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Autore: wildwindahinequ    19/08/2017    0 recensioni

Non la chiamerei fortuna la tua, perderai molte cose e sensazioni che non potrai provare mai. Ma a te non importa, va bene così. Tu sei nato per correre.
*Leggere le note iniziali dell'autrice prima di leggere*
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Introduzione dell'autrice:
Ciao a tutti, questa è la mia prima fic che scrivo, quindi mi scuso per eventuali errori grammaticali o per il formato del testo che magari non è dei migliori...Questa storia si basa su persone e fatti reali, può sembrare un pò caotica o può non venire immediatamente compresa ma è giusto così, non c'è un messaggio vero e proprio,va interpretata individualmente. anche se non sono una scrittrice ho voluto comunque provare ad utilizzare molti punti e virgole per evidenziare le parole importanti per cercare di farvi immedesimare meglio nella narratrice. Spero riesca nel mio intento ^^.
detto questo auguro buona lettura a tutti!


Sei nato. Oh, ma perchè sei nato? Giusto sei nato per correre. Per scappare, per vivere. Lo so, tu sei uno spirito irrequieto, impetuoso e curioso eppure eri sempre seduto lì, composto, senza fiatare. Come faceva uno come te a resistere così? Nessuno lo vedeva, nessuno poteva, ma tu correvi. Correva il tuo sguardo imperioso su di noi, fiere occhiate di ghiaccio ma cariche di un qualcosa: si potevo giurarci di avervi visto passione, potenza, potere. Sembravi così freddo ma eri un tripudio di emozioni, analizzavi e capivi la psiche di tutti. No non era empatia, era qualcosa di animalesco, inquietante e misterioso quanto attraente. E tu lo sapevi. Ci giocavi, così come hai giocato con tutti noi e poi correvi via. Paura? Insoddisfazione? Ribellione? Forse tutte e tre. Ma tu non puoi farne a meno, sei nato per correre e non puoi fermarti neanche se lo vuoi. Per questo soffri, solo io lo so e tu sai perchè solo io. Ti chiedo se ne vale la pena, ma tu non mi stai già più ascoltando, stai già correndo...tu a domande come queste non ci pensi, non puoi pensarci, sei troppo preso a cercare di raggiungere quell'obiettivo, quella beatitudine a cui non arriverai mai. Lo sai ma continui a correre lo stesso; e sproni il tuo cavallo, vuoi andare più veloce, vuoi sentire il vento in faccia, l'aria gelida che ti fa capire che sei ancora vivo, che sei a casa. Ma tu a casa non ci arriverai mai, ne mai la troverai, hai una famiglia ma sei un randagio, un lupo solitario. Ti lasci cullare dall'oceano in tempesta, ridi durante i temporali ma piangi davanti al tramonto, chi ti incontra di giorno non ti riconosce la notte, uccidi chi ti ama e salvi chi ti odia.
Hai reso possibile l'impossibile, hai scalato innumerevoli monti e calpestato centinaia di sentieri: ci credi che sarai il migliore? Perchè continui a correre così, non vedi che ti fai male? Rifletti l'arcobaleno eppure dentro di te c'è solo il nero.
Chi sei tu non lo so e mai nessuno lo saprà, ci hai giurato.
Credevano di essere riusciti a fermarti, a salvarti, ma non avevano capito niente così come tu non avevi mai capito nulla. Hai fatto piangere psicologi e sconcertare professori, ti hanno incatenato ma non era abbastanza per te; hai resistenza. Tra poco le catene si spezzeranno e tu sparirai, questa volta per sempre. E ne ho il terrore. Ho il terrore di quello che tu farai. Vedo eccitazione nei tuoi occhi. No, io non vedo tutto. Ti metti al centro dell'attenzione ma non mostri nulla a nessuno. 
Ora sei entrato. Di nuovo seduto. Di nuovo tranquillo. E sorridi. Sorridi perchè lo sai che anche quest'anno ci studierai e giocherai con noi, ignare vittime. Sei quasi libero, piccola bestia, tra poco potrai di nuovo scappare, respirare. Gli uomini si credono liberi ma non sanno cosa vuol dire davvero. Non hanno mai visto te. Tu sei l'unico che può permettersi di dire che è libero. Non la chiamerei fortuna la tua, perderai molte cose e sensazioni che non potrai provare mai. Ma a te non importa, va bene così. Tu sei nato per correre.

 
   
 
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