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Autore: BlazingStarR3D    18/08/2017    3 recensioni
Alessio Marino è un ragazzo del Queens di quindici anni che per via di uno scherzo di un suo compagno si ritroverà ad avere dei poteri meravigliosi simili al suo eroe: Spider-Man.
Dotato di questi poteri Alessio dovrà capire come usarli al meglio diventando a suo volta come il suo eroe.
Ispiratomi alla storia classica che alla Ultimate con elementi di TUTTI i film ma è pur sempre un personaggio originale quindi avrà un carattere unico non sarà nè Peter Parker nè Miles Morales; Alessio è l'opposto dei due e così leggerete nella storia che non sarà una storia solo di Spider-Man ma Marvel in generale (EFP non ha la categoria marvel).
Divertitevi e commentate.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Deadpool, Nuovo personaggio, Peter Parker, Sorpresa
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Museo Storia Naturale di New York.
Una normale gita scolastica al museo mentre una guida parlava ad una classe di alunni sugli aracnidi  un ragazzo biondo col ciuffo e occhi olivastri stava isolato vicino ad una scrivania con la mano poggiata quando ad un trattoun ragno lo morse,
"Ah! Che cavolo!"disse il ragazzo guardando un ragno sul palmo della mano prima che lo scaraventasse via."Un ragno che mi morde, la mia solita fortuna!"disse vedendo ciò che gli aveva lasciato il ragno.
Il ragazzo si chiamava Alessio Marino ed era uno studente alla Midtown High di nazionalità italiana che viveva col nonno e madre. Alessio non era un genio delle scienze nè uno studioso, era un semplice ragazzo niente di
più niente di meno.

"Tutto bene Ale?"chiese un ragazzo coi capelli arancioni con un cappello con la x degli "X-man" agitato per l'amico; il suo nome era Tony Murray ed era il suo migliore amico da quando avevano  cinque anni.
"Un ragno mi ha morso, non sò come sia successo! Speriamo non fosse velenoso! Tony chiama la prof!"disse agitato il biondo
"Piaciuto lo scherzo Marino?"disse un ragazzo castano con la camicia sbottonata al compagno: Adrien De Siat, esso era di famiglia molto ricca e sembrava amare bullizare Alessio fin dalle elementari.
"De Siat! Sei malato amico, davvero malato. E se il ragno è velenoso!"urlò Tony vicino all'amico.
"Beh vedremo... ma non credo o almeno spero."disse grattandosi il mento e sorridendo.
In quel momento la loro professoressa di chimica intervenne notando i ragazzi urlarsi addosso.
"Che stà succedendo qui!"dissela donna con il golfino e i capelli castani legati in una coda di cavallo.
"De Siat l'ha fatto mordere da un ragno professoressa!"disse il rosso puntando il dito al ragazzo.
"COSA!? Sei impazzito! E se fosse velenoso, Marino fatti accompagnare da Murray in infermeria e poi torna a casa invece tu Jean sei sospeso! Non presentarti per una settimana a scuola mi hai capito?"disse la prof bionda guardando fisso il colpevole.
"Ok prof..."disse in maniera triste il ragazzo.

I due ragazzi andarono verso l'infermeria per aiutare il ragazzo morso dall' aracnide.

"Che ca**o ha nella testa Adrien! Davvero, è malato più di Destino!"disse tenendosi la mano morsa ancora dolorante.
"Ho sentito che adesso Destino è Iron Man, non è strano?"disse l'amico mentre entravano in infermieria.

La visita andò bene e sembrava non avere problemi.

"Ok ragazzo, per fortuna il ragno non era velenoso, ma tieniti a riposo per almeno 4 ore"disse il medico tagliando la garza per fasciare la mano del ragazzo.
"Grazie, ci vediamo al 10 Tony."disse il ragazzo al suo amico.

Alessio usciva dal museo tranquillamente quando una voce femminile attirò la sua attenzione, una voce che Alessio conosceva bene.

"Ehy Alessio..."il ragazzo si voltò e vide  una bionda poggiata sulle colonne con occhiali da sole viola, giacchetta di pelle nera e jeans con scarpe basse; il tutto accompagnato da un viso dolce e un sorriso furbo."Dove stai andando?"chiese lei.
"Oddio Catherine "Cathy" Janseen, una delle più carine della scuola mi stà parlando che gli posso dire? Pensa Marino dai pensa a cosa dirle! E non sembrare idota!"pensò il ragazzo italiano guardando la ragazza dalla sua differenza di altezza."Beh, non stò benissmo sono stato morso da un ragno ma non è velenoso per fortuna, tu perchè non sei con gli altri?"disse indicandosi dietro.
"E per cosa? Vedere delle creaturine disgustose con tante zampette e peli che sparano un filo dal sedere, ommiodio che bellezze!"disse con una finta gioia nella voce."No grazie non mi interessano questi animali, preferisco i gatti. E poi è molto più interessante stare qui a parlare con te..."disse avvicinadosi alla faccia del ragazzo leggermante imbarazzato.
"Scusami ma ora devo andare Cathy, ci vediamo domani a scuola..."disse uscendo dal museo.
"Wow, ogni volta che parlo con Cathy mi viene un batticuore incredibile! Ma sono solo un nessuno come faccio a piacerle, di sicuro mi prende in giro..."disse calciando una lattina in giro per central park, la lattina presa un volo che colpì un bidone della spazzatura facendo canestro.

"..."il ragazzo si fermò in maniera stranita, era successo davvero? Aveva sparato una lattina fino al bidone da almeno 5 metri? Urgeva una conferma, si avvicinò verso lo stesso bidone e vide la lattina dentro stranamente era intatta non c'era un' ammacattura su quella lattina!
"Ho tirato un calcio ma non l'ho distrutta ma sono riuscito a scagliara ad almeno 5 metri, fico! E se..."disse prima di mettersi a correre verso un autobus molto più velocemente del solito che l'avrebbe portato al molo per andare al capannone 10 dove passava il tempo con i suoi amici quando un tipo lo infastidiva
Ehy piccolo, cos'hai per me?"disse cercando di mettergli le mani nelle tasche.
"Nulla, trovati un lavoro e poi avrai qualcosa..."disse con le cuffie nelle orecchie.
Pensando che il tipo stesse andando via tornò a guardare il cellulare quando qualcosa l'avvertì immediatamente, il tipo stava mettendo le mani nel suo zaino.
"Ehy! Smettila subito!"disse riprendendosi lo zaino.
"Ok ultimo avviso, dammi ciò che hai dentro lo zaino o ti spacco tutti i denti!"urlava mentre la gente nel bus,conducente incluso, pensava ai fatti propri avendo paura di farsi male.
"Vuoi dei libri così magari impari qualcosa?"disse sorridendo mentre il borseggiatore provava a tirargli un pugno che mancò il bersaglio dato che la stessa senzazione di prima l'aveva avvisato del colpo, che però colpì una sbarra di metallo facendo diventare rossa la mano.
"Piccolo verme!"disse cercando di dargli il pugno con la mano ancora buona colpendo stavolta uno dei sedili.
"Ah! Dio che dolore, ti prendo a calci lurido pezzo di fogna!"urlò cercando di calciarlo prima che Alessio afferò il piede del criminale e lo sbattesse a terra mentre il bus si fermava a destinazione.
Alessio prese il suo zaino con l'icona di un martello cucita sopra e guardò la gente sul bus con aria schifata.
"Grazie di tutto!"urlò scendendo dal bus e camminò vicino ad una porta chiusa di cui solo lui e Tony avevano la chiave.
"Bene, vediamo un pò..."disse mentre prendeva una palla che cercò di lanciare la quale si staccò con fatica tra lo sgomento del ragazzo.
"Sò che sembra stupido...ma proviamo"disse mentre poggiava l'altra mano sulla parete e si sfilava le scarpe sorridendo e poggiando anche i piedi sul muro e ad un tratto quel ragazzo era appicicato al muro come il suo idolo: come Spider-Man.
"Oddio! Sono sul muro, com'è possibile? E' fichissimo, cioè sono diventato una sorta di super eroe."mentre era sul muro il suo cellulare iniziò a squillare il ragazzò cadde sul divano per aver perso la presa sul muro andando verso la felpa per vedere chi lo stesse chiamando.
"Tony!"disse vedendo il numero del migliore amico al telefono.
"Ehy fratello, come và?"chiese l'amico in pensiero. 
"Bene, anzi alla grande! Avete finito la gita?"rispose entusiasta
"Sì, sei già al 10?"domandò.
"Sì e devo farti vedere una cosa fortissima. Rimmarrai a bocca aperta!"lo stuzzicò lui
"Fico! Senti, Rosa e Julia chiedeno se vieni ancora al Wrestling domani, che gli devo dire?"disse con le amiche vicino.
"Non lo sò , parliamone quando sei qui."

Concluse chiudendo il telefono.

"Meraviglioso..."disse soddisfatto

DIECI MINUTI DOPO.

"Ale, sono arrivato, dove sei?"chiese l'irlandese cercando l'amico.
"Guarda sopra di te!"disse il ragazzo biondo all'amico mentre era di caposotto, cosa che fece cadere lo zaino dalle mani di Tony che lo stava mettendo sul divano che avevano nel loro covo"Come và?" chiese alzando il sopraciglio.
"Oh mio Yoda...sei sul soffitto"urlò agitando le braccia.
"Sì!"disse lui sorridendo a testa in giù.
"Ma come!"disse sbalordito e felice il rosso.
"Non ne ho idea! Ma è epico."disse mentre camminnava a testa in giù.
"Sai sparare ragnatele di ogni dimensione?"domanò guardando l'amico scendere dal muro"Spidey lo fà!"disse lui
"No...credo sia una cosa che Spidey fà artificialmente... o l'ha avuto dalla mutazione..."disse domandandosi il biondo mentre si metteva le scarpe."Colpiscimi in testa con questa!"disse dandogli una mazza da baseball.
"Voglio vedere una cosa!"
"Ok, io vado..."disse preparandosi a colpirlo quando prese la mazza e la spaccò al suolo.
"Sembrava che già sapessi che volevi spaccarmela, comunque grazie per averci pensato tanto..."disse guardandolo negli occhi.
"Che ci farai ora con questi poteri?"domandò mentre si sedeva sul divano.
"Avevo una mezza idea..."disse mentre indicava un manifesto sul muro che recitava:
     
 World Wrestling League.

 Premio di 1.000 dollari a chiunque

    batta il nostro campione.

           Fatevi avanti!

"Oh sì..."disse dandogli il cinque.
"Eh già..."disse lui.

Venerdì 26/05/2017 (Casa di Alessio Marino)

Il ragazzo si stava alzando dal letto con le coperte a tema avengers, era entusiasta! Oggi avrebbe guadagnato 1.000 dollari in contanti, avrebbe vinto con la sua forza di ragno, questo era sicuro.
"Alessino, vieni farai tardi per la scuola!"disse una voce femminile, sua madre. 
La signora Nadia Torre aveva cresciuto il piccolo Alessio fino a quando aveva divorziato con suo marito Giuseppe Marino per un brutto incidente avvenuto in casa ed ora viveva con il padre Renzo Torre in un modesto appartamento di long island city nel queens.
"Arrivo Mà!"disse uscendo dalla camera per fiondarsi a salutare il nonno sua unica figura paterna.
"Ciao nonno!"disse abbracciandolo.
"Piano,piano Ale! Non sono più giovane come un tempo!"disse  abbracciando il nipote.
"Scusami!"disse sedendosi a mangiare.
"Sei  felice oggi; quella ragazza, Cathy, ti ha chiesto di uscire?"disse il nonno mentre Alessio arrossiva.
"No nonno, lei non mi piace!"urlò ormai rosso.
"Sicuro, allora non la stavi spiando quando sono venuto a prenderti qualche giorno fà, benissimo..."disse leggendo il giornale.
"Alessio, se ti piace devi dirglielo, non avere paura..."disse la madre sorridendo.
"Ok mamma,Io vado ciao!"disse uscendo per poi salire sul tetto e infilarsi un passamotagna arancione e degli occhiali da piscina verdi.
"Ok, vediamo quanto sono bravo..."disse per poi saltare sul tetto opposto ed iniziare a ridere istericamente facendo i trenta chilometri che lo separavano dalla sua scuola.
"Oh sì!"disse continuando a  saltare.

Intanto una giovane donna  asiatica stava sul tetto del suo appartamento con il costume del suo alter-ego Silk e vide il ragazzo saltare tra i tetti.

"Chiunque sia quel tipo, spero non voglia rapinare banche!"disse oscillando verso di lui notando che era sparito prese il telefono.
"Bobbi, sono Cindy. Avevo visto un ragazzo superumano ma è scappato, sembrava avere poteri ragneschi. Aggiorna Fury..."disse togliendosi la sciarpa che le copriva la bocca.
Intanto il ragazzo era sceso per entrare a scuola, alla MidTown, ex scuola di uno dei suoi idoli : Peter Parker fondatore delle Parker Industries.
"Ecco Adrien, con la limo ovviamente!"disse vedendo che una donna bionda,bellissima e formosa vestita con un vestitino bianco apriva la porta della macchina facendo uscire il ragazzo.
"Grazie Cinthia..."disse uscendo.
"Ehy! Tu sei sospeso, ricordi?"disse avvicinandosi parecchio arrabbiato di rividerlo.
"Mi serve di consegnare un foglio e poi vado, Marino."disse facendosi accompagnare dalla sua segretaria."Non agitarti topo..."disse riferendosi alla differenza economica tra i due.
"L'unica cosa bella di essere lui, sarebbe avere quello schianto di donna sempre vicino."pensò guardando la donna di circa meno di trent'anni. 
"Serve qualcosa?"chiese la donna ad Alessio che la stava fissando.
"No, no graziee!"disse entrando a scuola.
Il ragazzo stave per entrare quando qualcosa lo avvertì che nei corridoi per dirigersi in classe per la solita lezione di letteratura.
"Scusi prof, sono arrivato..."disse prendendo posto al banco vicino al suo amico notando la mancanza del professore di letteratura"Dov'è il professore?"disse indicando la cattedra mentre si sedeva.
"È stato sotituito, oggi arriverà il sostituto."disse il suo migliore amico mentre la porta si apriva ed entrava un uomo dai capelli marroni corti il viso autoritario con gli occhi coperti da degli occhiali da sole neri.
"Buongiorno: sono il professor Philip Coulson, il vostro nuovo docente di letteratura. Ora presentatevi tutti iniziando con l'appello."disse scrivendo alla lavagna il suo nome.
"Ci siete tutti mi sembra tranne De Siat...iniziamo a conoscerci meglio partiamo da...."disse vedendo il regstro.
"Non la M, non la M, fai un'altra lettera ma non la M!"disse il ragazzo cercando di non farsi vedere.
"Marino! Dimmi un pò di te!"disse indicandolo.
"Non c'è molto di me : sono solo un ragazzo del Queens che vive con suo nonno e sua madre..."disse cercando di togliere l'attenzione del prof.
"Sei un fan di Spidey vedo..."disse riferendosi alla magla del suo eroe sotto la felpa grigia.
"Sì, l'ammiro molto..."disse con la testa bassa.
"Quindi usi il bus o vieni a piedi?"disse il prof.
"A piedi..."disse semplicemente.
"Benissimo, ora passiamo a te accanto a lui."disse indicando un ragazzo grosso con una maglia nera: Evan Krady, giocatore nella squadra di football ed uno di quelli che passava il tempo a bullizarlo.

L'ora passò velocemente ed i due ragazzi andarono insieme a prendere una bibita alle macchinette parlando dello spettacolo di lotta di quella sera.

"Allora, come farai?"disse lui cercando di non farsi notare nei corridoi.
"Mi maschererò e vincerò..."disse prendendo la lattina e aprendola mentre vedeva il nuovo prof entrare nella sala dei professori.
"Strano forte quello, secondo te ha come hobby di caricare bambini su un camion con targa e vetri oscurati?"disse facendo ridere il ragazzo.
"Non credo Tony!"disse trattenendo le risate prima di essere preso dalla felpa da un ragazzo con la felpa da football : Danny Cobert il capitano e quarter back della squadra.
"Marino, per colpa tua Adrien è stato sospeso e non potrà venire agli allenamenti e..."disse vendendo interrotto dalla vittima.
"Puoi ficcarmi direttamente dentro il cesso o l''armadietto, così salto la lezione di scienze..."disse lui ironicamente abbrevviando il discorso confondendo il ragazzo.
"Che fai non ti agiti?"chiese lui.
"Ormai sono tre anni che lo fai..."disse senza problemi venendo lasciato dal bullo che lo minacciò.
"Per ora è andata bene, ma dammi fastidio e te ne pentirai amaramente!"disse andando via mentre il ragazzo si rialzava aiutato dal migliore amico.
"Perchè non l'hai picchiato, avresti vinto!"disse lui parlando della forza del ragazzo.
"Non voglio farlo sapere a nessuno..."disse lui quando da dietro Catherine aveva sentito.
"Cosa non vuoi far sapere?"disse guardanodolo.
"Oh  porca!"urlarono i due sorpresi dalla ragazza.
"Oh mio dio! Ehy, Mercoledì Adams, trovati un passatempo che non sia fare apparizioni a sorpresa!"disse Tony.
"Che stò facendo un corso di autodifesa!"disse sorridendo con le mani dietro la testa.
"Davvero anch'io faccio arti marziali, tu quali fai?"disse lei.
"Beh: Judo..."disse cercando una scusa.
"Anch'io! Insieme a : Karate,Tae Kwan Do, Muai Thai, Capoeira, kick boxe e altre ancora."disse sorridendo.
"Sì certo, il massimo che fai sarà sollevare le borse dello shopping fino alla tua limo ed ora ti fai credere una sorta di Iron Fist?"disse l'amico andando verso di lei.
"Mio padre ha pagato per farmi allenare, sò fare ginnastica a livello agonistico e se volessi potrei ricostruirti la faccia a calci..."disse mettendogli il dito sulla punta del naso per poi andarsene.
"Marino, Murray! Muovetevi ad entrare nel laboratorio o giuro vi prendo a calci!"urlò un uomo alto dai capelli neri acconciati malamente con camice bianco e occhialini da laboratorio sulla testa.

I ragazzi entrarono nel laboratorio ascoltando la noiosa lezione del professore tedesco che spesso si fermava per dire quanto la generazione di oggi fosse stupida e non esistano più menti come il suo amico Otto Octavius: il dottor Octopus, uno dei più accerrimi nemici del suo eroe.

"Alessio..."sussurò una ragazza coi capelli neri, che si abbinavano ai suoi vestiti, con un ciuffo tinto di viola."Secondo te è alleato del nazi cap?"chiese sorridendo a sornione:Julia Chen.
"Forse, magari ha una foto del teschio rosso come santino..."disse sorridendo per poi guardare verso Cathy la quale prendeva appunti.
"Fagli una foto, così la potrai usare a casa."disse sussurando.
"Zitti per favore..."disse una ragazza bionda coi capelli a caschetto anche lei intenta a prendere appunti: Rosa Gonzales, la quale aiutava Alessio in scienze essendoci portata.
A fine lezione Rosa e Julia chiesero come mai il ragazzo non sarebbe stato presente allo spetaccolo e così inventò una scusa di sana pianta.
"Devo andare ad aiutare mia madre con il locale, scuasatemi!"disse per poi andarsene in un vicolo cieco per mettersi la "maschera" e salire sul muro per riprovare di nuovo quel brivido che già amava.
"Aiutatemi!"disse guardando dal tetto notando che una ragazza di quinto era presa da due persone: una di colore e obesa con una mohwak viola e l'altra più muscolosa con la barba folta.
"Dai dolcezza, vogliamo solo una lavoratrice in più..."disse afferandola dai capelli mentre il ragazzo osservava ciò che accadeva decidendo di intervenire gettandosi sopra un bidone alle spalle dei due importunatori.
"Lasciatela!"disse mettendosi in piedi e guardandoli negli occhi.
"Ohhhh, che carino un cosplayer? Dimmi una cosa piccolo sai quanto dolore fà questo in pancia?"disse mostrandogli un coltello per poi avvicinarsi prima di essere colpito in faccia dal ragazzo spaccandogli il naso.
"Questo fà male?"chiese ironicamente.
"Piccolo pezzo di m*#/a, io ti ammazo!"disse caricando verso di lui con il coltello sporco e arruginito venedo lanciato contro il muro.
"Bono! Ora ti sgozzo come un cavolo di animale!"disse uscendo un machete e andandogli in carica venedo preso dal braccio e poi gettato a terra con forza.
"Andatevene, non voglio sprecare tempo!"disse dandogli un calcio in pancia.
"Andiamo Jork!"disse Bono alzandosi e uscendo dal vicolo mentre il ragazzo si alzava  per andare verso la ragazza che aveva assistito alla scena ed era stata leggermente tagliata.
"Tu mi hai salvato la vita!"disse porgendogli delle banconote"Tieni, sono tuoi!".
"No grazie non mi serve così poco, mi ascolti: vada da un medico e si faccia vedere e dica che è stata salvata da qualcun'altro."disse per poi saltare su tetto.

Intanto i due criminali erano in un furgone a leccarisi le ferite quando Bono estrasse un cellulare.

"Meglio chiamare il capo, diremo che la ragazza era più forte di quello che sembrava o è arrivato Devil e ci ha massacrati..."disse componendo il numero.
"Che volete?..."disse la voce dal lato opposto.
"Il rapimento non è andato come speravo, dobbiamo parlare col capo."disse prendendo il panino.
"È impegnato, scordatevi del prendere ragazze pensate al debito del tipo del wrestling al Madison, fatelo pentire!"disse chiudendo.
"Dobbiamo far pentire uno al Madison..."disse al suo complice.
"Andiamo dopo la birra..."disse prendendo una birra da un frigo.

Intanto Alessio era su un tetto a pensare a ciò che aveva fatto, una ragazza era salva grazie per lui, era stato un eroe come i suoi idoli.
"Sono bravo, ma non servirò a questa città, ci sono già tanti eroi in giro...uno in più cosa può fare?"pensò mentre si dirigeva allo Square Garden nella sezione dei lottatori con una borsa contenente il suo costume di scena: una felpa arancione con un ragno disegnato alla bene e meglio, dei pantaloni della tuta celesti, occhiali verdi sugli occhi e una maschera alla bocca con le stesse ragnatele.
"Sono qui per iscrivermi..."disse mostrandosi al bancone.
"Sicuro, se è così firma la lberatoria che ci toglie da problemi per le ferite che riceverai sicuramente..."chiese l'impiegato.
"Ok..."disse firmando.
Intanto Tony e le due ragazze stavano aspettando di entrare quando videro che Cathy, appena arrivata, gli passava d'avanti.

"Ehy, gattara! Fai la fila come tutti!"disse Julia guardandola negli occhi.
"Scusa ma papà mi ha regalato uun pass per due, dov'è Alessio? Sai volevo invitarlo..."disse guardando Tony.
"Non c'è..."disse l'irlandese.
"Peccato..."disse quando stavano per presentare un'altro candidato alla sfida.
"Signori e signore! Ora abbiamo lo sfidante più giovane il grande e meraviglioso....-Psst come ti chiami ragazzo-"disse sussurando dietro.
"Non ho un nome, che ne dice di Arachno?..."disse mettendosi gli occhiali da dietro al palco.
"No, che schifo. Faccio io:"disse l'annunciatore in giacca rossa.
"Il meraviglioso Spider-Boy!"urlò mentre Alessio la strada per il ring passando sotto le corde per parlare col presentatore.
"Mille se vinco?"disse con il sopraciglio alzato.
"Sicuro, se ci riesci, Sully spacca chiunque affronti..."disse dandogli un'avvertimento.
"Non si agiti..."disse in tono deciso.
"Che c'è nano, vuoi la mammina? Qui non c'è la mammina col ciuccio o con le sue poppe, qui c'è solo dolore! Scendete la gabbia!"urlò mentre il suo pubblico l'acclamava.
"Siamo sicuri che non dovremo ripulire il tuo sangue dal pavimento?"disse l'arbitro mentre stava per colpire il gong.
"Tranquillo... al massimo pulirite il suo!"disse prendendo un pugno in arrivo e osservando il braccio pieno di tatuaggi.
"Hai braccio di ferro tatuato? Fichissimo!"disse lanciandolo via per poi salire sulle corde. 
"Signori, per la prima volta nella sua carriera Sully"Big Bang"Roler è in difficoltà, cosa succederà adesso?"disse metre il ragazzo afferava dal braccio scaraventandolo sul ring.
"Ti disintegro!"urlò facendogli una Spear che venne evitata con un salto.
"Signori e signore! Il meraviglioso Spider-Boy dà filo da torcere al nostro campione!"disse guardandolo saltare sulla gabbia.
"Ok, finiamola..."disse afferandolo per le mutande e smutandarlo in pubblico.
"Mi arrendo! Fammi scendere, ti prego!"urlò l'omaccione terrorizato dall'altezza mentre il ragazzo saliva su un angolo e si vantava davanti a tutti e lanciando gli occhiali verso Cathy.
"Tieni dolcezza, conservali pure!"disse facendola arrossire per poi andarsene.
"Stà sprecando i suoi poteri così, dovrebbe aiutare la gente..."disse Rosa con un tono di amarezza.
"Esattamente ragazzina..."disse Cindy da dietro cercando di raggiungere il ragazzo nel backstage dove era stato pagato.
"Ragazzo, sei dotato di talento! Se ho bisogno posso chiamarti?"chiese l'uomo mentre dalla porta del direttore usciva un criminale con una maschera da maiale sporco di sangue.
"Fermalo ragazzo!"disse una guardia sanguinante alla testa per via di un colpo indicando il criminale il quale era ormai dentro l'ascensore che lo ringraziava.
"Scusami, ho avuto i soldi e quindi non mi interessa. Ci si vede."disse prendedo le scale prima che un rumore proveniente dall'uscita catturò la sua attenzione

*BLAM*

Il ragazzo corse verso il rumore di spari e vide che un uomo era stato brutalmente ucciso da una palottola nel petto, una persona a lui cara, suo nonno colpito al petto e ormai sulla fine della vita.
"NONNO!"disse togliendosi il cappuccio tenendogli la testa"Tieni duro, chiamo l'ambulanza..."disse con le lacrime agli occhi mentre l'uomo alzò la testa verso di lui e sorrise.
"Ale eccoti qui...ero venuto a cercarti!"disse sorridendo.
"Zitto, vado a chiamare l'ambulanza!"disse cercando di animare il nonno, il quale aveva ormai chiuso gli occhi.
"NO!"urlò tenendo abbracciato il corpo vedendo delle impronte nel terreno di colore rosso."La pagherai!"disse rimettendosi la maschera per poi correre verso il furgone del colpevole
"Ti ammazzo!"disse iniziando a correre verso il mezzo che si dirigeva verso un locale in provincia di Manhattan mentre i due criminali parlavano.
"Perchè hai sparato al vecchio amico?!"urlò il suo collega con una maschera da scimmia al volante.
"Amico, era lì come un cog+*+ne, e così gli ho sparato."disse quando ad un tratto vennero sorpresi da Alessio che atterrò sopra al finestrino incrinandolo.
"Oh dio, è il wrestler del Madison! Che ci fà qui?"disse il conducente alla guida mentre l'altro prendeva la pistola con cui aveva sparato al nonno che venne buttata per strada e di scattò il ragazzo afferò il conducente proprio qualche metro prima del locale
"Amico pietà!"disse terrorizato dal ragazzo che l'afferò dalla giacca sporca.
"E il tuo amico l'ha avuta per quel vecchio nel vicolo? Ha avuto la pietà di non prenderlo a calci? Dimmi!?"disse scuotendolo mentre era ansimante ed il suo amico correva con una mitragliatrice nel locale.
"Era solo lavoro fratello, nient'altro!"disse cercando di giustificare il compagno.
"Solo lavoro? Così definisci l'ammazzare un uomo anziano: lavoro?"disse tirando un pugno a terra sfondando una parte del marcia piede."Dovrei ucciderti, dovrei toglierti la vita come il tuo amico ha fatto con lui! Ma questo mi rederebbe solo come voi due!"disse stordendolo per vedere che dei colpi di arma da fuoco erano stati emessi.
"Ok, ora siete tutti in ostaggio Vieni rossa!"disse afferando la proprietaria.
"L'MJ's! Andrò da lui e lo farò pentire!"disse saltando sul palazzo mentre il telefono squillava.
"Pronto?"disse guardando dal lucernario
"Amico, ho...sentito di quello che è successo, è appena arrivata la polizia...mi dispiace..."disse il suo migliore amico.
"Stò andando a prendere il killer, la pagherà!"disse mentre pensava.
"Sei pazzo?"disse mentre il telefono gli veniva chiuso in faccia vedendo da una finestra del locale il criminale con la donna dai capelli rossi, la quale non era intenzionata a collaborare.
"Tutti a terra, o vi ammazzo tutti!"disse prima che la rossa lo colpì con una gomitata nella pancia
"C*/#o! Che dolore!"disse dolorante.
"Sei morta lurida..."disse prima che un pugno gli fece cadere l'arma, pugno tirato da Alessio."Tu chi sei!?"urlò il criminale
"Il conto..."disse tirandogli un pugno sullo stomaco per poi lanciarlo su un tavolo."Tu vieni con me..."disse avvicinandosi.
"Non ferirmi!"urlò il criminale con ancora la maschera.
"E quel vecchietto invece? Tu cosa gli hai fatto!"disse tirandogli un pugno sulla faccia che spaccò la maschera rivelandone il viso, lo stesso che aveva incontrato prima di entrare allo Square garden.
"Quella faccia?! Io ti conosco..."disse chinandosi e mettendo le mani in testa."Cosa ho fatto? Cosa ho fatto!"urlò il ragazzo mentre il criminale scappava.

Il ragazzo allora corse via dalla porta urlando e correndo verso al molo dove il suo amico provava a contattarlo.

"Ale, mi dispiace..."disse abbracciandolo mentre l'amico piangeva per l'errore commesso.
"Tutta colpa mia, sono stato uno stupido!"disse tirando via la mazzetta di soldi vinta per poi accasciarisi sul divano con le lacrime agli occhi.
"Lo troverò! Scoprirò per chi lavora e lo farò arrestare, lo giuro su mio nonno!"disse alzandosi e tenendosi la maschera.
"Come farai?"disse l'amico sbalordito dalle parole.
"Facendo ciò che mi ha insegnato mio nonno...
Facendo la cosa più giusta per gli altri!"disse guardando l'amico."E tu mi aiuterai!"urlò con le mani sulle sue spalle.
"Come farò?"disse confuso"Non sono stato morso dal ragno come te, e non ho armi per combattere!"urlò ancora più confuso.
"Avrò bisogno di te in altri modi, voglio che tu sia la mia fonte di informazioni..."disse guardandolo negli occhi.
"Potrei essere tipo l'uomo sulla sedia, fico...Da dove comincio?"chiese mettendosi sul suo computer.
"Il criminale aveva un tatuaggio. Una sorta di artiglio viola sul braccio, scopriamo a chi appartiene!"disse mentre chiamava la madre che era già stata avvertita dalla polizia.
"Mamma...vuoi che venga da te?"chiese sentendola singhiozzare.
"No, tranquillo! Luke e Danny mi stanno consolando, dicono che troveranno il colpevole e glie la faranno pagare..."disse continuando a piangere.
"Tranquilla, troverò un modo di aiutarti anch'io mami..."disse sorridendo in maniera malinconica.
"Grazie Ale, ti voglio bene...disse chiudendo la conversazione.
"Ho trovato qualcosa! Sembra che l'artiglio sia simbolo di una nuova gang, due dei loro membri sono molto conosciuti dalla polizia:Carl "Bono" Cortez e Jack "Jork" Marko". Hanno una fedina penale lunga e piena..."disse guardando i documenti.
"Eccolo, lui ha ucciso il nonno! Dove si trova?"chiese con il viso sullo schermo.
"Non ne ho idea, ma qui dice che è solito bere con il suo socio in un locale squallido e spesso bevono assieme a Herman Schultz/ Shocker, il quale dicono che è stato avvistato vicino ad una banca, forse ti potrà dire qualcosa..."disse l'amico mentre il ragazzo usciva rimettendosi la maschera.
"Vado!"disse saltando da tetto a tetto.
"Amo il giorno di paga, sopratutto quando non c'è nessuno schifoso ragno a rompermele!"disse Shocker mentre caricava delle banconote in una borsa da palestra viola.

Alessio era già arrivato a destinazione e colpì il criminale con un calcio alla testa che lo sorprese parecchio.

"Tu chi sei? Non sei di certo il ragno, nè l'altro nero e rosso e di certo non sei Silk!"disse colpendolo con i suoi guantoni.
"No, non sono Silk. Ma comunque non ti lascerò fare questo in città! E poi voglio delle risposte!"urlò mentre saltava i colpi di Shocker.
"Da me non avrai niente moccioso, solo una bella shockata!"urlò colpendo un muro.
""Shockata" davvero, non avevi battute da cattivo migliori, come : "preparati, perchè per te sarà uno shock!"o roba così...comunque voglio sapere altro da te!"disse continuando a schivare i colpi.
"Jork e Bono, sai per chi lavorano?"chiese mentre schivava.
"Non ne ho la più pallida idea, ma comunque non lo direi proprio a te!"disse il criminale prima venisse legato da un filo tessuto da Silk, la nuova donna ragno la quale si mise con mani sui fianchi mentre la gente del quartiere l'assiliva per foto e roba così.
"Scusatemi, ma dovreste ringraziare lui, in fondo io ho solo legato Shocker, lui lo ha stancato..."disse notando che il nuovo eroe era sparito.
"Ehy, dov'è il mio cellulare?"disse Shocker notandone l'assenza.

Alessio era sopra un tetto con in mano il cellulare di Schultz quando trovò il numero che cercava sulla rubrica ma non fece in tempo a chiamare che la sua attenzione venne colsa da una richiesta d'aiuto proveniente da un piccolo negozio di eletronica il quale era stato dato fuoco con il proprietario dentro.
Il ragazzo diede uno sguardo al telefono del criminale e poi al negozio  con sguardo deciso si rimise la maschera pronto ad aiutare il propritario

"Non permetterò che qualcun'altro muoia nonno, è una promessa."disse correndo verso il negozio già in fiamme e con la porta sbarrata mentre arrivavano i pompieri e delle ambulanze.
"Signore! Tenga duro!"urlò tirando un calcio ed entrando nel negozio mentre il fumo usciva e il ragazzo camminava verso un uomo di origini asiatiche di mezza età il quale non  riusciva più a muoversi per via delle fiamme.
"Mi dia la mano!"disse prendendo la mano del negoziante per poi fare un salto contro la finestra portando il signore a dei medici che lo poggiarono sulla barella.
"C'è mia moglie dentro, al piano di sopra!"disse aggrappandosi alla felpa di Alessio che diede uno sguardo al negozio e tornò subito dentro al negozio a salvare l'altra persona la quale era al piano superiore che piangeva pensando già al peggio prima che il ragazzo la prese e la porto subito fuori vicino al marito, il quale porse una mazzetta di banconote al ragazzo in segno di gratitudine.
"No, grazie ma non è per questo che ho i poteri, l'ho capito oggi! Perchè vi hanno dato fuoco?"disse al signore.
"È stata quella gatta nera! Vuole che paghiamo la protezione, ma io mi rifiuto di paghare e allora lei mi voleva bruciare per fare di me l'esempio, ma sei arrivato tu per fortuna!"disse sorridendo.
"Da oggi vi prometto che non pagherete più a nessun criminale, ci penserò io a prottegervi..."disse preparandosi a saltare quando un medico gli fece una domanda.
"Aspetta, chi sei!?" chiese stupito da quel ragazzo che stava per morire per uno sconosciuto.
"Spider-Boy..."disse per poi saltare sui tetti e continuare a correre."Tony, cambio di programmi!"disse facendo parkour sui tetti.
"Cioè?"disse mentre mangiava una pizza riscaldata.
"Seguiremo la gatta nera: ha dato fuoco ad un negozio di eletronica, non voglio che lo faccia al ristorante di mamma o alla ferramenta di tuo padre o alla sartoria di tua madre." disse sempre scalando i vari palazzi.
"Ottimo, ho una frequenza della pula, te la invio."disse mandando l'audio.
"Qui è l'agente Miller, abbiamo avvistato il sospetto noto come Gatta Nera in un magazzino di China town e con lei c'è Urich, come procediamo?"
"Cautela agenti"disse per poi chiudere il contatto.
"Vado a prenderli..."disse iniziando a correre per raggiungere la destinazione.

Intanto nella zona il re goblin e gatta nera stavano aspettando che si presentasse un camion da cui uscirono Jork e Bono con vari lividi e cerotti.

"Che vi è successo?"chiese la gatta.
"Fatti i c@//i tuoi gattaccia!"disse l'uomo di colore con delle casse in mano mentre dal furgone usciva un terzo elemento alto vestito da Punk molto alto.
"Bene signori, quanto offrite per questi giocattolini?disse mostrando delle armi da fuoco.
"Ti dò 600.000 dollari per la mia parte."disse Urich prendendo delle banconote.
"Lo stesso per me..."disse la gatta nera.

Intanto Alessio stave per muoversi verso il magazzino quando venne bloccato al suolo da una ragnatela.

"Vai da qualche parte bimbo ragno?"disse Silk mettendosi davanti a lui.
"Oddio! Silk è davanti a me! Ok Alessio, comportati da fico e forse ti noterà!"disse prima di risponerla con voce roca"Sono venuto qui per fermare dei delinquenti!"
"Che hai alla voce? Prima avevi la voce da ragazza..."disse con la testa inclinata verso il lato.
"Non ho la voce da ragazza!"disse in tono acuto con la sua vera voce.
"Eccola la tua vera voce...dimmi allora: quanti anni hai?"chiese chinandosi per guardarlo negli occhi.
"Settandodici..."disse in tono ironico accennando un sorriso.
"Parlo sul serio, allora dico io : quindici."disse vedendo l'espressione di scandalo da sotto la maschera."E questo lo sappiamo, ora perchè fai questo, hai appena perso tuo nonno, non puoi tornare a casa tua e confortare tua madre? Credo sia meglio che stare qui a farsi pestare..."disse guardandolo negli occhi.
"È stata colpa mia, quel tipo che ha sparato a mio nonno l'avrei potuto arrestare se non fossi stato arrogante, ora credo che sia il minimo che possa fare e aiutare la gente come ho fatto con Shocker o con quel negozio."disse mentre veniva liberato da Silk."Voglio solo essere come Spidey o come te..."disse guardandola.
"Non posso dirti che non è colpa tua, lo sai anche tu, ma hai imparato ciò che mi dice sempre Pe..Spidey: "da un grande potere derivano grandi responsabilità.",meglio che torni a casa, chiamerò lo S.H.I.E.L.D e arresteremo quelli là dentro, tu torna a casa, a consolare tua madre. Fai fare ai professionisti"disse mentre il ragazzo entrava nel magazzino"Quel brutto nano infame!"urlò rimettendosi la maschera e andando ad aiutarlo.
"Ehy assistente ti sei unita alla festa!"disse schiacciando due sgherri di Urich mettendosi davanti al loro boss.
"Appena finisco qui lo vedrai! E non sono la tua assistente, massimo tu sei il mio!"disse colpendo vari criminali
"Tu chi sei? Da quanto sei in strada!"urlò con la  sua spada fiammeggiante in mano.
"Abbastanza da conoscere un fallito come te!"disse tirandogli un pugno in faccia.
"Io vado via, non ci tengo a finire al Raft di nuovo!"disse prendendo  ciò che poteva per poi andarsene mentre Silk lo inseguiva.
"Se vuoi cavartela da solo è il tuo momento!"disse oscillando con la ragnatela.
"Beh, è stato breve ma intenso come team-up, bene miss Hardy, sei pronta a ricevere un paio di bracciali speciali?"disse saltando verso di lei prima di essere colpito da Bono con un pugno.
"Questo è per la mia faccia Adonica, nano!"disse prendendo dal furgone una  mitragliatrice per iniziare a sparare mentre la polizia iniziava ad arrivare sul luogo.
"Sono arrivati gli sbirri..."disse una figura alta quanto Alessio con una sorta di tuta con varie placche difensive viola e degli interni grigi e una maschera che gli copriva la faccia tranne la bocca e mostrava degli occhi simil a quelli di un gatto e dei capelli biondi, mentre usciva dal camion con due bastoni simili a Daredevil.
"E tu chi sei un mercenario del loro capo?"disse tirandogli addosso Bono, che evitò.
"Un mercenario? Ah, questa è buona, IO sono il loro capo!"disse unendo i bastoni e saltando  contro Alessio il quale venne subito avvertito dal suo senso di ragno e schivò i colpi."Mi chiamo  Chat Noir, e tu saresti il ragazzo felpa?"disse sorridendo.
"Ti chiamano così per quelle ridicole orecchie o per gli oh-oh-occhi di gatto?"chiese canticchiando l'ultima frase.
"Per questi!" *SNIKT* disse estraendo degli artigli dalle mani e dando sfuriate al ragazzo che vennero schivate saltando su un ripiano dove erano posizionate varie casse.
"Chat Noir? Sembra il nome di un profumo..."disse con tono contento.
"Non prendo lezioni da te!"disse tagliando i supporti dove si trovava il ragazzo ragno che venne schiacciato da delle casse.
"Uscite con le mani alzate, siete circondati!"urlò un poliziotto da fuori.
"Mi sà che devo andare, ti dò un consiglio molla il costume e non metterti più contro di me. Altrimenti scoprirò chi sei e poi ucciderò te e poi tutto ciò che ami. Addio..."disse salendo sul suo furgone.
"Aspetta, vieni qui e finiscimi! Fai l'uomo o sarò una spina nelò fianco grande quanto tutto il Queens! Sentito belloccio, come il dannatto Queens!"urlava mentre il criminale saliva sul furgone con i suoi scagnozzi e sfondò la porta colpendo delle auto della polizia.
"Fermo, mani in alto!"disse un poliziotto ad Alessio mentre si rialzava.
"Agente, il colpevole è il tipo sul furgone dovete inseguire lui non pensare a me!"urlò cercando di avvicinarsi prima di essere minacciato da un fucile.
"Sdraiati ragazzino, penseremo dopo al tuo complice."disse un uomo in sovrapeso coi capelli rossi corti e occhi azzuri che si avvicinava per arrstare il ragazzo quando una sorta di palla che ricordava la faccia di un gatto entrò nel edificio dal tetto ed iniziò a far uscire uno strano gas.
"Gas velenoso!? Tutti giù!"urlò mentre la stanza si riempiva di gas.

Il ragazzo fece un salto e riuscì a scappare dalla polizia mentre da un tetto una figure lo spiava uscire dal tetto con un sorrisetto.

"Che bravo che è stato, vero Golia?"disse accarezzando un gattino nero il quale miagolò come segno di approvazione

Alessio era tornato al molo dove Tony lo aspettava per un resoconto dettagliato di quello che era accaduto fino alla bomba a gas a forma di gatto.

"Quindi un qualcuno ti ha fatto scappare e quel Chat Noir è l'assino di tuo nonno, bene ma ora dobbiamo prenderlo e sò che sarà difficile. Ma abbiamo bisogno di una felpa nuova o al massimo di un rammendo..."disse tenendo in mano la felpa squarciata dagli artigli di Chat noir mentre l'amico disegnava su una scrivania.
"Sì, ma avevo in mente qualcos'altro..."disse mostrandogli il disegno di un costume simile a quello di Spider-Man.
"Potremmo farlo, mamma ha i materiali, ma dovrei rubargli tutto!"disse mentre l'amico gli mostrava i soldi della vincita."O possiamo fare così, sì facciamo così..."disse guardando i soldi.

I due ragazzi si salutarono per tornare a casa propria, Alessio tornò al "Sups": locale gestito dalla madre, trovando la donna insieme a due dei suoi clienti abituali: Luke Cage aka Power Man e Danny Rand aka Iron Fist, i quali stavano consolando la donna promettendole che avrebbero catturato il responsabile.

"Alessio!"disse abbracciandolo"Almeno ci sei tu con me! Tranquillo, Luke e Danny troveranno i colpevoli."disse continuando a piangere.
"Ne sono sicuro...ora andiamo a dormire, è stata dura per te! Grazie ragazzi!"disse salutando i due eroi a pagamenti e salendo una scala nel locale per portarli nella casa vera e propria dove entrambi entrarono nelle loro stanza.

Alessio si mise a pensare su come questo giorno abbia totalmente cambiato la sua vita.
Due giorni fà era solo un nessuno ed oggi era una sorta di supereroe ma aveva sbagliato a usare i poteri e per causa sua aveva perso l'unica figura paterna che avesse mai avuto.

"Ho sbagliato su tutto, credevo che i poteri mi avrebbero aiutato a diventare una celebrità, ma ho sbagliato e così mio nonno ha pagato per la mia stupidità, da oggi tutto cambia! Diventerò qualcos'altro, qualcun'altro. Sarò come il mio idolo, come Spider-Man, sarò come te."disse il ragazzo guardando un poster del primo eroe che avesse mai conosciuto proprio grazie al nonno: Capitan America, che vedeva un profilo della ex-sentinella della libertà con scritto "Never stop believing."
"Non dico sarà facile...ma ci proverò!"disse mettendo la mano sul poster.

Intanto da qualche parte Jork, Bono ed altri della banda si stavano rilassando nel loro covo con svariate attività come il biliardo o la tv mentre entrava una sinuosa figura da una porta che accolse Chat Noir.
"Ben tornato signorino De Siat, come le è andata la serata?"chiese la donna mentre il ragazzo si sistemava i capelli finti su un manichino.
"Bene, credo che quel ragno idota abbia capito, in caso contrario dovrò ammazzare lui e ciò a cui tiene..."disse mentre si levava la sua tuta per uscire a guardare dalla De Siat Parfume, la fabbrica di profumi un tempo di suo padre.
   
 
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