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Autore: nikita82roma    18/08/2017    6 recensioni
Una stanza in hotel, un momento di debolezza e lasciarsi andare ai sensi.... E poi il risveglio.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Rick Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
- Questa storia fa parte della serie 'Partner in Crime. Partner in Life'
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Nella penombra della stanza dell’hotel si vedevano solo le sagome dei loro corpi. Una scia di vestiti tolti frettolosamente, prima che la ragione prendesse il sopravvento sull’istinto, andava dalla living alla camera da letto, gemiti e sospiri riempivano l’aria. Lui era bello, affascinante, era stato impossibile resistere alle sue avances, insistenti ma mai volgari. Era stata qualcosa simile ad una scintilla che si era accesa in un momento ed era poi bruciata come una fiamma ardente. L’aveva baciata e poi tutto il resto era stata solo una conseguenza, perché lei avrebbe voluto allontanarlo, ma non era stato possibile, non ce l’aveva fatta, si era lasciata trasportare da lui, che si era aggrappato a quell’attimo di esitazione per farla sua e lei lo aveva lasciato fare, andando oltre le paure e i rimorsi, oltre il senso del giusto e dello sbagliato.
Kate si muoveva sinuosa sul corpo di lui con movimenti ondulatori, andando avanti e indietro come un’onda che si abbatteva su di lui, perché se era stato lui prenderla, poi era stata lei a condurre il gioco, da subito e lui non aveva potuto fare altro che subire quel piacevole trattamento che lei gli riservava. Non si era sbagliato, le sue sensazioni erano giuste, erano bastate poche ore per capirlo ed aveva solo pazientemente aspettato la situazione giusta che lui stesso si era creato con le sue richieste, perché rimanere soli in quella suite era l’occasione perfetta per quello che aveva pensato ed immaginato dal primo momento che l’aveva vista e forse non aveva idea che sarebbe stato così, ma di certo lo aveva sperato.
Così la guardava muoversi su di lui, aumentare il suo piacere ad ogni movimento, la vedeva ondeggiare, toccarsi i seni e raccogliersi i capelli con le mani, mentre con la lingua si accarezzava le labbra e lui seguiva i suoi movimenti e apriva la bocca volendola e lei sorrideva e si faceva desiderare, capendo bene i suoi desideri, poi si piegava, si strusciava sul suo corpo e lo baciava, un bacio lungo, appassionato, esigente, di quelli che mozzano il fiato, come se già non fosse abbastanza per lui avere lei lì così, con lui, per lui, su di lui.
Poi si rialzava dopo aver fatto scorrere i suoi seni sul suo torace e mentre lui la sorreggeva sui fianchi imponendo un nuovo ritmo al loro incontro, lei si appoggiava sui suoi pettorali glabri, tonici, appena scolpiti.
- Dio Mio Kate mi fai impazzire. -  Riuscì solo a dire lui mentre lei sorrideva maliziosa. Le piaceva piacere ed era evidente che le piaceva piacergli.
- Non parlare Eric… Non dire nulla… - Si abbassò di nuovo per baciarlo e togliergli ogni possibilità di commentare quello che stavano facendo. Non voleva sentire la sua voce, non voleva sentire nulla se non il piacere fisico che si stavano concedendo.
Vaughn si era approfittato della sua incertezza, di quel momento in cui le aveva chiesto se con Castle fosse una cosa seria e lei gli aveva detto di sì troppo tardi, portando alla luce quei dubbi che risiedevano dentro di sé e che non sapeva perché aveva raccontato proprio a chi senza nasconderlo, la stava corteggiando in modo più che esplicito. Poi l’aveva baciata e quello era stato solo irrompere nelle sue paure e farle vedere un altro mondo. Eric era così diverso da Rick, era diretto e con poche parole era riuscito a farle capire quanto fosse diventata in poco tempo importante per lui, l’aveva fatta sentire speciale e importante lei si era lasciata andare, perdendo il senso di quello che era giusto e sbagliato, perché in quel momento l’unica cosa che le sembrava giusta era farsi amare da quell’uomo che con pochi gesti le aveva dato quella sicurezza che le mancava.
 
- No! - La voce di Castle risuonò nella stanza. Un grido disperato ed il cuore che batteva nel petto pronto ad uscire da un momento all’altro. Kate si voltò e lo vide, il volto che era una maschera di dolore e lo guardò stupita di vederlo così, mentre con le mani si copriva il viso per non guardarla.
- Perché Kate, perché? - Le chiese tra i singhiozzi e lei scostò il lenzuolo avvicinandosi a lui, gli prese le mani e le tolse dal suo viso, lasciando che la guardasse.
- Cosa c’è Castle? Cosa hai sognato? - Gli domandò passando una mano tra i suoi capelli madidi di sudore, sentendo il suo respiro ancora affaticato mentre lui la guardava come se fosse un’apparizione.
- Tu e Vaughn… Lui ti ha baciata e poi dopo tu e lui… e io entravo nella stanza e vi vedevo tu con lui… - gesticolò e non riusciva nemmeno a dirlo.
- Non c’è stato nessun dopo, Castle. Nessun dopo.
Si pentì in quel momento di avergli raccontato tutto, ma lui voleva sapere e lei non voleva nascondergli nulla, né le sue incertezze o le sue paure, né quello che aveva detto o fatto Eric Vaughn e nemmeno come lo aveva respinto, salvandogli di fatto la vita e Castle per un momento quasi aveva sperato che non lo avesse fatto, almeno non c’era più quel pericolo in giro.
- Era così reale, tu sopra di lui ed io…
Kate si alzò, sedendosi poi su Castle, proprio come lui aveva visto nel suo sogno.
- Forse perché mi hai visto così fino a poche ore fa? - Gli chiese maliziosa mentre lui ancora frastornato le accarezzò le spalle lasciate nude dalla leggera canottiera che indossava.
- È importante Kate. Quello che c’è tra noi, è importante per me e lo sei anche tu. - Le disse come se fosse una dichiarazione solenne.
- Lo è anche per me Castle, ne abbiamo già parlato prima. - Lo rassicurò ancora.
- Sì ma… Tu lo devi sapere ne devi essere convinta perché… tu sei speciale, tu sei… - Le dita di Kate gli accarezzarono le labbra costringendolo a tacere e lui le baciò, un istante prima che Kate le sostituisse con le sue labbra, baciandolo lentamente per dargli il tempo di trovare in quel bacio tutta la tranquillità e la sicurezza che quel sogno sembrava avergli fatto perdere.
- È stato orribile. - Le disse poi
- Il bacio? - Gli chiede sorridendo.
- Oh no, quello è stato bellissimo, come sempre. È stato orribile vederti così con qualcun altro. - Con le mani le accarezzò i fianchi infilandosi sotto la sua maglia, aveva bisogno di sentire la sua pelle, di accarezzarla, di sapere che era sua.
- Ti assicuro Castle, nessuno mi vedrà così. - Con un movimento rapido si sfilò la canottiera facendolo deglutire rumorosamente, poi si piegò di nuovo sul suo corpo, lasciando che la loro pelle si ritrovasse ancora vicina, e Rick la strinse a sé avendone bisogno più dell’ossigeno.
- Lo sai vero che sei importante per me? Non devi pensare che io ti dia per scontata perché non è così…
- Lo so Castle, anche tu sei importante per me.
- Lui non ti può amare più di me Kate.
Kate prese le mani di Castle che la stringevano bramose e le strinse per un attimo con le sue, portandole a lato della testa di lui sul cuscino, poi gli accarezzò il petto provocandogli brividi di piacere e scendendo sempre più in basso, guardandolo maliziosa.
- Rick, io non amo lui. Amo te.  Ed ora rilassati…
   
 
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