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Autore: Bluereddino    17/08/2017    2 recensioni
Un cuore marcio non può essere recuperato, è destinato solo a sbriciolarsi e a divenire cenere. E il cuore di Silver era ormai marcio da tempo.
Sonic x Silver
Genere: Angst, Dark, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Knuckles the Echidna, Shadow the Hedgehog, Silver the Hedgehog, Sonic the Hedgehog
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Dopo aver premuto il pulsante, il solito fastidioso trillo del campanello proveniente dall'interno era rimbombato nelle sue orecchie. Controllando il suo orologio aveva sbuffato pesantemente: le 21.30, erano già in ritardo di dieci minuti. Sonic si sarebbe preso gioco di lui, se lo sentiva. Non era un ragazzo ritardatario e non voleva apparire come tale a causa di Silver, che in quanto a tempi per prepararsi poteva essere paragonato solo a Amy, e questo era un insulto non indifferente. Forse lei era addirittura più svelta, visto che il riccio rosa aveva appena mandato un messaggio dove aveva scritto che lei, Sonic, Knuckles e Blaze erano già arrivati al locale Hyper Pizza!, uno di quelli in cui l'echidna era solito andare a ingozzarsi con gli amici di lavoro. Aveva assicurato che quello era uno dei posti migliori della zona e si era addirittura proposto di pagare la pizza per tutti, purché il conto non superasse il centinaio.

"Silver, se non ti muovi parto da solo!" aveva gridato il riccio aprendo la portiera della sua Mazda RX-8 nera, entrandovi e brontolando mentre, nell'attesa, aveva deciso di selezionare un cd da ascoltare in viaggio. Il posto non era troppo lontano, ma due o tre canzoni avrebbe fatto in tempo a sentirle sicuramente. L'attesa si era protratta ancora un po', decisamente più del tempo necessario per mettere il disco nel lettore e procedere con l'ascolto di Wasted Years degli Iron Maiden, una delle sue band preferite. Si era quasi dimenticato cosa stesse facendo seduto in auto non appena era iniziato il ritornello e, come suo solito, aveva iniziato a gesticolare come se fosse lui a dover sostituire Nicko McBrain, che in quel momento dava il meglio di se.

Quando, al secondo coro, si era reso conto che il ragazzino non aveva ancora varcato la soglia di casa, aveva suonato il clacson più e più volte, fino a che, finalmente, questo non aveva aperto una delle finestre del piano di sopra e aveva gridato:

"Ciao Shadz! Dammi due secondi, non riesco a scegliere le scarpe!"

"Ma che diavolo, sei una ragazza?! Tacco o stivali, non riesco a decidermi!" gli aveva urlato con tutta la rabbia che era riuscito a contenere fino ad allora e che in quel momento aveva contrastato la sua solita finta pazienta e calma apparente.

"Ok, ok, metto gli stivali, ho capito..." aveva risposto il ragazzino abbastanza forte da farsi sentire.

"MUOVITI." Lo aveva avvertito l'altro. "Gli altri sono già lì da un pezzo.". Intimorito dall'ordine minaccioso, Silver era corso fuori dalla porta ad una velocità incredibile e era subito salito sulla vettura.

"Poi mi spiegherai perché diamine ci ha messo così tanto." Aveva chiesto Shadow scrutando Silver, che era vestito leggermente meglio del solito, ma non tanto da giustificare la lentezza; indossava un paio di jeans scuri e una camicia bianca a manica corta, mai vista prima, con i suoi soliti stivali neri, bianchi e turchesi. Shadow non aveva la più pallida idea del motivo del suo attaccamento per quella calzatura, ma sinceramente non era un suo problema. Come non era un tipo da ritardo, non era nemmeno uno di quelli che non si sanno fare gli affari propri. Sapeva che, come a lui non piaceva che gli altri s'immischiassero nelle sue faccende private, nemmeno agli altri divertiva, se non a qualche stupido egocentrico, come era Sonic, del resto. Parlando del ragazzino, aveva già deciso che, in un modo o nell'altro, si sarebbe certamente vendicato del fatto di essere dovuto andare lui a raccattare Silver a casa sua, mentre il riccio blu si era scelto le ragazze e Knuckles, che nonostante fosse fin troppo spesso insopportabile, perlomeno era veloce e non sprecava il suo tempo nella scelta delle scarpe.

"Scusami Shadow, ma, sai, io non esco molto e..."

"Un mese fa non uscivi molto." Lo aveva interrotto il maggiore "Adesso, in un modo o nell'altro, sei sempre in compagnia, al bar, in piazza o che so io. Cerca una scusa migliore, la prossima volta.". Il riccio bianco aveva abbassato le orecchie intimidito. Quella voce...

"Sei molto arrabbiato?" aveva chiesto sentendo un profondo senso di colpevolezza.

"Tu dici? Ora fai silenzio, se vuoi che ti perdoni." Gli aveva intimato alzando il volume delle casse mentre l'altro aveva abbassato la testa ed aveva preso a giocare con i pollici. Sea of Madness suonava indisturbata, e le orecchie di Silver avevano iniziato a sanguinare metaforicamente. Non che non gli piacesse quel genere, ma gli ricordava troppo Venice e in un certo senso sentiva il suo diaframma che si rifiutava di lasciarlo respirare liberamente. Perché tutto ciò che vedeva o sentiva gli faceva pensare a lui? Doveva davvero smetterla, stava diventando più ossessionato di quanto non lo fosse stato per i due anni trascorsi in solitudine. Doveva seguire i consigli che Knuckles aveva iniziato a dargli dal giorno in cui avevano avuto una chiacchierata da soli in una sporca piazza del paese.

Shadow aveva improvvisamente girato la manopola del volume per abbassarlo e aveva spostato lo sguardo dal rettilineo davanti a loro all'amico perso nei pensieri, quello sguardo completamente assente che gli aveva fatto venire i brividi.

"Guarda che scherzavo." Aveva tentato di aggiustare il problema "Smettila di fare quel musone." Non era mai stato il massimo a consolare i 'bambini tristi', e quella era un'altra cosa di cui gli importava ben poco.

Da quando aveva iniziato a conoscere il ragazzo che stava accoccolato nel sedile dei passeggeri, non aveva potuto fare a meno di notare tante stranezze, tanti piccoli difetti, che un po' lo turbavano e allo stesso tempo non poteva biasimare. Il più grande problema riscontrato in un mese era stato l'attaccamento a tutti: non gli sembrava normale che una persona andasse a riferire i suoi più grandi segreti a qualcuno che ancora non conosceva a fondo, compreso sé stesso. Aveva parlato dei suoi gusti sessuali a Amy, dannazione, Amy! Non era affidabile, nemmeno un po'! Era capitato di fare l'errore di parlargli della ragazza di cui si era infatuato e lei, ovviamente, lo aveva detto a Sonic. Era stato costretto a minacciarlo per evitare che aprisse quella sua boccaccia da pettegolo. Certo, la ragazza dai morbidi capelli rosa dava ottimi consigli in amore, ma non si poteva assolutamente pretendere che non si immischiasse personalmente della faccenda e rovinasse la relazione, cosa già capitata.

Altro problema era il bisogno di attenzioni e il troppo entusiasmo causato da queste, ma anche il suo continuo rimuginare il passato, senza scordarsi delle affermazioni da completo beota. Capiva che non tutti possano essere brillanti, ma nonostante l'echidna gli avesse accennato del suo passato disturbato, non era riuscito a capacitarsi del fatto che a volte fosse davvero così stupido. Forse pretendeva troppo dalle persone.

Silver si era limitato ad annuire e continuare a riflettere per tutto il resto del viaggio.

I neon colorati dell'insegna di Hyper Pizza! splendevano di un blu sfolgorante e il locale sembrava abbastanza pieno nonostante fosse un giorno feriale. Vicino all'entrata avevano trovato Knuckles ad attenderli, poggiato su un muretto piuttosto elevato e che fumava una delle sue Chesterfield nell'attesa.

"Non starai diventando un po' troppo ritardatario, Shadow?" lo aveva canzonato.

"Stai zitto." Lo aveva interrotto subito il porcospino nero evitando il contatto visivo con Silver, che, colmo d'imbarazzo, aveva iniziato a sfregarsi le mani "Andiamo dentro, inizio ad avere seriamente fame."

"Subito capo!" aveva risposto il venticinquenne dirigendosi nella loro direzione per fargli da giuda. "Alla vostra destra, la porta!"

"Finiscila." Shadow lo aveva fulminato con gli occhi. Il ragazzo dal pelo rosso aveva subito capito: era, come al solito, arrabbiato per una ragione stupida, e se non avessero fatto qualcosa per farlo tranquillizzare, sarebbe sicuramente scoppiato. Considerando la possibilità di essere bandito da quel locale, uno dei pochi che davvero apprezzava, era corso verso Sonic, implorandolo di non far notare al maggiore i suoi quindici minuti di ritardo.

"Ciao ragazzi!" aveva salutato Amy abbracciando Silver e sorridendo all'altro, che chiaramente non voleva essere sfiorato da nessuno in quel momento. "Silver, come mai non hai risposto ai messaggi? Avremo ordinato anche per voi, ma non sapevamo cosa prendere...". Shadow aveva sgranato gli occhi, che quasi gli erano fuoriusciti dalle orbite.

"Avete già ordinato?" aveva chiesto con la collera che continuava ad accrescere nel suo interiore. Se Sonic avesse osato rivolgergli la parola, lo avrebbe strangolato davanti a tutti, anche a costo di venir portato via dalla polizia.

"Si." Aveva risposto Blaze "Ma siamo stati anche abbastanza previdenti! Vi abbiamo ordinato una bella margherita da dividervi nell'attesa, così non facciamo la figura dei cafoni mangiando davanti a voi poveri con il piatto vuoto e non dobbiamo nemmeno aspettare.". Il riccio bianco aveva esultato abbracciando la gatta, mentre il compagno di viaggio si era accomodato vicino a Knuckles e Amy e, senza dire una parola, aveva preso il menù e lo aveva iniziato a sfogliare, unica cosa che poteva fare per distrarsi e distendere i nervi.

Dall'arrivo dei ritardatari, il cameriere aveva impiegato poco più di due minuti a servire tutti e il riccio nero aveva dato la sua ordinazione, lasciando l'intera pizza margherita all'altro, che avrebbe sicuramente scelto la medesima. Poteva aspettare, tanto ormai il danno era già stato fatto.

"Me la pago io." Aveva risposto facendo vedere all'echidna il prezzo non indifferente della sua selezione.

"Ma no, tanto il conto lo facciamo tutto intero e...". A quel punto i suoi occhi avevano incontrato quelli dell'altro e nell'iride scarlatta aveva intravvisto un riverbero di ira e voglia di fare a pezzi qualcosa dalla carne soffice. Non capiva per quale motivo doveva sempre farsi riconoscere quando si trattava di essere anche minimamente scocciato, ma aveva tastato parecchie volte i suoi pugni e non era intenzionato a provarli ancora una volta, perlomeno davanti a tutti. Fintanto che si trattava di un incontro di boxe riusciva tranquillamente a dargli del filo da torcere, ma non volendo spaventare gli altri clienti del ristorante e soprattutto Silver, che tra tutti era l'unico che non li aveva mai visti nel bel mezzo di una lotta, avrebbe preferito evitare di rispondere e prendersi i colpi per far risultare il riccio quello con i problemi nel cervello. Fatto sta che, come già accennato prima, non era assolutamente il suo obbiettivo farsi cacciare fuori da Hyper Pizza! e tanto meno far buttare fuori il suo amico o ancora rischiare la strage. Conosceva le potenzialità altrui e il maggiore era più che in grado di comprimere crani con la sola forza bruta. "Sai che ti dico? Pagatela. Al massimo ti offro il caffè, la birra o quello che preferisci, va bene?"

"Ok." Aveva risposto, apparentemente un poco, ma davvero poco, più rilassato. "Vada per una birra.". Il ragazzo degli occhi viola si era avvicinato all'orecchio dell'altro e gli aveva sussurrato:

"Rilassati, fratello, Sonic starà buono 'sta sera, gli ho già fatto una bella lavata di capo appena siete arrivati. Per quanto riguarda Silver, la prossima volta lo vado a prendere io, va bene? Se non lo sopporti, posso fare io questo 'sacrificio', tanto andiamo piuttosto d'accordo."

"Guarda che non è questione di non sopportarlo, non ho niente contro di lui, solo che..." aveva cercato le parole migliori "Non ha carattere."

"Senti, te l'ho già spiegato, è ancora tutto da modellare e se magari tu facessi lo sforzo di aiutarci, potresti dargli un po' delle tue conoscenze."

"Io ci provo, ma non riesco davvero ad avere un dialogo senza sembrare più saccente di quanto non sia, e lo sai che odio parlare con le persone ignoranti. Cosa vuoi che gli spieghi, 'Non dire che sei un frocio a Amy, o ti iscriverà nei forum per gay morti di cazzo, i cui utenti verranno a casa tua per trasformare il tuo buco in una piscina pubblica'? Non so se hai capito, lei è venuta da me e mi ha detto letteralmente che lui ha detto 'Ehi Amy, sai che mi piace il cazzo? Secondo te ho qualche speranza?' e lei mi ha addirittura chiesto se potevo essere interessato! Maddai, so anch'io che non le puoi dire nemmeno ciao, che lei subito tenterà di aiutarti, puntualmente rovinando ogni cosa! Ti sei per caso dimenticato perché Tails e Sonic..."

"E perché sai che non c'è da fidarsi, Shadow?" aveva continuato l'altro.

"Perché le ho detto che mi piac-"

"Shadow, stai urlando." Lo aveva interrotto Blaze, indicando Sonic, che aveva fatto finta di non aver sentito nulla e continuava a mangiare indisturbato la sua Diavola. Forse parlare di Tails non era stata una scelta molto azzeccata, come esempio.

"Ti piace il pisello?" aveva chiesto Silver confuso, girandosi verso il porcospino a strisce rosse e attirando l'attenzione collettiva. Forse era stato un buon diversivo, perché tutti, compreso lui, avevano iniziato a ridacchiare. Sonic sembrava ancora un po' nervoso, ma aveva alzato lo sguardo dal piatto mezzo vuoto e aveva fatto un face palm, sorridendo per ingenuità del ragazzino. Era stato con loro per più di un mese e non era ancora riuscito a capire che ci fosse qualcosa tra il maggiore e una certa ragazza? Nessuno era certo della veridicità di quell'ipotesi, ma la maggior parte approvava la sua attendibilità. Amore silenzioso, forse sarebbe stato una buona idea, ai tempi del suo primo fidanzamento. Il fatto che Shadow avesse tirato in ballo Tails gli era rimasto indigesto.

"No." Aveva ringhiato il diretto interessato "Non mi piace."

"Ragazzi, tranquillizzatevi." La ragazza dagli occhi verdi aveva provato a richiamare l'ordine "Shadow ha ragione. No, non sono la persona più affidabile di Mobius, ma cercherò di non fare più l'errore di quella volta." aveva sottolineato con particolare enfasi quelle ultime due parole. Tutti avevano ripreso a mangiare, tranne il porcospino nero, che ancora aspettava.

Erano passati ben quindici minuti prima di ricevere la sua ordinazione e tutti avevano già consumato il pasto, tranne il riccio bianco, che lo aveva appositamente aspettato nel tentativo di far scendere il suo livello di rabbia da 'Ti farò ingoiare ora una bomba a orologeria e ti farò scoppiare esattamente qua, solo per poter ammirare le tue viscere sfracellate sul muro' a 'Sostituirò le tue Tachipirine con un blister di cianuro.'.

All'arrivo della pizza del ragazzo, la tensione che vorticava nell'aria si era finalmente affievolita. Avevano iniziato a discutere del più e del meno, arrivando a toccare l'argomento 'ira furiosa di Shadow' senza urtare i suoi nervi.

"Si, effettivamente avete ragione." Aveva ammesso alzando gli occhi al cielo "Mi arrabbio per nulla. Sapete benissimo che io tengo tantissimo alla mia immagine; se non sembro perfetto agli occhi degli altri, non mi piaccio. Qua l'unico a non sapere come stavano le cose è Silver, quindi se vuoi" si era rivolto proprio al ragazzo appena nominato "posso riassumere velocemente perché quel ritardo per me è come l'apocalisse."

"Beh, penso proprio che sia il caso." Aveva riso, sentendo un peso che si staccava dal suo corpo.

"Sono un mostro." Aveva sorriso "Per le persone io sono un mostro. Tutti avevano paura di me, perché mi sono stati dati dei poteri troppo pericolosi e delle responsabilità troppo grandi. Ho abusato delle mie capacità per scopi puramente egoistici."

"Shadz, così ci fai piangere. Smettila di fare il drammatico!" Lo aveva interrotto Knuckles appena aveva avvistato una cameriera. "Chi vuole il caffè?". Silver era rimasto molto confuso da quelle frasi: poteri troppo pericolosi? Responsabilità troppo grandi? Non capiva di che si parlava. Forse si riferiva all'esercito in cui lavorava. Magari aveva fatto qualche sbaglio, forse aveva combinato qualche disastro per cui tutti lo temevano. Glielo avrebbe voluto chiedere, ma ormai Blaze aveva cambiato punto di vista.

"Però guardatelo ora, che cittadino modello! Gli errori ci costruiscono, no?" e avevano annuito all'unisono, facendo intendere che tutti, nessuno escluso, avevano fatto qualche sbaglio. Avrebbero dovuto rinominare la compagnia 'Peccatori anonimi' o qualcosa del genere; magari avrebbero pensato davvero a un nome, in un altro momento.

Il caffè, scelto da Amy, Knuckles e Shadow, era arrivato in poco tempo, considerando la durata dell'attesa per tutto il resto. Il locale era davvero troppo affollato per pretendere di ricevere quanto chiesto in un periodo minore di dieci minuti; si poteva solo immaginare quanto avrebbero dovuto attendere i clienti che si avventuravano nel posto durante i giorni festivi. Tutto sommato, come aveva detto l'echidna, il cibo era molto buono, e avevano passato una serata complessivamente divertente. O perlomeno prima dell'arrivo del conto.

"Bene ragazzi, vado a pagare." Knuckles si era alzato e aveva frugato nelle tasche dei suoi pantaloni a motivi militari per cercare il portafoglio, poi si era diretto verso il bancone, dove lo aveva atteso una fila non troppo lunga, ma comunque logorante.

"Shadz." Aveva detto Sonic alzando lo sguardo dal suo cellulare. "Comunque, complimenti per il ritardo. Stavo controllando la lista dei tuoi record e oggi hai fatto un nuovo punteggio migliore.". Blaze aveva sgranato gli occhi, Silver e Amy si erano guardati sconcertati e confusi. Che diavolo gli era preso? Il porcospino nero era rimasto seduto nella sua sedia, immobile e taciturno come al solito, ignorando totalmente la provocazione. Si era rilassato troppo per farsi prendere per i fondelli in quella maniera e non aveva la più minima voglia di lasciar sfuggire dal suo controllo l'istinto animale.

"Stavi scegliendo quale rossetto metterti, per caso? Sei così indeciso che alla fine hai lasciato perdere." Perché continuava? Dove voleva arrivare?

"Sonic, finiscila." Gli aveva intimato Amy. "Lascialo stare." Ecco, era arrabbiato perché aveva osato nominare la sua relazione con Tails. La ferita non si era ancora rimarginata. La ragazza non voleva che la serata finisse in quella maniera tragica; aveva controllato la posizione di Knuckles: una sola persona di fronte a lui. Magari sarebbero riusciti a svignarsela senza morti o feriti.

"Ah, no! Ho capito ora!" aveva sorriso beffardamente il provocatore "Stavi facendo una bella sega a Silver!" aveva scandito ogni parola con minuzia, e ognuna aveva colpito la vittima, che, anche se non considerava veramente l'omosessualità come un insulto, era comunque rimasto particolarmente urtato. A questo punto non gli importava più nulla dell'ambiente circostante, voleva solo fare del male a Sonic. Stringeva forte il coltello con cui aveva tagliato la pizza in mano, sentiva il calore del metallo. Però, quel suo desiderio di perfezione lo aveva frenato e lo aveva indotto a giustificarsi, ma le parole da lui usate si erano rivelate essere le più sbagliate che potesse trovare:

"Stammi bene a sentire, imbecille! Se qua c'è qualcuno che deve giustificare il ritardo, quello è Silver, va bene?! Non sono io quello indeciso tra le calze a rete da battona o la lingerie, non sono io che devo scegliere che rossetto usare per compiacere il mio fottuto fidanzato! Al massimo puoi essere tu a volergli fare una sega, tanto sei esperto nel campo, visto tutte quelle che hai fatto ad una certa volpe! Dai Silver, vai da quel brutto senza palle che è questo idiota e fatti fare una bella sega!".

Nessuno era riuscito a muoversi, tanto meno il riccio blu, che aveva spalancato la bocca incredulo. Anche se la sua intenzione era quella di offendere lui, qualcun altro, non abituato alle sue risposte taglienti, si era sentito più toccato del previsto: Silver si era alzato di colpo e portando le mani agli occhi era corso verso il bagno, seguito dalla ragazza dai capelli rosa, che aveva fulminato con lo sguardo il maggiore.

"Bella mossa." Lo aveva schernito Sonic mentre osservava la giovane ferma a parlare con l'echidna, il quale ormai aveva già pagato. Insieme erano scomparsi dietro la porta con la scritta celeste 'Uomini'.

"È tutta colpa tua, cretino." Aveva risposto il maggiore mordendosi il labbro. "Se tu non fossi così imbecille da farmi fare sempre queste pessime figure...". Ora era stata Blaze ad allontanarsi. Non voleva assolutamente essere coinvolta nei loro abituali litigi, non aveva intenzione di fare parti e soprattutto voleva vedere come stava il riccio bianco. Magari i due attaccabrighe non erano a conoscenza di quanto avesse passato Silver, ma insultarlo per la sua sessualità era l'ultima cosa che avrebbero dovuto fare, che sapessero del fatto che c'era chi si era preso gioco di lui oltre ogni limite o no. Tra i due litiganti in terzo gode? Nemmeno un po'.

"Perché diamine hai coinvolto anche lui?" aveva ribattuto il più giovane dei due.

"Io?! Ma sei stupido o cosa? Guarda che sei tu che lo hai messo in mezzo in primis!"

"Certo, ora giochiamo a scarica barile! È tutta la sera che lo terrorizzi, pensavo che avessi almeno il buon senso di non insultarlo apertamente! Sai bene che è sensibile."

"Non è un problema mio."

"Certo, tu sei un egoista bastardo e lui ne deve soffrire? L'hai ferito senza motivo!"

"Sai cosa?" Shadow aveva arricciato le labbra in un maligno sorrisetto "Vedo che t'interessano molto i suoi sentimenti. Non è che per caso..."

"Cosa? Non si può più nemmeno preoccuparsi per un amico?"

"Vai e bacialo.".

Il ventunenne era rimasto freddato per qualche secondo. Cosa gli era passato per la testa?

"P-perché?" aveva chiesto con voce tremante.

"Cos'hai ora, è finito il coraggio? Pensavo accettassi la mia sfida, ma vedo che sei solo un codardo. Sei così affezionato a lui, ma non hai le palle di farlo?" Lo aveva scrutato da capo a piedi, facendogli l'occhiolino come ulteriore provocazione.

"Nessuno mi chiama codardo!" aveva grugnito arrabbiato. Lo scuro porcospino lo aveva in pugno.

"Prendila come una scommessa. Se riesci a baciarlo, non ti chiamerò più codardo." e aveva ancora una volta sottolineato il termine "Se usi anche la lingua, ti offrirò anche una birra. Ci stai?". 
Inutile dire che la risposta era stato un sentito si: non era tanto il premio finale che gli importava, quanto provare al contraente di essere più coraggioso di lui, qualsiasi fosse il prezzo da pagare.

"Va bene allora." Aveva spiegato Shadow dopo avergli stretto la mano "Io mi apposterò in un posto dove vi posso vedere e devo assistere all'intera scena, altrimenti riterrò la tua 'prova di coraggio' non valida. Intesi?"

"Ovvio." Aveva risposto Sonic con noncuranza, mentre entrambi si erano diretti all'interno della stanza. Avevano trovato il riccio seduto per terra con le gambe incrociate, il gatto che gli asciugava le lacrime, e gli altri due che tentavano di spiegargli che nessuno provava rancore nei suoi confronti, qualsiasi cosa avesse fatto.

"Silver..." il primo a parlare era stato il carnefice della 'tragedia' "Scusami.". Il ragazzo, ancora in lacrime, aveva annuito con la testa per spiegare che non era più offeso, ma si poteva capire che si era davvero sentito insultato a giudicare da quei suoi grandi occhi arrossati e gonfi. Maledetto Silver, perché doveva farlo sentire così in colpa per una cosa involontaria?! Ecco un altro dei suoi innumerevoli difetti, far provare pietà nei suoi confronti. Gli occhi di Silver erano fatti per farti soffocare ogni qual volta gli si faceva un torto, accidentale o voluto che fosse. Non erano espressivi come quelli del riccio blu, nemmeno come quelli di suo fratello Venice, o perlomeno come li aveva descritti; non osservavano, né rassicuravano, potevano solo impietosire o distruggere. 
La cosa lo metteva particolarmente a disagio, tanto che era stato costretto a distogliere lo sguardo più velocemente possibile per alleviare la sensazione di vuoto allo stomaco. Aveva deciso: non lo avrebbe mai più fatto piangere.
Pensandoci bene, forse era stata una pessima idea, imporre al più giovane di baciarlo.

"Ragazzi." Era stato proprio quest'ultimo a prendere le redini della discussione "Vi dispiace lasciare me e Silver da soli? Gli dovrei parlare." Il pizzico d'insicurezza nelle parole del riccio aveva fatto rinsavire il maggiore dal suo stato di compassione e aveva rimosso l'idea di rinunciare alla scommessa. 
Era certo che si sarebbe fatto una di quelle risate in piena goduria, così gli si era abbozzata nel cervello la malsana idea di immortalare il momento di nascosto. Ottima pensata, no?

Tutti gli ospiti indesiderati si erano diretti verso l'esterno della pizzeria, compreso Shadow, che in seguito era tornato dentro con la scusa di aver dimenticato la sua amata giacca in pelle sul tavolo, cosa che aveva davvero fatto per assicurarsi la riuscita del piano. Era certo che Sonic non avrebbe agito senza di lui, quindi aveva preso il suo tempo per andare realmente a prendere l'indumento e poi dirigersi dentro il bagno. Gli altri due ricci erano dentro la toilette, e la porta era socchiusa, quanto necessario per vedere. Stavano discutendo di quanto il velocista fosse dispiaciuto per quanto accaduto e di quanto considerasse preziosa la loro amicizia. Appena aveva notato il contraente che li scrutava da dietro lo spiraglio che aveva appositamente lasciato, Sonic era passato subito alla vera e propria parte cruciale.

"Wow, si sta impegnando." Aveva pensato compiaciuto il ragazzo retrostante la porta.

"Ecco, Silver, io voglio cercare di rimediare." Il cellulare di Shadow era già in azione: stava registrando l'accaduto. Era così emozionato che per poco non si era lasciato scappare una risata isterica. Quanto si sarebbe indignata Amy nel vedere una cosa del genere? Avrebbe avuto la sua vendetta, eccome!

"Ma Sonic, tu non devi rimediare proprio a nulla." Lo aveva interrotto l'altro. Ora la situazione stava precipitando vertiginosamente. Maledetto, non doveva rovinare tutto così! "Tranquillo, io ti ho perdonato."

"Sei sicuro di non volere il mio regalo?" aveva chiesto l'altro con fare innocente.

"Bravo, continua così!" lo aveva incitato lo spettatore con il pensiero.

E finalmente era successo: Silver era stato preso completamente alla sprovvista, tanto veloce era stato l'altro a far scontrare le loro labbra. Si stavano baciando. Il riccio bianco era rimasto confuso, ma non si era opposto a quel calore che gli aveva completamente annebbiato la mente. In pochissimo tempo il semplice sfiorarsi della carne era divenuto un lambire delle loro calde lingue, un walzer ricco di sentimento. Nonostante non fosse un bacio naturale, entrambi ne avevano tratto pieno godimento, e, al loro separarsi, le labbra sembravano quasi attirarsi come una calda calamita con del gelido metallo. Silver avrebbe potuto continuare per ore, ma il 'partner' lo aveva interrotto:

"Ti è piaciuto?".

"S-si." Il porcospino argenteo tremava.

"Dai, andiamo dagli altri, si staranno già preoccupando.".

"Sonic..." aveva chiesto timidamente l'altro "P-possiamo rifarlo un'altra volta?"

Shadow, dal canto suo, era già tornato fuori dal ristorante, dove Knuckles lo aveva esaminato alquanto turbato. Non gli era mai capitato di vedere quello strano e inquietante sorriso stampato sul suo scuro muso.

"Ti devo raccontare una cosa." Aveva sogghignato in preda ai brividi della pelle d'oca "Oh, quanto sarà interessante."

Questa è una partita a scacchi e tu sei il re. Posso essere la tua regina?

 
   
 
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