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Autore: Jade Evans    20/08/2017    4 recensioni
One-shot vkook dove Jungkook è fin troppo geloso per capire realmente quello che dice e dove Taehyung è fin troppo innamorato di un maknae un po' bastardo.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jungkook non ci poteva credere. Si erano baciati davvero. Davanti agli altri membri, alle telecamere e a tutti gli spettatori che gli avrebbero visti da casa.

Certo era solo una penitenza, ma cavolo avevano avuto davvero il coraggio di baciarsi!

Taehyung e Hoseok si erano appena baciati, con un piccolo aiuto di Yoongi, e i due stavano urlando e si stavano dimenando creando solo un mucchio di casino in cui venivano coinvolti anche gli altri.

E non era di sicuro tutto questo baccano a dare fastidio al maknae, anzi finché urlavano le labbra stavano ben distanti.

“Come ha potuto Tae baciare proprio lui? Adesso le A.R.M.Y. Si staranno facendo filmini mentali su loro due...”, pensò infastidito.

Decise di fare finta che la cosa non l'avesse tanto toccato, ma appena il V gli si accostò non potè fare a meno di allontanarsi.

Jungkook non lo potè vedere, ma un lampo di tristezza attraversò gli occhi del ragazzo più grande.

 

Quando finalmente tornarono al dormitorio tirarono tutti un sospiro di sollievo. Avevano lavorato duramente in quei giorni e quel weekend libero ci voleva proprio.

La prima cosa che fecero fu andare a dormire, anche se erano a mala pena le otto di sera e nonostante Jin dicesse a tutti che bisognava mangiare qualcosa di sano prima.

-Sì, va bene, va bene, Jin hyung. Dopo magari, adesso andiamo a dormire. Quasi non ti reggi in piedi.-, Rap Monster lo prese per un braccio e lo trascinò nella camera che condividevano.

V, Jungkook e Jimin stavano in stanza insieme e in quel momento stavano disfando il piccolo bagaglio che si erano portati dietro, buttando i vestiti sporchi in un cesta in bagno.

-Io ho tutta l'intenzione di farmi una bella doccia e dopo dormire, quindi voi non mettetevi a fare qualche scherzo agli altri o qualche video stupido, chiaro?-, li guardò male come per avvisarli che gliela avrebbe pagata cara se avessero osato disobbedire.

-Non sei per niente intimidatorio Jimin, forse se avessi dieci centimetri in più...-

-Sta zitto ragazzino e portami rispetto! Sono più grande di te io!-, sbottò arrabbiato Jimin prendendo con rabbia dei vestiti di ricambio e infilandosi in bagno dopo aver lanciato un'occhiataccia a Jungkook.

-Ehi ti va se vado a prendere dei biscotti in cucina? Così possiamo...-, Tae venne interrotto prima di finire la frase.

-No.-, Jungkook aveva usato un tono gelido che non gli apparteneva. Il maggiore lo fissò un attimo indeciso. Era da un po' che il moro si comportava in quel modo con lui, ma non voleva darci molto peso, sicuro che fosse solo per la stanchezza. Ora però, basta.

-Senti ma che hai? È da un po' che sei strano... ho fatto qualcosa che ti ha dato fastidio?-, domandò cauto.

Jungkook si voltò di scatto guardandolo male. -Quando tu e Hoseok hyung vi siete baciati non ti ha fatto veramente schifo, vero?-

V spalancò gli occhi sorpreso. -Cosa...? Perché mi fai questa domanda?-

-Rispondi e basta. Ti è piaciuto baciare un ragazzo, vero?-, Jungkook non voleva usare un tono così disgustato, aveva esagerato, ma in quel momento era arrabbiato quindi poco importava.

-Non usare questo tono. J-Hope è un mio amico, non mi ha fatto schifo, ma nemmeno mi è piaciuto!-, Tae cominciava ad irritarsi.

-Sì certo...-, sbuffò il moro.

-Senti, ma quel è il tuo cavolo di problema?-, gli si avvicinò di scatto e lo fece girare verso di se afferrandolo per un braccio.

-Non toccarmi finocchio!-, con sorpresa di entrambi il più piccolo, col braccio libero, spinse via l'altro che, non preparato per quella reazione, cadde per terra.

Si fissarono per lunghi secondi, uno dall'alto con ancora il braccio proteso che gli sembrava non potesse più controllarlo, l'altro dal basso con un'espressione che dallo scioccato passava lentamente alla triste e qualcos'altro che Jungkook non riusciva a capire.

-C-Come lo sai...?-, sussurrò con gli occhi che si riempivano di lacrime. -Ti... faccio veramente così schifo?-, quest'ultima domanda la fece con una voce talmente bassa che il moro non la sentì nemmeno, anche perché era troppo impegnato a pensare che V era veramente gay.

Al di fuori dello scrosciare dell'acqua nella doccia non si poteva udire altro in quella stanza.

A Tae non servirono altre risposte. Di tutte le persone a cui le sue tendenze potevano fare ribrezzo proprio lui doveva scoprirlo e allontanarlo. “A volte la vita è proprio ingiusta.”, pensò prima di alzarsi e uscire dalla porta della camera per poi richiudersela alle spalle.

Le lacrime gli impedivano di vedere bene il corridoio che stava percorrendo, ma non voleva lasciarle libere. Si rifiutava di piangere per una cosa del genere. Per un ragazzo del genere.

Andò in cucina e trovò Suga e J-Hope che mangiavano latte e cereali parlando del più e del meno.

Si strofinò velocemente gli occhi e salutandoli con un finto sorriso addormentato prese i biscotti con le gocce al cioccolato e un succo e si buttò sul divano a guardare un anime che sapeva facevano a quell'ora.

-Tae dovresti andare a dormire.-, gli disse Hoseok ad un certo punto.

-Non ho sonno.-, sussurrò dando un altro piccolo morso al biscotto che aveva in mano da quasi cinque minuti.

-Si certo... e dovresti fare anche la doccia, non sei proprio profumato.-, aggiunse il più grande.

-Mn.-, sospirò e si alzò lentamente.

I due hyung si guardarono capendo che qualcosa non andava. Di solito a certe affermazioni V rispondeva sempre, quindi ora avevano la conferma che ci fosse qualcosa sotto. Gli occhi rossi e il finto sorriso li avevano notati da subito.

-Taehyung che succede? Hai litigato con Jimin e Jungkook?-, domandò Hoseok sedendosi al suo fianco.

Al nome del secondo il castano abbassò la testa come se fosse stato colpito da una mazzata.

-J-Hope vai a dormire in camera loro per stanotte. Tae vai a prendere qualche vestito e fatti la doccia da me poi rimani a dormire.-, ordinò Yoongi fissandoli con le braccia incrociate davanti al petto.

I due seduti sul divano non poterono far altro che annuire e alzarsi per eseguire gli ordini.

V entrò in camera sua guardandosi un attimo in torno con cautela. Vide Jimin già sotto le coperte del letto matrimoniale col telefono in mano che stava leggendo qualcosa e di Jungkook nemmeno l'ombra.

Si diresse direttamente al comò e prese qualche vestito pulito.

-C'è Kookie in bagno, ma credo che tra poco debba uscire.-, disse Jimin continuando  a guardare il telefono.

-Non importa... vado da Yoongi hyung.-, rispose andando verso la porta.

-Tae.-, la voce preoccupata del più basso lo fermò proprio quando aveva già la mano sulla maniglia.

V si voltò e vide che era in piedi a un metro da lui. -È successo qualcosa? Tu e il ragazzino avete litigato? Jungkook sembrava arrabbiato quando sono uscito.-, studiò il volto dell'amico e notò che aveva gli occhi lucidi e sembrava agitato.

-Sì...-, sussurrò. Jimin sentendo la tristezza nella voce gli si avvicinò e fece per dirgli qualcosa, ma la porta alle spalle di V venne aperta e il ragazzo finì fra le sue braccia.

-Oh! Scusa Tae!-, esclamò Hoseok preoccupato di avergli fatto male.

E proprio in quel momento Jungkook fece la sua comparsa. Pensava di essersi calmato un pochettino, ma vedere Taehyung fra le braccia di Jimin gli fece rimontare il fuoco della rabbia. Non voleva che il suo V baciasse qualcun altro e non voleva nemmeno che stesse fra le braccia di qualcun altro. Perché sì, il Maknae l'aveva ormai capito. Lui era estremamente geloso. Peccato che non riuscisse ad esprimere quello che veramente pensava e si ritrovasse a dire cosa di cui poi si sarebbe pentito.

-Non ti conviene stare così vicino ad uno come lui Jimin.-, ecco l'aveva fatto di nuovo. Il suo cuore si era appesantito ulteriormente.

V si allontanò di scatto dall'amico e, abbassando la testa per nascondere gli occhi con la frangia, uscì velocemente dalla stanza per andare a rifugiarsi in quella dei suoi hyung.

Jimin e J-Hope, anche se non avevano capito appieno la situazione, guardarono il più piccolo come se fosse completamente impazzito, perché il disgusto era stato piuttosto evidente nella sua voce.

-Che diavolo stai dicendo, idiota? È un tuo hyung qualsiasi cosa ti abbia fatto non dovresti trattarlo così!-, esclamò Jimin arrabbiato.

Jungkook non rispose, si limitò a voltare la testa e andare nel letto singolo per dormire.

Tae si era rintanato subito in bagno salutando a mala pena Yoongi, si svestì velocemente e accese l'acqua della doccia per poi infilarsi subito sotto. Non importava se era ancora fredda voleva illudersi le guance fossero bagnate solo dall'acqua e non dalle lacrime che non era riuscito a trattenere.

“Che diavolo mi sta succedendo!? Io sono Kim Taehyung, sono più forte di così!”, si rimproverò.

Finì di lavarsi e poi si asciugò per mettere il pigiama che aveva preso e uscì finalmente da lì.

Il suo compagno di stanza stava già dormendo e lui si affrettò per raggiungerlo nel mondo dei sogni.

 

Taehyung vorrebbe poter dire che aveva dormito per tutta la notte senza alcun problema, ma così non fu.

In quel momento si ritrovava alle quattro e un quarto del mattino a fissare la parete con il volto bagnato dalle lacrime che aveva versato mentre dormiva.

Aveva avuto un incubo in cui tutti venivano a sapere della sua omosessualità e perdeva tutto quello a cui teneva di più, comprese quelle persone a cui voleva bene.

“Sta già succedendo...”, pensò stringendo gli occhi per provare a cancellare dalla mente il Jungkook del sogno che lo insultava disgustato.

Sussultò appena sentì dei movimenti alle sue spalle si irrigidì. Sperava di non aver...

-Tae.-, maledizione l'aveva svegliato.

Il ragazzo si asciugò velocemente gli occhi e si voltò a guardare il suo hyung.

-Mi disp...-, venne interrotto subito.

-Zitto. Stavi facendo un incubo.-, non era una domanda, ma V annuì lo stesso. -Stavi sognando quell'idiota, vero?-, annuì di nuovo mordendosi le labbra. -Non dovresti piangere per uno del genere, qualsiasi cosa ti abbia fatto.-, disse sicuro Yoongi.

Tae si mise a sedere per poi alzarsi e fronteggiarlo. -Credi che non ci stia provando?! Ma non posso farne a meno, perché ora mi sento come se mi stesse crollando il mondo addosso.-, non stava esagerando affatto, perché maledizione lui era innamorato del suo migliore amico, quel migliore amico che in quel momento era disgustato da lui.

Suga sbuffò. -E sentiamo che diavolo ha fatto?-, gli lanciò una fredda occhiata come per dirgli di muoversi quando lo vide indeciso.

-È... è disgustato da me...-, bisbigliò e vide che l'altro lo guardò confuso. Si fece forza e lo disse per la prima volta a qualcuno. -Sono gay.-, abbassò velocemente lo sguardo per paura di vedere la sua reazione.

Quello che successo dopo non se l'aspettava minimamente.

Yoongi lo afferrò con entrambe le mani per lo scollo della maglia e lo sbatté contro il muro. -Quindi io ora sto perdendo del prezioso sonno solo perché quel moccioso arrogante che non sa nemmeno dove si trova, non si era accorto di come lo guardi?-, ringhiò freddandolo con gli occhi.

-Hyung... tu...-, V spalancò gli occhi sorpreso.

-Oh insomma, non sono mica stupido. L'ho capito che sei gay e innamorato di quel moccioso idiota.-, sbuffò lasciandolo andare.

-C-cosa...?-

-Tranquillo non mi sembra che qualcun altro lo abbia capito, forse Namjoon...-, si passò una mano fra i capelli e sbadigliò. -Comunque non puoi continuare così. Prima o poi devi affrontarlo e con prima o poi intendo domani. Il vostro diverbio intralcerebbe il nostro lavoro.-, disse tornando a letto.

-Sì...-, il minore lo imitò e si infilò sotto le coperte.

-Tae davvero non piange per colpa di uno come lui. Sono sicuro che tutto si risolverà in qualche modo.-, disse flebilmente per poi abbracciare il cuscino e sprofondare nel sonno.

“È quel 'in qualche modo' che mi preoccupa, hyung...”, sospirò e chiuse gli occhi sperando che Morfeo lo accogliesse nel suo mondo.

 

La mattina Taehyung si svegliò con la sensazione di essere in pericolo di vita.

-TAEEEE!-, un urlo gli fece spalancare gli occhi spaventato e poi si ritrovò schiacciato dal corpo di Jimin che continuò a saltellargli addosso per un po' parlando di cose che non riusciva a capire. Blaterava di giochi, di una sfida e della sua imminente sconfitta.

-Jiiimiiin... spostatiiiii...-, V provò a muoversi, ma le coperte erano diventate una prigione dato che erano tenute ferme dal corpo del ragazzo più basso. -Se Yoongi si sveglia...-, venne interrotto.

-Sono già le undici quasi! E l'unico ancora a letto sei tu! Quindi alzati subito! Hoseok è troppo facile da battere e contro di lui non c'è gusto quando vinco la coppa del migliore.-

Tae sospirò e fece finta di aver capito quello che gli stava dicendo. -Ok, ok, dammi il tempo di cambiarmi.-, borbottò.

Jimin saltò giù tutto contento e continuò ad incitarlo a muoversi mentre si cambiava e metteva dei semplici pantaloni della tuta e una felpa larga.

Una volta in cucina trovò Jin che, con un dolce sorriso, gli consegnava una tazza non troppo piena di cereali e latte caldo. Biascicò un 'grazie mamma' che rese inspiegabilmente felice il ragazzo più grande per poi sedersi su una sedia a caso e mangiare, ignorando bellamente Jimin che lo chiamava dal salotto.

Quando ebbe finito la colazione, ritrovò tutta la sua energia e si fiondò sul divano urlando parole di sfida all'amico.

Fu solo all'ora di pranzo che vide Jungkook per la prima volta e all'improvviso il peso del ricordo di quello che era successo la sera prima lo schiacciò.

Il maknae era stato in camera sua tutta la mattina davanti al computer sperando di evitare Taehyung almeno fino al momento in cui non avrebbe avuto il coraggio di andargli a chiedere scusa. Lui rivoleva il suo hyung preferito, quello a cui non importava della sua età e lo trattava semplicemente come un suo pari, quello con cui poteva divertirsi e a cui poteva rivelare le sue paure o cose imbarazzanti su di sé. Quello che lo aveva sempre fatto sentire amato, quello che inconsapevolmente amava da un sacco di tempo.

Sentì della confusione venire dal salotto. Fra le varie voci riconobbe quella di Jin che diceva che era pronto il pranzo.

Lanciò un'occhiata all'orologio e notò che effettivamente ormai era mezzogiorno. Spense il pc e uscì dalla camera per raggiungere gli altri in cucina.

-Stavo per venirti a chiamare!-, esclamò Jin che quasi gli era finito addosso mentre usciva dalla porta.

-Grazie hyung, ma mi è bastato sentire il casino che facevano gli altri.-, ridacchiò.

-Yaaaa! Ragazzino! Siediti e taci!-, gli urlò Jimin indicandogli la sedia al suo fianco. Fu allora che se ne accorse.

Il ragazzo più basso sedeva sempre sulla destra, vicino a Yoongi che stava a capotavola, ma quel giorno era in mezzo, al posto di Taehyung.

Guardò il ragazzo e lo vide spostare velocemente gli occhi sul piatto che conteneva solo alcune verdure. Era riuscito comunque a vedere la tristezza che velava quelle perle marroni rendendole meno luminose.

Il senso di colpa rischiò di soffocarlo.

Si accomodò non sentendo nemmeno una parola di quello che dicevano i suoi hyung, troppo impegnato a spiare ogni movimento di Tae. Aveva preso poca carne dalla pentola che stava in mezzo alla tavola e rivolgeva a mala pena qualche parola a Jimin e J-hope.

Il ragazzo non aveva fame, e non solo perché aveva fatto colazione troppo tardi, si sentiva gli occhi di Jungkook addosso e ciò lo metteva a disagio. Si sentiva sotto esame.

Per fortuna che  Jimin aveva deciso di cambiare posto altrimenti non sarebbe riuscito a stare fermo un attimo.

Ora capiva che probabilmente il più basso si ricordava troppo bene quello che era successo la sera precedente. E lo stesso doveva valere per Hoseok dato che parlava a manetta con tutti cercando di non far notare a nessun altro lo stato morale di Taehyung. Cosa inutile dato che i ragazzi l'avevano visto.

Infondo come si poteva non notare una luce che si spegne?

Il castano stava mangiando la sua insalata quando si sentì chiamare da una voce che fino a quel momento non si era sentita.

-Ehi Tae.-, disse Yoongi ad un certo punto. Aspetto di avere gli occhi del ragazzo addosso prima di continuare. -Non dovevi dirci qualcosa?-, con questo attirò l'attenzione di tutti i presenti.

I due si guardarono, uno con gli occhi sgranati e l'altro con tranquillità.

-N...-, non finì nemmeno la parola che Min gli posò una mano sulla nuca e se lo tirò vicino fin quasi a far scontrare le loro labbra.

Tae arrossì talmente tanto che assunse lo stesso colore dei capelli del più grande, che invece ghignava leggermente consapevole di quello che sarebbe successo da quel momento in poi.

-Ne sei sicuro?-, sussurrò.

Il minore provò a scostarsi, ma la mano di Suga mantenne la presa saldamente impedendoglielo.

Jin, J-Hope e Jimin li stavano guardando a bocca aperta, mentre Rap Monster continuò a mangiare sospirando stancamente.

Jungkook invece, dopo essersi ripreso dalla sorpresa, si alzò di scatto sbattendo le mani sul tavolo e facendo finire la sedia per terra con un rumore sordo.

Gli altri non fecero nemmeno in tempo a girarsi per guardarlo, che questo era già alle spalle di Taehyung.

Con una mano coprì la bocca del più grande mentre con l'altra scacciava quella di Yoongi.

Lo guardò in cagnesco per due minuti buoni prima di rendersi conto di quello che aveva fatto.

Spostò lo sguardo su Tae, che cercava di guardarlo dal basso, e poi su tutti gli altri. Le loro espressioni sorprese lo fecero vacillare per un attimo, ma appena sentì una mano del castano posarsi sulla sua, probabilmente per scostarla, si riprese di colpo.

-Taehyung dobbiamo parlare.-, disse fingendosi risoluto. In realtà dentro di se non aveva la minima idea di che cosa dirgli. Bastava un semplice 'mi dispiace, ma sono innamorato di te e sono un fottuto geloso'? No, secondo lui per Taehyung non sarebbe stato sufficiente. Infondo l'aveva offeso nel peggiore dei modi. E poi, era dispiaciuto per quello che aveva detto, era stato un ipocrita, ma confessargli il suo amore e ricevere un rifiuto sarebbe stato troppo doloroso anche per uno come lui.

Gli afferrò un braccio e facendolo alzare malamente, tanto che il più grande inciampò sui suoi stessi piedi, lo condusse verso le camere, lo spinse dentro quella che dividevano con Jimin e poi chiuse la porta dietro di se con un colpo secco.

Appena si rivoltò notò che Tae si era allontanato da lui e non lo guardava nemmeno, anzi sembrava facesse di tutto per non far cadere gli occhi su di lui nemmeno per sbaglio.

-Taehyung...-, iniziò fermandosi poi un attimo per riordinare le parole da dire nella sua mente.

-Mi dispiace!-

Jungkook spalancò gli occhi e lo fissò sorpreso.

Il castano aveva gli occhi serrati e i pugni chiusi lungo i fianchi come per darsi coraggio da solo. -Mi dispiace se sono gay e ti faccio schifo, mi dispiace se non mi accetterai mai e non vorrai più essere mio amico, ma non ho intenzione di lasciare la band! J-hope e tutti gli hyung sono solo degli amici per me, li considero la mia famiglia! Non provo qualche strana attrazione per loro, quindi davvero non hai motivo per chiedermi di andarmene!-, fondamentalmente era questo che pensava lui. Era sicuro che il maknae gli chiedesse di andarsene e di conseguenza aveva detto le prime cose che gli erano venute in mente, fortunatamente era riuscito a trattenersi dal dire che l'unico per cui provava qualcosa era proprio lui. Si era immaginato la faccia schifata che avrebbe fatto e questo l'aveva aiutato a stare zitto e ragionare per una volta.

Seguì un silenzio opprimente che lo costrinse ad aprire gli occhi per capire se Jungkook se ne fosse andato, ma il più piccolo era lì fermo a pochi passi da lui che lo guardava impassibile.

Rimasero in silenzio per altri lunghi attimi.

Tae si agitò insicuro, quella quiete sembrava presagire qualcosa di ben peggiore e lui non era sicuro di poter sopportare altre parole offensive dalla persona di cui era innamorato.

Un lievissimo suono gli fece alzare la testa di colpo e tutto quello che vide furono occhi scuri dai tratti dolci, poi sentì una mano passargli fra i capelli e qualcosa coprire le sue labbra con dolcezza e urgenza allo tempo stesso.

Gli ci volle un secondo per capire che erano le labbra di Jungkook che si muovevano contro le sue, ma appena se ne rese conto cominciò a ricambiare il bacio aggrappandosi alle spalle larghe e forti del ragazzo e lasciandosi trasportare.

Quante volte aveva sognato questo loro primo bacio? Quante volte aveva fantasticato di appendersi a lui in quel modo? Fin troppe volte.

L'aveva talmente idealizzato che pensava sarebbe rimasto deluso, quel bacio non era migliore o peggiore rispetto a quello dei suoi sogni, era semplicemente... diverso. Qualcosa di unico e bellissimo che lui non sarebbe mai riuscito a immaginare.

L'unico problema, se lo si poteva chiamare così, era che Jungkook sembrava fin troppo esperto, mentre lui... beh non lo era di sicuro.

Si risvegliò dai suoi, fin troppi, pensieri quando il retro delle sue ginocchia batté contro il bordo del materasso.

Il minore lo spinse leggermente facendolo cadere sul letto matrimoniale, senza però far separare le loro labbra.

Tae si ritrovò disteso con i piedi che ancora toccavano terra, le gambe leggermente divaricate che lasciavano spazio al ginocchio di Jeon, che circondandogli il busto con un braccio lo alzò un poco stringendoselo al petto e, utilizzando gli altri arti come perno, lo fece distendere completamente nel letto. Lo spostava come se niente fosse, era una dimostrazione di forza la sua, che rendeva il maggiore ancora più eccitato.

Tae fece scivolare le mani sulla schiena dell'altro e allargò le gambe per permettergli di stare più comodo, rendendosi conto solo successivamente della posizione che avrebbero assunto.

Jungkook stava perdendo la testa, la sensazione dei loro corpi così premuti, le cosce di Tae che gli stringevano i fianchi e le sue mani che gli artigliavano la schiena lo stavano portando piuttosto velocemente al punto di non ritorno.

Taehyung avvertì l'improvvisa voglia di assaggiare il sapore dell'altro ed istintivamente gli accarezzo le labbra con la lingua. Giurò di aver sentito il minore gemere appena, ma non ci pensò più una volta che si ritrovò con la sua lingua in bocca che incitava la sua, più inesperta, a muoversi.

Jeon aveva capito che il suo hyung non aveva esperienza in quel campo, non che lui ne avesse molta comunque, e i suoi movimenti indecisi glielo stavano confermando rendendolo il ragazzo più felice di tutta la Corea.

Avrebbero continuato a baciarsi in quel modo per sempre, purtroppo però i loro polmoni reclamarono ossigeno. Si separarono per recuperare aria e lo spettacolo che entrambi si trovarono davanti li fece saltare un battito.

Taehyung sapeva che Jungkook era bello, ma vederlo sopra di lui con i capelli che incorniciavano il viso dolce, le guance rosse, le labbra lucide e gli occhi maliziosi gli mozzò il fiato, tanto che dovette distogliere lo sguardo per poter tornare a respirare.

L'altro invece non ci pensò un attimo per paura che quello che stava succedendo fosse tutto nella sua testa e che se perdeva di vista il ragazzo sotto di lui si sarebbe risvegliato nel suo letto con un erezione imbarazzante.

Ma Tae era davvero lì, sotto di lui, con le labbra rosse e peccaminose leggermente dischiuse, la testa affondata nel cuscino con i capelli scompigliati precedentemente dalle sue mani e gli occhi che, lucidi, urlavano tutto quello che provava.

Fu, infatti, notando anche una certa punta di timore che si ricordò che, teoricamente, loro dovevano parlare. O meglio lui doveva parlare. Le parole uscirono da sole appena aprì la bocca.

-Non sei tu a doverti scusare, ma io. Ero geloso, tanto geloso, e ho reagito male. Ti ho ferito e... mi dispiace Taehyung. Non penso veramente quello che ho detto. So che è troppo poco chiedere scusa, soprattutto dopo averti attaccato anche in questo mod... mph!-, venne interrotto dalle labbra del maggiore che gli aveva appoggiato delicatamente le mani sulle guance.

Il bacio fu solo un lieve tocco, talmente gentile da lasciarlo stordito per un attimo.

-Ti perdono.-, disse sorridendo, poi si fece tutto rosso e provò a dire qualcos'altro. -E... e poi devo dirti una cosa... n-non mi dispiace questo tuo attacco... perché... io potrei non considerarti un amico...-, V scoprì che provare a dichiararsi era più difficile di quello che credeva.

Ma a quanto pare con Jungkook non serviva che si spiegasse meglio.

-Spero per te che non mi consideri un amico! Se ti mettessi a baciare tutti e a lasciarti toccare come hai fatto con me...-, si bloccò, finalmente consapevole del significato nascosto di quelle parole.

-Jungkook io... io ti...-, Tae lo guardava con le guance rossissime e prese un bel respiro per calmarsi e potersi confessare. Aprì la bocca e...

-JUNGKOOK! Non provare a fare del male a Tae!!-, l'urlo di Jimin probabilmente si sentì per tre isolati di distanza.

La porta si spalancò di colpo rivelando un Jimin e un Seokjin preoccupatissimi, un Hoseok con la bocca piena di cibo che non capiva che stava succedendo, un Namjoon che invece sembrava sapere troppo e un Yoongi che sembrava voler essere ovunque piuttosto che lì.

I cinque si ritrovarono a fissare una scena piuttosto imbarazzante e tre di loro rimasero a bocca aperta.

I due distesi sul letto si pietrificarono vedendo gli hyung. Il primo a riprendersi fra tutti fu Taehyung che si stava vergognando tantissimo della posizione in cui l'avevano trovato, cioè sotto il maknae, con le gambe che circondavano il suo bacino e completamente incollato a lui.

Lasciò andare di colpo il suo volto e sciolse le gambe. Provò a spingerlo via, ma l'altro non si muoveva di un millimetro.

-J-Jungkook s-spostati...-, gli sussurrò. Yoongi sospirò, Namjoon alzò gli occhi al cielo e dopo ci fu il caos.

-Che diavolo gli stai facendo moccioso!? Lascialo subito andare!-, urlò Jimin.

-Col cazzo! Siete voi che dovete andarvene!-, sbraitò di rimando il più piccolo.

-Ehi ragazzino siamo tuoi hyung portaci rispetto! E scendi subito da Tae!-, Hoseok fece un passo avanti puntandogli il dito contro e facendo una faccia rabbiosa.

-Che sta succedendo? Jimin ci ha detto del tuo comportamento, non dovresti trattare così Taehyung.-, disse Jin con voce abbastanza calma, dato che non voleva urlare.

Il maknae lentamente si alzò scese da letto e squadrò i cinque con gli occhi neri pieni di rabbia e pugni stretti vicino ai suoi fianchi.

-Uscite subito.-, ringhiò. -Devo parlare con il MIO Tae.-, calcò il 'mio' e con gli occhi osò sfidarli a provare a controbattere questa sua assoluta nuova certezza.

-Parlare un corno! Con quel coso che si vede perfettamente attraverso i pantaloni dubito fortemente che tu voglia solo parlare! E Tae non è tuo!-, continuò a urlare Jimin sostenuto da Hoseok.

Jin aveva fatto un passo indietro capendo finalmente cosa stava realmente succedendo in quella stanza.

Il ragazzo ancora seduto sul letto, che guardava lo scambio di battute come se fosse una partita di tennis, avvertì subito che l'aria si fece più pesante.

E decise di dire la sua prima che Jungkook scannasse Jimin. -Ehi guardate che io sono qui. E non parlate di me come se fossi un oggetto! Io sono mio e basta!-, evitò di parlare dell'erezione del minore perché anche lui era nelle stesse condizioni e non poteva giudicare.

Il maknae si voltò verso di lui e lo fissò per un attimo, poi sembrò che un'idea gli fosse venuta in mente. Un'idea che, Teahyung ci scommetteva, non gli sarebbe piaciuta.

Jungkook si mosse velocemente. Gli afferrò un braccio e senza alcuna fatica se lo tirò contro facendolo alzare per poi circondargli i fianchi con un braccio e le spalle con l'altro, gli afferrò saldamente i capelli della nuca con una mano e fece scontrare violentemente le loro bocche.

Il maggiore per un istante provò a spingerlo via e protestare, ma appena schiuse le labbra per parlare si ritrovò la lingua del moro in bocca che senza pietà gli esplorava la cavità e istigava la sua lingua a fare lo stesso.

Taehyung non poté far altro che aggrapparsi a lui circondandogli il collo con le braccia e lasciarsi travolgere da tutta la passione che quel bacio trasmetteva.

Purtroppo finì troppo presto e V tornò alla realtà sentendo la vergogna che lo invase immediatamente.

-Taehyung è mio e lo amo. Quello che faccio con lui non ti deve interessare!-, a quella rivelazione Jimin e Hoseok spalancarono la bocca, Jin se la coprì con le mani e gli occhi gli divennero lucidi e colmi di felicità, Rap Monster sorrise e Yoongi continuò a pisolare in piedi sorretto dalla parete.

Kim Taehyung, invece, era semplicemente morto. Il suo cuore aveva smesso di battere, per poi ricominciare con una velocità molto più elevata.

Dopo di che scoppiò a piangere.

Si staccò di colpo dal corpo del ragazzo più giovane e cominciò a colpirgli il petto con dei pugni che non avrebbero fatto male a nessuno.

-Sei un maledetto stronzo! Mi hai fatto soffrire per niente, mi hai detto delle cose orribili! Sai quanto fa male vedere che la persona di cui sei innamorato è schifata da te!? No! Non lo sai!-, riprese fiato per poi continuare. -E poi vieni a dirmi che mi ami e mi baci in quel modo! Lo so che mi hai chiesto scusa e io ti ho perdonato, ma che diavolo potevi trovare anche prima il coraggio di dirmelo ed evitarmi le sofferenze!-, aprì un attimo gli occhi, che aveva tenuto chiusi per tutto il discorso sperando di evitare le lacrime, e poi, dopo aver visto la faccia sorpresa e travolta dai sensi di colpa del ragazzo, gli si gettò addosso stringendoselo contro. -Anche io ti amo, bastardo che non sei altro.-, urlò, anche se a voce un po' più bassa di prima dato che era stretto a lui.

Jungkook ricambiò l'abbraccio appoggiando il mento sulla spalla del suo hyung e sorridendo felice.

Ci furono lunghi secondi di silenzio che vennero poi interrotti dalla voce di Seokjin.

-O mio dio, è la dichiarazione d'amore più bella che abbia mai visto!-, disse con gli occhi che sbriluccicavano e il telefono in mano che faceva foto del momento.

-Perchè quella era una dichiarazione? L'ha insultato.-, chiese perplesso Hoseok. Guardando il maggiore.

L'attenzione tornò immediatamente verso i due che si erano ricordati dell'esistenza delle altre persone.

-Volete uscire per una buona volta?-, domandò seccato il maknae. -Devo farlo ufficialmente mio.-, disse più piano, anche se tutti lo sentirono comunque. Era un chiaro segno di lasciarli in pace per il resto del pomeriggio quindi.

-Cosa? A-aspetta non starai dicendo sul serio?-, V si allontanò quel poco che gli era permesso dalla presa del ragazzo per guardarlo in faccia con gli occhi sgranati.

Jeon lo guardò con un sorriso malizioso. -Certo che dico sul serio. Non posso aspettare un attimo di più.-

-M-ma...-

-Va bene ragazzino ti concedo di stare con il mio migliore amico, ma se vengo a sapere che gli hai fatto del male in qualsiasi modo giuro che io...-

-Jimin.-, lo interruppe un improvvisamente sveglio Yoongi.

Il più basso subito tacque guardando lo hyung e uscì dalla camera portandosi dietro Hoseok che era ancora piuttosto confuso su cosa erano adesso quei due che si stringevano.

Jin venne portato via da Namjoon, che si apprestò a chiudere la porta. -Divertitevi.-, disse prima di chiuderla definitivamente.

Tae osservò il legno ancora per un attimo e poi spostò lo sguardo sul suo ragazzo. Avrebbe voluto sorridere a quel pensiero. Dire che Jeon Jungkook è il suo ragazzo gli faceva provare una piacevole sensazione di felicità nel petto, ma quando vide quelle perle nere che lo guardavano in modo... incandescente, lo fece preoccupare un attimo.

-Jungkook senti... io... io non ho mai... quindi, insomma...-, il minore gli diede un veloce bacio separandosi poi solo di pochi millimetri da quelle labbra che amava.

-Non importa hyung, vuol dire che impareremo insieme.-, detto questo lo baciò di nuovo e gli afferrò il sedere con le mani facendo scontrare le loro eccitazioni.

Il loro primo gemito venne inghiottito dal bacio, ma le successive urla di Taehyung, per sua immensa futura vergogna, le sentirono tutti.

 

Quella sera i ragazzi andarono a letto presto dato che il giorno dopo avrebbe dovuto ricominciare con il lavoro, gli unici ancora in piedi erano Namjoon e Yoongi che se ne stavano in cucina a parlare piano.

-Ho vinto hyung.-, disse il leader con un grande sorriso.

Suga sbuffò mettendo una mano in tasca e afferrando i soldi che avevano scommesso per poi darglieli. -Non me lo sarei mai aspettato.-, borbottò come scusante.

-Davvero? Secondo me invece era talmente ovvio che sarebbe stato V quello che lo prendeva che non ne ho dubitato nemmeno per un secondo.-, ridacchiò il minore sventolandogli la vincita davanti agli occhi.

-Va beh, almeno speriamo che domandi riesca a ballare.-

-Mn... ne dubito. Credo che Jungkook ci sia andato giù pesante.-, scoppiò a ridere ripensando a quando, delle ore prima avevano alzato il volume della televisione al massimo per non sentirli.

-Mi chiedo proprio perché tu lo creda.-, si tranne dal ridacchiare, non sarebbe stato swag.

-Ehi hyung ti va un'altra scommessa?-, propose il minore.

Suga lo guardò un attimo prima di annuire. -Su cosa e quanto?-

-Stessa somma e facciamo su...-, fece finta di pensarci un attimo. -Che ne dici se scommettiamo sulla tua posizione con Jimin? Io dico che tu stai sotto.-, ghignò vedendo l'espressione sorpresa dell'altro.

Ben presto il maggiore però ricambiò il ghigno e annuì. -Io sopra.-, si strinsero le mani per sancire il 'patto' come avevano fatto la prima volta.

Yoongi aveva già la vittoria in pugno, doveva solo farsi beccare dagli altri per provarlo. Perché, quello che Namjoon non sapeva, era che Jimin era già suo da parecchio tempo.

 

 

 

 

Ciao!

Che ne pensate di questa... questa roba?

Io non ho la più pallida idea. Ero partita con una storia in mente, ma me la sono dimenticata e l'ho finita un po' a caso. Spero non sia così orribile come il mio cervello mi sta dicendo...

Comunque, questa è la mia prima vkook! Dei quanto li amo quei due... potrei passare un intero giorno guardando una loro foto e video e pensando alla loro storia d'amore... anzi l'ho già fatto XD

Se volete ditemi come vi sembra!

Ciao, Jade;)

ps. scusate per gli errori che avete trovato

   
 
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