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Autore: Chiaroscura69    21/08/2017    0 recensioni
''Non puoi fare così ogni volta... tu non vuoi che ti ami, ma non mi dai nemmeno la possibilità di non amarti'' dissi senza guardarlo negli occhi.
''Tori dimmi cosa potrei fare e lo farò''rispose quasi divertito.
''Lasciami andare e sparisci dalla mia vita una volta per tutte''.
Alessandro mi guardò il polso alla ricerca del braccialetto. Me lo coprii con una mano ma lui me la afferrò e la spinse via.
''Perchè lo hai tenuto?'' disse fissandomi attentamente negli occhi.
''E' un motivo stupido, lascia stare... Senti ho un'idea: frequentiamoci assiduamente per dieci giorni e in questi giorni mi devi mostrare i tuoi dieci peggiori difetti. In questi giorni però non dovrai mai provarci con me.
Solo facendo in questo modo forse smetterò di amarti''.
''Se questo è il tuo modo di risolvere la faccenda per me va bene. Inizia a tremare Melanzana!''
'Ecco come mi sono cacciata nel peggior guaio della mia vita' pensai.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ho sempre immaginato l'anima come una piccola sfera, situata a metà fra il cervello ed il cuore, perfettamente divisa in due, come lo ying e lo yang. In ogni periodo della mia vita mi sono immedesimata in una parte della mia anima e allora credevo di essermi completamente calata nello yang. Credevo che amare Alessandro fosse come cercare a tastoni nell'oscurità quella piccola parte di buono che c'era in lui, quella piccola parte di buono che c'era in noi. Ma più mi addentravo nella sua oscurità, più scoprivo che il buio mi faceva sentire molto più a mio agio della luce.
Il buio occulta, rivela, conserva o spaventa, proprio come il tempo.
''A che pensi, amore?''mi chiese Matteo scrutando nei miei occhi alla ricerca dei miei pensieri.
''Nulla, stavo divagando, come di mio solito''mormorai ridacchiando di me stessa.
Matteo mi accarezzò una guancia e mi sorrise.
''Mi piaci pensierosa''sussurrò guardandomi ancora negli occhi.
''Ma se sembro un'allocca! Sai, avevo delle amiche che mi prendevano in giro una volta per questo. Mi chiamavano 'Tori nel paese delle meraviglie''' ''Perchè una volta? Poi hanno smesso di farlo?''
''No, poi abbiamo smesso di essere amiche''
''Non mi hai mai raccontato cosa è successo fra te e le tue vecchie amiche''
Mi misi seduta e mi voltai verso il cielo, oscurandomi. ''Non mi va di parlare di quel periodo della mia vita''sussurrai.
Matteo si mise a sedere come me e mi cinse le spalle con un braccio.
''Forse parlarne ti aiuterebbe a superarlo''.
Sorrisi mestamente, certe cose non si possono superare.
''Parlarne mi ricorda com'ero allora e ancora oggi, dopo più di cinque anni, ancora non riesco a perdonarmi certe cose''
''Va bene amore, quando vorrai parlarne io sarò qui''disse Matteo accarezzandomi la schiena.
Mi voltai verso di lui e lo scrutai con attenzione per qualche minuto.
''Sicuro di volerlo sapere? Potresti perdere la stima che hai di me'' lo avvertii.
''Poche cose potrebbero, ora come ora, farmi perdere la stima nei tuoi confronti''
Mi voltai nuovamente verso il cielo e iniziai a raccontare per la prima volta la triste storia che mi aveva cambiata.
''Avevamo 13 anni quando siamo diventate amiche. Lei aveva appena perso sua madre e con lei se n'era andata anche una parte di sè. Cercava certezze, cercava pilastri su cui appoggiarsi, e io ero esattamente ciò che faceva al caso suo. Le volevo bene genuinamente, come si vuol bene ad una sorella o ad una figlia, senza pretese, senza limiti. Le davo tutto, il mio tempo, il mio affetto, la mia vita. E' stato straziante vederla cambiare ogni giorno, trasformandosi sempre in peggio e non poter fare nulla per aiutarla. Io ero scomparsa, ero diventata una parte di lei. Non avevo più amici, litigavo con la mia famiglia per lei, ma il culmine lo ha raggiunto quando ha fatto di tutto perchè lasciassi il mio primo ragazzo. Poi ha iniziato a controllarmi, a spiarmi. Credeva che le nascondessi qualcosa e con il tempo ho iniziato a farlo davvero. Avevo paura di lei, di dire, di fare, o di vestire la cosa sbagliata. Lei controllava la mia vita. A peggiorare le cose era stato l'arrivo di un'altra amica, che inizialmente mitigava la sua ossessione per me, con il tempo ne è diventata parte. Alla fine non sono stata in grado di avere con loro un confronto, le ho pugnalate alle spalle, da vera codarda. Adesso per me non è ancora facile essere me stessa, sento addosso i loro occhi e i loro giudizi, e non riesco a vivere liberamente. In più le relazioni che avevo intrapreso fino a quel momento avevano alimentato in me la sensazione di essere sbagliata, o di non essere abbastanza per nessuno''
''Amore, so che può sembrare banale, ma non è colpa tua. Dovresti smettere di angustiarti una volta per tutte. E poi la vera te, quella che nascondi con tanta cura, è davvero unica e meravigliosa. C'è una cosa che volevo dirti sabato, durante la nostra fuga romantica post sessione, ma ora sento che è arrivato il momento giusto''
Lo scrutai con curiosità.
''Io...penso proprio di essermi'' sussurrò, ma venne interrotto da Gianmarco, il suo migliore amico.
''Ehii piccioncinii! Vi abbiamo trovati finalmente''esclamò dandogli una forte pacca sulla spalla.
''Che tempismo''borbottò Matteo.
''Ho interrotto qualcosa?''
Arrossii.
''Nulla, tranquillo''lo rassicurai.
''Dal colore della tua faccia non si direbbe''rispose alzando un sopracciglio.
Alzai le spalle.
''Io e Ilenia ci chiedevamo se aveste voglia di fumarvi una sigaretta con noi''
''In realtà stavamo facendo un discorso serio''borbottò ancora Matteo.
''Avanti fratello, continuate dopo a limonare''lo prese in giro Gianmarco.
Ridacchiai imbarazzata.
''Oh d'accordo, fumiamocela''concesse Matteo con un po' di stizza. Gli presi la mano per consolarlo e lui me la strise con dolcezza.


''Finalmente soli''sospirò Matteo dopo che se ne furono andati.
''Già''sorrisi.
''Ciò che volevo dirti prima è che credo di am...''
''Tori, Matteo! Non ci credo, stavo proprio cercando voi!'' disse Rebbi spuntando all'improvviso.
''E tu che ci fai qui? Come mai non sei a studiare?''la presi in giro.
''E' proprio per questo che vi cercavo! Avete ancora i libri per l'esame di letteratura italiana?''
''Credo di sì perchè?''
''Potresti vendermeli? Lo devo dare fra qualche mese e voglio iniziare subito''
Con la coda dell'occhio vidi Matteo alzare gli occhi al cielo e gli diedi un colpetto impercettibile col piede.
''Ma certo Rebbi, te li regalo pure se vuoi!''ridacchiai.
''Grazie!! Mi salvi la vita! Comunque andiamo a prenderci un caffè? Ho un'oretta libera e così ne approfittiamo per parlare se vi va''
''In realtà...''iniziò Matteo, ma io gli diedi un altro colpetto.
''Certo, va benissimo''sorrisi, beccandomi un'occhiataccia dal mio ragazzo.
La verità era che avevo capito benissimo cosa volesse dirmi e mi terrorizzava il fatto che lo stesse per dire. Non ero ancora pronta.


ATTENZIONE!!!

Scusate l'immenso ritardo ragazzi, purtroppo non potevo aggiornare perchè sono stata per molti giorni in un luogo in cui non prendeva la connessione

Spero che continuerete a seguirmi, io nel frattempo vi lascio questo mini capitolo con la promessa che tornerò ad aggiornare come un tempo!

   
 
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