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Autore: marylu_83    18/08/2017    0 recensioni
Arrampicati, scappa, rincorri, gioca, mordi, lascia, riprendi.
Fermati.
La vita di un gatto e divertente, o almeno tanti direbbero così. Quante volte abbiamo detto ''nella prossima vita vorrei essere un gatto''.
ATTENZIONE: questa storia è stata pubblicata anche su Wattpad sempre da me.
Genere: Fluff, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Arrampicati, scappa, rincorri, gioca, mordi, lascia, riprendi.

Fermati.

La vita di un gatto e divertente, o almeno tanti direbbero così. Quante volte abbiamo detto ''nella prossima vita vorrei essere un gatto''.

Meew è nata in una stradina di una piccola città al confine con la foresta. È una gatta  nera dal pelo lucente, agile e curiosa come nessuno, e fantastica scalatrice. Infatti ama salire sui tetti delle case della sua cittadina, una in particolare: una villetta apparentemente innocua e solitaria ai confini della città, praticamente all'opposto del suo covo. Da quello specifico tetto si vedeva perfettamente l'intera distesa di case tutte grigie e monotone e la fitta foresta verdeggiante. Nessuno si era mai avvicinata all'abitazione, non perché fosse in procinto di crollare, anzi, era in perfette condizioni ma era ricoperta di edera e la porta d'ingresso e le finestre erano distrutte. Nemmeno i più anziani sapevano la storia di quella casa.

Cosa spingeva Meew così lontana dal suo vicolo però nessuno se lo spiegava e mai nessuno si azzardava a seguirla per scoprirlo. Quella casa aveva un non so che di inquietante e, infondo, che una gatta nera ne fosse attratta non aveva poi così bisogno di delucidazioni, non che non ne fossero curiosi. 

Ormai era diventata routine, si svegliava, girava per la città a salutare tutti i suoi amici, faceva colazione, gironzolava ancora arrampicandosi ovunque, pranzava e poi spariva nei vicoli scuri dove nessuno andava. L'ultima volta in cui veniva vista era poco prima il tramontare del sole, mentre si dirigeva alla villa verde (così soprannominata per via dell'edera che la ricopre).
Questa routin si ripeteva da ormai 5 anni a quella parte e ancora nessuno si era deciso ad investigare.

Meew. Chi glielo abbia dato questo nome poi! anche se, guardandola bene, ce l'ha il muso da Meew.

Quella gatta aveva un vero e proprio debole per il pericolo e nessuno si stupì quando, da un giorno all'altro, se ne andava in giro con Ciro, un ragazzetto tutto pericolo e ciuffi biondi. 
Era stato amore a prima vista per i due e subito si erano messi a saltellare per i tetti, ma nemmeno lui se la sentiva di seguirla fino alla villa.

Non era andata particolarmente bene quando Ciro aveva perso i genitori. Certo, era abbastanza grande da cavarsela da solo ma era comunque un ragazzino. Lui e Meew non si videro per parecchio ma tutti sapevano che non potevano stare troppo lontani, infatti poco tempo dopo Meew si fece rivedere e successe una cosa davvero memorabile: Meew si mise a miagolare. 
E ora vi chiederete "beh! Che c'è di memorabile in un gatto che miagola?" niente se non che Meew non miagolava, nessuno l'aveva mai sentita miagolare. 
Questo strani non poco il ragazzo che subito la guardò senza parole mentre si allontanava e ritornava continuando a miagolare come se ne valesse la sua vita. 
Ciro capì se sue intenzioni quando cominciò a lisciargli i pantaloni con le zampette: voleva essere seguita. 
Allora Ciro si alzò e senza pensarci due volte la seguì  sotto i flebili raggi del sole ormai vicino alla linea dell'orizzonte. 
Ciro sapeva dove erano diretti ma non si tirava indietro e agli sguardo preoccupati dei cittadini rispondeva con un sorriso, lui si fidava di Meew e mai sarebbe scappato, anche se non pensava che la strada fosse così lunga. 
Arrivati alla villa verde entrò insieme alla gatta e, come all'esterno, vide tanta edera e polvere a ricoprire le pareti e il pavimento, di sicuro non si aspettava chissà che posto incantato o paradiso che potesse giustificare l'attrazione della gatta verso l'abitazione ma di certo si aspettava almeno qualcosa di speciale e invece...era semplicemente una casa abbandonata. 
Si guardò ancora un po' intorno e poi riportò lo sguardo sulla gatta che se ne stava ferma sulle scale ad aspettarlo, facendo scintillare i suoi occhi gialli nella penombra che si creava a quell'ora della ormai sera. 
-d'accordo- sussurro prima di seguire il felino su per le rampe fino ad arrivare sul tetto, dove troneggiava un piccolo terrazzino che dava sul piccolo paesino che visto da li sembrava ancora più piccolo. 
Il ragazzo non capendo che voleva dirgli la gatta portandolo in quel posto la guardò interrogativo. 
-perché mi hai portato qui? 
Chiese e si sentì stupido a parlare con una gatta che, tralaltro, aveva miagolato per la prima volta dopo 5 anni, chi sa quanto ci sarebbe voluto ancora prima che lo facesse ancora. 
La gatta lo guardò con le pupille dilatate e puntò il muso verso il cielo, lo stesso fece lui e ne rimase estasiato. 
Milioni di stelle costellavano quella tela ormai color pece e la luna era semplicemente stupenda. Quando le stelle cominciarono a cadere Meew emise dei versetti simili a dei miagolii che fecero ridere il ragazzo, la immagino intenta ad acchiapparne qualcuna e rise ancora più forte ma quando la gatta lo guardo truce smise senza però lasciare il sorriso chiedendole scusa. 
Tornarono con il naso all'insù e stettero all'incirca un Oretta a contemplare quello splendido panorama. 
Ora capiva cosa attirasse Meew in quel posto o i tetti in generale, lui lo faceva per il brivido del pericolo ma lei, lo faceva per le stelle. 
-grazie- sussurro ancora il biondo continuando a guardare i puntini sparsi sopra di loro. 
Lei per tutta risposta su strusció sulla sua gamba e cacciò un ultimo mugolio. 
Prima di andarsene entrambi avevano addosso la consapevolezza che adesso quel posto era il oro posto.

~angolo autrice
E niente, ho scritto questa storia perchè ne avevo bisogno e spero che a qualcuno piaccia.

  
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