Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Architetto di sogni    19/08/2017    4 recensioni
Le mani macchiate di sangue lo rendevano un assassino, il più forte dell’umanità.
Il dolore lo rendeva umano.
Bastarono quattro semplici parole: “Sei solo un uomo”. Lo distrussero, completamente.
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Seconda classificata al contest ‘People fall in love in mysterious way’ indetto da fra_eater sul forum di EFP.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Levi, Ackerman, Petra, Ral
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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rivaille

Flowers for a ghost





Who will give me comfort when it’s cold?

Who will I belong to when the day just won't give in?

And who will tell me how it ends and how it all begins?

Don't ever say goodbye

I'm only human

(Flowers for a ghost)




Steso sul letto, immerso nell'oscurità, fissava il vuoto dritto davanti a sé.

L'unico suono appena percepibile era il battito del suo cuore, che accelerava man mano che le immagini prendevano forma nella sua mente.

Strinse forte gli occhi per scacciarle, ma ormai era troppo tardi. E si lasciò andare.


Il sorriso della ragazza, la sua espressione risoluta prima di ogni missione, la freddezza nell'uccidere e quella dolcezza che gli riservava quando si ritrovavano soli a parlare.

Anche nei giorni più critici, quando tracce del suo passato tornavano a tormentarlo, lei gli stava vicino. In silenzio. Sorbendosi i suoi malumori, ma senza mai lasciarlo solo.


Ricordava la prima volta che era stato presentato alla nuova squadra: l'entusiasmo di Hanji che lo aveva già conosciuto durante la sua prima maledetta spedizione fuori dalle mura; e gli sguardi sospettosi degli altri, prevenuti per il suo passato criminale e per quelle sue imprese inumane, che lo avevano fatto entrare fin da subito nelle grazie di Erwin.

Tutti se ne stavano alla larga, tutti tranne lei che facendosi spazio tra i compagni, era andata a presentarsi stringendo calorosamente la sua mano, ignorando le occhiate malevole che lui le lanciava.

Gli aveva sorriso dolcemente, facendolo sentire il benvenuto in squadra, o in quella che lei considerava la sua "famiglia". E farlo sentire a casa era sempre stata la sua più grande capacità.


Petra era l'unica che cercava di comprenderlo, o meglio, non contraddirlo. Lo aiutava nelle pulizie, senza giudicarlo per quella sua ossessione, che scatenava invece l'ilarità dei suoi compagni, specie quando gli preparavano scherzi, o sporcavano intenzionalmente in giro, per vederlo in tenuta "casalinga" e quindi beffeggiarlo.

Ma la situazione non durò molto, l'ennesimo scherzo di cattivo gusto riaccese la tendenza violenta dell'uomo e l'intera squadra, eccezion fatta per Petra e Hanji, rimase per un'intera settimana bloccata in infermeria.

Da quel giorno il rispetto iniziò a regnare sovrano e in poco tempo Rivaille diventò il caporale.

Il suo nome godeva ormai di grande popolarità e le sue imprese divennero leggenda. Ma le sue capacità relazionali e comunicative erano rimaste tali e quali all'inizio. Come un animale selvatico, non faceva avvicinare nessuno, preferendo la solitudine ai festeggiamenti e agli schiamazzi dei compagni.

Il suo più grande desiderio era quello di poter combattere da solo, poco importava se sarebbe morto in breve tempo, ma tutto pur di non avere sulle spalle la responsabilità delle vite altrui.

Odiava quella responsabilità, odiava dover prendere decisioni che riguardavano anche altri.

In un'occasione fortuita ne aveva parlato con Petra, rivelandogli episodi del suo passato e rompendo così il muro di riservatezza creatosi.

Sapeva che lei non lo avrebbe giudicato, ma lo avrebbe capito, e quando le accennò della sua vecchia squadra (*), di quel sangue che gli avrebbe macchiato per sempre le mani, e che per quanto si sforzasse di pulirsi, lavarsi, purificarsi, non se ne sarebbe mai andato, lei gli poggiò una mano sulla spalla, facendolo sobbalzare.

Nessuno aveva mai osato toccarlo, e la cosa che più lo sorprese fu che quel gesto, per quanto minimo, non gli dispiacque e, anzi, lo confortò.


Da quel momento smise di trattarla con freddezza ed eccessivo distacco e anche se la cosa lo spaventava enormemente, la vicinanza della ragazza era l'unica cosa in grado di calmarlo e di spegnere per un attimo quel turbine di pensieri e quei demoni passati che, puntandogli il dito contro, lo accusavano di essere solo un assassino.

Non che avessero torto quelle voci, lui era un assassino, lo era sempre stato e più combatteva più si rendeva conto che non c'era tutta questa gran differenza tra lui e i giganti.


Un giorno in particolare, di ritorno da una missione particolarmente cruenta, l'ennesimo fallimento, la rabbia e la frustrazione presero il sopravvento e fu proprio Petra a calmarlo con quattro semplici parole: " Sei solo un uomo". Lo distrussero, completamente.

Ma capì il vero significato di quella frase solo quando, impotente, l'aveva vista poggiata su quell'albero, con quella posa innaturale, il sorriso spento e gli occhi tristi.

Quasi si fosse resa conto, nel nanosecondo prima di morire, di quel che stava accadendo.

Quasi volesse che lui, in quell'orribile situazione, la ricordasse così, sorridente com'era sempre stata.

E lui era rimasto a fissarla qualche secondo, quasi si aspettasse di vederla esplodere in una risata e dirgli di smetterla di essere così serio.

Ma non successe.

Rivaille aveva fatto la scelta sbagliata. Un'altra volta. (*)


Aveva capito in quell'istante che tutto il suo odio e repulsione per gli altri, non era altro che la più grande delle bugie, che i muri dietro cui si nascondeva non erano altro che semplici fogli di carta e che quel lato selvaggio del suo carattere era ormai stato addomesticato.

Avrebbe dato tutto pur di risentire quella vocina petulante e quelle finte lamentele per il suo carattere scorbutico.


Si guardò le mani nell'oscurità e le vide grondanti di sangue.

Riprese a stringere gli occhi, ma non riuscì ad impedire alle lacrime di colare.

Non le aveva detto che l'amava.

Non era riuscito a salvarla.

Né a dimenticarla.

Era così maledettamente umano.







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*riferimento ai volumi dello spin-off "Birth of Rivaille"


   
 
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