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Autore: SophLandd    20/08/2017    0 recensioni
«Derek, promettimi che troverai qualcosa per non mollare.
Promettimi che troverai qualcuno da amare. Promettimelo.»
Gli scongiura Stiles, sull'orlo delle lacrime.
Derek aumenta la stretta, sorpreso dalle sue parole.
Non si volevano sucidare dopo tutto questo?
E adesso lo sta pregando di vivere?
«Io...te lo prometto, Stiles. Ma solo se tu farai altrettanto.» Sospira.
Le loro mani si illuminano di rosso, e Stiles sorride tristemente, annuendo.
«Te lo prometto anch'io, Derek.»
E scioglie le loro mani, alzandosi di botto, e scappando da quel posto, dopo essersi infilato velocemente la maglia. Derek non riesce a dire nulla, e pensa che probabilmente quella sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe visto quel ragazzino.
Oh, quanto si sbagliava.
// Tratto dal Capitolo 2.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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«Dove vuoi andare, Stiles?» Chiede Derek, cercando di distinguerlo nel buio della notte. 
Stiles si gira, guardando il ragazzo, accennando un sorriso:

«Non so, ci sono due laghetti qua vicino, potremmo andare a dare un'occhiata.» Propone, e Derek annuisce indifferente. 
A lui va bene tutto in realtá. 
Il problema é che Stiles cammina troppo veloce e Derek non sa dove deve andare.

«Cammina piano Stiles, altrimenti scompari nel buio.» Parla Derek, e improvvisamente sente una mano prendere la sua. 
Il suo primo istinto é di sciogliere quella presa, ma é una cosa momentanea. Rimane un attimo a fissare le loro mani intrecciate, come lo erano quella sera nel bosco, durante la promessa.

«Così non mi perderai.» Spiega Stiles, abbassando leggermente il volto, e un pochino nervoso. 
Così il ragazzino riprende a caminnare, e dopo pochi minuti si ritrovano davanti una distesa d'acqua, e poco più lontana un'altra ancora.

I laghetti sono circondati da alberi, e le diverse stelle con la luna contribuiscono ad illuminare i due ragazzi, e lanciano riflessi argentati sulla superficie dell'acqua.

C'é un silenzio quasi surreale, soprattutto per loro che venivano dal pub.

E, nonostante siano arrivati, a nessuno dei due passa per la mente di lasciare andare le mani, come se fosse una cosa tremendamente naturale.

«É tutto così magico.» Mormora Stiles, incantato. Derek annuisce.

«Sai perchè vediamo così poche stelle?» Fa Derek, alzando lo sguardo al cielo. Stiles sfessura gli occhi.

«Questo lo so! Per via dello smog, no?»

Derek sorride leggermente.

«Io parlo di una legenda, la teoria scientifica la sanno tutti.»

Stiles sembra interessato.

«Cioé?»

«Ce ne sono diverse in realtà, infinite. Una che mi piace tanto è quella legata alla morte. È come se ogni volta che morisse una persona anche una stella cessasse di esistere nel cielo, ma se questa persona è stata amata davvero invece resta, e ogni volta che la ricordiamo riappare almeno per una notte. Ecco perchè alcune giornate ci sembra che ci siano più stelle di altre.»

Stiles lo ha guardato tutto il tempo con la bocca socchiusa, e gli occhi che brillano.

«Dici che...un giorno la mia stella cesserà di esistere?» É in grado di parlare dopo qualche minuto. 
Derek lo guarda con tenerezza, e in quel momento vede solamente un ragazzino insicuro, in cerca di affetto.

«Mai, Stiles, te lo posso assicurare.» Risponde senza neanche pensarci.
Stiles sorride nel buio.

«Comunque Raeken è davvero un coglione.» Dice d'un tratto Stiles. 
Derek sospira.

«Che gli hai fatto, Stiles?»

Stiles lo guarda male.

«Che gli ho fatto? È colpa tua, Derek!» Esclama, possibile che non lo capisca?
Derek infatti assume un'espressione perplessa.

«Colpa mia? Che ho fatto?»

«Sei maledettamente sex...cioè, niente, gli piaci, ecco.» Si corregge Stiles, evitando un'ennesima figura di merda. 
Derek corruccia lo sguardo.

«Credo di averlo capito, sì, ma tu che c'entri?»

«Beh, uh, immagino sia geloso perchè ha visto passiamo del tempo insieme??» Ipotizza Stiles, ironicamente. Derek avvampa.

«Se...se ti dovesse dare fastidio o altro fammelo presente, okay?»

Stiles annuisce:

«Okay, adesso voglio sentire se l'acqua è fredda oppure no!» Esclama, trascinando automaticamente Derek verso il lago, il quale scuote divertito la testa. Stiles ha queste uscite infantili, che gli fanno pensare che gli deve essere successo qualcosa in passato che non gli ha fatto vivere a pieno l'adolescenza, e forse neanche l'infanzia.

Sa della morte della madre, conoscendo lo Sceriffo, ma sente che non è l'unica cosa negativa che gli é successa nel corso degli anni.
Infatti ancora ha questi lati che gli fanno tanta tenerezza. 
In fondo Derek ha ricevuto così tante morti e delusioni, solo che ognuno é un caso a parte.
Ognuno reagisce a proprio modo.

Derek si sente improvvisamente curioso nel sapere cos'è successo al ragazzino, ma sa che lo saprà solo quando lui vorrà confidarsi. 
Eppure non si è mai interessato davvero a qualcosa, e questa curiosità lo spaventa un pò.

Ormai sono vicini all'acqua, e quando Stiles si sta accucciando perde l'equilibrio, e in pochi secondi Stiles si ritrova dentro il lago, trascinando Derek con sè.

A quel punto lasciano andare le mani, e rimergono entrambi dall'acqua.
Derek ha uno sguardo assassino che porta Stiles a ridere e allo stesso tempo a temere per la sua vita.

«Stiles.» Ringhia, mollo dalla testa ai piedi.

«Almeno ti sei fatto una doccia, no?» Gli fa l'occhiolino quest'ultimo, realizzando d'un tratto che non si sente così leggero da forse troppo tempo. Come se tutti i suoi problemi, i suoi tormenti, fossero scivolati via per un pò.

Derek lo guarda torvo:

«L'ho fatta prima di venire qua, la doccia, per tua informazione.»

«Non si è mai troppo puliti.» Replica Stiles, uscendo dal lago, seguito da un Derek arrabbiato.

Si sente un telefono squillare, e Stiles tira fuori il suo, completamente bagnato ma ancora intero, e scopre che è suo padre:

«Papá? Umh...sono uscito un attimo...sì, da solo...okay, vengo subito...»

Derek cerca di capire cosa stia dicendo il ragazzino al telefono.

«Mio padre vuole andare via.» Dice semplicemente.

«E come farai con i vesiti bagnati?» Alza un sopracciglio Derek.

«Gli racconto la verità omettendo la tua presenza?» Risponde, non sicuro sia credibile.

Così i due ritornano al pub, entrando uno alla volta, e Derek si dirige subito alla ricerca di Erica, volendo tornare anche lui a casa.

Trova la ragazza parlare con lo stesso ragazzo di prima, e si avvicina ai due:

«Erica, ti dispiace se torniamo?» Domanda, non volendo neanche restare mollo per chissà quanto tempo. Erica smette di parlare, osservando attentamente Derek.

«Va bene, ma perchè sei tipo tutto...bagnato?» È confusa, e allo stesso tempo divertita, ma la faccia seria e infastidita di Derek la porta a trattenere una risata. 
Erica saluta il ragazzo con un casto bacio sulla guancia, per poi seguire il ragazzo fuori, quando si imbattono in due persone:

«Derek, allora ci rivediamo e...» 
Lo saluta lo Sceriffo, con Stiles alla sua destra, quando si accorge che anche Derek è bagnato.

E torna a guardare suo figlio, che é nelle stesse condizioni. 
Si ritrova molto confuso, senza saper cosa dire o pensare.

«Sì, umh, tra due giorni. E adesso se ci scusate noi dobbiamo andare, vero Erica?» Borbotta Derek, imbarazzato.

«Emh, sì.» Concorda la ragazza, e se la filano dal locale, in silenzio.

Una volta dentro alla Camaro la ragazza comincia a guardarlo con una strana espressione:

«Tu sei bagnato.»

«Intuitiva.»

«E anche il ragazzino.»

«Mi dicono che hai una buona vista.»

«Mi spieghi cos'è successo invece di fare il sarcastico?» Porta gli occhi al cielo Erica.

Derek gli racconta mentre guida brevemente tutto, e Erica lo guarda sospettosa.

«Lo sai che è minorenne, vero? 
E che è un tuo studente, Der?» Gli ricorda. Derek sussulta.

«Lo so perfettamente, Erica, e non capisco dove tu voglia arrivare.»

«Che ti potresti cacciare in guai molto seri ad andare dietro un ragazzino, tra l'altro figlio dello Sceriffo, Derek.» Si spiega.
Derek stringe di più le mani al volante.

«Er, lo so. Stiles é un mio studente, minorenne, e non c'è assolutamente niente fra noi, è solo...complicato.» Sospira, e Erica fa finta di aver capito.
Maledettamente complicato.
Non sono nulla, ma le loro mani intrecciate non se le dimentica affatto.

«Perchè devo ammettere che il ragazzino è dannatamente attraente.» Fa Erica, con tono malizioso.

---

Stiles ha dovuto subire occhiate confuse e sospettose, durante tutto il viaggio di ritorno, dallo Sceriffo. 
Ha mentito dicendo che Derek in quel momento stava passeggiando fuori con la bionda, quando lo ha visto cadere dentro il lago e ha pensato di aiutarlo, perdendo a sua volta l'equilibrio.

Che non ha ancora capito se la bionda in qualche modo interessa a Derek, e in quel caso lo capirebbe. 
Eppure lei ci provava con un altro, non ha senso. 
Insomma, chi direbbe mai no a Derek Hale? Forse sono davvero solo amici.
E Stiles si ritrova a chiedersi perchè si sta interessando di queste cose.

Adesso è chiuso in camera sua, cercando di fare qualcosa di compiti per lunedì, visto che non ha niente da fare al momento.

Ha giá avuto una mezza discussione con Malia quando le ha spiegato che suo padre ha invitato il professor Hale a casa sua, e quindi questa sera, ossia sabato, non poteva uscire con lei.

«Stiles!» Lo chiama suo padre, da sotto, e capisce che Derek deve essere arrivato. Si alza dalla scrivania, e in una semplice maglia blu, e scende la scale, quando si ritrova i due in piedi accanto al tavolo.

Derek analizza la figura del ragazzo con lo sguardo, fosse troppo a lungo, e Stiles nota che ha una maglia verde davvero stretta. Possibile che Derek debba risaltare sempre il suo fisico? 
I poveri occhi di Stiles chiedono pietà, soprattutto per la sua autostima.

«Ciao, Stiles.» Fa Derek, con in mano una busta, probabilmente contenente un dolce.
Stiles vorrebbe salutarlo per nome, ma visto che sono in presenza di suo padre preferisce rimanere sul formale.

«Buonasera professore.»

«Derek è stato così gentile da portare il tiramisù!» Esclama lo Sceriffo, e gli occhi di Stiles brillano.

«È il mio dolce preferito.» Sussura Stiles, avventandosi sulla busta, ma per fortuna suo padre gliela toglie da davanti in tempo.

«No, questo dopo, Stiles.»
Lo rimprovera, e Derek si ritrova stranamente a ridere. 
In realtà non sapeva minimamente che a Stiles piacesse così tanto, ma è davvero contento di averci preso.

Così i tre si mettono a tavola, con Derek di fronte a Stiles e lo Sceriffo accanto a Stiles.

Lo Sceriffo ha preparato la pizza:

«Ricordavo ogni volta che venivi qua da piccolo, Derek, adoravi la pizza a livelli estremi!» Ride John, mentre Derek sorride. 
Stiles giura di vedere del lucido in quegli occhi verdi.

«L'hai sempre cucinata così bene...» Ricorda Derek, mentre si accinge a tagliarla.

Lo Sceriffo ha informato precedentemente Stiles che Derek ha perso entrambi i genitori e la sorella maggiore, solo che non gli ha voluto spiegare come.

E Stiles si è ripromesso di andarlo a cercare di nascosto tra gli archivi, appena ha tempo.

Lo Sceriffo fa alcune domande a Derek su quello che ha fatto dopo che è andato via da Beacon, e Derek comincia a parlare brevemente di come ha vissuto lontano da qui, e come se sentisse la necessità di ritornare.

«Eri come un secondo figlio per me, Derek, pensavo che non ti avrei più rivisto.» Parla d'un tratto lo Sceriffo, quasi al punto di piangere. 
Stiles ha visto poche volte suo padre così, e rimane in silenzio. 
E chi lo sapeva che il suo professore di matematica fosse così legato alla sua famiglia?

«E tu come un secondo padre, John. Volevo venirti a trovare, appena sono tornato, solo che ho sentito fossi impegnato in un caso abbastanza difficile, e non ho voluto disturbare.» Si giustifica Derek, visibilmente dispiaciuto.

«Questo è vero, ma ricordati che mi fa solo piacere rivederti. E dimmi, com'é Stiles a matematica?»

Stile quasi si strozza con la pizza, e Derek pure. Lo Sceriffo non sa che suo figlio ha voti così scarsi nella materia, e Stiles non vuole lo scopra proprio ora, così lancia un leggero calcio a Derek, da sotto al tavolo.

I suoi occhi verdi incrociano un attimo i suoi nocciola.

«Umh, non ricordo esattamente la sua situazione...facciamo che ne riparliamo con calma ai colloqui?» Se ne esce Derek, non sapendo neanche lui perchè sta decidendo di reggere il gioco.

«Giusto, hai ragione, ma non ti ricordi di Derek, Stiles? O forse eri troppo piccolo?»

Stiles fessura gli occhi, cercando di ricordarsi il ragazzo nelle sue memorie. Eppure doveva avere sette anni quando se ne era andato...
Improvvisamente i suoi occhi verdi in effetti gli cominciano a essere tremendamente familiari, ma non riesce a ricordarsi un momento con lui, nonostante il ragazzo doveva venire qui spesso...

«Forse qualcosa sì.» Amette.

«Io ricordavo di un bambino davvero curioso e agitato, ma non ti avrei mai riconosciuto.» Aggiunge Derek al discorso. Stiles avvampa.

Finiscono di mangiare la pizza, quando lo Sceriffo fa per prendere il dolce, ma prima decide di parlare rivolto soprattutto a Derek:

«Sai, Derek, anche noi abbiamo avuto altre perdite da pochi anni, soprattutto Stiles, e per qualsiasi cosa...»

A Stiles si blocca lo stomaco, e rimane a fissare il tavolo in un punto indefinito. Urla, sangue, spari. 
Un urlo, il nome della ragazza. Allison. E un altro nome. 
E altre urla, tra cui la sua.

Comincia a vedere il sangue dappertutto. Ovunque.

«Scusate, io non mi sento bene.» Fa, alzandosi di scatto dal tavolo, sotto gli occhi sorpresi dei due, e andandosene via, di corsa.

Derek resta un attimo interdetto, e lo Sceriffo insieme a lui.

«Strano, il tiramisù non se lo perderebbe per nulla al mondo...scusalo Derek, ultimamente soffre molto di mal di pancia.» Sussurra lo Sceriffo, anche se in fondo non ci crede neanche lui.

Derek lo guarda con una sorta di pietà: John sembra afferrarsi con tutte le forze all'immagine di Stiles felice che vede tutte le volte, nonostante dentro di sè sappia sia solo una forzatura. 
È suo padre, Dio, se non se ne accorge lui.

«John, posso usare il bagno?» Chiede dopo diverso silenzio Derek.

«Sì, certo, ricordi dov'è?»

Derek annuisce lentamente, anche se in realtá sa benissimo non andrà mai in bagno.

   
 
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