere quando scoppiavano dei bisticci. Senza di lui i ragazzi erano tutti persi. Sorrise, veramente felice, di aver trovato la sua posizione in quella compagnia.
 
 
Neville intanto in cucina armeggiava con la colazione. Non era un abile cuoco, gli piaceva fare esperimenti in cucina, scatenando l'ira delle ragazze. Ancora non ci credeva di condividere la casa con dei serpeverdi, ma era importante ora la cosa? 
Non erano più ad Hogwarts, le casate non erano più un'etichetta. Sorrise di quella situazione bizzarra. Se prima odiava Draco Malfoy, ora ci condivideva la camera, e infondo non gli dispiaceva neanche. Il biondo era una persona molto simpatica ed anche riservata, rispettava lo spazio vitale di Neville e mai lo infastidiva.
 
 
Luna era tra tutti la più bizzarra. Ne era cosciente, ma nessuna la prendeva in giro. Era tutto cambiato da Hogwarts. A quei tempi i serpeverde le nascondevano i vestiti e le altre casate le stavano lontano. Ora si trovava a dividere la stanza con Astoria e doverla consolare quando Lui non la calcolava. C'erano poi i maschi che l'aiutavano con le lezioni di pozioni e Neville con cui passava intere serate a parlare da argomenti razionali a quelli più folli, come i nargilli.
Prese la borsetta nera, piena di perline tintinnanti e si sedette sulla poltrona della veranda. Guardò attentamente il giardino, che Neville curava con tanta passione ogni giorno, e così in quella Londra immersa nei cinguettii e seduta sulla comoda poltroncina, Luna si addormentò.
 
 
 
Theo, Blaise, Astoria e Neville aspettavano l'arrivo di Draco e di Luna nel salotto. Ignoravano però che il biondo fosse in preda a una crisi di panico sul vestito da indossare, mentre la ragazza si era appisolata nel giardino. 
Theo si stava innervosendo, arrivare in ritardo sarebbe stato umiliante e molto imbarazzante, inoltre dovevano passare a prendere Aberforth, che di sicuro era già nel vialetto di casa a lamentarsi del ritardo. 

-Prenderanno la macchina- sbottò Theo innervosito e così i ragazzi furono costretti a salire sul furgoncino, senza la compagnia dei biondi.
 
 

Quando Draco si guardò allo specchio, finalmente soddisfatto del suo look, lanciò una rapida occhiata alla sveglia.
 
10:20
 
-Oh cazzo- imprecò, afferrando una giacca e cercando il resto della famiglia per la casa.
 
Trovò però l'abitazione vuota, eccetto per quella stramba di Luna che dormiva come un neonato in veranda. Bruscamente Draco la strattonò, mostrandole l'ora e continuando a urlare quanto fossero in ritardo. Svelti salirono sul maggiolino rigorosamente nero di Draco, che però quel giorno non ne voleva sapere di partire.
 
-Cazzo- ripeté il biondo, che stava andando in iperventilazione -Prendiamo la tua- disse a Luna uscendo dalla macchina.

-Ma non cammina! Arriveremo tardi- ma quelle parole non arrivarono mai alle orecchie di Draco che si era già sistemato nella vecchia citroen rossa.
 
 
Dopo mille peripezie i ragazzi erano arrivati al matrimonio. Luna con estrema calma era entrata in chiesa e si era seduta vicino agli amici. Draco invece era entrato poco prima di lei, correndo e sistemandosi alla bella e meglio la giacca, beccandosi le occhiatacce da parte degli amici e diversi risolini da parte delle giovani maghe, che lo stavano mangiando con gli occhi.
Si sedette vicino a Harry Potter, testimone di Ron e aspettò l’arrivo della sposa, che dopo pochi minuti fece il suo ingresso, lasciando senza parole l’intera assemblea.
Portava un lungo vestito bianco, le spalle erano coperte dal pizzo che intrecciato formava tanti fiorellini. Il velo gettato all’indietro lasciava vedere il viso lievemente truccato e i capelli soffici, intrecciati in un elaborato cucù. Tra le mani reggeva un bouquet di rose rosse. Sorrideva come non mai e quasi si mise a ridere quando si trovò a fianco di Draco Malfoy che la guardava con un misto di tenerezza e gelosia.
 
Un giorno anche io mi sposerò...
 
Il prete cominciò a parlare ed Hermione, che saltellava nervosa si voltò verso Draco.
 
-Spero tu non abbia dimenticato le fedi- gli disse sorridendo e facendogli l’occhiolino.
 
-No, per chi mi hai preso Granger?- rispose lui tastandosi la tasca della giacca, mentre Hermione si voltava nuovamente per ascoltare il prete.
 
Draco però non percepì nulla dalla tasca e cominciò a ravanare in quelle dei pantaloni. Non c’era nulla. Aveva lasciato le fedi a casa. Perse un battito e cominciò a sudare freddo.
 
-Cazzo!- imprecò a bassa voce, attirando un’occhiataccia di Harry.
 
Draco però non ci fece troppo caso: era nei guai. Si voltò per osservare i suoi amici che lo stavano guardando ridendo.
 
-L-E F-E-D-I – disse sussurrando e cercando di scandire il meglio possibile.
 
Gli amici lo osservarono sorridendo e lo salutarono.
 
Non hanno capito nulla!
 
Harry intanto lo stava osservando male.
 
-Non osare rovinare questo giorno Malfoy- gli sussurrò all’orecchio.
 
Draco annuì e cominciò a cantare insieme al resto dell’assemblea. Poi quando vide che Harry sembrava essersi calmato, si voltò nuovamente.
 
-LE F...E...D...I- disse nuovamente.
 
Neville lo vide e capì tutto. Si passò una mano tra i capelli e si trattenne dal ridere.
 
Possibile che sia così pasticcione?!
 
-Draco ha dimenticato a casa gli anelli, bisogna fare subito qualcosa- sussurrò all’orecchio di Aberforth.
 
-Cosa ha fatto?!- tuonò lui, massaggiandosi la barba e ricevendo un pugno da Astoria che lo invitò ad abbassare la voce.
 
-Malfoy ha dimenticato a casa le fedi!- spiegò alla ragazza, che guardò verso l’alto.
 
Chissà perché me l’aspettavo...
 
Si tolse subito l’anello in fine argento, che sua madre le aveva regalato al suo diciassettesimo compleanno e lo diede a Neville, poi picchiò nel gomito di Luna e le chiese di prestarle l’anello. La bionda non si fece troppe domande e si sfilò l’anello arancione, sormontato da perline blu scuro e verde pisello e lo passò all’amica.
Draco aveva osservato tutta la scena e cercando di non dare nell’occhio scivolò verso il banco di Neville che gli passò gli anelli. Hermione notandolo si voltò incenerendolo con lo sguardo e Ron aveva già in mente di affatturarlo dopo la cerimonia. Dopo pochi secondi il biondo tornò a sedersi sorridendo.
 
-Posso avere le fedi?- chiese allora il prete, rivolto a Malfoy.
 
Il biondo annuì e passò gli anelli al prete, che osservandoli rimase per pochi attimi sconcertato e senza parole. Ron diede una rapida occhiata agli anelli e si voltò ad osservare Draco, che con uno sguardo pentito sussurrò:
 
-Scusa-
 
Hermione invece aveva sospirato forte e con il tacco a spillo, aveva accidentalmente posato il piede sulla scarpa di Draco, che gemeva dal male inaspettato.
 
-Ricevi questo anello in segno del mio amore, come simbolo della mia eterna fedeltà. Questo anello consacra la nostra unione...- finirono di pronunciare i due in coro,infilandosi gli anelli.
 
Ovviamente Hermione fece molta fatica, dato che l’anello di Luna era troppo stretto per l’anulare cicciottello di Ron.
 
 
Così tra lanci di chicchi di riso, sorrisi, congratulazioni, baci e foto, tutti gli invitati finirono in un parco lì vicino dove era allestito il pranzo. Blaise e Theo si intrattenevano con due giovani fanciulle, raccontando loro aneddoti e facendole ridere di gusto. Luna e Neville parlavano con Hermione che sorridendo, continuava a ringraziare. Draco, dalla sua postazione nascosta, notò tante teste rosse.
 
Weasley

Si ritrovò a pensare sorridendo il biondo. C’era poi la leggenda vivente Harry Potter che, accerchiato da molte persone stava raccontando qualcosa sulle sue avventure con Ronald ai tempi di Hogwarts. Draco vide anche alcuni professori come Hagrid, la McGrannit, Vitious...
 
E poi Draco la vide.
 
Vide una figura alta e slanciata, dalla folta chioma rossa scuro, rossa come il fuoco, come i tramonti d'estate, come la passione. La pelle era lattea, nivea. Indossava un semplice vestito color crema e portava un buffo cappello, molto decorato e che risaltava il pallore della sua pelle. 
 
-Bella vero?- la voce di Astoria, arrivò calma e gentile alle sue orecchie.
 
Il biondo si girò a guardare l'amica e annuì sorridendole. Poi si voltò e riprese ad ammirare quell'angelo sceso dal cielo, che stava parlando con una ragazza poco più grande di lei. 
 
-Sai come si chiama?- chiese dopo poco.
 
Astoria scoppiò a ridere.
 
-Ma come?! Proprio non la riconosci? È Ginny Weasley!-
 
-È diventata... Intrigante-
 
-In Inghilterra si usa dire bella- lo corresse la ragazza -Studia pozioni, vuole diventare un medimago ed è l'eterna innamorata di Potter ti ricordo! Non hai nessuna speranza-
 
-mmm... Grazie per l'incoraggiamento- disse amaro il ragazzo, allontana dosi da Astoria.
 
Si nascose tra le siepi da dove la poteva osservare meglio. Era tutta sola che stava osservando una statua, posta al centro del parco. Rimase senza parole. Certo! Anche ai tempi di Hogwarts faceva la sua figura, ma era pur sempre la sorella di Lenticchia... insomma era una ragazza fuori dalla sua portata. Ma ora, a 22 anni Draco sentiva che poteva farla sua. Qualcosa in lei, lo aveva fulminato e non era certamente il vestito scollato o il pizzo che lasciava intravedere le gambe. C’era qualcosa nello sguardo, nei modi di fare e di atteggiarsi, nella camminata... qualcosa l’aveva rapito.
 
-Suvvia Malfoy! Portami a bere!- urlò Aberforth, apparso in quel momento e preso a braccetto i due si avviarono verso il gazebo, dove si sarebbe tenuto il pranzo.
 
Fuori dal gazebo, Astoria, Neville e Luna li stavano aspettando. Neville si incamminò verso Draco e gli passò il braccio sulle spalle, mentre con l’altra mano gli tirava la cravatta nera.
 
-Che disastro Malfoy! Se non fossi il mio coinquilino ti avrei già preso per un idiota senza speranza-
 
Draco si mise a ridere e prese un calice di vino, da un piatto che stava aleggiando nell’aria.
 
-Scusami Neville.. ma ora devo proprio scappare- e così dicendo si staccò dall’amico e seguì la ragazza che tanto lo interessava.
 
Camminava sola, guardando per terra. Ad ogni suo passo, Draco trovava un motivo in più per seguirla. Danzava non camminava, aveva la leggerezza delle nuvole e la compostezza delle principesse. Era fine, elegante, totalmente diversa dalla sua famiglia.
Quando stava per raggiungerla, Harry Potter fece il suo ingresso nella visuale di Draco e gli portò via il suo obbiettivo.
 
-Ginny, allora? Da quanto tempo... che si dice?- cominciò balbettante il moro, baciandola sulle guance.
 
-Bastardo- mormorò il biondo, girando i tacchi e rinunciando alla sua impresa.
 
Si voltò un’ultima volta e ciò che vide lo sconvolse. Ginny stava discutendo nervosamente con Harry che mogio osservava per terra e dopo pochi secondi, il Prescelto scappò via triste, lasciando la ragazza da sola un’altra volta.
 
Ora o mai più!
 
Draco la raggiunse ad ampie falcate e poi le si parò davanti e con dei movimenti poco consoni ai Malfoy la salutò.
 
-Ehi! Ginny Weasley! Che piacere- disse forse un po’ troppo gasato.
 
Ginny lo osservò seria e poi gli concesse un sorriso, che fece sciogliere del tutto il biondo.
 
-Draco Malfoy... a cosa devo l’onore?- chiese lei sorridendo e sfilandogli il calice di vino dalle mani.
 
Il serpeverde rimase sconvolto dalla sfacciataggine della ragazza, in cui trovò però una sottile eleganza.
 
-Ne è passato di tempo- disse lui, non trovando di che parlare.
 
Cretino! Dovevo prepararmi cosa dirle... ora la annoierò
 
-Davvero...- disse lei, e mentre stava per aggiungere qualcosa fu interrotta dall’arrivo di Blaise.

-Ehi Draco non sai chi ho conosciuto! Sai quella mocciosa che ci provava con te l’anno scorso! Beh è caduta ai miei piedi... insomma Dra perché l’hai rifiutata?!- urlò molto ubriaco.

Draco voleva sotterrarsi.

Perfetto! Ora crederà che sono un don Giovanni!

-Lui è...- si girò verso Ginny.

-Blaise Zabini lo so... sai sono andata anche io ad Hogwarts... buona giornata- disse piccante prima di fuggire.

La osservò senza parole andarsene via.

Sarai mia!

Pensò prima di raggiungere Blaise e gli altri.
George Weasley a bordo di una scopa, volò tra gli invitati e lanciando fuochi d’artificio da tutte le parti annunciò che il pranzo era pronto. Gli amici andarono a sedersi al proprio tavolo e cominciarono a scambiarsi le proprie impressioni sul matrimonio.

-Erano mesi che non mangiavo così bene- si lasciò scappare Blaise, beccandosi un’occhiata da Theo.

-Benissimo! Da domani cucinerai tu per sei persone a colazione, pranzo e cena- rispose il ragazzo offeso

-Ma no... però potremmo rubare un po’ di tutto questo cibo. Lo portiamo a casa e per questa settimana mangeremo da re- provò a placare la situazione Astoria, che osservava Draco preoccupata.

Il biondo continuava a tirare occhiate a Ginny, che qualche tavolo più in là sembrava divertirsi tra le battute di Dean Thomas e di Finnegan. Aberforth che intuì tutto, essendo sempre un passo più avanti dei ragazzi si alzò in piedi e cominciò ad urlare.

-Vogliamo il discorso Malfoy!-

Ben presto tutti i presenti cominciarono ad incitarlo e Malfoy imbarazzato come non mai, dovette alzarsi in piedi e mettersi in mezzo alla stanza.

Perfetto! Ora cosa dico?! Non l’ho nemmeno preparato un discorso..

Si passò una mano tra i capelli, mentre la sala si faceva silenziosa. Poi il suo sguardo glaciale osservò quello curioso e di sfida di Ginny Weasley e di colpo, Malfoy cominciò a parlare, senza mai distogliere lo sguardo dalla ragazza.

-Beh che dire... è la prima volta che faccio da testimone e probabilmente molti di voi non si aspettavano nemmeno di vedermi qua... e invece... ma ora parliamo un po’ di Hermione e Ron, anche se sarà noioso ci tocca- tutta la sala scoppiò a ridere ed Hermione divenne incredibilmente rossa –Io sono ... sconcertato e profondamente invidioso di chi è capace di prendersi un impegno come quello che oggi si sono presi Hermione e Ronald, io non ne sarei capace e perciò devo tutta la mia stima a loro-

La sala si fece silenziosa e annuì alle parole di Malfoy. Ginny invece alzò un sopracciglio come a dire ‘beh tutto qui?’
Così Malfoy bevve un lungo sorso di vino e poi si voltò verso Hermione.

-E ora parliamo un po’ dei segreti di Hermione Granger!- tutta la sala urlò e applaudì e in men che non si dica, Malfoy si ritrovò a raccontare di quella volta che Hermione gli aveva tirato un pugno talmente forte da spaccargli il setto nasale.

-Ron fossi in te non la farei arrabbiare...- aggiunse poi, provocando altre risate.
 

La serata finì con la musica e i balli. Tutti ballavano, dando l’anima e ridendo ubriachi, tranne Draco che osservava la scena fumando in compagnia di Blaise.

-La prima volta che ho visto Aberforth ballare, credevo che l’avrebbero sbattuto ad Azkaban per atti osceni in pubblico- disse il moro indicando il vecchio, che faceva ondeggiare la barba su una bambina di otto anni.

Ma Draco non stava osservando il fratello di Silente, ma qualcuno che lì vicino ballava circondata da ragazzi.

-Bella vero?- chiese Blaise, individuando il soggetto di tutte quelle attenzioni –Non riesci a staccarle gli occhi di dosso. È un colpo di fulmine-

A quelle parola Draco si ridestò ed osservò l’amico. Tirò forte dalla sigaretta e poi la spense.

-Cosa dici? Colpo di fulmine? No.. no..stavo guardando Neville ballare con Luna.. sono assurdi insieme- cercò di dire il più convincente possibile.

Blaise scoppiò a ridere e porse un’altra sigaretta a Draco che si accese immediatamente.

-Ma volendo fare un’ipotesi.. quante possibilità avrei con una Weasley?-

-Draco... è Ginny Molly Weasley è impossibile! Esce solo con gente importante... non si abbasserà mai a noi-

Draco annuì e alzandosi andò nel parco a finire di fumare. Doveva pensare. Cosa gli stava prendendo? Ginny Weasley?! Perché proprio lei? Insomma poteva avere chiunque... si passò una mano tra i capelli e si accese l’ennesima sigaretta. Era nervoso. Quelle situazioni gli davano sui nervi. Lui era un Malfoy, sapeva sempre cosa fare o cosa dire e invece ora si ritrovava in balia dei suoi stessi pensieri.

-Tutto solo Malfoy?-

Perfetto! Ci mancava solo di avere le allucinazioni...

Ma voltandosi trovò davanti a sé la vera Ginny che lo stava osservando sorridendo, con uno sguardo di sfida.

-Credevo che stessi ballando con Thomas- disse lui, cercando di essere il più indifferente e distaccato possibile.

Lei rise. Una risata cristallina e trasparente, come quella dei bambini.

-Mi annoiavo..- disse, poi si mise accanto a Draco ed osservò il parco illuminato da migliaia di fiaccole volanti –Dove vivi adesso?-

Draco si accigliò a quella domanda.

-Qua a Londra.. con Paciock e la Lovegood... pensavo lo sapessi-

Dopotutto erano sempre stati amici ai tempi di Hogwarts. Ginny rise nuovamente, ma questa volta più amaramente.

-La guerra mi ha cambiato molto Malfoy... non sento più nessuno dei nostri vecchi compagni... anche con la mia famiglia ormai ci vediamo di rado-

C’era qualcosa di malinconico ed amaro nella sua voce. Di colpo sembrò ridestarti e tornare alla freddezza che l’aveva caratterizzata per tutto il giorno.

-Beh è ora di andare... è stato un piacere averti rivisto Malfoy, sei cambiato anche tu... sei irriconoscibile- disse, prima di voltarsi e incamminarsi verso l’uscita.

Draco rimase un attimo imbambolato.

È stato un piacere averti rivisto...

Poi si accorse che Ginny si era incamminata, così corse verso di lei, rischiando di travolgere una zia anziana di Ronald.

-Aspetta... la notte è ancora giovane- disse piazzandosi davanti a lei e ostacolandole il cammino.

Ginny rise di gusto.

-Draco Malfoy che mi corre dietro... quale onore- disse zuccherina, prima di scavalcarlo e continuare a camminare.

Draco sospirò e camminando veloce la affiancò nuovamente.

-Oh avanti Weasley! Non fare la nonna!- la punzecchiò, era ormai deciso a conquistarla.

Lei uscì dal parco e si precipitò verso una macchina d’epoca. Prima di salire si voltò e osservò a lungo Draco. Lui non riuscì a decifrare quello sguardo enigmatico.

-Non voglio essere uccisa dalle tue fan Malfoy... bel discorso comunque- e detto ciò salì in macchina e svanì nella Londra magica.

Osservò il punto in cui era parcheggiata la macchina per molto tempo. Poi si carezzò la lieve barba sul mente.

-Ho deciso! Sarà mia!- disse convinto, prima di avviarsi nuovamente verso gli amici.

E fu da quella sera che Draco Malfoy, mise da parte la reputazione per una donna. La donna! Ginevra Molly Weasley.






Bene eccoci qua! Una nuova storia completamente diversa dalle altre che ho scritto.Qui non avremo un amore tormentato, Voldemort non ci romperà, Draco non avrà nessuna crisi e soprattutto Ginny non correrà dietro a nessuno. ANZI! Sarà propio il bel biondo a mettere da parte ogni sorta di orgoglio pur di conquistarla.
Spero vi sia piaciuto questo incipit. Fatemi sapere.
Un bacione
Amy2205
   
 
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