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Autore: La Setta Aster    21/08/2017    1 recensioni
Su un pianeta dove la legge è dettata dalla mano più veloce ad estrarre un revolver laser... Un gruppo di coraggiosi eroi affronta il deserto marziano in cerca di vendetta, denaro, donne, denaro, dinamite termica, denaro, e per finire: DENARO! Scopriranno loro stessi cavalcando cavalli elettrici dalla regione di Cydonia alla città di Ma'Adim, facendo esplodere tutto ciò che non gli va a genio.
La Krypteia productions è orgogliosa di presentare...
...John Malkovich, Shia LaBeuf, Zoe Saldana...
C'ERA UNA VOLTA SU MARTE
Genere: Azione, Comico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Prima dell’arrivo alla città, i marziani – quelli ‘buoni’ – si erano già diramati tra le sabbie del rosso deserto, rosso di sangue.

Il treno giunse a Yakhim con le armi, e i nostri eroi furono di nuovo elogiati come eroi, riempiti di complimenti e promesse di grandi ricchezze … le solite cose da eroi, insomma. Blacky e Robin passarono la notte in infermeria, con l’ordine di esaudire ogni loro desiderio. Povere infermiere, tartassate di richieste, mentre gli infermieri potevano dirsi fortunati ad essere corteggiati senza sosta da Blacky, completamente rintontita dalla morfina. Aveva perso molto sangue, ed era solo grazie all’adrenalina e a tanta forza di volontà che non era svenuta. Robin la guardava e rideva da beota, anche lei sotto l’effetto dei farmaci. Ben presto, su entrambe il sonno ebbe il sopravvento. Approfittarono, i medici, della calma conferita dallo stato dormiente delle due ragazze per trasferirle in due stanze più consone ad altrettante eroine. Ma la notte non a tutti portò riposo tra morbide coperte: Cobra guardò il sole scappare dietro l’orizzonte, e attese che rispuntasse dall’altro lato seduto su una vecchia sedia cigolante, fumando una pipa elettrica.

“che fai qua fuori, vecchio? Rischi di ammalarti!” lo canzonò Mat, mattiniero.

“mi godo il tramonto” rispose flemmatico.

“quella è l’alba, Cobra …” poi gli si pose di fianco, incrociando le braccia e guardando davanti a sé. “fa venire le vertigini, vero? È così vasto, il mondo”

“per me è fin troppo piccolo, e so che da qualche parte il Duca Bianco respira la mia stessa aria”

Prima che Mat potesse introdurre un discorso a proposito, Cobra si alzò e fece per andarsene. Ma l’arrivo di Blacky lo sorprese sul fatto, costringendolo a desistere dal desiderio di fuggire in una bottiglia.

“che fate, ragazzi? Ammirate il tramonto?” chiese con aria serena. Zoppicava a malapena, la sua ripresa era formidabile.

“è l’alba! Che avete tutti oggi? Non riuscite più a distinguere l’alba dal tramonto?” ribatté Mat.

“non sapendo quanto ho dormito potrebbe essere anche il sole che si spegne” scherzò Blacky.

“e tu, Cobra? Che scusa hai?”

Ridacchiò. “a volte mi capita di confondere il giorno con la notte, e ho bisogno di un bicchiere che mi ricordi che è notte” così dicendo, si avviò verso il saloon.

“ma è mattino, Cobra!” gli urlò Mat.

“fa lo stesso” rispose il vecchio pistolero, agitando la mano.

Rimasero Mat e Blacky, soli con l’aurora. Lui era desideroso di trovare un argomento con cui rompere il ghiaccio. Non gli capitava spesso di rimanere solo con lei, e quando accadeva sentiva il forte bisogno di corteggiarla.

“hai combattuto molto bene” disse infine. Si ricordò da solo quanto fosse patetico e scontato come complimento.

“lo so, ma mi sono beccata una freccia!”

“sono cose che capitano, chi non si è mai beccato una freccia?”

“non capitano a me. Io uccido prima” rispose la ragazza, con un cenno sarcastico.

Mat ridacchiò, un po’ per farle piacere, ma anche perché si sentiva sinceramente divertito. Quando vide Blacky tornare seria, quasi rattristata, le domandò cosa stesse pensando di tanto blue.

“non potrò più mettere quel vestito” disse “le gambe erano l’unica parte del mio corpo che ancora era bella. Ho una cicatrice sulla pancia, quindi di scoprirla non se ne parla, un braccio cibernetico che ora grazie a Robin posso coprire, ma la gamba …” sospirò sommessamente “il gel cicatrizzante ha fatto il suo lavoro fin troppo bene”

“andiamo, sono sicuro che non è poi così grave! Era una freccia, non una falce!” Mat sperava vivamente di poter convincere la ragazza a levarsi i pantaloni, magari in una stanza privata ed intima.

“ti assicuro che è così grave”

“fammi vedere, sono sicuro che le tue gambe sono belle come sempre”

A quel punto Blacky distolse lo sguardo dall’aurora, e cercò gli occhi di Mat, sperando di trovarli fissi su di lei, ammirandola nonostante non stesse indossando né il suo guanto né vestiti eleganti, o provocanti. L’espressione di Mat era più inebetita che ammirata, ma se il motivo era lo stesso, la ragazza lo avrebbe accettato come complimento.

“per farlo dovrei levarmi i pantaloni”

Una strana forza mistica stava avvicinando i loro volti, come un lento magnete nascosto nei loro incisivi.

“questo si può fare”

Cobra li osservava da lontano, con la pipa spenta ancora in bocca e un bicchiere di whiskey in mano. Era appoggiato ad una colonna di legno che reggeva la veranda del saloon, e sorrideva.

Ormai lo scontro era imminente: tre, due, uno … contatto!

I due ragazzi si scambiarono un bacio rapido e timido, che mostrava quanto fragile fosse il loro animo, nonostante ormai quasi tutto il pianeta li temesse come spietati guerrieri. L’aurora, insieme a Cobra, era l’unica testimone di quel dolce abbandono ad un istante di tenerezza.

Il vecchio pistolero pensava con serenità che, se fosse morto, avrebbe comunque lasciato il mondo sapendo che quei due ragazzi avrebbero messo su una famiglia in qualche ranch. Non poteva andare altrimenti: Mat e Blacky a dirigere un ranch. E già li vedeva, uno a cavallo, mentre portava al pascolo le greggi di bucefali, e l’altra che gli portava una limonata fredda e gli diceva che lo avrebbe aspettato nella vasca da bagno, nuda.

Era mattino presto, e una malinconica ballata folk-country aleggiava dal saloon, troppo bassa per dare fastidio a chi ancora dormiva. Pareva che il sole non avesse alcuna fretta a svegliarsi, ma già sembrava voler fischiettare quella vecchia canzone. Anche Cobra la conosceva, anche se non sapeva come: era un motivetto antico, di quelli che aveva sentito da piccolo, un canto popolare intonato dai contadini mentre lavoravano. Diceva qualcosa sugli occhi, occhi blu che piangevano confondendo le lacrime e la pioggia. Ma la musica non era così triste come le parole. Bevve il suo whiskey, e poi tornò dentro per chiedere a Betty, la locandiera, di lasciare la bottiglia.

La luce filtrava appena dalle persiane della camera di Blacky, creando un gioco di luci sulla sua pelle ambrata. Si era levata i vestiti lentamente, come le avevano insegnato a fare nei bordelli. Nuda, davanti a lui, si sentiva coraggiosa, non più intimorita. Mat vide la cicatrice che portava alla gamba, ma non rese lei meno attraente agli occhi del ragazzo. La baciò delicatamente, come se potesse far sparire l’increspatura nella pelle con quel bacio. E per Blacky fu così: smise di esistere quando capì che non comprometteva l’ammirazione del ragazzo. Mat risalì la coscia morbida della fanciulla, stringendola a piene mani, sentendo la pelle liscia e madida di sudore. Trovò un’altra cicatrice che si presentava in verticale di fianco all’ombelico, quest’ultimo lievemente sporgente. Lungo tutto quel segno passò la punta della lingua. Per ultimo, lui la guardò negli occhi, le prese la mano cibernetica e se l’avvicinò al volto. Si accarezzò una guancia, il metallo era fresco. Si passò l’indice e il medio della ragazza sulle labbra. A quel punto, Blacky non resistette: e quel che accadde è affare loro e di quelle lenzuola.

ANGOLO DEI REGISTI
Ebbene sì, finalmente i nostri due giovani eroi vanno a letto! Un punto per chi shippava per quei due. Ma intanto Cobra ha nella testa pensieri che lo preoccupano molto, riflette su una decisione da prendere. Ormai abbiamo superato la metà della stagione, si sente lontano il profumo del finale. Siete pronti alla mirabolante discesa verso l'ultima puntata? Iniziamo a collaudare i motori per il lancio, scaldiamo la bestia ignea per il salto nell'iperspazio!

 
  
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