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Autore: Liioisjustchemical    17/08/2017    0 recensioni
La nuova generazione di maghi e le loro avventure e disavventure, amori difficili ed uno, anzi due nuovi nemici da combattere.
Una Roxanne Weasley serpeverde che ci racconterà la sua versione dei fatti.
Le tre scuole magiche d'Europa in conflitto tra di loro ed una professoressa McGranitt che non sembra volersi preoccupare del pericolo imminente.
E per concludere in bellezza, due gravidanze e due matrimoni, o forse solo uno...
To quote Roxanne Weasley: "Ma che diavolo sta succedendo qui?!"
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Dominique Weasley, Fred Weasley, Fred Weasley Jr, Roxanne Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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POV ROXY
Il professor Vitious si attivò per lasciare al professor Paciock il compito di radunare gli studenti nella Sala Grande e di raccontare loro gli ultimi eventi e, soprattutto, di inviare il professor Rüf e la professoressa Vector (accompagnata da Hagrid, il quale insistette intensamente per andare con lei) a Beauxbatons ed a Durmstrang per raccontare ciò che era accaduto. Le due accademie non aspettarono tempo e ci inviarono degli ambasciatori accompagnati da una scorta di auror del ministero bulgaro e francese per verificare la veridicità delle notizie.
Allo stesso tempo mandò Lily ad avvertire Madama Chips perché li accompagnasse nella Foresta. La donna era estremamente legata alla professoressa McGranitt in quanto le due erano amiche dai tempi di Hogwarts e, nonostante avesse fatto di tutto per nasconderlo, era molto preoccupata per la sua collega.
Così un piccolo drappello composto da mamma, zio Harry, il professor Vitious e tutti noi cugini (fatta eccezione per Victoire, Dom e Louis e per James e Teddy che si era fermato al Castello per medicare il corvonero) si diresse al limitare della foresta dove fu separato in quattro gruppi di ricerca.
Zio Harry aveva individuato il luogo esplorando la mente della Umbridge e ci indicò la direzione, ma non conosceva l’esatta ubicazione del nascondiglio perciò era compito nostro trovarla e non era affatto un compito facile data la vastità della Foresta. Ci accordammo nel lanciare scintille rosse verso il cielo qualora avessimo avuto bisogno di aiuto o avessimo trovato la McGranitt e poi, divisi, partimmo alla ricerca.
Io, Fred, Albus e Rose eravamo il gruppo sulla destra e prendemmo subito un sentiero tracciato del quale ignoravamo la meta. Camminando per una decina di minuti giungemmo ad una radura dalla quale si diramavano altre quattro vie: una buia costeggiata da alberi talmente alti da non far quasi passare la luce del sole, una poco più luminosa sul cui terreno si individuavano chiare tracce di zoccoli, una invasa da rovi ed erbacce ed una che sembrava l’esatto continuo di quella che ci aveva portati alla radura.
“Ora che facciamo?” domandò Al.
“Non possiamo dividerci” rispondemmo io e Rose assieme.
“No, non possiamo…” commentò Al “quindi da che parte?”
“Beh… se dovessi nascondere qualcosa, io andrei da questa parte” suggerì Fred indicando la prima via.
“Non c’è dubbio!” protestai indicando le miriadi di ragnatele che avevo avvistato.
Trovavo i ragni raccapriccianti e Fred la pensava come me al riguardo, infatti storse il naso.
“Lanciamo una moneta?”
“Non è divertente, Al!” lo rimproverò Rose.
“E allora che facciamo?” chiese il serpeverde disperato.
“Pensiamo…” risposi “lì” indicai la terza via “ci sono impronte di zoccoli… non sappiamo se si tratta di centauri o di unicorni o di ippogrifi o di chissà quale altro genere di creature, ma la Umbridge detesta i centauri e immagino vi abbia girato il più possibile alla larga”
Rose annuì convinta “escluderei anche l’ultima. Non so se avete notato che vi cresce della cicoria, ciò significa che la strada porta probabilmente o in un’altra radura, oppure direttamente fuori dalla Foresta” si fermò un momento “e sono più incline a credere nella seconda possibilità dato che il sentiero là in fondo piega ad est.”
“Quindi direi che rimane…” cominciò Fred.
“… solo una possibilità” continuai io tetra.
Dopo un attimo di silenzio cominciammo a muoverci in direzione della prima via.
“Se svengo non lasciatemi lì” dissi subito prima di addentrarmi nel cuore della foresta proibita.
 
POV AL
Non che mi facesse impazzire l’idea di venire quaggiù, ma ero più preoccupato per Roxanne.
Continuavo a lanciarle occhiate, ma lei era troppo preoccupata ad evitare ragni e ragnatele.
Dopo un po’ fummo costretti ad accendere due delle nostre bacchette o davvero non ci avremmo visto niente. Eravamo tutti sull’attenti, ma quel posto sembrava silenzioso immobile.
“Direi che ci siamo già addentrati fin troppo nella foresta, non è sicuro stare qui” disse Rose “guardate quella quercia. Merlino solo saprà da quanti millenni è qui” fece indicando un enorme albero di fronte a noi.
“E’ bellissima, però” fece Roxanne posando una mano sul tronco.
La situazione era surreale, regnava una calma troppo densa.
La serpeverde continuò ad accarezzare l’albero girandoci intorno fino a scomparire nascosta dal tronco, poi un urlo ci fece scattare.
Corremmo dietro alla quercia e trovammo mia cugina con in viso un’espressione sconvolta.
“Cosa c’è?” chiese suo fratello preoccupato.
Lei, lentamente, alzò un dito ad indicare poco più su il tronco.
“E’ lei…”
Alzando lo sguardo vidi incisi nel legno degli occhi ed una bocca, un naso e dei capelli. Ed i lineamenti erano quelli di Minerva McGranitt.
La donna era diventata parte dell’albero come se questo le avesse coperto il volto con il suo legno lasciandolo emergere dalla corteccia.
“E’… morta?” chiese Rose con voce tremante.
“Non credo” risposi.
Posando una mano sul tronco percepii un debolissimo battito.
“Senti, sembra il suo cuore” dissi intimando i tre a posare le loro mani accanto alla mia.
“Come la tiriamo fuori di lì?” domandò Fred.
“Dici che sarebbe meglio chiamare aiuto?” azzardò Rose.
“No” rispose Roxanne. Non era ancora riuscita a distogliere gli occhi dal viso della nostra preside “non ci sentirebbero e a tornare indietro ci metteremmo troppo tempo”.
“Allora cosa facciamo?” insistette Rose.
“Posso fare una cosa” disse Fred e con lunghi incantesimi cominciò a percorrere tutte le crepe della corteccia dell’albero.
“Come fa a conoscere questi incantesimi?” bisbigliai a sua sorella.
“Ce li ha insegnati Olivander. È così che incanta gli alberi per trarne il legno delle bacchette” rispose sempre a bassa voce per non distrarre Fred.
“E credi che funzionerà?” domandai.
“Lo spero”.
--
Ci volle molto, molto tempo. Fred continuava a ripetere formule complicate anche in lingue troppo antiche per essere ancora parlate e a ripercorrere gli stessi solchi più volte. Il suo volto era concentrato, ma a poco a poco si stava stancando e la sua fronte si imperlava di sudore.
Alla fine, con i capelli bagnati e appiccicati alla fronte, il viso pallido e gli occhi spenti, si fermò e fece un passo indietro.
“Quindi?” fece Rose affannata.
“Dobbiamo aspettare che l’albero ci conceda di prenderla… se ce lo concede” rispose Roxanne senza staccare gli occhi dal tronco.
Nessuno osò fare altre domande e semplicemente aspettammo.






Buongiorno cari! Dopo tempo immemore sono tornata, questa volta per concludere (finalmente) questa long sulla new generation. Che dire? spero che vi soddisfi e che la misera connessione ad internet mi consenta di pubblicare gli ultimi capitoli entro settembre C:
Leo
  
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